Banche: pressing Governo su aumenti, Unicredit lascia Bpvi (Mess)
ROMA (MF-DJ)--Governo e Bankitalia in pressing, anche per conto della Bce, per mettere al sicuro gli aumenti di capitale di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, indispensabile per riportare sopra il livello di guardia gli indici patrimoniali dei due istituti, scongiurando il ricorso al primo bail-in italiano che potrebbe dare un colpo di grazia al mercato e costituire un effetto domino.
Il passo indietro di Unicredit dalla garanzia sulla ricapitalizzazione della Vicenza per 1,75 mld sta mettendo in allerta Governo e Autorita'. Unicredit, scrive Il Messaggero, e' pronta a sfilarsi dalla garanzia su B.P.Vicenza. La decisione potrebbe arrivare dal cda di venerdi' 7, dopo che la scorsa settimana i comitati interni avrebbero condiviso questo orientamento.
Intesa Sanpaolo invece, prosegue il giornale, mantiene l'impegno di garantire la ricapitalizzazione di Veneto Banca da 1 mld, ma di non partecipare a una cintura di salvataggio di sistema sulla banca vicentina. La posizione dell'a.d., Carlo Messina avrebbe spiazzato i presenti: "ognuno si fa la sua operazione, non possiamo accollarci altri impegni". A vuoto, aggiunge il quotidiano, sarebbero andati i tentativi di dissuaderlo: il banchiere non intende venire meno all'impegno di distribuire ai soci dividendi in crescita rispetto ai 2,4 mld assegnati nell'esercizio 2015. L'indisponibilita' a un sostegno straordinario da parte della prima banca italiana fa si' che anche le altre istituzioni coinvolte nicchino.
Quanto a Cdp, la sua adesione dovrebbe essere dello stesso tipo di quella del prestito da 1,65 mld accordato da Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi Banca, B.Mps e Banco Popolare per favorire la soluzione delle quattro banche salvate: garanzia sul rimborso. E comunque sarebbe pronta a sostenere un veicolo per gli Npl.
L'obiettivo del Governo sarebbe di costituire una cintura di sicurezza innanzitutto intorno alla Vicenza, il cui rafforzamento dovrebbe partire per primo (lunedi' 18) ed evitare che l'eventuale default contagi le altre banche. Unicredit e' l'istituto che ha garantito a fermo l'operazione ma, secondo quanto filtra, il contratto avrebbe clausole precise che vanno oltre la tipica mac (material adverse change), clausola che permette di sfilarsi in caso di condizioni avverse di mercato.
In parallelo, precisa il giornale, ci sarebbe il faro acceso dalla Consob sul prospetto: gli uffici stanno sollecitando integrazioni del documento. Tra i rischi connessi ci sarebbe la redditivita': dai dati preliminari del trimestre, la banca berica chiuderebbe in rosso, con uno scostamento delle previsioni. E proprio l'andamento della banca farebbe parte di una delle clausole che Unicredit vorrebbe impugnare per tirarsi fuori.
Piu' in generale sull'incontro di ieri, l'iniziativa del Governo riguarda il capitale delle banche e le sofferenze: non solo le due venete, ma eventualmente anche altre come B.Mps e B.Carige. A questo proposito, conclude il quotidiano, e' del tutto infondata la voce secondo la quale la Bce voglia mettere un termine per la vendita degli Npl.