Eba inflessibile, non molla di un centimetro su niente.
Anche per Saviotti e gli azionisti BP prevedo tempi cupi...
Eba, chance ricalcolo buffer minime, ultimo assalto banche Italia                                                                                                                    
		
		
	
	
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                                                                                                                                                                                                                                                                                      di Stefano Bernabei e Francesca Landini  
MILANO/ROMA, 22 marzo (Reuters) - Il richiudersi dello  spread tra i Btp  italiani e i titoli di Stato tedeschi  giustificherebbe una riduzione  del cuscinetto di capitale  richiesto dall'European bankingauthority,  con rilevanti effetti  positivi per le banche italiane. Le chance di un  ricalcolo o di  una eliminazione del buffer sono, però, ridottissime e  si  giocheranno nelle prossime settimane, in vista della riunione  Eba  di inizio aprile.
Loriferiscono a Reuters alcune fonti a stretto contatto con  l'autorità  bancaria europea. Ma le banche non si sono ancora  date per vinte e  puntano sul lavoro di lobbying per ammorbidire  l'esercizio di  ricapitalizzazione.
"Per quanto riguardal'Italia, ci sarebbe spazio per un  reassessment del  buffer richiesto dall'Eba a fronte del rischio  sui titoli governativi,  come prevedeva l'esercizio sin  dall'inizio. Gli spread sui titoli di  Stato oggi sono infatti un  po' sotto i livelli disettembre", dice una  fonte regolatoria  informata sui negoziati in sede Eba.
"Ma in Europa c'è poco interesse. La maggioranza dei paesi  europei non vuole riaprire la questione".
LA PROMESSA DELL'EBA  
A dicembre l'Eba avevachiesto alle banche europee di  colmare un gap di  capitale di 115 miliardi di euro, di cui 15,4  miliardi a carico delle  banche italiane. Il fabbisogno di  capitale teneva conto - in aggiunta  all'obbligo di arrivare a un  'core tier 1' del 9% - dellanecessità di  creare una riserva  temporanea di capitale per proteggere le banche dal  rischio sui  titoli di Stato europei. Il calcolo del buffer era stato  fatto  considerando l'importo dei titoli di Stato nei portafogli di   ogni banca a fine settembre evalorizzandoli ai prezzi di  mercato in  quello scorcio d'anno.
La stessa Authority più volte si è detta pronta a rivedere  il calcolo  del buffer nel caso di un rientro degli spread, anche  se una sua  decisione deve basarsi sulla certificazione daparte  dell'European  systemic risk board che gli spread sui governativi  dei periferici siano  su un sentiero discendente consolidato.
Proprio l'Esrb oggi dice che di aver osservato "segnali di   stabilizzazione nell'economia europea e unmiglioramento dei  mercati  finanziari", seppure in una situazione ancora fragile. E  sottolinea che  rimangono pesanti rischi di credit crunch. Una  revisione del buffer  potrebbe allentare questi timori, come  hanno sottolineato non solo le  bancheitaliane, ma anche  l'associazione bancaria italiana e il  presidente Consob.
Da fine settembre lo spread tra il Btp italiano e il Bund  tedesco è  passato da circa 370 punti base ai 310 centesimi di  oggi. Il  differenziale è prima salito rapidamente fino al  massimo storico in  area 550 pb a inizio novembre, per imboccare  un trend discendente  consolidato dai primi giorni del 2012.
Forte di questi dati, l'Italia ha sollecitato in sede  europea una  riflessione sugli obblighi Eba, dicono lefonti. Ma  Roma si è però  scontrata contro la riluttanza e i timori degli  altri paesi e dei  tecnici.
"In Europa non è emersa una volontà politica di chiedere  modifiche  all'esercizio Eba", dice un'altra fonte a conoscenda  delle discussioni  in sede europea.
In particolare, è andato a vuoto il tentativo ispirato  dall'Italia di  far inserire nelle conclusioni del vertice  europeo dell'1 e 2 marzo un  riferimento alla disponibilità  espressa dal presidente dell'Eba di  rivedere il buffer allaluce  dell'andamento dei mercati.
TROPPI RISCHI  
Secondo gli analisti di Mediobanca, "il fabbisogno di  capitale Eba si dimezzerebbe per Monte dei Paschi (
BMPS.MI) e si  ridurrebbe del 30% per Ubi (
UBI.MI) - ai prezzi dei bond  italianidi questi giorno - e non sarebbe necessaria alcuna  altra azione".
Ma una terza fonte a conoscenza delle discussioni tecniche  in sede Eba  sottolinea: "annunciare ora una revisione vera e  propria dell'esercizio  di ricapitalizzazione sarebbe troppo pericoloso. Si rischierebbe di  destabilizzare i mercati e  spingere al ribasso proprio i prezzi dei  bond".
"Sembra più probabile che l'Eba tenga conto della migliore  situazione  [di mercato] sui titoli di Stato quando verranno  valutati i pianidelle  singole banche" aggiunge.
Oltre all'Italia, altri paesi sono potenzialmente  interessati alla  questione, come la Spagna, ma in alcuni di  questi c'è un dibattito  interno: si teme che sollevare la  questione equivalga a segnalare una  difficoltà delle banche  domestiche a raggiungere i target di  rafforzamento del capitale,  spiega una delle fonti.
Il comitato dei supervisori si riunirà in sede Eba il  prossimo 3 e 4  aprile a Londra ed è questa la sede in cui  dovrebbe svolgersi  uneventuali confronto sulla revisione dei  buffer.
Le diplomazie sono, quindi, al lavoro per tentare l'ultima  sortita  anche perchè, come era successo per la decisione sulla  necessità di  ricapitalizzare che era stata avvallata in sede  europea, allostesso  modo una valutazione sul reassessment  potrebbe arrivare dai ministri  delle Finanze europei. A fine  marzo ministri e governatori delle banche  centrali dell'Unione  europea si incontreranno a Copenhagen per  l'Ecofin informale.
"Da partedell'European banking authority non c'è intenzione  di muoversi  verso un ricalcolo del buffer, l'unica chance è che  arrivi un input  politico forte da parte dei ministri" dice una  fonte bancaria italiana  che spera in un dibattito produttivo  all'Ecofininformale di fine marzo.  "Ci sarà un intenso lavoro  di lobbying in vista della riunione di  Copenhagen".
Nella bozza di agenda preparata in vista dell'Ecofin del 27  e 28 marzo  l'argomento non figura, ma questo non esclude ne  un'aggiuntadell'ultimo  momento, ne una discussione a livello  informale, dal momento che  proprio gli Ecofin informali sono  occasioni per i ministri europei di  confrontarsi al di fuori dei  rituali delle riunioni che si svolgono a  Bruxelles.