ROMA (MF-DJ)--Ci sarebbe uno scostamento di 400-500 mln nella definizione del perimetro di attività e passività delle due banche venete che Intesa Sanpaolo potrebbe dover restituire alla Sga o alla liquidazione coatta amministrativa.
Lo scrive Il Messaggero ricordando che domani scade il termine della verifica in corso. Ieri ci sarebbe stata al Tesoro una riunione fra Alessandro Rivera ed esponenti della banca milanese per una prima valutazione sull'esito della due diligence condotta dagli esperti delle parti: Luigi Borrè, Massimiliano Nava, Corrado Gatti.
Non si esclude, prosegue il giornale, che in settimana possano scendere in campo l'a.d. di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.
La definizione del perimetro è funzionale al varo del decreto da parte del Tesoro per il trasferimento dei crediti deteriorati alla Sga che dovrebbe gestirli assieme a qualche altro istituto, come Banca Finint. Il decreto dovrebbe vedere la luce entro fine novembre.
Uno dei punti controversi su cui Intesa ha aperto la vertenza con il Tesoro riguarda gli 8,8 mld di incagli (unlikely to pay): l'istituto guidato da Messina intenderebbe restituirli alla Sga nel caso in cui questi crediti dovessero diventare di improbabile recupero. Ma questa posizione non sarebbe accettata dalla controparte. Poi ci sarebbero alcuni contratti commerciali e di distribuzione come quello con Arca che Intesa vorrebbe "restituire".
(END) Dow Jones Newswires
November 14, 2017 02:56 ET (07:56 GMT)