NULLA SI CREA. NULLA SI DISTRUGGE. TUTTO SI INCASINA.

A Portland un sostenitore di Trump è stato ucciso , pare da un colpo d’arma da fuoco,
mentre si teneva una manifestazione di BLM ed Antifa.

La persona stava viaggiando con un gruppo di van di supporter del presidente Trump ed è stato fermato,
tirato giù dal mezzo su cui viaggiava, pestato pesantemente e quindi ucciso.

Il video era visibile su FB sino a pochi minuti fa.


Ricordiamo che a Portland sono ben 69 giorni che si tengono manifestazioni BLM,
con gente che tutte le notti suona corni, provoca i residenti, ed ha cercato più volte di attaccare la corte federale.

L’esasperazione è al massimo ed inizia a trapelare un certo nervosismo.

Trump ha fatto difendere dalla Homeland security il tribunale ed ha offerto di intervenire, ma il sindaco ha finora rifiutato.

I sostenitori di Trump avevano organizzato un raduno, che è finito come vi abbiamo detto.


La polizia ha già identificato e fermato lo sparatore che faceva parte di un gruppo Antifà.


This is the suspected shooter in the white short, seen from the back, in Portland where a blue lives supporter was shot and killed. pic.twitter.com/WufdzWN0xW

— Ian Miles Cheong (@stillgray) August 30, 2020




La vittima indossava un oggetto legato al movimento “Blue Lifes matter” per la protezione delle vite delle forze di polizia,
e fa parte di un movimento che si chiama “Patriot Prayer” definito naturalmente dai Mass media “Di estrema destra”.

Il movimento lo trovate tranquillamente su Facebook e su Twitter, il cui leader è Joey Gibson.

Ora Per giudicare quanto sia “Estremista” vi invitiamo a visitare il suo sito internet, dove annuncia i raduni del gruppo.


Naturalmente, con il buon gusto che li contraddistingue, i BLM e gli Antifà che protestavano in piazza hanno accolto l’annuncio dell’omicidio festeggiando:

Non sono triste per la morte di un f..o fascista questa notte


“I am not sad that a f**king fascist died tonight,” yells a female Antifa militant at a gathering in downtown Portland. The crowd laughs and cheers. The victim was a Trump supporter. pic.twitter.com/XK4Czzseia
— Ian Miles Cheong (@stillgray) August 30, 2020




Bella gente vero ? Ma non sono gli unici a festeggiare.

Del resto quando il motto è “Voglio questi f..i poliziotti nella tomba, Voglio dare fuoco alla Casa Bianca” non c’è da aspettarsi d’altro.


BLM leader: “I want to to put these police in a f—ing grave … I want to f—ing burn the White House down… I f—k police up in New York, I f—k police up in DC”pic.twitter.com/x2Defrrxar

— Marina Medvin (@MarinaMedvin) August 30, 2020


A questa bella gente che festeggia si è aggiunta RaiNews che, con il loro solito modo equilibrato di dare la notizia, naturalmente scambia assassini e vittime…


A #Portland un sostenitore di #Trump è stato ucciso da un #Antifa
Notizia su #rainews24:
Un uomo bianco con una spilletta dei #PatriotPrayer, gruppo razzista e ultra conservatore, è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco.
Ecco a voi servita la vittima che diviene carnefice. pic.twitter.com/OlGOWqoGmT
— silvia gilardi (@gilardisil) August 30, 2020




Quanto è bello pagare il canone per una TV equilibrata e compassionevole con tutti, vero?


Poi ci sono i tweet degli amici e dei supporter di Trump, che, naturalmente, hanno un tono diverso.


Ne scegliamo uno .


Un supporter di Trump è stato ucciso questa notte e Portland.
Nessuno farà rivolte in suo nome o donerà milioni di dollari alla sua famiglia perchè non è stato ucciso dalla polizia mentre resisteva all’arresto.


Al contrario viene ridicolizzato come un suprematista bianco, un estremista, ed un terrorista, per essere stato ucciso.



A Trump supporter was murdered tonight in Portland. No one will riot in his name or donate millions to his family because he wasn't shot by the police while resisting arrest.
Instead he is being smeared as a white supremacist, an extremist, and a terrorist, for being killed.
— Ian Miles Cheong (@stillgray) August 30, 2020
 
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Ma Vi rendete conto dell'imbecillità di queste norme ?
Cosa accadrà a quei bambini ? Robot ? Automi ?
Sicuramente il periodo migliore della vita, quello più spensierato, quello nel quale devi
solo pensare a divertirti, a socializzare, verrà ridotto al nulla. Il vuoto cosmico.
Come quello insito nella mente dei nostri amministratori.......idiota.
Se sanifichi le mani. Se sanifichi il banco. Se sanifichi l'astuccio e la matita.
Come fai a passare il virus ? .......probabilmente come lo facevano i morti per non fare le autopsie.

Ripeto. Dati ufficiali. Da 0 a 19 anni = 4 decessi tutti con gravi patologie pregresse.


Rispetto delle regole e una grande dose di creatività per reinventare la scuola ai tempi del coronavirus.
Perché anche le azioni più semplici non saranno più le stesse.


Sin dall’ingresso a scuola: dopo l’entrata e il percorso personalizzato per raggiungere la propria classe (e solo quella),

sarà vietato lasciare la giacca negli appendini di cui ogni corridoio è provvisto.

I soprabiti andranno con i bambini e i ragazzi fino ai banchi, appesi alle sedie o addirittura pigiati negli zaini.


COMPITI E VERIFICHE

Le maestre non potranno più raccogliere i quaderni dei bambini per correggere i compiti:
vietato portarli a casa, le correzioni saranno solo a scuola.

Ed i bambini non potranno portare il quaderno alla cattedra, altrimenti, prima e dopo il controllo del maestro o della maestra
dovranno essere sanificati sia il ripiano che il quaderno.

Unica soluzione per gli insegnanti: indossare la mascherina e passare tra i banchi armati di matita rossa.

E le verifiche?

Nemmeno queste potranno essere portate a casa dei docenti per le correzioni,
ma in questo caso le soluzioni per la loro conservazione in sicurezza sono diverse, anche a seconda dell’età degli alunni.

C’è chi farà svolgere esercizi e temi su fogli singoli per poi farli imbustare in cartellette trasparenti da utilizzare per le correzioni.

Ma c’è anche chi sceglierà di far fotografare le verifiche ai ragazzi.

Di certo, nessuno studente porterà più una verifica a casa per mostrarla alla famiglia.


BANCHI VUOTI

I banchi saranno completamente spogli, così come le aule, dove in questi giorni stanno sparendo anche i cartelloni appesi alle pareti.

Armadi sigillati, nessuno potrà più lasciare a scuola nulla, nemmeno un libro.


IL GESSO SI IGIENIZZA

Lavagne e Lim potranno essere usate solo sotto la supervisione del docente:

anche in questo caso sarà necessario igienizzare gessi e penne che vengono utilizzate per scrivere.

Vietato chiedere in prestito la cancelleria all’ormai ex vicino di banco

perché ognuno potrà utilizzare solo il proprio materiale:

con le biro, ci si potrebbe passare anche il virus.


NIENTE STRUMENTO

Le ore di musica diranno addio all’utilizzo degli strumenti, ma anche cantare sarà problematico:

lo si potrà fare solo se verrà garantita un’adeguata distanza tra tutti gli studenti.
 
Evviva evviva, stanno arrivando i banchi Anti-covid.

Non quelli fatti dalla Nexus, che, evidentemente , non arriveranno mai e mai sarebbero arrivati,
ma quelli fatti da altre ditte, strettamente tenute segrete, che stanno effettuando la consegna.

Il fatto che le aziende che stanno consegnando siano tenute al più assoluto riserbo ci fa sospettare che:


a) siano roba importata, probabilmente dalla Cina;




b) che siano di una qualità talmente scarsa che nessuno voglia prendersene la responsabilità.
Non è un prodotto di cui vantarsi, anzi…


c) abbiano permesso la creazione di riserve occulte finanziarie a favore di questo o quel personaggio d’affari.


L’Azzolina non era di quel curioso movimento che voleva la trasparenza totale,
le trasmissioni in streaming e che voleva “Aprire il parlamento come una scatoletta di tonno”?

Perchè ora fa apparlti segreti supermilionari?


Comunque godetevi i video delle prime consegne.


Quanto costano? SEGRETO DI STATO!!


Chi sa mai che si riescano a fare dei conti seri ed a scoprire che , qualcuno, a caso, ci sta mangiando dietro.

Però Qui Finanza ha fatto qualche calcolo:

Un banco anticovid-19, con le rotelle per scappare dal virus costerebbe fino a 300 euro.

Il Miur ne dovrebbe ordinare fino a 1,5 milioni per cui la spesa complessiva sarebbe quindi di 450 milioni di euro, p
iù quella necessaria all’acquisto di altri 1,5 milioni di banchi classici, in legno.

Contando una media di 50 euro a banco, quelli canonici costerebbero circ
a 75 milioni di euro.

Per un totale di circa 525 milioni di euro: si tratta ovviamente di una stima.

Che poi qualcuno dovrà spiegare come l’impiego dei banchi rotellati possa aumentare il distanziamento in un’aula, se non si cala anche il numero di alunni presenti.

Però questi sono dei pensieri troppo profondi per quelli che, di profondo, hanno solo il portafoglio.


La qualità mostrata dai banchi rotellati è esemplare: tutta plastica,
nel momento in cui si cerca di parlare di biomateriali e di legno naturale, piccoli, scomodi,
adatti al massimo alle scuole materne, come nota lo stesso trasportatore, senza regolazioni.


Un colpo di genio costato 300 euro!!


Non so che altro aggiungere.

 
NIENTE STRUMENTO

Le ore di musica diranno addio all’utilizzo degli strumenti, ma anche cantare sarà problematico:

lo si potrà fare solo se verrà garantita un’adeguata distanza tra tutti gli studenti.
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strumenti a fiato SONO PERSONALI E OGNUNO HA IL SUO...di comune la scuola fornisce strumenti pesanti o complessi come batteria.....non bastava uso dei guanti? altri posti lavoro persi e socializzazione BUONA nel water :cry:
 
Claudio Borghi spiega come è nato lo scandalo Nexus,
la ditta con 400 mila euro di fatturato che vince un appalto da 45 milioni per fornire banchi scolastici all’esorbitante prezzo di 250 euro l’uno.

Uno scandalo che coinvolge pesantemente il governo e il responabile della protezione civile Arcuri, che è il responsabile principale di questo grande pasticcio.

Questa azienda è stata scoperta nonostante il governo abbia imposto la segretezza su tutta questa faccenda
e se la lega non avesse alzato il velo si sarebbero potuti creare perfino finanziamenti segreti.


Il tutto naturalmente viene nascosto dai media televisivi che proteggono il governo in ogni modo.


Quindi si parla di economia e futuro.


I debiti garantiti dallo stato, così potentemente utilizzati da Conte per aiutare le aziende,
si trasformeranno in fallimenti e quindi in enormi esborsi per lo stato.
 
Il quotidiano Italia Oggi ci da una notizia che dovrebbe far infuriare gli italiani e spingerli coi forconi in piazza.


Il 96,6% del magazzino di cartelle esattoriali è carta straccia“.


L*incredibile cifra di crediti dello stato pari a 744 mld di euro, poco meno di un terzo del debito pubblico, è recuperabile ed incassabile solo per 25 mld.


A fornire il dato della situazione della riscossione nel 2019 è stato il sottosegretario del ministero dell’economia Maria Cecilia Guerra
intervenendo in commissione finanze del Senato l’8 settembre, per cui possiamo prendere la cifra come ufficiale.



Leggiamo le parole esatte della sottosegretaria

«Per l’esercizio 2019, a fronte di somme rimaste da riscuotere in conto residui relative ai primi due titoli di entrata
(entrate tributarie ed entrate extra tributarie), pari a complessivi 827.227 milioni di euro,
744.746 milioni di euro attengono alle somme iscritte a ruolo per le entrate di competenza dell’Agenzia
(riscossione di imposte dirette e indirette e connesse componenti di sanzioni e interessi).


Di questo «magazzino residuo», risulta che , «nel consuntivo 2019 la percentuale di svalutazione è stata valutata dall’Agenzia nella misura del 96,6 per cento».


Non si tratta di una valutazione superficiale, ma l’Agenzia delle Entrate ha elaborato uno studio piuttosto preciso per definire l’incassabile e la carta straccia:

«elaborata sulla base di una specifica metodologia che tiene conto, spiega la Guerra, «dei seguenti elementi di valutazione:

incidenza delle posizioni relative a soggetti falliti;

incidenza delle posizioni relative a soggetti deceduti o ditte cessate;

incidenza delle posizioni relative ad altri soggetti non rientranti nelle casistiche 1 e 2
(soggetti nullatenenti da anagrafe tributaria e con esito negativo delle azioni esecutive/cautelari)
».



Ora vi rendete conto come la volontà del governo di NON effettuare nessuna “Pace fiscale”

di non voler proseguire con i saldi e stralci, di non prendere in considerazione nessun mutamento nelle modalità di incasso,

sia solo una sorta di piacere sadico alla tortura che, alla fine non ha nessun risvolto pratico di carattere economico.



Abbiamo il governo più a sinistra degli ultimi 75 anni, ma non la sinistra operaia,

quella fighetta delle ZTL,

quella che gode alle difficoltà dei piccoli imprenditori,

dei falliti,

della gente in miseria.



Il risultato?

Per incassare meno del 4% si torturano tutti con cartelle a pioggia.

Ricordatevi di ringraziare Gualteri e Conte.
 
Speravo/credevo che fosse una delle tante bufale che girano in rete, ma purtroppo invece era tutto vero.


Nel corso dell’ultima conferenza stampa del Presidente del Consiglio, insieme ad altri ministri,
c’era anche la titolare delle Infrastrutture Paola De Micheli l
a quale ha dato indicazioni sul trasporto degli studenti da/per le sedi scolastiche.

Tra questi input ce ne è stato uno che ha dello stupefacente e riguarda l’areazione dei mezzi utilizzati dagli alunni.

Testualmente:


Anche d’inverno ci sarà la necessità di rimanere coperti sugli scuolabus perché occorrerà tenere il più possibile aperti i finestrini”.


Se in arrivo fosse la stagione primavera-estate l’idea, tutto sommato, potrebbe anche starci.

Ma purtroppo per la sgangherata maggioranza di Governo sta arrivando l’autunno e l’inverno,
periodi nei quali forse nemmanco in Sicilia si viaggia con i finestrini dei mezzi di trasporto aperti.


E se per questa “geniale” proposta, qualche ragazzo dovesse raffreddarsi che si fa?


Facciamo scattare l’allarme coronavirus?



Non sarebbe stato più logico (avendo quasi mezzo anno a disposizione) programmare una integrazione
del numero dei mezzi da mettere a disposizione di studenti e non?

D’altronde, se dopo sei mesi ancora è in corso il dibattito

su numero degli insegnanti,

spazio delle aule,

banchi con le rotelle

e chi più ne ha più ne metta,

tutto sommato mandare a scuola i ragazzi con sciarpa e colbacco ci può anche stare.


.
 
Dopo 200 giorni la scuola "sta ripartendo in presenza”, con numerose incognite e tanti problemi ancora irrisolti.

L’emergenza sanitaria ha messo in evidenza tutti i limiti del nostro sistema scolastico, per prima cosa la sua iniquità:

la Dad (didattica a distanza) non è riuscita a garantire il diritto all’istruzione a 1,6 milioni di alunni e a 300mila disabili.

Nonostante i vari proclami, i problemi sono sempre gli stessi: la mancanza di autonomia degli istituti,
la difficoltà a far incontrare domanda e offerta di insegnanti (migliaia di cattedre sono ancora scoperte),
il quasi monopolio della scuola statale e il cattivo uso delle risorse.


Per ogni alunno nella scuola pubblica si spendono 8.500 euro,

nonostante ciò in diversi casi le strutture sono scadenti e addirittura gli studenti devono portare la carta igienica da casa.



Suor Anna Monia Alfieri ripercorre questi 200 lunghi giorni e affronta le varie questioni ancora sul tavolo,
non senza mettere in luce gli sforzi fatti da più parti della società civile per portare all’attenzione del governo le reali problematiche della scuola.

La conclusione è affidata all’ennesimo appello di Suor Anna alla ministra Azzolina per invertire la rotta seguita sino ad ora.

 

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