Piedi a Terra
Forumer storico
Raccolgo l'invito dell'amico Reef per proporre un argomento che a partire dal 2012 potesse auspicabilmente essere interessante anche per un lavoro comune di gruppo, utile forse un giorno a compilare un database.
L'argomento che vorrei introdurre si situa a meta' tra le obbligazioni vanilla e le obbligazioni strutturate. Vorrebbe riguardare esattamente le obbligazioni strutturate "depotenziate", cioe' le obbligazioni strutturate in senso lato la cui componente derivativa si e' quasi annullata con il tempo (quindi potrebbero rientrare anche le convertibili, anche se ve ne sono talmente poche in circolazione che immagino saranno tutte gia' ben conosciute)
Cosi si intende per obbligazioni strutturate depotenziate ? Non serve che precisi che non esiste una definizione formale, basata su delle convenzioni giuridiche. E' possibile comunque operare una classificazione statistica attraverso quel potente strumento di ricerca che e' la fuzzy logic. In prima battuta si potrebbe definire un'obbligazione depotenziata come una obbligazione che e' stata depotenziata con il tempo della sua componente derivativa. Tale trasformazione avrebbe un indubbio vantaggio semplificatorio, perche' un'obbligazione strutturata depotenziata puo' essere trattata matematicamente come un'obbligazione vanilla comune, a cui puo' essere ad essa applicata tutta l'intera gamma delle funzioni di Excel (Rend(), Tir(), Tir.x(etc.) con errori di approssimazione trascurabili nel calcolo del rendimento effettivo.
A chi potrebbero interessare le obbligazioni depotenziate ?
Potrebbero interessare tutti coloro che alla ricerca di un maggior rendimento dopo il caso irlandese non se la sentono di rischiare investendo sulle LT2, rimanendo nel campo delle obbligazioni senior.
Perche' l'argomento potrebbe essere originale ?
Perche' le banche generalmente non considerano il rendimento delle obbligazioni depotenziate, in quanto nelle loro intenzioni iniziali non erano nate con lo scopo di finire depotenziate ben presto con questa drammatica crisi del credito. Pertanto le banche, tutte le banche, si attengono alla convenzionalita' in uso di considerarle ancora depotenziate e non forniscono dati di rendimento della componente obbligazionaria isolata dalla componente derivativa.
Come definire lo spartiacque tra una depotenziata ed una ancora "attiva", benche' dormiente ?
Beh, non intendo anticipare delle formule magiche poiche' non le conosco e soprattutto non mi e' chiara la base di dati a disposizione che potrebbe da noi venire raccolta. Se per alcune obbligazioni potremmo gia' stabilire fin da subito con il metodo di Cranck Nicholson un rendimento come si opera con le convertibili, per altre tutto potrebbe dipendere da una classificazione fuzzy logic, per stabilire lo spartiacque tra le obbligazioni strutturate attive e quelle depotenziate.
Uno spartiacque dell'1% - valore tirato a caso - potrebbe indicare che un'obbligazione depotenziata ha il 99% del suo valore nella componente obbligazionaria e l'1% nella sua parte derivativa.
L'argomento che vorrei introdurre si situa a meta' tra le obbligazioni vanilla e le obbligazioni strutturate. Vorrebbe riguardare esattamente le obbligazioni strutturate "depotenziate", cioe' le obbligazioni strutturate in senso lato la cui componente derivativa si e' quasi annullata con il tempo (quindi potrebbero rientrare anche le convertibili, anche se ve ne sono talmente poche in circolazione che immagino saranno tutte gia' ben conosciute)
Cosi si intende per obbligazioni strutturate depotenziate ? Non serve che precisi che non esiste una definizione formale, basata su delle convenzioni giuridiche. E' possibile comunque operare una classificazione statistica attraverso quel potente strumento di ricerca che e' la fuzzy logic. In prima battuta si potrebbe definire un'obbligazione depotenziata come una obbligazione che e' stata depotenziata con il tempo della sua componente derivativa. Tale trasformazione avrebbe un indubbio vantaggio semplificatorio, perche' un'obbligazione strutturata depotenziata puo' essere trattata matematicamente come un'obbligazione vanilla comune, a cui puo' essere ad essa applicata tutta l'intera gamma delle funzioni di Excel (Rend(), Tir(), Tir.x(etc.) con errori di approssimazione trascurabili nel calcolo del rendimento effettivo.
A chi potrebbero interessare le obbligazioni depotenziate ?
Potrebbero interessare tutti coloro che alla ricerca di un maggior rendimento dopo il caso irlandese non se la sentono di rischiare investendo sulle LT2, rimanendo nel campo delle obbligazioni senior.
Perche' l'argomento potrebbe essere originale ?
Perche' le banche generalmente non considerano il rendimento delle obbligazioni depotenziate, in quanto nelle loro intenzioni iniziali non erano nate con lo scopo di finire depotenziate ben presto con questa drammatica crisi del credito. Pertanto le banche, tutte le banche, si attengono alla convenzionalita' in uso di considerarle ancora depotenziate e non forniscono dati di rendimento della componente obbligazionaria isolata dalla componente derivativa.
Come definire lo spartiacque tra una depotenziata ed una ancora "attiva", benche' dormiente ?
Beh, non intendo anticipare delle formule magiche poiche' non le conosco e soprattutto non mi e' chiara la base di dati a disposizione che potrebbe da noi venire raccolta. Se per alcune obbligazioni potremmo gia' stabilire fin da subito con il metodo di Cranck Nicholson un rendimento come si opera con le convertibili, per altre tutto potrebbe dipendere da una classificazione fuzzy logic, per stabilire lo spartiacque tra le obbligazioni strutturate attive e quelle depotenziate.
Uno spartiacque dell'1% - valore tirato a caso - potrebbe indicare che un'obbligazione depotenziata ha il 99% del suo valore nella componente obbligazionaria e l'1% nella sua parte derivativa.