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Obbligazioni bancarieObbligazioni Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca
Pop Vicenza: piano in due mesi, fino a 1.500 esuberi
Il presidente della popolare vicentina, Mion, ha dichiarato che sono tre i punti all'ordine del giorno del cda, tra i quali la definizione del piano. Ma l'urgenza ora è la trattativa coi sindacati sugli esuberi. L'aggregazione con Veneto Banca è l'"unica soluzione all'orizzonte"
di Elena Filippi
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C'è attesa per la riunione del consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Vicenza, chiamato oggi a pronunciarsi su tre priorità: il tavolo di conciliazione, l'azione di responsabilità e la definizione del piano industriale. Questi gli obiettivi elencati stamane da Gianni Mion, il presidente della popolare veneta, a margine della presentazione a Milano di Space 2/Avio.
Al centro dell'ordine del giorno, soprattutto, il ridimensionamento dell'organico, taglio che dovrebbe coinvolgere tra i 1.300 e i 1.500 posti di lavoro a fronte di 5.400 dipendenti totali. Tale numero è stato definito "importante" da Mion che ha aggiunto: "dobbiamo convincere le organizzazioni sindacali che abbiamo questi esuberi per i quali dobbiamo trovare una soluzione" e "purtroppo non è possibile utilizzare il fondo esuberi bancari del governo". Queste eccedenze sono "strutturali", ha continuato il banchiere, "non è una cosa temporanea e non siamo in condizione di aspettare".
Il numero uno di Via Framarin ha inoltre sottolineato che per il rilancio della banca "abbiamo bisogno di soldi sicuri", ma per questo si dovrà recuperare la fiducia persa. Nel frattempo "speriamo nel piano", documento che dovrebbe vedere la luce nei prossimi due mesi. Per Mion, "nel piano capiremo quali sono i fabbisogni, cosa può fare Atlante, cosa possono fare altri soci", anche se l'opzione di accogliere nuovi azionisti non sembra essere presa in considerazione per ora.
"Secondo me sarebbe tempo perso (l'annessione di nuovi soci, ndr) perché prima bisogna risolvere i problemi, quello dei costi e della nuova dimensione della banca, poi si vedrà", ha spiegato Mion. Ad ogni modo, allo stato attuale resta confermata l'idea di esplorare la possibilità di accordi con Veneto Banca, soluzione questa considerata come l'unica all'orizzonte. Esistono, di fatto, dei contatti tra Vicenza e Montebelluna: "se ci sono alternative ho sempre detto che bisogna vederle. Questa qui è quella che è venuta in mente non solo a me ma anche ad altri. Se poi ci sono altre soluzioni a me va bene, non è un problema ma al momento non vedo altro", ha concluso il presidente della popolare vicentina.
BPVI: MION, INTEGRAZIONE CON VENETO BANCA E' LA MIA IDEA, APERTO AD ALTRE IPOTESI
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 26 ott - Il presidente della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Mion, continua a ritenere che si debba andare verso una fusione fra l'istituto e Veneto Banca. "Se ci sono alternative ho sempre detto che bisogna vederle", ha spiegato, ma l'integrazione fra le due banche venete "e' quella che e' venuta in mente a me e, non solo a me, ma anche ad altri".