Obbligazioni societarie Obbligazioni CIR 5,75% 2024 XS0207766170 (1 Viewer)

Imark

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Copio qui il post di Debe2000 del FOL con il lancio di stampa riguardante i conti 2009 di CIR...

L’incremento rispetto al 2008 è legato principalmente alla ripresa dei mercati finanziari. Rafforzata la struttura finanziaria a livello di holding: eccedenza finanziaria netta aggregata a 121,6 milioni di euro (44,2 milioni a fine 2008) Ricavi e margini in calo per l’impatto della recessione sulle principali controllate del gruppo, ma cresce KOS (sanità). Grazie alle azioni gestionali intraprese, il gruppo ha recuperato redditività nel corso dell’anno
Il Consiglio, in considerazione dell’incerto scenario macroeconomico, proporrà all’Assemblea di non distribuire dividendi al fine di rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale della società

Risultati consolidati dell’esercizio 2009
· Ricavi: € 4.266,8 milioni (-9,7% da € 4.727 milioni nel 2008) · EBITDA: € 294,6 milioni (-36,2% da € 461,5 milioni nel 2008)
· Utile netto: € 143,4 milioni (+50,2% da € 95,5 milioni nel 2008)
. Eccedenza finanziaria netta aggregata: € 121,6 milioni (€ 44,2 milioni al 31/12/2008)
· Indebitamento finanziario netto: € 1.801,1 milioni (1.685,4 milioni al 31/12/2008)

Milano, 11 marzo 2010 – Il Consiglio di Amministrazione di CIR-Compagnie Industriali Riunite SpA, riunitosi oggi sotto la presidenza di Stefano Micossi, ha approvato il progetto di bilancio civilistico e il bilancio consolidato del gruppo per l’esercizio 2009.

Andamento della gestione
Il gruppo CIR ha chiuso il 2009 con un utile netto consolidato di 143,4 milioni di euro, in crescita di oltre il 50% rispetto al 2008. L’incremento è riconducibile soprattutto al significativo miglioramento del risultato delle attività finanziarie del gruppo (positivo per 47,3 milioni di euro rispetto a un valore negativo di 32,3 milioni di euro nel 2008), che hanno beneficiato della ripresa dei mercati.
II risultato netto è stato determinato anche dal contributo positivo delle società operative, pari a 32,7 milioni di euro, e dalla realizzazione di proventi non ricorrenti per 63,4 milioni di euro (64,2 milioni di euro nel 2008). L’andamento dei ricavi e del margine operativo lordo riflette invece le ripercussioni della grave recessione economica sulle principali controllate operative, nonostante la crescita registrata dalle attività nella sanità (KOS, nuova denominazione della ex Holding Sanità e Servizi).
“La crescita del risultato netto ottenuta dal gruppo CIR in un anno straordinariamente difficile come il 2009 - commenta Rodolfo De Benedetti, amministratore delegato di CIR - conferma la validità della nostra strategia di investire in un portafoglio bilanciato di attività con un orizzonte di lungo periodo. Nel corso dell’anno, abbiamo proseguito e intensificato le azioni iniziate nella seconda parte del 2008 per reagire rapidamente alla recessione economica. In particolare, abbiamo contenuto i costi per adeguarli ai nuovi livelli di attività e dato vita a nuove iniziative per lo sviluppo dei business. Il management delle società controllate ha dato prova di grande capacità nella gestione di situazioni complesse. Il percorso che abbiamo intrapreso negli ultimi 18 mesi consente a tutte le aziende del nostro gruppo di affrontare l’incerto contesto economico attuale in condizioni di solidità e con un migliore posizionamento competitivo”.

Risultati consolidati
Il gruppo CIR è attivo in cinque settori di attività: energia (Sorgenia), media (Espresso), componenti auto (Sogefi), sanità (KOS), servizi finanziari (Jupiter Finance).
I ricavi consolidati del gruppo CIR nell’esercizio 2009 sono ammontati a 4.266,8 milioni di euro rispetto a 4.727 milioni di euro nel 2008 (-9,7%).
Il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato è stato pari a 294,6 milioni di euro (6,9% dei ricavi) rispetto a 461,5 milioni di euro nel 2008 (-36,2%). Il risultato operativo (EBIT) consolidato è ammontato a 148 milioni di euro (3,5% dei ricavi), in flessione rispetto a 320,1 milioni di euro nel 2008. La riduzione dei risultati operativi consolidati è riconducibile essenzialmente ai minori ricavi e ai costi di ristrutturazione sostenuti da Espresso e Sogefi e ai minori margini di Sorgenia.
Il risultato della gestione finanziaria è stato positivo per 37,1 milioni di euro (negativo per 44,2 milioni di euro nel 2008). Il miglioramento rispetto al 2008 è dovuto essenzialmente a minori oneri finanziari netti (104,1 milioni di euro contro 129,7 milioni) e a positive rettifiche di valore di attività finanziarie (12,2 milioni di euro contro un dato negativo di 58 milioni di euro nell’esercizio precedente).
L’utile netto consolidato del gruppo CIR nel 2009 è stato di 143,4 milioni di euro rispetto a 95,5 milioni nel 2008 (+50,2%). La crescita dell’utile è riconducibile al significativo miglioramento del risultato delle attività finanziarie, positivo per 47,3 milioni di euro rispetto a un valore negativo di 32,3 milioni di euro nel 2008. Il contributo delle attività finanziarie ha beneficiato della ripresa dei mercati, che ha determinato un incremento di valore di circa 42 milioni di euro dei titoli in portafoglio, e dell’ulteriore disinvestimento da Medinvest, che ha portato alla realizzazione di plusvalenze per circa 44 milioni di euro.
Il risultato netto del gruppo è stato determinato anche dal contributo delle società operative (32,7 milioni di euro contro 63,6 milioni di euro nel 2008) e da proventi non ricorrenti netti per 63,4 milioni di euro (64,2 milioni di euro nel 2008), risultanti prevalentemente dalla sottoscrizione da parte del socio Verbund dell’aumento di capitale in Sorgenia.
L’indebitamento finanziario netto del gruppo CIR al 31 dicembre 2009 ammontava a 1.801,1 milioni di euro, rispetto a 1.728,1 milioni di euro al 30 settembre 2009 e a 1.685,4 milioni di euro al 31 dicembre 2008. L’indebitamento consolidato è determinato da:
- un’eccedenza finanziaria netta aggregata a livello holding di 121,6 milioni di euro. L’incremento rispetto a 44,2 milioni di euro al 31 dicembre 2008 è attribuibile principalmente a crediti di imposta di esercizi precedenti liquidati dall’Agenzia delle Entrate (29,9 milioni di euro), all’incasso di dividendi (9,3 milioni di euro) e al positivo adeguamento a fair value di titoli in portafoglio (44 milioni di euro);
- un indebitamento netto complessivo delle società operative di 1.922,7 milioni di euro rispetto a 1.729,6 milioni di euro al 31 dicembre 2008. L’incremento, determinato essenzialmente dagli investimenti in nuova capacità produttiva di Sorgenia, è stato parzialmente compensato dalla riduzione dell’indebitamento di Sogefi (87 milioni di euro) ed Espresso (70,7 milioni di euro).
La posizione finanziaria netta include l’investimento di CIR nelle quote di hedge fund detenute da Medinvest (79,8 milioni di euro). Nell’esercizio 2009 la performance di tale investimento è stata positiva (+9,8%). Nel novembre del 2009, le quote di hedge fund detenute da Medinvest sono state concentrate nella società CIR International, nell’ambito di un processo di semplificazione delle attività internazionali a livello di holding.
Il patrimonio netto consolidato totale al 31 dicembre 2009 era pari a 2.332,3 milioni di euro rispetto a 2.078,9 milioni di euro al 31 dicembre 2008. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo si è attestato a 1.396,7 milioni di euro rispetto a 1.264,9 milioni di euro al 31 dicembre 2008.
Al 31 dicembre 2009 il gruppo CIR impiegava 12.746 dipendenti (12.969 al 31 dicembre 2008).

Attività industriali
Energia: Sorgenia
In un contesto di mercato estremamente difficile a causa della recessione economica e del conseguente forte calo sia della domanda di energia sia dei prezzi di riferimento, Sorgenia ha registrato nel 2009 una sostanziale tenuta dei ricavi e dei margini dell’attività elettrica, beneficiando dell’aumento dei volumi di vendita di elettricità (circa 10,2 TWh) e dell’integrazione tra generazione e vendita, che ha permesso di limitare l’esposizione alle fluttuazioni dei prezzi della borsa elettrica. Risultano invece in calo, anche se in misura inferiore rispetto al mercato, i volumi venduti di gas e i relativi margini. Le ripercussioni del negativo andamento dell’economia hanno inoltre comportato maggiori accantonamenti effettuati su crediti verso clienti. Per quanto riguarda il piano industriale, tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010 è stata avviata la centrale a ciclo combinato (CCGT) di Modugno da circa 800 MW. Nella generazione eolica, inoltre, durante l’esercizio 2009 sono entrati in funzione il parco di San Gregorio Magno (SA) da 39 MW e quello di Plainchamp (Francia) da 12 MW.
Nel 2009, Sorgenia ha registrato ricavi per 2.325,8 milioni di euro, in calo del 4,4% rispetto a 2.432 milioni di euro nel 2008. L’EBITDA si è attestato a 117,8 milioni di euro, in sostanziale tenuta rispetto all’esercizio precedente al netto di effetti non ricorrenti. Il calo rispetto ai 189,6 milioni di euro del 2008, infatti, è dovuto prevalentemente alle seguenti componenti straordinarie che avevano caratterizzato il precedente esercizio: l’incasso di penali per la ritardata consegna della centrale di Modugno (27 milioni di euro) e alcune sopravvenienze attive relative a esercizi precedenti (15 milioni di euro). Nel confronto con l’esercizio precedente, il 2009 risente anche di un differenziale negativo per circa 21 milioni di euro nell’adeguamento a fair value di “contratti alle differenze” con l’Acquirente unico. L’utile netto consolidato è stato di 66,9 milioni di euro, rispetto a 66,7 milioni del 2008 (+0,3%), anche grazie a un beneficio fiscale legato agli investimenti in nuova capacità produttiva.

Media: Gruppo Espresso
I risultati del gruppo Espresso hanno risentito nel 2009 del contesto di pesante crisi che ha interessato l’economia e il mercato di riferimento. La recessione economica ha determinato una contrazione significativa della raccolta pubblicitaria: in base alle rilevazioni di Nielsen Media Research, gli investimenti pubblicitari hanno registrato un calo del 13,4% e la flessione ha interessato, seppure con diversa intensità, praticamente tutti i mezzi.
I ricavi del gruppo al 31 dicembre 2009 sono ammontati a 886,6 milioni di euro, registrando una flessione del 13,5% rispetto all’esercizio precedente (1.025,5 milioni di euro). I ricavi diffusionali, esclusi i prodotti opzionali, sono stati pari a 274,2 milioni di euro, mostrando una buona tenuta (-0,8% rispetto al 2008). In particolare, i ricavi diffusionali de la Repubblica mostrano un’evoluzione positiva (+1,4%). I ricavi pubblicitari, pari a 496,9 milioni di euro, hanno registrato una riduzione del 18,3%, mentre i ricavi dei prodotti opzionali sono scesi del 12,4% a 100,6 milioni di euro. I costi operativi sono stati ridotti dell’11,9%, con risparmi per 97,6 milioni di euro legati al piano di riorganizzazione aziendale che a regime prevede un decremento pari a 140 milioni di euro. L’EBITDA è ammontato a 106,7 milioni di euro, in riduzione del 25,2% rispetto al 2008 (142,5 milioni di euro). L’utile netto è ammontato a 5,8 milioni di euro (20,6 milioni di euro nel 2008).

Componentistica per autoveicoli: Sogefi
Nel 2009 Sogefi, società leader in Europa nella produzione di filtri e componenti per sospensioni, ha risentito di una contrazione senza precedenti dei livelli di produzione di veicoli nei mercati maturi. La crisi dei mercati finanziari e il conseguente rallentamento dell’economia globale hanno particolarmente penalizzato la domanda di nuovi veicoli. In Europa, principale mercato del gruppo Sogefi, il calo della produzione è stato del 18% per le auto e di oltre il 60% per i veicoli industriali. Fin dall’inizio della crisi del settore, Sogefi ha agito rapidamente ed efficacemente per limitarne l’impatto. Le azioni intraprese sono state le seguenti: riduzione strutturale dei fattori di costo, riorganizzazione delle strutture produttive, valorizzazione dei centri di competenza e di servizio (ricerca e sviluppo e acquisti), innovazione di prodotti e processi, generazione di cassa attraverso la gestione del capitale circolante e la focalizzazione degli investimenti.
I ricavi sono stati pari a 781 milioni di euro, in flessione del 23,2% rispetto a 1.017,5 milioni di euro nel 2008. L’EBITDA, dopo costi di ristrutturazione per 17,2 milioni di euro, è stato pari a 47,2 milioni di euro, in flessione rispetto a 104,9 milioni nel 2008 (-55%). Il risultato netto è stato negativo per 7,6 milioni di euro, rispetto a un utile di 28,5 milioni di euro ottenuto nell’anno precedente. Grazie alle azioni intraprese, la società ha ottenuto un recupero di redditività e un ritorno all’utile netto già a partire dal terzo trimestre.

Sanità: KOS
Nel 2009 KOS ha consolidato la propria posizione sul mercato italiano, in particolare nel settore socio-sanitario (gestione di residenze per anziani non autosufficienti) e in quello sanitario (gestione di ospedali e centri di riabilitazione). Nel corso dell’anno KOS ha proseguito la propria strategia di crescita attraverso l’acquisizione di due nuove residenze per anziani nelle Marche e in Piemonte. All’inizio del 2010 la società si è ulteriormente rafforzata nelle aree delle residenze per anziani non autosufficienti e della riabilitazione con due acquisizioni rispettivamente in Lombardia e nelle Marche, a seguito delle quali ha raggiunto i 5.555 posti letto operativi. A questi se ne aggiungono altri 388 in fase di realizzazione.
Nel 2009, il gruppo KOS ha conseguito ricavi per 273,4 milioni di euro, in crescita dell’11% rispetto all’esercizio 2008 (246,3 milioni), grazie allo sviluppo di tutte le aree di attività e alle nuove acquisizioni effettuate nel corso dell’esercizio. L’EBITDA è stato di 33 milioni di euro, in crescita del 14,9% rispetto al 2008 (28,7 milioni di euro). La società ha chiuso il 2009 con un risultato netto consolidato in pareggio (-0,4 milioni di euro esclusa la quota di terzi), rispetto a una perdita di 1,2 milioni di euro nel 2008 (-1,5 milioni di euro esclusa la quota di terzi). Il risultato netto è stato influenzato da costi non ricorrenti per 3,3 milioni di euro dovuti, oltre che ad accantonamenti e svalutazioni, a una riorganizzazione aziendale che nel prossimo futuro consentirà di migliorare ulteriormente l’efficienza della società.

Servizi finanziari: Jupiter e altre attività
Nel settore finanziario, il gruppo CIR è presente con la società Jupiter Finance e altre attività minori. Jupiter Finance è operativa nel segmento dei crediti problematici (non performing loans).
Al 31 dicembre 2009 il valore nominale dei crediti in gestione ammontava a circa 2,2 miliardi di euro. Circa il 60% di tale portafoglio è stato acquistato tramite veicoli di cartolarizzazione, mentre il restante 40% è gestito per conto di altri investitori. CIR è inoltre azionista di Ktesios e Pepper, società del gruppo KTP Finance attive rispettivamente nella cessione del quinto dello stipendio e nel servicing per conto degli enti eroganti mutui. L’investimento residuo di CIR nel gruppo KTP al 31 dicembre 2009, a seguito di una rettifica di valore per 16 milioni di euro effettuata nel corso dell’esercizio, era pari a 4 milioni di euro.

Andamento della società capogruppo
La società capogruppo CIR SpA ha chiuso l’esercizio 2009 con una perdita netta di 2 milioni di euro (utile di 33,3 milioni di euro nel 2008), determinata dalla riduzione del flusso di dividendi dalle società controllate. Il patrimonio netto al 31 dicembre 2009 era di 979,7 milioni di euro, rispetto a 974,5 milioni di euro al 31 dicembre 2008.

Prospettive per l’esercizio 2010
L’andamento gestionale del gruppo CIR nel 2010 sarà influenzato dalla evoluzione del quadro economico nel corso dell’anno. Nonostante le aspettative di una debole ripresa in Europa, infatti, lo scenario macroeconomico è ancora piuttosto incerto. Le attività componenti auto e sanità dovrebbero registrare un miglioramento rispetto al 2009, mentre l’andamento dei settori energia e media dipenderà da alcune variabili ancora non facilmente prevedibili come i consumi energetici e il mercato della pubblicità. Per il 2010, inoltre, non sono al momento previsti proventi non ricorrenti paragonabili a quelli degli ultimi due esercizi.

Assemblea degli Azionisti
Il Consiglio di Amministrazione, in considerazione della situazione di incertezza che ancora caratterizza l’economia e i mercati finanziari, proporrà all’Assemblea degli Azionisti di non distribuire dividendi per l’esercizio 2009 al fine di rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale della società e dotarla di maggiori risorse a sostegno dello sviluppo delle attività. L’Assemblea è convocata per il prossimo 29 aprile in prima convocazione e per il 30 aprile in seconda convocazione.

Proposta di revoca e conferimento di nuova delega per acquisto azioni proprie
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio stesso, per un periodo di 18 mesi, per l’acquisto di massime n. 30 milioni di azioni proprie, con un limite massimo di spesa di 50 milioni di euro, a un prezzo unitario che dovrà essere non superiore del 10% e non inferiore del 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione.
Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono, da un lato, la possibilità di investire in azioni della società a prezzi inferiori al loro effettivo valore basato sulla reale consistenza economica del patrimonio netto e sulle prospettive reddituali dell’azienda, dall’altro lato la possibilità di ridurre il costo medio del capitale.
A oggi, CIR ha in portafoglio n. 43.074.000 azioni ordinarie, corrispondenti al 5,44% del capitale sociale.

Piani di stock option e deleghe al Consiglio di Amministrazione
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti un piano di stock option per il 2010 destinato a dirigenti della società, delle controllate e della controllante, per un massimo di n. 8.300.000 opzioni.
Il Consiglio proporrà inoltre all’Assemblea degli Azionisti, in sede straordinaria, l’integrazione della delega al Consiglio stesso per emettere prestiti obbligazionari convertibili o con warrant nei limiti di legge, anche con esclusione del diritto di opzione.

Fatti di rilievo avvenuti dopo il 31 dicembre 2009
In data 23 febbraio 2010 si è tenuta a Milano la prima udienza del processo civile d’appello per la vicenda del “Lodo Mondadori”. In data 3 ottobre 2009 il Tribunale di Milano con sentenza di primo grado ha riconosciuto il diritto di CIR al risarcimento da parte di Fininvest, a titolo di danni patrimoniali, della somma di circa 750 milioni di euro. A fronte di tale sentenza, Fininvest ha consegnato a CIR una fideiussione a prima richiesta per l’importo di 806 milioni di euro a garanzia del pagamento che dovesse essere confermato come dovuto a CIR a esito del giudizio d’appello.

Obbligazioni in scadenza nei 24 mesi successivi al 31 dicembre 2009
La società, che ha un rating BB con outlook stabile rilasciato da Standard&Poor’s, ha in scadenza nei 24 mesi successivi al 31 dicembre 2009 il seguente prestito obbligazionario emesso dalla controllata CIR International SA e garantito da CIR SpA:
- 10 gennaio 2011, scadenza del prestito dell’importo residuo di 148 milioni di euro (originariamente 300 milioni di euro). Il bond (codice ISIN XS0169896817), quotato alla Borsa di Lussemburgo, paga una cedola annuale del 6,375%.
Conference call

I risultati della gestione relativa all’esercizio 2009 saranno illustrati oggi alle ore 16.30 CET dall’amministratore delegato di CIR, Rodolfo De Benedetti, nel corso di una conference call. I giornalisti potranno seguire la presentazione al telefono, in modalità listen only, collegandosi al numero +39 0683360400, o in webcast sul sito www.cirgroup.com
 

nik.sala

Money Never Sleeps
CIR è ben impostata verso una crescita graduale del settore energetico e dei servizi sanitari. Sogefi ed Espresso, invece, benché abbiano accusato il colpo maggiore dalla recente crisi, hanno impostato drastiche politiche di riduzione dei costi facendo scendere anche il livello debitorio. Il fondo, quindi, è già stato toccato. In cantiere ci sono poi le IPO della controllata KOS e di Sorgenia (forse a fine anno) che faranno solo bene ai conti di CIR.
A livello di debito, benché in aumento, CIR non dovrebbe avere problemi a garantire il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale. Un bond è stato tranquillamente rimborsato lo scorso anno e un altro sarà rimborsato fra 9-10 mesi. In entrambi i casi, l'emittente ha effettuato corpose operazioni di buy back approfittando del calo dei prezzi. Il bond 2024, però, prezza sotto la pari più che altro per la durata di vita residua. Ottima occasione per cassettisti!

in aggiutna, posto questo articolo del 24 ore del 13 marzo...:up:
l'unico problema è la duration del titolo che può essere penalizzante in caso di rialzo dei tassi...per il resto il bond è da metterlo nel cassetto e dimenticarlo :up:
 

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  • Cir 13.03.2010.jpg
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tomcat

Forumer attivo
io andrei a vedere a bilancio come è stato collocato il malloppone mediaset
credo che sia l'elemento più illuminante per capire le strategie e le prospettive del gruppo
 

CEDOLONE

Forumer storico
io andrei a vedere a bilancio come è stato collocato il malloppone mediaset
credo che sia l'elemento più illuminante per capire le strategie e le prospettive del gruppo


verissimo , ma inciderebbe nulla questa voce sulla quotazione del bond
che mi sembra seguire il flusso al rialzo di tutti i corporate,
Mediaset inclusa .....
la finanza ...quanto di piu' irrazionale possa esistere ...
 

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