NON E' MAi FACILE VOLTARE ALCUNE PAGINE DELLA NOSTRA VITA, MA POI...

Giusto ieri mattina Il Secolo XIX ha pubblicato un’inchiesta sui negozianti cinesi che, a Genova, assumono solo cinesi.

I cinesi, se lo vogliono, hanno il pieno diritto di assumere solo cinesi.

Chi non condivide può benissimo decidere di non acquistare dai cinesi. Invece che lamentarsi per poi consolarsi con qualche pezzo di sushi o fra le mani esperte di qualche massaggiatrice. Anche questa è libertà…
 

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Pilu, non penso proprio che gli operai della Ferrari si possano lamentare dello stipendio che prendono. E del lavoro che fanno. E dove lo fanno.

Immagina solo a quanto ammonta il premio di risultato.

la ferrari è solo una chicca... guarda il complesso delle aziende... vedi ad es. luxottica...

- Roma, 12 set 2014 - L'Istat rileva che a luglio l'indice destagionalizzato presenta variazioni congiunturali negative in tutti i principali comparti. Diminuiscono i beni di consumo (-2,4%), i beni strumentali (-2,1%) e, in misura piu' lieve, l'energia (-0,8%) e i beni intermedi (-0,6%). Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano diminuzioni tendenziali nel comparto dell'energia (-3,9%) e, in modo meno accentuato, nei raggruppamenti dei beni intermedi (-1,9%), dei beni strumentali (-1,6%) e dei beni di consumo (-1,2%). Per quanto riguarda i settori di attivita' economica i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+4,8%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,0%) e della fabbricazione dei mezzi di trasporto (+2,9%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-13,9%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-10,1%) e dell'attivita' estrattiva (-7,8%).
 
Non credo. La legge lettorale è scomparsa, nessuno ne parla più.
Guarda, ho il dubbio che il "fanfarone" abbia capito che non è proprio così certa la sua vittoria.

L'unico problema è che non vedo nel futuro un politico che abbia le palle da rischiare provvedimenti "da rivoluzione". Perchè solo "una rivoluzione" nella spesa pubblica potrebbe portare lacrime, sangue, ma futuro.

E secondo il mio punto di vista, poichè di nuove aziende di produzione (non commerciali) non ne sorgeranno più, è fondamentale l'uscita dall'euro in primis e poi dall'europa.

Svizzera insegna.
 
Ma è giusto che sia così. Meno soldi, meno consumo. Chi è quel pazzo che può pensare che i consumi aumentino con lo stato di crisi attuale ? .......Ah sì, i beoti governanti.
 
Non credo. La legge lettorale è scomparsa, nessuno ne parla più.
Guarda, ho il dubbio che il "fanfarone" abbia capito che non è proprio così certa la sua vittoria.

L'unico problema è che non vedo nel futuro un politico che abbia le palle da rischiare provvedimenti "da rivoluzione". Perchè solo "una rivoluzione" nella spesa pubblica potrebbe portare lacrime, sangue, ma futuro.

E secondo il mio punto di vista, poichè di nuove aziende di produzione (non commerciali) non ne sorgeranno più, è fondamentale l'uscita dall'euro in primis e poi dall'europa.

Svizzera insegna.

ieiri c'è stato incontro con la finocchiaro... è questione urgentissima... :wall::wall:
 
(ASCA) - Roma, 12 set 2014 - Tocca il nuovo massimo storico il debito pubblico. Secondo i dati di Bankitalia a luglio il debito pubblico e' aumentato a 2.186 miliardi, con un lieve rialzo di circa 200 milioni rispetto al mese precedente

ROMA (WSI) - La produzione industriale torna a scendere, segnando a luglio cali decisi sia su base mensile sia annua: risulta in diminuzione dell'1,0% su giugno, quando era stato registrato un rialzo, e dell'1,8% nel confronto annuo (corretto per il calendario).

Lo rileva l'Istat.

L'indice destagionalizzato della produzione industriale a luglio torna indietro di oltre cinque anni, toccando il livello più basso dall'aprile del 2009

e qual'è la cosa più importante ? la legge elettorale :-o
 
(ASCA) - Roma, 12 set 2014 - Per le grandi banche sistemiche dell'unione europea (42, di cui 2 italiane) il rapporto dell'Eba sul monitoraggio patrimoniale al 31 dicembre 2013 rileva che, con la piena adozione direttiva Crd IV, il Tier 1 e il Total capital ratio scenderebbero dagli attuali valori medi del 13,8% e del 16,6% dell'attivo ponderato per il rischio al 10,2% e al 12,1%. ''Il deficit patrimoniale ammonterebbe a 41 miliardi per il Tier 1 e ad 83,1 miliardi per il Total Capital'', scrive l'Eba.

ahi voglia a sperare che i soldi arrivino alla gente... illusion ;(
 
Adesso OLLY mi si incazza. Ma il mio ragionamento è dato dal fatto di avere rapporti con i commercianti.

Mi parlano di "deflazione", di prezzi al dettaglio che diminuiscono.
E questa sarebbe una cattiva notizia ? Ma meno male.

Ma suvvia. (sempre dal mio punto di vista) E' il commercio che è marcio.

11 centesimi ad un produttore di pomodoro che viene poi rivenduto ad 1,50 al Kilo.
13,50 euro un paio di jeans in saldo (marca stra-conosciuta), quando il prezzo pieno era 65 euro
10 euro per una catena da neve che viene venduta al dettaglio a 60 euro (se non a 100 o 150 quando nevica).

Nell'industria si lavora con margine del 3-5- chi ci riesce - 10%
Si comprano gli impianti di produzione, si compra la materia prima, la si lavora, si pagano stipendi e contributi, si paga l'elettricità, si paga il metano, si pagano spese di trasporto e si incassa il prodotto finito - quando va bene - non prima di 60 giorni, dopo che hai pagato tutto ciò che serve a produrre il prodotto.

Che il commerciante compra finito, reso in negozio, che ricarica non meno di 4 volte, che incassa (magari subito) e che - forse - pagherà a 60 giorni. A volte 90......anche 120 fine mese ..a babbo morto quando parte il bonifico.

E non devo dire che è ora che il commercio si dia una regolata. Che i prezzi diminuiscano, ma non del 2% ....del 20%.

SIL quanto gli dai al produttore per una mozzarella ?
 
L'industria è finita... ora passiamo all'agricoltura :-o:wall::wall::wall:



Mele quotate a 3 centesimi al chilo: agricoltore di Merlara distrugge il raccolto
Protesta shock di un agricoltore di Merlara: distrutto un intero raccolto di mele il cui valore commerciale è ormai prossimo allo zero. «Non copriamo neppure le spese»

La protesta di Coldiretti: distrutto un intero raccolto
MERLARA. Mele a due centesimi al chilo, tanto vale distruggere il raccolto. Ed è proprio quello che hanno fatto, questa mattina, una cinquantina di imprenditori agricoli della Bassa Padovana. I produttori di ortofrutta della zona si sono riuniti nell’azienda agricola di Marcello Salandin, a Merlara, dando vita ad una manifestazione dall’alto tasso provocatorio: è stato distrutto un intero raccolto di mele, il cui valore commerciale è ormai prossimo allo zero.
«Si tratta di mele quotate in media 2-3 centesimi al chilo» denuncia Coldiretti Padova, promotrice dell’iniziativa «Con questi prezzi gli agricoltori non coprono nemmeno un terzo delle spese di raccolta, quindi le mele ormai mature vengono lasciate sugli alberi. Una parte verrà distrutta in diretta per denunciare uno scandalo tutto italiano, aggravato dall’ingresso indiscriminato e senza controlli di frutta straniera. In tempi di crisi per le famiglie, gli agricoltori - a causa delle distorsioni della filiera e di un mercato senza regole - non sono in grado nemmeno di staccare la frutta dagli alberi».
«L’anno scorso le mele andavano a 13-14 centesimi al chilo, con punte anche di 25 per le prime scelte» conferma Aimo Besaggio, capozona Coldiretti per il Montagnanese «Anche l’anno prima i prezzi erano stati positivi, o almeno erano bastati a coprire le spese di produzione. Quest’anno le condizioni meteo poco favorevole e poi l’embargo russo ci hanno messo in ginocchio. E il discorso vale per l’intero settore ortofrutticolo: in quest’estate si sono salvati solo i meloni, mentre abbiamo accusato pesanti perdite per mele, pere, pesche e frutta in genere». Chiude Besaggio: «Eppure basta entrare in un qualsiasi supermercato, anche qui in zona, e difficilmente si riesce a comprare un chilo di mele a meno di 2 euro. A rimetterci, guarda caso, ci siamo sempre noi».
 

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