Obbligazione convertibile CARIGE 2013
Domani, 27, ultimo giorno di negoziazione per i diritti di opzione.
Poi ci sarà l'offerta in borsa dei diritti inoptati.
Per sottoscrivere 1 obbligazione convertibile (nominale 2.50, offerta alla pari) servono 25 diritti di opzione appositi (non quelli per le azioni, quindi).
Ecco cosa già sappiamo dell'obbligazione convertibile:
Le obbligazioni, scadenza 2013, pagheranno una cedola annua dell'1.50% lordo, un premio di rimborso a scadenza del 16% lordo. Ogni obbligazione sarà convertibile in una azione.
Carige chiederà la quotazione sul mercato delle obbligazioni, ma non immediatamente: la data indicativa è il 30 giugno 2004. Pertanto, per alcuni mesi non sarà possibile negoziarle in borsa.
Le obbligazioni sono subordinate (al pagamento degli altri debiti, in caso di difficoltà) ed hanno delle clausole che, in caso di perdite, rinviano, o anche annullano, il pagamento degli interessi e del capitale: approfondiremo il discorso non appena avrò studiato per bene il prospetto.
Iniziamo dalle clausole di subordinazione.
1) Carige può sospendere il pagamento di capitale ed interessi, senza che ciò costituisca inadempienza contrattuale se il bilancio si chiuda con perdite tali da dover ridurre il capitale sociale e le riserve al di sotto delle soglie minime di legge.
2) Carige può rinviare il pagamento degli interessi, senza che ciò costituisca inadempienza contrattuale, se nei 12 mesi precedenti lo stacco della cedola non abbia distribuito utili oppure nei 6 mesi precedenti lo stacco della cedola il CdA abbia verificato, nel prospetto contabile e nella relazione che lo accompagna, che non ci siano utili da distribuire.
3) Carige non provvederà al rimborso del capitale a scadenza se la Banca d'Italia non lo consentirà: provvedimento che potrebbe essere adottato in caso di pregiudizio al bilancio per la banca proveniente dal pagamento del capitale.
Esiste, poi, la subordinazione "classica": il rimborso del prestito è subordinato al pagamento degli altri crediti con minor grado di subordinazione.
In caso di acquisto alla pari (2.50, ma bisognerebbe pagare zero i diritti), l'obbligazione rende a scadenza (compreso il premio di rimborso) il 2.90% lordo (2.5375% netto).
Non è un interesse elevatissimo, soprattutto per un titolo a scadenza decennale, ma siamo in presenza di una convertibile, pertanto non possiamo certo pretendere (anche se il mercato secondario spesso offre ghiottissime occasioni) il tasso offerto dai BTP + il premio per il maggior rischio corso.
I diritti, già nella seduta di domani, dovrebbero scendere di prezzo, ed un prezzo ancora più basso si potrebbe spuntare con l'offerta degli inoptati.
Potremmo anche, come fatto con la cv BPER, attendere l'arrivo dell'obbligazione sul mercato, ma qui abbiamo un ostacolo: l'emissione sarà quotata solo nella seconda metà del prossimo anno. E se, nel frattempo, l'azione proseguisse il rialzo avviato un anno fa circa?