Imark
Forumer storico
L'ho vista anch' io. Mi ha ricordato il passato. Lui rappresenta una opportunità che, in un momento di scelte, non è stata colta. Anzi è stata proprio scartata.
Secondo me, perché in Vaticano hanno avuto timore che, seguendo la via "riformista" indicata da Kung, avrebbero messo a rischio l'istituzione in sé e per sé.
Però nulla mi toglie la sensazione che il Papa attuale stia al cattolicesimo come Tchernienko è stato al comunismo, ossia che sia un personaggio di transizione, espressione di una visione della Chiesa (come l'altro del comunismo) che tutti sanno essere in crisi profonda, inclusa la maggioranza degli vescovi che lo hanno espresso.
Il confronto vero fra progressisti e conservatori si avrà dopo la sua morte.
Peraltro, non è neanche detto che i conservatori non abbiano ragione nel sostenere che l'istituzione non reggerebbe ad una riforma.
Su questo punto, a quasi 30 anni di distanza dai fatti, occorre riconoscere che Tchernienko aveva ragione e Gorbatchev aveva torto: il comunismo non era riformabile su base umanistica.
Il cattolicesimo ha per un verso una radice umanistica più profonda, ma incorpora nella sua stessa costruzione gerarchica elementi totalitari ed antiumanistici che sono anch'essi molto profondi.