NON PER METTERVI ANSIA, MA TRA 2 DPCM E' NATALE.

E battiamo sempre lo stesso chiodo.
Tanto il loro stipendio è certo ed assicurato per 14 mesi.
Ma - davanti a noi - ci sono 6 mesi prima di arrivare ad aprile
.......e sarà lunga....tanto lunga.....anche per loro.


Il coprifuoco non serve, meglio lockdown locali. Parola di Ricciardi.

Il consigliere del ministro della Salute e professore di Igiene alla Cattolica, lo dice al Messaggero.

L’intervista, pubblicata sul quotidiano romano oggi in edicola, rimanda tutto alla casella iniziale, come nel gioco dell’oca.


E negli italiani aumenta la confusione.


Fino a ieri ci hanno raccontato che il coprifuoco sarebbe stato l’unico modo per governare i contagi e evitare il lockdown totale.

Questa mattina invece scopriamo che il coprifuoco non serve a nulla.

Ma non solo.

Ricciardi, che è sempre consigliere del Ministro e che qualcosa dovrebbe consigliarla
altrimenti non si capisce quale sia il suo ruolo da quelle parti, spiega la questione coprifuoco:

Guardi – dice al giornalista che lo ha intervistato – le misure legate agli orari non hanno alcuna evidenza scientifica.
Dove sono state applicate non hanno avuto effetto nel contenimento.
La Francia applica il coprifuoco da una settimana, ma l’incremento dei contagi è ancora molto sostenuto.
Per questo dico che è più importante intervenire tempestivamente nelle aree dove il virus è fuori controllo”.


Tradotto: meglio lockdown parziali per gestire i focolai che blocco totale di un Paese.

E allora perché nel nuovo decreto del Presidente del Consiglio si parla di coprifuoco e chiusura di bar e ristoranti alle 18?

Perchè, se non vi sono evidenze scientifiche che funzioni, il governo ha lasciato che governatori di Regioni e sindaci lo mettessero in atto?


Caro Ricciardi, ascolta il Conte Max:
forse sarebbe meglio scegliere una linea univoca e procedere su quella strada, giusta o sbagliata che sia.


Perché se continuate così sembrate davvero una gabbia di matti.
 
Non ditelo al berlusca........ma si dai, tanto non capirebbe.


Nella giornata di ieri il dipartimento del Tesoro del ministero dell’Economia e delle finanze ha collocato 6,5 miliardi di Bot a 6 mesi.

Una normale emissione nell’ambito del preordinato calendario, che vede due aste mensili (ad inizio e a fine mese) di Buoni ordinari del Tesoro
rispettivamente con scadenza annuale e semestrale, non fosse per un piccolo particolare.


L’asta appena conclusa, infatti, rappresenta la nona consecutiva nella quale il ministero riesce a strappare un tasso negativo.


Non solo ci avviamo verso la doppia cifra nel territorio del “sotto zero”, ma con quella di ieri i Bot a 6 mesi segnano l’ennesimo record.


Mai, a fronte peraltro di una domanda 1,66 volte superiore all’offerta, erano scesi così in basso nei rendimenti: -0,478%,

in ulteriore calo rispetto al -0,33% di fine agosto e al -0,392% di fine settembre.



L’asta dei Bot segue di un giorno un’altra emissione conclusa anch’essa con successo.

Il 27 ottobre è stato infatti collocato un Btp a 5 anni (Btp€i, legato all’inflazione) da 750 milioni che ha strappato un tasso negativo a -0,15%,
sempre in calo rispetto ad un titolo analogo (Un Btp “standard”) piazzato a fine settembre allo 0,35%.


Anche se il confronto non è corretto in linea di principio, dato che parliamo di due strumenti, pur con identica scadenza, leggermente diversi.

E’ comunque possibile che, in sede di prossima asta, anche il secondo possa avvicinarsi alla soglia zero dato che sul mercato,
finito l’effetto dovuto alla contemporanea emissione di titoli europei per il finanziamento del programma Sure, i rendimenti hanno ripreso a calare.


Il riferimento sarà il Btp a 7 anni (l’ultimo è stato collocato a metà ottobre allo 0,34%), anch’esso in calo sul mercato secondario
– che rappresenta un’utile linea-guida per capire cosa accadrà in asta – dopo la piccola “fiammata”.

La durata non la prendiamo a caso: rappresenta una delle possibili scadenze dei prestiti del Mes,

la cui presunta convenienza rischia di venire letteralmente annichilita dal costante e continuo

– anche su diversi orizzonti temporali, non solo quindi sui Bot – contrarsi dei rendimenti.



Tutto questo grazie, principalmente, agli acquisti “pandemici” condotti dalla Bce.

A dimostrazione che non abbiamo bisogno né di una sedicente solidarietà, né di vincoli esterni variamente intesi

vuoi il Mes, vuoi il Recovery Fundma solo, banalmente, di una banca centrale che faccia

(anche se in via incidentale, come nel caso dell’eurozona) il proprio mestiere.
 
FDA ha approvato in via di definitiva remdesivir?
Irrilevante.

Remdesivir non esiste, e se esiste non funziona.

SOLIDARITY, il trial di OMS, è stato fatto con quel che c'era (poco o niente) e come veniva,
open label e con un evidente sbilanciamento tra trattati e controllo, un controllo (circa 4000)
per 4 rami trattati (circa 11.000), randomizzato alla sperindio.

"They are simply aggregating a huge amount of data and p-hacking it to death with ad hoc interim analyses that they perform whenever they feel like it",
come ha scritto qualcuno, citando gli invece rigorosi criteri di FDA per i trial adattativi.
Irrilevante.

OMS ha detto che remdesivir non funziona, quindi non funziona.


A questo giro avrei parlato di quel che è venuto fuori dal trial ACTT-2 (remidesivir+baricitinib), ma ho deciso di non farlo.
Perché? Perché sarebbe del tutto...
irrilevante.

Cos'è rilevante?

L'alta etica degli amici di Nonno Speranza (con le loro buone cose di pessima riuscita).
 
Se pensavate che la russofobia avesse raggiunto un limite di decenza in occidente,
allora eccovi serviti, dalla Spagna arriva una qualcosa oltre la post-verità.

In merito al processo per perseguire i promotori dell'indipendenza della Catalogna nel 2017,
le indagini del giudice Joaquín Aguirre, secondo quanto riporta l'AP, si sarebbero basate
"sulle prove della polizia secondo cui presunti agenti russi si sarebbero offerti di fornire aiuti militari ai separatisti catalani al culmine della loro fallita offerta di secessione nel 2017".

E non finisce qui: "Nella registrazione, uno dei detenuti menziona un'offerta da parte dei presunti agenti russi
di fornire all'ex presidente catalano Carles Puigdemont 10.000 soldati, apparentemente per aiutare in un teorico conflitto armato con le autorità spagnole",

si precisa però che "il documento del tribunale non ha fornito alcuna indicazione che l'offerta sia mai stata presa in considerazione da Puigdemont",
né fornisce ulteriori prove che l'offerta fosse anche autentica o fattibile.



Finita?

Assolutamente no.

Oltre alle truppe, c'era, secondo questo giudice, la parte mediatica dell'offensiva di Mosca,
secondo il quale attraverso le emittenti Russia Today (ex nome di RT), Sputnik,
come gli artefici di una strategia geopolitica di destabilizzazione basata sulla diffusione di notizie false
a cui hanno partecipato anche i media catalani sia pubblici che privati.

La Guardia Civil fa inoltre riferimento, a sostegno di queste dichiarazioni, a un presunto incontro di quasi tre anni fa tra Oriol Soler,
uno degli uomini d'affari arrestati nel quadro di questa indagine e il fondatore di Wikileaks, Julian Assange ,
presso l'Ambasciata dell'Ecuador a Londra, al quale avrebbe preso parte anche l'ex contractor della CIA Edward Snowden.

In questa riunione si sarebbe concretizzato il diabolico piano per portare la Catalogna all'indipendenza.


L'ambasciata russa in Spagna ha risposto con ironia:
"Le informazioni apparse sui media spagnoli sull'arrivo di 10.000 soldati russi in Catalogna sono incomplete",
sottolinea la missione diplomatica in un comunicato diffuso attraverso il suo account Twitter.

"Bisogna aggiungere due zeri al numero dei soldati e il più sconvolgente di tutta questa congiura".
Tra l'altro, aggiunge Mosca, sempre con sarcasmo che "le truppe avrebbero dovuto essere trasportate dagli aerei "Mosca" e "Chato"
riuniti in Catalogna durante la Guerra Civile e nascoste "in un luogo sicuro" de la Sierra Catalana
fino a ricevere tramite queste pubblicazioni l'ordine criptato di agire."
 
3 provincie da sole fanno 5000 ........

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I toni sono forti, ma la sostanza....resta.

La tragica gestione del Covid da parte di questo Governo di traditori dell’Italia
sta distruggendo consapevolmente e dolosamente la spina dorsale dell’economia Italiana = le piccole e medie imprese.


Tutto questo per permettere un gigantesco RESET ECONOMICO PLANETARIO A FAVORE DELLA CINA
e, sul breve termine, un GIGANTESCO TRASFERIMENTO DI RICCHEZZA A FAVORE DEI SUPER RICCHI,
che quindi hanno tutto l’interesse a portare avanti questo DELIRIO CRIMINALE
che a medio termine sta facendo appunto il gioco della CINA che appare “miracolosamente” immune al Covid.


L’ho già detto a inizio anno: la dinamica del Covid evidenzia in modo totale che la Cina è stata la creatrice del Covid
e della sua diffusione (dopo aver imparato in segreto a gestirlo), quindi siamo in piena GUERRA BATTERIOLOGICA!


E i grandi padroni della Finanza Occidentale, ribadisco, sedotti dal piano diabolico cinese
(che sul breve termine fa fare loro profitti astronomici) stanno alacremente portando avanti L’EUTANASIA DELL’OCCIDENTE.


Napoli ha suonato la sveglia!





Napoli ha tanti problemi ma ha una cultura profonda e condivisa solidissima e finalmente,
conscia che oramai il progetto del governo è di distruggere la piccola e media impresa, finalmente si sta ribellando.


Uno splendido GIGI LISTA fa una sintesi spettacolare e popolare di cosa succede e cosa va fatto nell’immediato.


UN DPCM NON E’ UNA LEGGE, E’ UN ATTO AMMINISTRATIVO SENZA ALCUN VALORE
PER MODIFICARE LE GARANZIE COSTITUZIONALI INTOCCABILI, QUINDI SI PUO’ E SI DEVE FARE RICORSO PER ANNULLARLO!


L’abuso da febbraio regna sovrano in Italia ma giudici e Corte Costituzionale cosa fanno?

Quando i presidenti emeriti della Corte Costituzionale come ad esempio Cassese parlano apertamente dell’abuso in corso.


Qui si arriva alla misogenia diabolica e assoluta del potere finanziario
= quando c’è da fare il lavoro sporco si sceglie sempre una donna in carriera,

infatti la Corte Costituzionale italiana è gestita come presidente da una donna,

la Commissione Europea ora è gestita da una donna,

la BCE anche,

il fondo monetario internazionale anche,

il ministro che sta devastando la scuola italiana anche,

per non parlare del ruolo della Lorenzin, della Fornero, ecc., ecc.

nel recente passato e indietro nel tempo fino ad arrivare a Margaret Thatcher
(un vero pupazzo telecomandato dalla finanza) col cui lavoro sporco è iniziata oltre 40 anni fa
la rivincita del neoliberismo che ora sta “SUICIDANDO” L’OCCIDENTE a favore della Cina
e solo gli USA con Trump stanno cercando di reagire.


Quindi cari concittadini siamo in guerra, una guerra nascosta ma ancor più terribile delle precedenti negli effetti
perché il nemico ce lo abbiamo in casa e ci governa in modo spietato per conto del nemico,
cioè l’agglomerato satanico che si è formato fra UE, OMS, BIG DELLA FINANZA MONDIALE OCCIDENTALE E CINA
(COME REGISTA OCCULTO), peggio del governo di vichy che gestiva buona parte della Francia per conto di Hitler!


Prima capiamo il livello di cosa abbiamo contro prima possiamo organizzare una Resistenza adeguata al nemico,
con la speranza che negli USA i brogli evidenti del voto per posta non impediscano la ri-elezione di Trump,
che è stato eletto dall’America sana per salvare il Capitalismo dalla sua degenerazione finanziaria neoliberista
che sta permettendo alla CINA (una feroce e spietata dittatura post-comunista) di prendere il potere mondiale.


Il modello americano non mi piace, ma da lì a suicidarci per finire in mano alla CINA
è come passare dalla padella direttamente in una fornace (altro che brace!)


Sin dall’inizio del Covid spiego l'evidenza che la Cina sta usando il Covid per una vera guerra batteriologica
(vorrei far notare che la stragrande maggioranza dei principi attivi dei farmaci occidentali viene prodotta in Cina……non so se mi spiego!)
e finalmente l’informazione libera inizia a dirlo apertamente.
 
Nella giornata odierna si registra un nuovo balzo dei pazienti in terapia intensiva per coronavirus in Italia.

Sono 115 in più nelle ultime 24 ore (ieri l'aumento era stato di 125),
secondo i dati del ministero della Salute, per un totale di 1.651.

Negli altri reparti Covid ci sono ora 15.964 pazienti, con un incremento di 983 unità.

Gli attualmente positivi sono arrivati a 299.191, 22.734 più di ieri.
(dai quali dobbiamo togliere quelli che hanno rifatto il tampone e sono ancora positivi).

Di questi, 281.576 sono in isolamento domiciliare.

I guariti sono 279.282, in aumento di 3.878 rispetto a ieri.

I tamponi 201.452
 
Mercoledì 28 ottobre il Copasir ha iniziato a discutere una proposta di

“Relazione sulla tutela degli asset strategici nazionali nei settori bancario e assicurativo”.


Con tutta probabilità la prossima settimana il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica approverà la relazione finale


Ieri il Comitato ha anche parlato di altro.


“Il Copasir ha deciso di porre la sua attenzione sulle questioni inerenti la società Leonardo, considerata azienda di interesse strategico nazionale.
Tale focus sarà indirizzato ad individuare se e quali azioni improprie o speculative interessino questo campione nazionale”,

ha annunciato in una nota il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Raffaele Volpi (Lega).


Sui vertici di Leonardo c’è diversità di vedute nella maggioranza di governo (voci critiche di M5S a differenza del Pd),
dopo la condanna in primo grado di Alessandro Profumo, ora numero uno di Leonardo e in passato presidente di Mps, per una vicenda del passato del Monte dei Paschi di Siena.


Il 20 ottobre il consiglio di amministrazione di Leonardo ha escluso – è scritto in una nota del gruppo presieduto da Luciano Carta – “limitazioni dell’operatività aziendale” in Usa e Gran Bretagna in particolare (come paventato dal fondo Bluebell) dalla sentenza di primo grado a carico dell’amministratore delegato,
Alessandro Profumo, sul caso Banca Monte Paschi di Siena, di cui era stato presidente fino al 2015.


“Dall’esposizione dell’analisi – si legge nel comunicato di Leonardo – che ha tenuto in considerazione anche i diversi mercati di riferimento del Gruppo,
è emerso un quadro che non comporta specifiche limitazioni dell’operatività aziendale.
Al Comitato Governance è stato affidato il compito di monitorare e approfondire ogni potenziale evoluzione della vicenda, tenendone informato il Consiglio”.



A difesa di Profumo si è schierata la rivista Formiche di Paolo Messa, top manager del gruppo Leonardo,
in procinto di andare negli Stati Uniti nel ruolo inedito di ambasciatore di Leonardo negli Usa, “al vertice di Leonardo Us”
come scritto mesi fa da Gianni Dragoni del Sole 24 Ore – anche se al momento carica e ruolo non sono stati indicati e Messa è ancora a Roma:

“Premesso che non sussistono ragioni giuridiche di decadenza della carica,
ci sono ragioni di opportunità che spingono nella direzione opposta – ha commentato la rivista di Messa –
Leonardo infatti attraversa una fase delicata e decisiva di trasformazione.
Il piano strategico 2030 e il percorso di innovazione disegnato (e approvato) indicano una rotta ambiziosa il cui esito non è automatico.
La pandemia ha avuto un effetto assolutamente drammatico per tutto il comparto industriale, quasi mortale per l’aeronautica civile.
In questa fase come non mai se c’è un interesse nazionale è quello di sostenere l’economia italiana e i suoi campioni.
Giusto quindi rispettare le sentenze senza polemizzare con il sistema giudiziario, ma immaginare che i destini di un player
delle dimensioni di Leonardo possano entrare nel dibattito dei partiti come fosse qualcosa su cui misurarsi in congressi o dispute di maggioranza
non appare in sintonia con un Paese che vive settimane di sofferenza e timore per il futuro anche occupazionale.
Rispetto della magistratura e primato della politica sono due capisaldi della nostra cultura, ma stanno insieme se c’è il mastice dell’interesse nazionale.
Per la leadership di un’azienda forse può valere il principio che “uno vale uno”, ma guai a pensare che “uno vale l’altro””.


Intanto ieri, come detto, il Copasir ha iniziato a discutere della “Relazione sulla tutela degli asset strategici nazionali nei settori bancario e assicurativo”.


In cima ai pensieri del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica c’è la tutela dell’italianità
di colossi bancari come Intesa Sanpaolo e assicurativi come Generali, ma si scruta con apprensione lo scenario di cambiamenti azionari o di assetti societari di Unicredit.


In alcuni report che saranno alla base della relazione del Copasir,
ci sono alcuni auspici che saranno contenuti – secondo le indiscrezioni raccolte da Start Magazine – per l’esecutivo.


Ad esempio si auspicherebbe di porre mano un modo strutturale alla disciplina del golden power
precisando
la distinzione tra investimenti diretti esteri e investimenti di portafoglio:
sui primi trova applicazione il Regolamento Ue, che può essere integrato dagli Stati membri;
sui secondi lo Stato può agire con maggiore libertà.


Inoltre si consiglierebbe di eliminare il riferimento ai settori, che irrigidirebbe il potere di intervento,
cercando invece di precisare e delimitare i beni, le attività e gli attivi strategici,
che in quanto strumentali sono per definizione intersettoriali, nonché le infrastrutture e le tecnologie critiche,
i criteri per la sicurezza negli approvvigionamenti.


Infine si suggerirebbe di rafforzare le norme in materia di trasparenza,
che agevolano la valutazione del governo circa la necessità di tutelare sicurezza e ordine pubblico
e rafforzano la decisione nell’ottica del sindacato giurisdizionale.


Sarà così?

Si vedrà la relazione finale e ufficiale, prevista – salvo imprevisti – per la prossima settimana.
 

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