NON LASCIARE CHE LA MORTE O i DOLORI TI RUBINO I RICORDI GIOIOSI.

“Entrate pure. Vi mostro la proprietà. Qui è in vendita l’eccellenza dell’industria italiana. Abbiamo carroponti, testa stozzatrice per fresa, saldatrici, cesoie, ganci per sollevare i pezzi delle presse”. L’alto cancello azzurro, compatto e privo di aperture che permettano agli sguardi esterni di passare, si apre. Nel cortile interno non c’è più nulla. Vuoto e silenzio. Sul suolo ci sono ancora le tracce dei binari utilizzati per il trasporto della merce. Sulla destra un capannone. Conserva tutto ciò che resta ........, in provincia di Bergamo fallita pochi mesi fa lasciando senza lavoro i 35 operai sopravvissuti ai tagli e alle riduzioni di organico degli ultimi anni. Decine di macchinari “messi in svendita perché qui non servono più” come spiega il signor Alfio che ha rilevato i beni dal Tribunale. Beni che si rivendono a fatica. “Una volta sarebbero andati a ruba. Sono macchine di valore. Ma ora in Italia nessuno riesce più a comprare, neanche l’usato. Sono riuscito a vendere qualcosa ai tedeschi o a qualche azienda brasiliana. Nonostante in alcuni casi per loro il trasporto costi più del macchinario in sé”.
 
Tutto è cambiato anche nelle altre 2105 imprese della Lombardia che nei primi dieci mesi dell’anno hanno portato i libri in tribunale (LA MAPPA). Come la ......, in provincia di Bergamo. Un altro esempio di eccellenza industriale italiana travolta dalla crisi e fallita. Fondata nel 1989 l’azienda, leader nel trattamento di selezione, recupero e riciclo degli imballaggi in plastica, aveva ricevuto il premio innovazione tecnologica 2004 e l’Oscar dell'Imballaggio 2005. Ora i cancelli sono chiusi, il citofono suona a vuoto. E i 21 lavoratori, numero che era stato già notevolmente ridimensionato negli ultimi anni, sono in Cigs per cessata attività dal giugno scorso. Alla ...... di Seriate, un’azienda di costruzioni meccaniche in provincia di Bergamo, il cartello indica ancora di prestare attenzione per l’uscita degli operai. Ma i 192 lavoratori non ci sono più. Hanno lottato fino all’ultimo contro lo spettro della disoccupazione, presidiando lo stabilimento per tre anni. Poi, lo scorso 12 ottobre, l’ordine di sgombero. "L'azienda era piena di debiti. Per i lavoratori è stato un fulmine a ciel sereno" racconta Margherita Dozzi, della Fiom Cgil di Bergamo. Alla ...... di Coccaglio, impresa edile in provincia di Brescia in concordato preventivo, il grande parcheggio retrostante ospita decine di camion “marchiati” con il nome della ditta. Parcheggiati. Fermi. Come loro gli 80 lavoratori ora in cassa integrazione che il 25 febbraio saranno licenziati.
 
Nel 2012 hanno portato i libri in tribunale 9608 imprese. La provincia più colpita è Milano. Seguono Roma, Torino e Napoli. Il direttore dell’Ocri Danovi: “E’ un Paese che torna indietro, come produzione e competitività siamo ai livelli degli anni ‘80”
Ogni giorno 32 aziende portano i libri in tribunale. Dal 1 gennaio al 20 ottobre i fascicoli depositati sono stati 9608.
 
Buongiorno, si calcola che in questi anni, 120000 aziende abbiano cessato l'attività.

Queste aziende non le ricrea più nessuno. Nessuno (o quasi) assumerà questi lavoratori licenziati.

Se prendiamo un dato a caso - 10 dipendenti in media per azienda - sono 1.200.000 disoccupati che mai troveranno una nuova azienda.
 
Buongiorno ragazzi :)
 

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giorno a tutti.. sempre più oltre... gli anni passano il paese muore e le previsioni vanno sempre più oltre....

(ASCA) - Roma, 5 giu 2014 - L'uscita dalla recessione sara' molto graduale per l'economia italiana. Si conferma la previsione di crescita del Pil di mezzo punto percentuale per il 2014, con una moderata accelerazione a +0,9% nel 2015. E' quanto emerge dal rapporto realizzato dall'Ufficio Studi di Confcommercio. Ancora piu' debole dovrebbe risultare la ripresa dei consumi, nonostante una revisione al rialzo di un decimo di punto apportata al quadro macroeconomico per il 2014 (da 0,0 a 0,1%). La previsione della variazione dei consumi per il 2015 e' confermata a +0,7%.

Roma, 5 giu. (TMNews) - Occorreranno più di 11 anni per tornare ai livelli precrisi per i consumi. Questo il calcolo fatto dal Centro studi di Confcommercio in occasione dell'assemblea annuale. Secondo l'associazione dei commercianti nel 2014 il Pil registrerà un lieve in cremento dello 0,5% mentre i consumi saranno quasi fermi con a +0,1%. Per questo "la ripresa si allontana e si conferma più debole e lenta del previsto", è il monito di Confcommercio che vede un leggero recupero nel 2015 con Pil a +0,9% e consumi a +0,7%. Cresce, sì, la fiducia da una parte, ma consumi e investimenti mostrano l'altra faccia del paese, quella di un'economia reale ancora drammaticamente ferma al palo e che vede ampliarsi sempre più il divario economico-sociale tra il Nord e il Sud. Tra il 2007 e il 2013 il prodotto pro capite si è ridotto di oltre 3.100 euro e fino al 2015 non ci sarà alcun significativo recupero; e al Sud, nel 2015, si raggiungeranno 12.160 euro pro capite, un livello addirittura inferiore a quello di 20 anni fa (12.195 euro).
 
quando la realtà supera la fantasia.. gente che fa la fame davvero e gente ..

Sede dell'Ars, assemblea regionale siciliana. Lamentele per la spending review. Ma tetto per stenografi è di 200.000 euro.
ROMA (WSI) - Stenografi maltrattati. Gli hanno abbassato lo stipendio a 200.000 euro all’anno. Così poco per battere i tasti e redigere i resoconti delle sedute dell’Assemblea regionale siciliana? Sì, così "poco".

Già con 4.973 euro al mese nette, per quindici mensilità, non è che uno stenografo palermitano viveva benissimo. E adesso che si dovrà accontentare di quattromila sarà un dramma, quel dramma isolano così sintetizzato da Gianfranco Miccichè, il quale non a caso ha tentato di farsi eleggere (invano) al parlamento di Strasburgo dove si guadagna da nababbi: «Con 4.000 euro al mese non si può vivere».

Una questione nella questione è quella dei vitalizi per i condannati per mafia. Ci sarà «sospensione e non revoca», annuncia Ardizzone. Il che significa sospensione e non revoca anche per il vitalizio di Totò Cuffaro. A proposito di pensioni, sono 209 i pensionati dorati della Ars, cioè quelli che ricevono un assegno da 100 a oltre 200.000 euro lordi all’anno. Che si aggiungono a tutti gli ex deputati che prendono 92.000 euro. Alla Regione, cifre altrettanto clamorose. 296 le pensioni erogate da Palazzo d’Orleans tra i 100 e i 200.000 euro. In gran parte si tratta di ex direttori generali, alcuni dei quali andati a riposo prima dei 60 anni. Sul fronte stipendi d’oro, oltre i 150.000 euro all’anno ci sono tutti i 27 dirigenti generali, dal segretario generale Patrizia Monterosso (che si è ridotta lo stipendio da 200.000 a 140.000 euro) ad esterni come Marco Lupo (160.000).
 
cosa non da terzo mondo ma cose proprio da fuori dal mondo... dati segreti....

Restano top secret gli incassi del segretario generale. Secondo il presidente siciliano Crocetta, che ha bandito dall’inizio l’arma dei tagli alla politica per farsi bello in tempi di anti-politica e per lisciare il pelo ai grillini, l’attuale segretario generale Sebastiano Di Bella prenderebbe addirittura 650mila euro annui. Ma più probabilmente - e la richiesta di trasparenza su queste cifre è un tormentone dei partiti nell’Ars - i suoi emolumenti si aggirerebbero intorno ai 500mila euro. Briciole, come è evidente.
 
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