NON HO TEMPO DI ODIARE CHI MI ODIA...

In Tv la solita litania.
Lombardia di qui, Lombardia di là,
gli untori del pianeta...........

Poi però andiamo a guardare i dati, in funzione della popolazione.

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1.Lombardia9.981.554
2.Lazio5.730.399
3.Campania5.624.260
4.Veneto4.869.830
5.Sicilia4.833.705
6.Emilia-Romagna4.438.937
7.Piemonte4.274.945
8.Puglia3.933.777
9.Toscana3.692.865
10.Calabria1.860.601
11.Sardegna1.590.044
12.Liguria1.518.495
13.Marche1.498.236
14.Abruzzo1.281.012
15.Friuli Venezia Giulia1.201.510
16.Trentino-Alto Adige1.077.078
17.Umbria865.452
18.Basilicata545.130
19.Molise294.294
20.Valle d'Aosta124.089

e si scopre che :

Lombardia = 0,001344

ma la prima è :

Valle d'Aosta = 0,002385

poi la rossa

Toscana = 0,001882

poi la rossa

Emilia romagna = 0,001805

poi il

Trentino ed Alto Adige = 0,001661

ed infine

Abruzzo = 0,001553

Poco sotto

Veneto = 0,001328

Umbria = 0,001310
 
Non sanno più cosa inventare per porre dei vincoli a carico di quelle
povere persone che cercano di sbarcare il lunario con una qualsiasi attività,
mentre chi evade veramente - le multinazionali e chi apre e chiude attività
senza controlli - se la ride.


Dopo il via libera del Consiglio europeo,
con decisione n. 2021/2251 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale UE del 17 dicembre 2021,

i contribuenti in regime forfettario non saranno più esonerati dall'obbligo di fatturazione elettronica tra “privati”:

anch'essi a breve saranno tenuti a emettere fattura per mezzo del Sistema di Interscambio.


Nella disciplina attualmente in vigore,
i contribuenti in regime forfettario non addebitano l’IVA in rivalsa,
né esercitano il diritto alla detrazione dell’imposta relativa agli acquisti nazionali, intracomunitari e alle importazioni.

Gli stessi contribuenti sono, inoltre, esonerati dagli obblighi di liquidazione e versamento dell’imposta
e da tutti gli obblighi contabili e dichiarativi previsti dal D.P.R. n. 633/1972
(registrazione delle fatture emesse e ricevute, presentazione della dichiarazione IVA annuale, etc.).

L’accesso al regime forfettario determina l’esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica verso i privati,
mentre rimane obbligatoria la fatturazione elettronica nei confronti della Pubblica amministrazione.


Al fine di incentivare l’adesione spontanea alla fatturazione elettronica,
la legge di Stabilità 2015 aveva stabilito che, per i contribuenti in regime forfettario
che hanno un fatturato annuo costituito esclusivamente da fatture elettroniche,
il termine di decadenza per l’accertamento fosse ridotto di un anno,
passando, quindi, al 31 dicembre del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione.


Oltre alla riduzione di un anno del termine di decadenza per l’accertamento,
i contribuenti in regime forfettario che decidono di ricorrere alla fatturazione elettronica
possono evitare di conservare le fatture cartacee
attraverso la conservazione sostitutiva delle fatture elettroniche emesse,
risparmiando i costi di stampa e conservazione dei documenti.


Per le fatture elettroniche ricevute, non sussiste l’obbligo di conservazione sostitutiva,
anche qualora i contribuenti in regime forfettario abbiano volontariamente comunicato ai fornitori
l’indirizzo telematico o provveduto a registrare la PEC o il codice destinatario,
abbinandoli univocamente alla loro partita IVA mediante l’utilizzo del servizio di registrazione offerto dall’Agenzia delle Entrate.

Resta, in tale evenienza, l’obbligo di conservazione del documento cartaceo.


Fatturazione elettronica obbligatoria anche per i forfettari

Il 31 dicembre 2021 scadeva l’autorizzazione concessa dal Consiglio europeo all’Italia
per l’introduzione del regime della fatturazione elettronica anche tra privati.

Il Ministero dell’Economia e delle finanze ha richiesto non solo la proroga dell’autorizzazione almeno fino al 31 dicembre 2024,
ma anche di estendere l’obbligo di fatturazione elettronica ai forfettari, tenuto conto che:
  • l’introduzione della fatturazione elettronica non ha inciso in modo significativo sui costi a carico dei soggetti titolari di partita IVA;

  • si rafforzerebbe le finalità di contrasto all’evasione fiscale, consentendo al Fisco di conoscere in maniera più puntuale il fatturato prodotto sul territorio nazionale.

Il Consiglio Europeo, il 13 dicembre 2021, ha deliberato l'adozione della proposta italiana,
approvata dal Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) l'8 dicembre 2021
(la decisione del Consiglio è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale UE del 17 dicembre 2021).

Dopo il via libera del Consiglio europeo, per rendere applicabile nell’ordinamento interno
l’estensione della fatturazione elettronica ai contribuenti in regime forfettario
è comunque indispensabile un provvedimento normativo ad hoc che deve essere ancora pubblicato.


È pertanto verosimile che l’obbligatorietà della fatturazione elettronica per i soggetti in regime forfettario

entri in vigore nel corso del 2022, ma al momento non è ancora stata definita una data esatta.
 
Ma pensa te. Che strano.


Potrebbe apparire puerile dirlo, però è un po’ così: su green pass e super green pass avevamo ragione noi.

E la cronaca si sta prendendo l’onere di confermarlo.

Avete presenti le 101 balle che ci hanno raccontato sul Covid?

Ecco: tra queste ci sono anche le contraddizioni e i ripensamenti
sull’efficacia dei vaccini nel contenere la diffusione del contagio.


Draghi disse: immunizzarsi dà la “garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose”.

I virologi s’affrettarono a confermare che i vaccinati non avrebbero trasmesso la malattia.

E il governo s’è inventato prima il green pass e poi il super green pass.


Gli effetti?

I vaccinati – convinti di essere superman – hanno ripreso a vivere come se niente fosse,
certi che bastasse discriminare i no vax per frenare la trasmissione del virus.

Così non è stato.

Anzi: s’è verificato il contrario. E “l’epidemia dei non vaccinati” s’è trasformata nell'”epidemia degli immunizzati”.


Noi lo avevamo sommessamente fatto notare diverso tempo fa, riportando la storia di Martina Colombari.

La showgirl s’era doppiamente vaccinata, aveva il suo green pass (all’inizio valido 12 mesi, poi 9 infine solo 6),
ma dopo una settimana di eventi e cene ha scoperto di essere positiva.

Nel frattempo ha fatto cose e visto persone “grazie” al lasciapassare vaccinale, rischiano di contagiare parenti e amici.


La stessa cosa, decisamente più in grande, è successa in queste ore su una nave di Msc Crociere.

A bordo della Grandiosa, proveniente da Marsiglia e diretta a Genova, Civitavecchia, Palermo e Malta, è scoppiato un maxifocolaio di coronavirus.

Durante la crociera sul Mediterraneo in 150 sono risultati positivi al Covid, chiusi in isolamento nelle loro cabine e ora in procinto di essere sbarcati.


Direte: embé?

Il fatto è che le regole di Msc per le crociere sono rigidissime.

E a bordo possono salire solo persone immunizzate con ciclo completo.

Per essere ammessi ad un viaggio nel Mediterraneo, si legge sul sito,
tutti gli ospiti over 12 anni devono rispettare uno dei seguenti requisiti:
1) aver ricevuto due dosi di vaccino e fornire un test antigenico o molecolare negativo entro 48 ore dalla partenza;
2) essere guariti dal Covid negli ultimi 6 mesi e avere un test negativo appresso.

Si possono imbarcare anche i bambini dai 2 agli 11 anni non vaccinati,
ma pure loro devono prima farsi infilare un bastoncino nel naso
(per le crociere in Arabia e sul Mar Rosso la soglia scende addirittura a 8 anni).

Il protocollo, ci tiene a precisare Msc, prevede
la vaccinazione di tutti i passeggeri e dell’intero equipaggio,
che viene inoltre regolarmente testato ogni due giorni,
mentre i crocieristi sono sottoposti al tampone a inizio, a metà e a fine crociera.
Sulla nave vige poi il distanziamento fisico, oltre all’obbligo di indossare la mascherina
ed alla sanificazione continua degli ambienti e delle superfici di contatto”.

Quindi?

Quindi sulla nave c’erano solo persone super-immuni, col green pass o super-greenpassate, eppure il focolaio è esploso lo stesso.

Quando i passeggeri sono stati testati poco prima dello sbarco
è stato scoperto che 150 di loro (quasi tutti italiani) erano positivi, benché asintomatici.

Nessuno ha richiesto per ora il ricovero in ospedale, e la notizia è ovviamente positiva:
una fetta del merito va probabilmente data al vaccino che, come ripetiamo noi da tempo,
riduce le ospedalizzazioni ma non frena la trasmissione del virus.

Il caso Colombari l’aveva fatto capire, il focolaio Msc lo conferma:
la verità è che i vaccinati si possono infettare e possono trasmettere l’infezione,
rendendo di fatto il super green pass solo una ignobile discriminazione verso i no vax.

Checché ne dicano i mega scienziati de noantri.
 
A bordo ci stanno un massimo di 8000 persone fra passeggeri e personale dell'equipaggio.

150 persone sono niente. L'1,875% . Ma è il concetto di base che conta.

Il super passaporto verde non esclude che tu possa essere contagioso
e/o che tu possa prendere il virus.

.....e occhio...in Francia hanno trovato una nuova variante, proveniente dal Camerun.

Ma è normale accada ciò, perchè si tratta di un virus para-influenzale
- ben costruito in laboratorio - e l'influenza......varia ad ogni inverno e ad ogni latitudine.
 
....azz


00:15 L’unica cosa che vale la pena leggere oggi è l’intervista di Pietro Senaldi ad Alberto Zangrillo su Libero.

02:53 Ma il Corriere è un quotidiano di informazione, o il bollettino dell’ospedale?
Titolo di oggi: “Pass immediato ai guariti”.
Repubblica preoccupata delle assenze sul lavoro, e il Giornale che parla di caos scuola.

06:23 Luca Ricolfi su Repubblica cede all’obbligo vaccinale, ma non convince.

08:45 Nel Pd è sempre il solito casino soprattutto dopo le dichiarazioni di D’Alema.
Mentre sul Quirinale Sallusti sfotte sulla chiamata della donna al Colle: anche se fosse di destra?

10:33 Tabarelli sull’energia nucleare e per una volta da leggere D’Avenia,
sempre pomposetto, ma oggi parla del divino Proust e di Gilberte.
 
....azz due, ci attacchiamo a tutto.

Grazia Mirti, l'astrologa che prevede la crisi: "Ad aprile un evento epocale, non accadeva dal 1856" – Libero Quotidiano

    <img src="https://sb.scorecardresearch.com/p?c1=2&c2=28139775&cv=2.0&cj=1">  

"La terza Luna uscirono tutti per guardarla. Era così grande. Che più di uno pensò al Padre Eterno. Sospesero i giochi e si spensero le luci. Cominciò l'inferno...".

C'è chi come Lucio Dalla conta le lune per metterle nelle canzoni e creare capolavori,
e chi come Grazia Mirti le lune le conta per creare le sue analisi previsionali che poi, spesso, diventano realtà.

Ogni Luna nuova per Grazia Mirti è un nuovo capitolo.

Ed è grazie allo studio sul nodo lunare di Louise McWhirter
che riuscì a prevedere con molto anticipo la grande crisi finanziaria del 2008.

Un exploit che ha ripetuto con le previsioni per il 2020.

C'è chi arriccerà il naso leggendo queste cose,
ma non ha capito che i mercati sono composti da molteplici variabili,
e ognuno ha i suoi strumenti per interpretarle.


E gli strumenti di Grazia Mirti si sono rivelati molto efficaci, ecco cosa ci ha detto per il 2022.


Signora Mirti togliamoci subito il dente,
lei nel 2020 aveva avvisato della congiunzione tra Saturno e Giove che avveniva dopo molti secoli
e che per il 2021 non prometteva nulla di buono.
Sappiamo cosa è successo, per il 2022 dobbiamo temere altro?


«Nel 2022 è prevista un'altra congiunzione celeste, ancora più epocale:
ad aprile si incontreranno in cielo Giove e Nettuno, evento che non accadeva dal 1856 e si ripeterà nuovamente solo nel 2188.
Ho verificato con cura le conseguenze passate, e ritengo sia di buon auspicio per l'Italia.
Inoltre potrà favorire accordi per il gas e le fonti di energia (nel 1856 fu fondata ItalGas)».


L'Italia ha vissuto un anno di celebrità in tutti i settori, un fuoco di paglia o l'inizio di qualcosa?

«Facendo ancora riferimento al 1856, all'epoca il Piemonte aveva appena vinto la guerra di Crimea
e, grazie a Cavour, poté ottenere un trattamento di rispetto a livello europeo. E l'Italia fu costruita in quegli anni».

Draghi ci ha fatto guadagnare la copertina di The Economist,
quale futuro per l'italiano più amato al mondo, il Quirinale?

«Non esito a paragonare Mario Draghi a Camillo Cavour.
Hanno anche punti di somiglianza nelle loro carte del cielo.
Ha buoni pianeti per il Quirinale, ma ritengo che sarà lui a scegliere cosa fare da grande».

Dall'Italia al mondo, ho sentito nella sua annuale intervista a Radio24 che per Biden sarà un anno complicato.
Rimpiangeremo Trump?

«Rimpiangere Trump mi pare difficile,
Biden può correre rischi a causa della sua debolezza psicofisica (e di un'anatra zoppa al fianco come vice presidente).
Momenti più delicati tra marzo e aprile e tra luglio e agosto, con possibili effetti a cascata pure sull'economia.
Essendo Scorpione risente dei conflitti dovuti a Marte e Urano avversi, nei periodi citati più incisivi».

Prendendo spunto dal suo studio sul Nodo Lunare, a che punto è l'economia Usa: è a rischio recessione?
«Facendo riferimento alla teoria di Louise McWhirter, esposta in un libro del 1938 e fino ad oggi mai smentita,
l'economia americana funziona in base ai movimenti del Nodo della Luna,
punto d'intersezione tra l'orbita lunare e l'eclittica celeste, il cui tour completo avviene in cielo in 18 anni e mezzo.
Quando il Nodo transita in Leone l'economia americana è al massimo, quando è in Acquario è al minimo.

Nel 2022 Il Nodo Lunare sarà in Toro, a metà strada tra i due punti citati. Sarà quindi stazionaria».

Le criptovalute sono più di una moda, sono ormai una realtà anche tra gli investitori,
il Bitcoin ha un segno zodiacale?

«Il Bitcoin è nato a Londra il 3 gennaio 2009 alle 2 e 54' a.m..
La macchina che gli ha dato vita ha iniziato in quell'istante a funzionare.
È un Capricorno solido, ha già dato vita a molte altre criptovalute che si stanno diffondendo anche a livelli statali,
vedasi il Salvador che l'ha adottato come valuta ufficiale.
Credo sia il capostipite di una vasta famiglia che attende solo di essere regolamentata a tutela di chi investe.
I pianeti sono favorevoli anche nei primi mesi del 2022».

L'inflazione sta diventando un grande problema per famiglie e imprese, specie per il caro energia,
ma ho sentito che lei ha una buona notizia sul tema, vero?

«Credo che a partire dall'estate un lunghissimo anello di stazionamento di Marte in Gemelli lavorerà sui tassi elevandoli,
e il fenomeno potrà essere ridimensionato, nell'interesse di tutti».

Rientrando in Italia c'è grande fermento per Telecom, lei vede qualcosa di interessante sulla società?
«La prima quotazione di TELECOM è avvenuta in Cancro, segno che dovrà ancora affrontare alcuni freni a inizio d'anno.
La grande congiunzione di Giove e Nettuno gli sarà propizia, e potrebbe recare percorsi più favorevoli».

Per finire, la risposta che tutti i lettori attendono, quali saranno i segni fortunati del 2022?
«Opterei per i segni d'Acqua, soprattutto Cancro e Pesci.
I segni di Fuoco avranno bei segnali da fine maggio, il loro anno magico sarà però il 2023.
Ciò che conta è sempre la propria personale carta del cielo.
E poi c'è il vecchio proverbio "crepi l'astrologo!"».


Nel week end del 22 e 23 gennaio 2022 Grazia Mirti terrà online il suo consueto Seminario annuale dettagliato sulle previsioni finanziarie 2022.
Tratterà di Borse, Valute, Lune Nuove, Commodities, Personaggi in Politica Finanza.
 
Occhio ragazzi.
Ma esiste alternativa....il satellitare......costa un pochino, però.
Ma noi abbiamo le spalle larghe.


Tv digitale, "ripetitori inadeguati, non vedremo più niente": chi rischia di rimanere senza televisione – Libero Quotidiano

    <img src="https://sb.scorecardresearch.com/p?...5&cv=2.0&cj=1">  

Tra oggi e domani qualcuno - soprattutto al Nord - rischierà di rimanere senza tv.

I cittadini dovranno risintonizzare di nuovo le proprie televisioni per continuare a guardare i programmi televisivi.

Nulla di anomalo: tutto rientra nel piano di intervento sulla nuova tv digitale,
previsto dal Ministero dello Sviluppo economico, che dovrà concludersi entro il 30 giugno 2022.



Questo, però, finirà per penalizzare molte persone, a partire da chi vive nelle aree montane,
dove si rischierà maggiormente di non vedere più niente.

Il motivo?

La mancanza di ammodernamenti e adattamenti al sistema di ripetitori, come spiega Fanpage.

"Il nuovo segnale tv rischia di comportare gravi discriminazioni per i residenti nei Comuni di montagna,
dove i ripetitori non sono di proprietà delle reti televisive (Rai in primis)
- hanno sottolineato Marco Bussone e Roberto Colombero di Uncem, l'unione dei Comuni e delle Comunità Montane -.

In diverse aree del Paese il rischio concreto è che le Unioni e i Comuni, o le Comunità montane,
debbano far fronte a spese insostenibili per interventi di adattamento dei ripetitori al nuovo sistema".


Si parla, insomma, di costi ingenti.

A tal proposito Bussone e Colombero hanno spiegato:

"Per adeguare un impianto servono almeno 15 mila euro.
E vi sono Enti che ne hanno più di dieci di proprietà.
Serve un intervento politico di Governo, Mise e Ministero della Digitalizzazione in particolare,
per ricercare soluzioni che non impattino sugli enti locali,
che non hanno certamente le disponibilità economiche
per far fronte ad adempimenti peraltro non dipendenti dalla propria volontà".


Poi parlano di discriminazione:
"Mentre Mise e Ministero della Digitalizzazione erogano contributi per la sostituzione dei televisori,
il problema delle aree montane non è certo l’apparecchio televisivo, più o meno smart.
Quanto invece lo sono i ripetitori, che devono essere adeguati".
 
Basandoci su una serie d’indici predisposti, a livello europeo, da Numbeo,
vi presentiamo una classifica dei prezzi immobiliari nei centri delle maggiori città europee,
prendendo come riferimento essenzialmente il prezzo di un appartamento mediano
e il reddito annuo mediano di una famiglia nella città presa in considerazione.

L’indicatore è molto interessante perchè pone in evidenza quanto, effettivamente,
una famiglia possa acquistare o meno un’abitazione nella città presa come oggetto dell’analisi.


Se il valore nella città è molto alto:

  • vi è un’alta probabilità che vi sia una bolla immobiliare;
  • le famiglie medie non possono accedere facilmente al mercato immobiliare, se non indebitandosi pesantemente e per un numero elevato di anni.
  • Questo da un lato indica una proprietà immobiliare in mano a pochi grandi gruppi,
  • dall’altro rende il mercato molto “Sottile” sul lato della domanda, quindi potenzialmente instabile.
Iniziamo a presentare la classifica, prima con i valori più alti nel parametro fra prezzo e reddito annuo famigliare.

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E quelle invece più abbordabili

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Mosca risulta la città più cara, dal punto di vista del reddito,
seguita da Cascais, nota città turistica portoghese,
e da Parigi.

Dato che il valore è rapportato al reddito, può anche influire, nei primi due casi,
il non elevato reddito pro capite russo e portoghese,
mentre Parigi effettivamente è cara, anche in senso assoluto.

Nella classifica abbiamo anche Milano e Roma

Fra le più abbordabili abbiamo Limerick in Irlanda
e Best nei Paesi Bassi,
ma anche Padova, in Italia, si trova in questa parte dell’elenco.

in quali città europee conviene acquistare per investimento ?
Cioè quali sono quelle con una rendita più elevata da locazione?

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Vediamo come la convenienza nell’acquisto sia l’elemento forse più importante per una buona resa,
dato che Limerick è ai vertici anche in questa classifica e Cork non è lontana.

Fra le città più redditizie vi è Catania, anche se la resa è molto inferiore rispetto a quella dei vertici.

Le meno redditizie?
  • Parigi
  • Lugano
  • Monaco di Baviera
In queste città ottenere un rendimento pari al 2% è già notevole.

Quindi neanche il rendimento giustifica un valore degli immobili troppo elevato.

Il rendimento dovrebbe essere un fattore essenziale nella valutazione di un immobile:
permette a chi lo compra anche con finalità d’investimento,
di non essere immediatamente legato a un aumento del valore che, magari potrebbe non esserci.
 
Una provocazione?

Del resto le motivazioni sono inoppugnabili,
la decisione strategica di assumere una persona non vaccinata è un certo valore:

chi non si vaccina è retto, tira avanti le sue convinzioni e lo fa nonostante tutte le avversità.


Olivier Arias non ha torto e sicuramente darà una grande spinta alla sua azienda.

Dal 2022, preferisco l’assunzione di non vaccinati.
Sono stato abbastanza stupido da credere alle sciocchezze del governo,
ora lo so e sto cercando persone intelligenti per la mia azienda”.

http://https://twitter.com/Arias67576160/status/1472534078297710595


“Non stigmatizzeremo mai una persona!
Il passaggio di consegne delle aziende è complicato
e l’impegno dei non vaccinati è un valore aggiunto!” ha detto olivier Arias su Twitter.

Che dire: quasi sempre dietro la collina è il sole. (cit)

Se siete convinti non vaccinati potete far fuggire il vostro cervello all’estero.
Pare che in Italia ormai sia un organo poco apprezzato, anzi.

Olivier Arias, fondatore di Arias Patrimoine: “Preferisco assumere persone non vaccinate dal 2022” (lemediaen442.fr)
 
Inflazione turca al 36%. Il pro ed il contro.
Ma è quello che vado dicendo sull'euro.
La valuta condiziona e limita le nostre produzioni.
Le aziende chiudono e vanno all'estero.
E noi diventiamo sempre più poveri
e dipendenti dall'elemosina di stato.
....ma noi non siamo i Turchi.


I cittadini turchi hanno avuto la certezza dei grandi risultati, si fa per dire,
conseguiti da Erdogan con la propria politica economica innovativa e religiosamente illuminata.

L’inflazione è arrivata al 36% cifra che non si vedeva da 19 anni

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La principale pressione al rialzo è venuta da

cibo e bevande analcoliche (43,80 percento contro 27,11 percento a novembre),

trasporti (53,66% contro 22,74 percento),

abitazioni e servizi pubblici (28,57),

arredamento e elettrodomestici (40,95 per cento),

hotel, caffè e ristoranti (40,85 percento)

ed abbigliamento e calzature (20,13 percento).


Poteva andare anche peggio, perché, per lo meno, la Lira non è crollata,
rimanendo comunque a un livello che mostra come i turchi non si fidino troppo delle invenzioni monetarie del governo.

Anche l’inflazione core ha sorpreso al rialzo al 31,9% a/a .

Goldman pensa che l’inflazione salirà sopra il 40% nel primo trimestre-22
e rimarrà a quei livelli per buona parte dell’anno, perché le paghe crescenti manterranno la pressione sui prezzi.


L’esplosione dei prezzi è legata anche al calo record della lira turca
che ha perso il 44% del suo valore lo scorso anno,
dopo che la banca centrale ha tagliato i tassi di interesse sotto la spinta di Erdogan,
per dare priorità al credito e alle esportazioni rispetto alla valuta e alla stabilità dei prezzi.

Alcuni economisti prevedono che l’inflazione raggiungerà il 50% entro la primavera
a meno che la direzione della politica monetaria non venga invertita,
cosa che, come ha chiarito Erdogan, non avverrà,
e dopo che la banca centrale avrà finito di spendere decine di miliardi di dollari.


“Le aspettive sugli interessi dovrebbero essere aumentate immediatamente e in modo aggressivo perché è urgente”,
ha affermato Ozlem Derici Sengul, socio fondatore di Spinn Consulting a Istanbul,
mettendo a rischio la propria libertà, perché Erdogan non ama particolarmente chi critica la sua politica monetaria.

L’attenzione di Erdogan lunedì si è concentrata sui dati commerciali
che hanno mostrato che le esportazioni sono aumentate di un terzo a 225 miliardi di dollari l’anno scorso.


“Abbiamo solo una preoccupazione: esportare, esportare, esportare”, ha detto in un discorso.

Peccato che le esportazioni siano aumentate,
ma le importazioni anche di più
ed a dicembre il deficit commerciale del paese è esploso del 46%, ampliandosi a $ 6,64 miliardi,
mentre le importazioni sono aumentate del 29% a $ 28,9 miliardi,
molto più delle esportazioni che sono aumentate solo del 25 % a 22,3 miliardi di dollari.

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