NULLA SI CREA. NULLA SI DISTRUGGE. TUTTO SI INCASINA.

dopo oltre venti anni di sinistra-destra dove i primi inventano tasse balzelli e i secondi non tolgono quasi nulla....... VOTO A MO' DI VENDETTA!

CI HANNO ROVINATO PRIMA IL LAVORO POI IL VALORE DEL MATTONE, E ANCORA DOVREMMO TENERCELI IN NUMERO ASSURDO?

CHI HA MEMORIA STORICA DI QUANTO HANNO PAPPATO QUESTI INUTILI POLITICI VOTA PER FORZA SI AL TAGLIO!
Vedi l'allegato 573971

chissà tutte le MIRIADI p.iva fallite, i proprietari di quei capannoni industriali chiusi, coloro che stanno pagando un mutuo per aver comprato un immobile, chi cerca un lavoro....che ne pensano sul taglio in questione......? sono stati tutti tutelati dal gran numero dei PAPPOLITICI......si si...garantiti proprio
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Risolto il problema covid.


Uno studente di 16 anni è caduto stamattina, in occasione del primo giorno di scuola,
da un lucernario sul tetto vicino all’istituto che frequenta a Sansepolcro, nell’Aretino. I

l ragazzo è stato trasportato con l’elisoccorso in codice 2 all’ospedale fiorentino di Careggi:
avrebbe riportato diversi traumi e fratture. Lo rende noto l’Ansa.


Sul posto, oltre ai sanitari inviati dal 118 intorno alle 10:30, sono intervenuti anche i vigili del fuoco e le forze dell’ordine, che stanno indagando sulla dinamica dell’incidente.



Da quanto appreso tutto è accaduto intorno alle 10.30 mentre il ragazzo si trovava su una terrazza di un immobile attiguo alla sua scuola,
l’istituto professionale Buitoni, che verrebbe utilizzata durante l’intervallo.


Per cause in corso d’accertamento il giovane è poi finito sul lucernario che si trova sulla terrazza:
la struttura non avrebbe retto il peso e il sedicenne sarebbe caduto da un’altezza di circa sei metri.
 
Ecco il primo pappapolitico

Poltrone e ancora poltrone: Di Maio sta piazzando gli “amici”
di Pomigliano d’Arco nei posti che contano.

Con tanti saluti alla lotta “antisistema”
 
Luigi Di Maio non dimentica gli amici e assume 5 ex compagni di scuola

Tutti provenienti dal liceo Imbriani di Pomigliano d'Arco

che sembra quindi "sfornare" solo eccellenze
 
Come si apprende dal quotidiano, che riprende un’inchiesta de Il Foglio, la saga dei “Pomigliano’s Boys “, sembra non conoscere crisi.


Grazie alla conoscenza acquisita sui banchi di scuola con il Ministro Luigi Di Maio
si evince che il nuovo Consiglio di Amministrazione di Fincantieri, che non è proprio la bocciofila sotto casa,
vede alcuni ex compagni del Liceo Imbriani di Pomigliano piazzati nei posti chiave.


Carmine America rientra tra questi.
Dopo essersi fatto le ossa al Mise ( Ministero dello Sviluppo Economico), approda nel Consiglio di una delle maggiori Aziende italiane, Leonardo Finmeccanica.


Insieme ad un altro compaesano, Pasquale De Falco, anch’egli alunno modello del Liceo di Pomigliano d’Arco, poi divenuto commercialista.


Gettoni nell’ordine dei 180 mila euro anno che, in epoca di crisi economica, non sono poi da buttare.

Considerando anche che si tratta di aziende partecipate, e quindi di stipendi praticamente sicuri!





Luigi Di Maio


Ma gli amici di Luigi Di Maio non finiscono qui

E dagli amici di liceo, a quelli dell’università mai finita da Di Maio.

Pensiamo a Enrico Esposito, diventato per merito di Luigino, capo dell’ufficio legislativo al ministero dello Sviluppo Economico.


Oppure ad Assia Montanino, sempre di Pomigliano d’Arco e premiata dal ministro con una poltrona d’oro al Mise come capo segretaria.


L’elenco degli amici di Maio non finisce certamente qui.
Altri nomi vengono citati e tutti appartengono a uomini e donne che rivestono cariche più o meno importanti.


Sicuramente Luigi Di Maio non sta facendo nulla di diverso dai tanti che lo hanno preceduto.


Quella che si chiama lottizzazione è una pratica tanto vecchia quanto sempre presente nel nostro Paese.



E così, l’unica cosa che dovrebbe ricordare l’attuale Ministro quando piazza gli amici del liceo di Pomigliano, è che la ruota gira!
 
Houston abbiamo un problema.

Pianeta Italia chiama Laura Castelli.

La viceministra all’Economia, in forze ai Cinquestelle, trasmette da un universo parallelo e ci aggiorna su come stanno andando le cose.

Dice di essere “entusiasta” per l’anno appena trascorso nel nuovo governo e, addirittura, che è stato “bellissimo”.



Ora, stando a queste affermazioni è evidente che la Castelli non abbia vissuto in Italia e che non passerà in Italia il prossimo anno.
Altrimenti non si spiega.
Ha detto proprio così, intervistata dal giornale online Tpi:

“Quella di quest’anno è stata un’esperienza entusiasmante, da cui le due forze politiche hanno tratto il meglio”.




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Un ottimismo ingiustificato a meno che non ci si appelli a istanze metafisiche.

Le sue parole “non volevano essere un esercizio di umorismo nero fuori tempo e fuori luogo ma una confidenza sgorgata dal cuore”.

La Castelli, evidentemente, ha già dimenticato i circa 35mila italiani morti di Covid da marzo a oggi,
i suicidi legati al lockdown e alla crisi economica, le attività chiuse, i 2 milioni e mezzo di posti di lavoro persi e tutto il resto.



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Siamo dunque felici per l’entusiasmo della Castelli, la quale, evidentemente, faceva riferimento all’anno bellissimo della sua carriera
e della sua dichiarazione dei redditi da miracolata della politica.

Perché, le facciamo presente, tutt’intomo il Paese sta affogando.

Ma, la Castelli, ricordiamolo è quella del “questo lo dice lei!”.

E quindi, alle nostre preoccupazioni, forse obietterà proprio così, con il suo cavallo di battaglia.

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Per far capire come nel suo mondo le cose vadano benissimo,
basti ricordare la recentissima polemica innescata da un suo invito rivolto ai ristoratori massacrati dal coronavirus:

avrebbero dovuto trovarsi un altro mestiere.


Semplice, no? Risolto il problema.

Con 470mila posti di lavoro perduti in tre mesi nonostante il blocco dei licenziamenti.

Ma è ovvio che lei sia felice, ed è giusto così.

Con un curriculum improbabile, e partendo da assistente allo stadio Comunale di Torino,

si è ritrovata a ricoprire incarichi ministeriali.



Chiaro che vada la vita in modo “bellissimo”.
 
Ecco il primo pappapolitico

Poltrone e ancora poltrone: Di Maio sta piazzando gli “amici”
di Pomigliano d’Arco nei posti che contano.

Con tanti saluti alla lotta “antisistema”

attaccarsi all'ex bibitaro è come l'adagio...............guardi la pagliuzza e non vedi IL TRAVE?

MA SE STIAMO ANCORA PAGANDO I DANNI DI QUESTO BOCCONIANO, VENDUTA POLTRONA SENATORE A VITA CI HA ROVINATI!!!

QUANDO SI AFFRONTANO QUA TEMI SERI COME MILIARDI SPARITI TRAMITE BANCHE?
NPL------->SVENDUTI--------->EROGAZIONI,,,,,,,,A NON SI SA CHI----------RISPARMIATORI E AZIONISTI TRUFFATI
ASPETTIAMO CASINI?...............STAI FRESCOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO




SE NON ERRO TRA SVALUTAZIONE IMMOBILIARE E MUTUO PAGATO L'ITALIOTA MEDIO FUORI CENTRI METROPOLITANI STA PERDENDO IN CASO VENDITA (A TROVARE CHI COMPRA) OLTRE IL 50% RISPETTO A PRE MONTI................PERO' PARLIAMO DELLE BRICIOLE.............AUGURI

P.S. E NON SI SALVA NEANCHE LA LOCAZIONE.......PENSA TU CHE DANNI MONTI
 
Qualche scuola oggi, 14 settembre, ha riaperto.

Molte Regioni e molti Comuni, invece, hanno preferito rinviare.

Lucia Azzolina ha fatto un gran casino e così la scuola si è ritrovata al giorno della ripresa totalmente impreparata e lasciata a sé stessa,
con tutto il carico di responsabilità e rischi sulle spalle di dirigenti, docenti e segreterie.

Eppure era da marzo che si sapeva sarebbe andata così.

Perché non muoversi per tempo?

Di cose da fare ce n’erano, ce ne sono e ce ne sarebbero ancora tante.

Eppure la ministra sembra impegnata in altro.

Come racconta Carlo Tecce su L’Espresso,

“negli ultimi due mesi ha rilasciato una decina di interviste;
nelle settimane centrali di agosto ha superato Conte nell’elenco dei politici più loquaci nei programmi di La7
e ha pure tampinato Luigi Di Maio nei telegiornali Rai;
nell’ultima settimana ha inaugurato ogni giorno il nuovo anno scolastico.
Ha riempito il vuoto col nulla. Il silenzio col rumore”.





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Azzolina, e tutti lo sanno, al ministero dell’Istruzione è vista come una persona spesso spaesata, a volte inopportuna.

Scrive ancora Tecce:

“La dirigente Giovanna Boda, capo dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali,
ha intessuto la trattativa con Sky e poi ha elaborato la strategia sui media di più ampia diffusione.
Come gli altri colleghi che si prendono cura dei ministri con spirito di nutrice,
il capo dipartimento di Azzolina custodisce un vecchio segreto della politica:
ciò che non esiste non si può realizzare, ma si può comunicare”.




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Azzolina non ha respinto mai un invito, che fossero radio, siti o tv.

La ricordiamo in quella scena imbarazzante in cui ha esibito su La7 il banco con le rotelle numero uno,
sfoggiando praticamente un trofeo di cui sapeva zero.

Dato che Arcuri non le aveva nemmeno ancora detto chi li avrebbe prodotti e quando sarebbero arrivati veramente negli Istituti.

E infatti nella stragrande maggioranza delle scuole ancora non ci sono.

E così, per contrastare le critiche, le polemiche e la palese confusione che regna sovrana nell’universo Azzolina, come riporta ancora Tecce,

“al ministero hanno ascoltato di buon grado le offerte di Giuseppe De Bellis,
che di mestiere fa il direttore di Skytg24, ma che da tempo va in giro per dicasteri e aziende (anche statali)
a sottoporre progetti a pagamento, in volgare si tratta di trasmissioni o servizi da confezionare su richiesta del cliente”
.

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C’era l’urgenza di rappresentare una scuola dinamica e però convinta del cammino intrapreso fra mascherine, cubature, planimetrie, tamponi, sierologici.

“Sky ha organizzato una serie di puntate pilota, un ‘viaggio nella scuola’ che è andato in onda in un orario improbabile, alle 9:00, la domenica mattina.
Dopo vari esperimenti e collegamenti ballerini, la perfezione è stata raggiunta il 14 giugno, alla vigilia della maturità…”
.

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E cosa succede a Skytg24?

Interviene Amanda Ferrario,

“presentata con la qualifica di preside dell’Istituto tecnico Tosi di Busto Arsizio.

Ferrario ha lodato la preparazione meticolosa, il ministero che ha previsto qualsiasi imprevisto,

i finanziamenti ‘li abbiamo ricevuti’ e, soprattutto, bisogna ‘evitare le polemiche’.


Dopo 20 minuti di programma, la conduttrice ha rammentato che la professoressa Ferrario

era membro del gruppo di esperti del ministro Azzolina per la ‘ripartenza'”.


Un dettaglio non di poco conto, insomma.

La regola è sempre valida: non importa cosa fai o non fai, l’importante è come lo comunichi.

Poveri studenti, poveri insegnanti.

Mentre sui social iniziano a circolare le prime immagini di studenti, a Roma, costretti a fare lezione nelle chiese.

Ecco cosa succede a poche centinaia di metri da Palazzo Chigi.


Ecco cosa è la realtà e non la comunicazione.
 
“È evidente che il Movimento ha visioni differenti al suo interno”.

Una frase che assume un suono particolare se messa in bocca a quel Luigi Di Maio
che ha iniziato da tempo le manovre di avanzamento verso il trono del partito,
pronto a reclamare la leadership in occasione dei prossimi Stati Generali.

E che ha un destinatario ben preciso: quel Davide Casaleggio che rappresenta, al momento, il polo opposto dello schieramente pentastellato.

Niente ricuciture, insomma.

Il dissenso tra i due è ora ufficiale, il segnale ufficiale dell’inizio di una guerra che, in realtà, si sta combattendo già da tempo tra i Cinque Stelle.




Abbiamo visioni differenti: Di Maio-Casaleggio, la rottura ora è ufficiale



Lo scontro, che andrà in scena nella sua totalità soltanto dopo il delicatissimo passaggio delle Regionali,

vedrà Di Maio insistere sulla necessità di un “gruppo di gestione” che si occupi di dare un indirizzo politico preciso al Movimento.

L’attuale ministro degli Esteri sa di non potersi candidare nuovamente al ruolo di leader dei Cinque Stelle,

e così spinge per la nascita di un collettivo nel quale, che ne faccia parte in maniera diretta o meno, avrà sicuramente un ruolo chiave.


Casaleggio, di contro, oppone la necessità di un capo vero e proprio.



Abbiamo visioni differenti: Di Maio-Casaleggio, la rottura ora è ufficiale



Tra le due strategie, al momento è quella di Di Maio a riscuotere il maggior consenso,
se non altro perché il nome di un eventuale vertice del partito al momento non c’è.

O meglio ci sarebbe, Alessandro Di Battista.

Ma se il Movimento decidesse di affidare a lui le sue sorti, automaticamente finirebbe anche per staccare la spina al governo giallorosso.

E questo, a chi siede su certe poltrone, non piace affatto.


A complicare il tutto, le discussioni su come gli Stati Generali dovrebbero svolgersi:

una parte dei pentastellati chiede un percorso definito,

un’altra si oppone al rispetto di regole “da vecchia politica”.

Visioni differenti del M5S: Di Maio-Casaleggio, la rottura ora è ufficiale



La rottura, insomma, è totale.

Sulle regole,

sulla futura impostazione del Movimento,

sulla scelta dei leader o del leader da seguire.


I Cinque Stelle sono ormai spaccati, tanti piccoli pezzettini di un mosaico
impossibile riportare agli antichi splendori con qualche semplice passata di colla.

Addirittura, in queste ore concitate, non è mancato chi ha avanzato il proprio “No” al referendum sul taglio dei parlamentari,
quello che dei grillini è stato forse l’ultimo totem possibile.


Della serie: “Ognun per sé e Dio per tutti. Gli elettori, in qualche modo, capiranno”.
 
Poveretti .........


L’Oms dichiara guerra all’«alzare il gomito».

Non parliamo, ovviamente, di alcolismo, ma del nuovo saluto – stucchevole, imbarazzante ipocrita –
entrato nelle abitudini dei cittadini di mezzo mondo dall’inizio della pandemia,
che consiste nell’unire il gomito con quello della persona che si sta salutando.

L’altra metà del mondo, invece, si chiede da mesi: ma non bastava dire «buongiorno»?

Non è sufficiente agitare la mano?

Adottato con entusiasmo da politici e personaggi pubblici, anche del nostro Paese – le foto di Conte e Di Maio con sorrisi da paresi facciale
che sgomitano come ossessi tappezzano le pagine dei giornali – in realtà, secondo il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms),
Tedros Adhanom Ghebreyesus, sarebbe veicolo privilegiato del contagio e andrebbe evitato nella maniera più assoluta.


Eliminata l’ipotesi dell’agitare la mano come se ci si salutasse da lontano,
che inspiegabilmente nessuno vuole prendere in considerazione, c’è chi è corso ai ripari cercando alternative, o vietando del tutto il saluto col gomito.
Ad esempio Ortega scrive che per salutare le persone preferisce il gesto petaloso di mettersi «una mano sul cuore».


Non solo: l’alzata di gomito è in contrasto con «le disposizioni comportamentali del governo che raccomandano, invece,
l’impiego del gomito al fine di ostacolare l’irrorazione delle particelle di mucosa».

A pensarci bene appaiono in contraddizione le norme che prevedono di starnutire nella parte interna del gomito e di salutarsi con quella esterna.
 

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