L'importanza di chiamarsi Ernesto
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L'importanza di chiamarsi Ernestodi Oscar Wilde Commedia in tre atti [[File:|(facoltativo, default: 280px)]]
Titolo originale
The Importance of Being EarnestLingua originale
IngleseVersioni dell'autore in altre lingue{{{Lingua2}}}GenereFonti letterarie{{{Soggetto}}}AmbientazioneComposto nelPubblicato nel{{{Primapubblicazione}}}Prima assoluta
14 febbraio 1895Teatro:
St James's Theatre,
LondraPrima rappresentazione italianaTeatro

remi{{{Premi}}}Versioni successive
Personaggi:
- John Worthing (o Jack)
- Algernon Moncrieff (o Algy)
- Lady Gwendolen Fairfax, cugina di Algernon ed amante di Jack
- Lady Bracknell, zia di Algernon
- Cecily Cardew, pupilla di Jack
- Miss Prism, governante di Jack e tutrice di Cecily
- Reverendo Chasuble
- Merriman, maggiordomo
- Lane, cameriere
Autografo:{{{Autografo}}}Trasposizioni operisticheRiduzioni cinematograficheVedi l'apposito paragrafo
Visita il FoyerL'importanza di chiamarsi Ernesto (nell'originale in
lingua inglese:
The Importance of Being Earnest) - a volte conosciuto come
L'importanza di essere Probo,
L'importanza di essere Franco o
L'importanza di essere Onesto - è una commedia teatrale in tre atti di
Oscar Wilde, rappresentata per la prima volta a
Londra il
14 febbraio 1895.
Trama
Il primo atto si apre in città dove ci vengono presentati Algernon Moncrieff e Ernest Worthing, due amici di vecchia data. Il primo abita in città ed il secondo in campagna, ma sovente si incontrano. Entrambi, infatti, vivono una "vita segreta": Algernon finge di avere un vecchio amico malato di nome Bunbury in campagna, mentre Ernest, il cui vero nome invece è Jack, finge di avere un fratello scapestrato dal nome Ernest, nome con cui appunto si presenta in città. Questo espediente permette loro di assentarsi dalle rispettive case e famiglie quando meglio credono.
Jack ama Gwendolen Fairfax, cugina di Algernon, e vorrebbe sposarla. La donna ricambia il sentimento, ma nasce un problema: Gwendolen sposerà solo un uomo chiamato Ernest perché quel nome, dice, le "procura delle vibrazioni", ha un suono che scalda il cuore a sentirlo. Jack, presentatosi a lei come Ernest quindi cerca di convincere la donna che altri nomi sono più attraenti di Ernest come ad esempio il suo vero nome ossia Jack ma, al sentire quest'affermazione, Gwendolen devia deridendo ciò che Ernest sostiene. Inoltre la madre di Gwendolen, Lady Bracknell, dopo un colloquio con lo spasimante che assume i tratti di un interrogatorio poliziesco, diviene molto scioccata dal fatto che Jack sia orfano e pone un divieto al fidanzamento.
La storia si complica nel secondo atto in cui lo scenario si sposta in campagna quando, con un sotterfugio, Algernon si presenta alla casa di campagna di Jack, e si spaccia per Ernest, il fratello scapestrato di questi. Conosce e si innamora di Cecily Cardew, la pupilla di Jack, la quale quindi è convinta di amare, anche lei, un uomo di nome Ernest.
Gwendolen ancora invaghita e vogliosa di fidanzarsi con Ernest raggiunge anche lei la dimora di campagna di Jack scoprendo assieme a Cecily il fatto che nè Algernon nè Jack in realtà si chiamano Ernest dando vita a delle divertenti gag dei due uomini intenti a riconquistare il cuore delle donne amate che, ormai offese si ritirano nella villa indignate e deluse dalle menzogne degli uomini.
Il terzo atto prevede l'arrivo di Lady Bracknell alla dimora di campagna di Jack dove intima a Gwendolen di tornare a casa, nel frattempo trova il nipote Algy (Algernon) che le comunica la sua intenzione di sposare Cecily, in un primo momento nega l'autorizzazione ma scoperto da Jack che la sua pupilla possiede un ingente rendita muta la sua opinione sulle nozze. Jack tuttavia si oppone poiché Lady Bracknell si ostina a non voler concedere la mano di Gwendolen a Jack. Dopo alcune battute si scopre che Jack in realtà è fratello di Algernon che grazie alla poca accortezza di una educatrice che curava la famiglia Moncrieff, era stato abbandonato in una borsa in una stazione. Scoperta la parentela Lady Bracknell autorizza le nozze. Rimane ancora la diatriba sul nome: Jack, non essendo mai stato a conoscenza delle sue origini, ha un nome che non è il suo. Così, dato che Lady Bracknell dice essergli stato dato il nome del suo defunto padre (un generale dell'esercito) ma né lei né Algy ricordano quale fosse, Jack va a scartabellare sugli elenchi militari e scopre che il nome di suo padre, e quindi anche il suo, è effettivamente Ernest.
Nessuno dei due uomini è veramente "earnest" (onesto), né "Ernest" (in inglese le due parole si pronunciano allo stesso modo). Wilde con questo espediente mette in luce tutta quella cura dell'apparenza e della forma dell'alta società vittoriana.