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Eba, chance ricalcolo buffer minime, ultimo assalto banche Italia
Reuters - 22/03/2012 17:35:25
di Stefano Bernabei e Francesca Landini
MILANO/ROMA, 22 marzo (Reuters) - Il richiudersi dello spread tra i Btp italiani e i titoli di Stato tedeschi giustificherebbe una riduzione del cuscinetto di capitale richiesto dall'European bankingauthority, con rilevanti effetti positivi per le banche italiane. Le chance di un ricalcolo o di una eliminazione del buffer sono, però, ridottissime e si giocheranno nelle prossime settimane, in vista della riunione Eba di inizio aprile.
Loriferiscono a Reuters alcune fonti a stretto contatto con l'autorità bancaria europea. Ma le banche non si sono ancora date per vinte e puntano sul lavoro di lobbying per ammorbidire l'esercizio di ricapitalizzazione.
"Per quanto riguardal'Italia, ci sarebbe spazio per un reassessment del buffer richiesto dall'Eba a fronte del rischio sui titoli governativi, come prevedeva l'esercizio sin dall'inizio. Gli spread sui titoli di Stato oggi sono infatti un po' sotto i livelli disettembre", dice una fonte regolatoria informata sui negoziati in sede Eba.
"Ma in Europa c'è poco interesse. La maggioranza dei paesi europei non vuole riaprire la questione".
LA PROMESSA DELL'EBA
A dicembre l'Eba avevachiesto alle banche europee di colmare un gap di capitale di 115 miliardi di euro, di cui 15,4 miliardi a carico delle banche italiane. Il fabbisogno di capitale teneva conto - in aggiunta all'obbligo di arrivare a un 'core tier 1' del 9% - dellanecessità di creare una riserva temporanea di capitale per proteggere le banche dal rischio sui titoli di Stato europei. Il calcolo del buffer era stato fatto considerando l'importo dei titoli di Stato nei portafogli di ogni banca a fine settembre evalorizzandoli ai prezzi di mercato in quello scorcio d'anno.
La stessa Authority più volte si è detta pronta a rivedere il calcolo del buffer nel caso di un rientro degli spread, anche se una sua decisione deve basarsi sulla certificazione daparte dell'European systemic risk board che gli spread sui governativi dei periferici siano su un sentiero discendente consolidato.
Proprio l'Esrb oggi dice che di aver osservato "segnali di stabilizzazione nell'economia europea e unmiglioramento dei mercati finanziari", seppure in una situazione ancora fragile. E sottolinea che rimangono pesanti rischi di credit crunch. Una revisione del buffer potrebbe allentare questi timori, come hanno sottolineato non solo le bancheitaliane, ma anche l'associazione bancaria italiana e il presidente Consob.
Da fine settembre lo spread tra il Btp italiano e il Bund tedesco è passato da circa 370 punti base ai 310 centesimi di oggi. Il differenziale è prima salito rapidamente fino al massimo storico in area 550 pb a inizio novembre, per imboccare un trend discendente consolidato dai primi giorni del 2012.
Forte di questi dati, l'Italia ha sollecitato in sede europea una riflessione sugli obblighi Eba, dicono lefonti. Ma Roma si è però scontrata contro la riluttanza e i timori degli altri paesi e dei tecnici.
"In Europa non è emersa una volontà politica di chiedere modifiche all'esercizio Eba", dice un'altra fonte a conoscenda delle discussioni in sede europea.
In particolare, è andato a vuoto il tentativo ispirato dall'Italia di far inserire nelle conclusioni del vertice europeo dell'1 e 2 marzo un riferimento alla disponibilità espressa dal presidente dell'Eba di rivedere il buffer allaluce dell'andamento dei mercati.
TROPPI RISCHI
Secondo gli analisti di Mediobanca, "il fabbisogno di capitale Eba si dimezzerebbe per Monte dei Paschi (
BMPS.MI) e si ridurrebbe del 30% per Ubi (
UBI.MI) - ai prezzi dei bond italianidi questi giorno - e non sarebbe necessaria alcuna altra azione".
Ma una terza fonte a conoscenza delle discussioni tecniche in sede Eba sottolinea: "annunciare ora una revisione vera e propria dell'esercizio di ricapitalizzazione sarebbe troppo pericoloso. Si rischierebbe di destabilizzare i mercati e spingere al ribasso proprio i prezzi dei bond".
"Sembra più probabile che l'Eba tenga conto della migliore situazione [di mercato] sui titoli di Stato quando verranno valutati i pianidelle singole banche" aggiunge.
Oltre all'Italia, altri paesi sono potenzialmente interessati alla questione, come la Spagna, ma in alcuni di questi c'è un dibattito interno: si teme che sollevare la questione equivalga a segnalare una difficoltà delle banche domestiche a raggiungere i target di rafforzamento del capitale, spiega una delle fonti.
Il comitato dei supervisori si riunirà in sede Eba il prossimo 3 e 4 aprile a Londra ed è questa la sede in cui dovrebbe svolgersi uneventuali confronto sulla revisione dei buffer.
Le diplomazie sono, quindi, al lavoro per tentare l'ultima sortita anche perchè, come era successo per la decisione sulla necessità di ricapitalizzare che era stata avvallata in sede europea, allostesso modo una valutazione sul reassessment potrebbe arrivare dai ministri delle Finanze europei. A fine marzo ministri e governatori delle banche centrali dell'Unione europea si incontreranno a Copenhagen per l'Ecofin informale.
"Da partedell'European banking authority non c'è intenzione di muoversi verso un ricalcolo del buffer, l'unica chance è che arrivi un input politico forte da parte dei ministri" dice una fonte bancaria italiana che spera in un dibattito produttivo all'Ecofininformale di fine marzo. "Ci sarà un intenso lavoro di lobbying in vista della riunione di Copenhagen".
Nella bozza di agenda preparata in vista dell'Ecofin del 27 e 28 marzo l'argomento non figura, ma questo non esclude ne un'aggiuntadell'ultimo momento, ne una discussione a livello informale, dal momento che proprio gli Ecofin informali sono occasioni per i ministri europei di confrontarsi al di fuori dei rituali delle riunioni che si svolgono a Bruxelles.