OGNI COSA HA LA SUA BELLEZZA, MA NON TUTTI LA VEDONO

Governopuffo. Si inizia.


Ora sembra che in pericolo, ovvero a rischio chiusura, siano 16 punti vendita sul totale che supera il centinaio, con un esubero di 120 lavoratori su quasi 1800.

Finito il lockdown, soprattutto nei punti vendita situati nei centri commerciali
s’è registrata una flessione delle vendite e dei margini superiore al 25% per il mese di giugno e stimabile intorno al 35% per luglio.

Il 24 luglio 2020 l’azienda ha annunciato che, come altre grandi realtà del settore nazionale ed internazionale colpite dalla crisi,
Scarpe&Scarpe è stata costretta a ricorrere alla procedura pre-concordato.

Le preoccupazioni della Filcams Cgil

“Siamo messi malissimo".
 
Bisogna ammettere che le palle le sa tirare fuori.

«Siete pazzi e irresponsabili. Noi non saremo conniventi. Non vi daremo tregua finché non restituirete agli italiani la loro libertà».

E poi ancora:

«Con quale faccia avete multato i commercianti che scendevano in piazza chiedendo aiuto in modo composto,
con quale faccia chiudete le attività di chi non mantiene il distanziamento, con quale faccia rincorrevate le persone sulle spiagge
e oggi consentite a migliaia di immigrati clandestini di entrare sul territorio italiano violando i nostri confini per poi violare la quarantena
andandosene a zonzo anche quando sono contagiati. Con quale faccia.
Ci dite cosa diavolo state facendo, è da pazzi irresponsabili presidente Conte, perché noi abbiamo fatto sacrifici enormi per limitare il contagio,
abbiamo condannato a morte decine di migliaia di attività, rischiamo milioni di disoccupati, e non renderemo tutto vano per la vostra furia immigrazionista.
E non rida perché non c’è niente da ridere. Vi state occupando della salute del governo non degli italiani».
 
La Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, incontra i giornalisti della Stampa Parlamentare a Palazzo della Minerva,
nella Sala Capitolare, per la tradizionale cerimonia del Ventaglio:

«Nel confronto governo-Parlamento in tempo di coronavirus grava, soprattutto, avere sostanzialmente privato una delle due Camere
della possibilità di incidere realmente sui principali decreti-legge, anche di natura economica, e su cui grava il ricorso troppo frequente al voto di fiducia
come strumento ordinario per la loro approvazione. Così viene meno la democrazia parlamentare, e cioè l'equilibrio tra il principio della sovranità popolare,
di cui sono garanti entrambe le Camere, e la responsabilità dell'azione di governo».
 
“Che il presidente Giuseppe Conte rida alla presidente Giorgia Meloni mentre interviene in aula sulla proroga dello stato di emergenza
è un’offesa alla donna, alla deputata, agli italiani, un insulto al momento drammatico che l’Italia sta vivendo. "
 
Bisogna aver pazienza, perchè prima o poi cadrà, oppure è l'ora di scendere in piazza ?


In realtà la citazione de L’Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti,
questa sciagurata – a dir poco – Repubblica rappresentata dall’ineffabile Giuseppe Conte, non la merita.


Non la merita perché comunque, anche in quel ciclo di affreschi del Palazzo Pubblico di Siena,
persino il male assiso in trono ha una sua propria dignità, cosa del tutto ignota invece a coloro che hanno approvato, in Senato,
la prosecuzione di un fantomatico “stato di emergenza” con la complicità – potremmo dire l’ignavia se qualcuno tra loro conoscesse il significato di tale parola – dell’opposizione.

Così come nel grande dipinto murale senese siede sullo scranno più alto la Tirannide, altrettanto sta Conte,
certo non così demoniaco nelle fattezze, ma non meno incombente sul popolo.

Nessun canapo stringe quella Tirannide, così come oggi nessun vincolo impedisce al primo ministro di compiere ciò che vuole.

E anche sul suo capo, come nell’affresco medievale, i tre vizi
dell’Avarizia (quella che priva i cittadini del loro benessere e della loro vita),
della Superbia (particolarmente cara a un governo qual è questo attuale di catapultati dalla sfera sublunare, di parvenu improvvisamente ascesi) e infine
della Vanagloria, altra caratteristica precipua di Conte e di buona parte della sua corte ministeriale, di caudatari e corifei pentastellati.


E al di sotto di tutti loro soggiacciono le vittime del malgoverno, ovvero i cittadini.

Quelli della Città della Vergine di un tempo, quelli di questa devastata Italia di oggi, tutti comunque sempre proni, succubi e inerti.


Hanno prorogato lo “stato di emergenza”, mentendo sapendo di mentire, indifferenti alla gente che affannosamente arranca per vivere, giorno dopo giorno.

Ciechi che guidano altri ciechi verso il baratro cercato, voluto, agognato.

Mai in tanti decenni dall’ultimo dopoguerra, mai, neanche i peggiori governi di centrosinistra hanno così scientemente massacrato
la – un tempo – magnifica e plurimillenaria civiltà italiana
.

Innanzitutto distruggendo, metodicamente e a freddo, tutto il settore che gravita intorno alla cultura, all’istruzione, al turismo e allo spettacolo.

Sterminando imprenditori e famiglie, singoli e gruppi nell’assoluto silenzio delle deliranti notizie legate alla virulenza di un virus già defunto da settimane
e mantenuto in vita soltanto da continui e artefatti comunicati stampa, faziosi e propagatori di terrore.


Diffondere la paura ovunque, questa è la direttiva primaria, non detta ma evidente a chiunque non sia del tutto ottenebrato e abbia ancora in sé il ben dell’intelletto.

Perché con la paura si domina – non si governa – meglio.

Un popolo spaventato accetterà qualsiasi cosa per timore della propria vita e di quella dei suoi cari,
ignari che proprio con tale supina accettazione, quelle vite andranno perdute.


Le mascherine sono il “simbolo” nefasto di tutto questo, uno strumento di costrizione e non di salvezza,
perché non a caso imbavagliano, impedendo di parlare, così come esecrabile è il “distanziamento sociale”,
il cui unico fine è negare l’abbraccio, il bacio, la stretta di mano, trasformando ogni libero cittadino non in un “replicante”
(magari avessimo i Nexus 6 che si ribellavano al loro creatore per avere più vita), ma in un tremebondo schiavo
che attende d’esser liberato dal proprio padrone, in un domani che ..........arriverà. Siatene certi. Arriverà.
 
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Ecco a voi i nomi:


CAMERA


Affari costituzionali: Brescia (M5s) di bari 38 anni. pedagogista. Ha auspicato l’adesione del governo italiano al Global Compact for migration. Per la sperimentazione del voto elettronico;


Giustizia: Perantoni (M5s) sardo, avvocato;


Esteri: Pd da definire;


Difesa: Rizzo (M5s) Confermato


Bilancio: Melilli (Pd) laurea in giurisprudenza, laziale;


Finanze: Marattin (Iv) eheheh dopo Borghi…


Cultura: Casa (M5s) siciliana, dirigente scolastico


Ambiente: Pd


Trasporti: Paita (Iv) ligure, regione bloccata dalle autostrade…


Attività Produttive: Pd


Lavoro: Serracchiani (Pd)


Affari sociali: Lorefice (M5s) diplomata in lingue, siciliana;


Agricoltura: Gallinella (M5s) umbro, ingegnere



Politiche Ue: Battelli (M5s) Licenza media, ligure


SENATO


Affari costituzionali: Parrini (Pd) toscano, laureato in scienze politiche;


Giustizia: Grasso (Leu) ex giudice.


Esteri Petrocelli (M5s) confermato


Difesa: Pinotti (Pd)


Bilancio Pesco (M5s) confermato


Finanze: D’Alfonso (PD)


Cultura: Parente (Iv) laureata in filosofia, dipendente delle Poste


LLPP: Coltorti (M5s) confermato


Agricoltura: M5s


Industria: Girotto (M5s) veneto, laurea in Giurisprudenza


Lavoro: Matrisciano (M5s) laurea in linque straniere


Sanità: Nencini (Psi-Iv)


Ambiente: Moronese (M5s) Confermata


Politiche Ue: Stefano (Pd).


Ammettiamo che per qualcuno, su cui volevamo darvi qualche informazione in più, è stato difficile trovarle….

Il M5s fa la parte del leone, ma attenzione a volersi mettere troppo in mostra…


Ci sarà da divertirsi
 
Ed UBI se ne va

. Il gruppo nato dall’aggregazione di Banche Popolari e Casse di risparmio proprio per dare un’alternativa ai grandi gruppi
si è fatto assorbire dal gruppo più grande, e, alla fine, senza neanche tanta resistenza.

Le azioni che hanno aderito sono pari al 72%, anzi con ancora due giorni prima della chiusura anche di più,
e quindi non ci sono neanche ostacoli nella fusione definitiva con Intesa e nella fine sparizione di UBI nella pancia del colosso.


Volendo fare un parallelo Intesa si è pappata la ex sesta banca d’Italia, Popolare di Vicenza,
facendosi pagare per poi poter lautamente pagare la nuova sesta banca italiana, UBI.

Insomma in Italia le posizioni di centro classifica non portano bene.


Alla fine anche gli azionisti più resistenti hanno ceduto: l’intero patto Car,
già depotenziato dall’uscita delle Fondazioni di Cuneo e Banca del Monte di Lombardia e di Cattolica, ma anche il fondo Silchester con il suo 8%, hanno venduto.

Del reso i mezzi che Intesa poteva spendere erano notevoli, mentre la fiducia dei soci nel progetto di UBI era vacillante.

Alla fine perchè combattere una battaglia persa? Si sono arresi tutti.



Dopo la presentazione del bilancio Massiah, il CEO , se ne andrà, lasciando lo spazio ad emissari di Intesa
che guideranno verso la fusione e la fine.

Alla fine come si configurerà il mercato italiano?


  • una grande banca italiana con 33-34 miliardi di capitalizzazione ed un controllo quasi assoluto del mercato retail al nord ed al centro;
  • una banca straniera, teoricamente con sede in italia;
  • una miriade di piccole ed al massimo medie banche territoriali, che non superano il livello regionale, se non di poco, senza grosse ambizioni nazionali.

La banca straniera con teorica sede in italia è Unicredit,
il resto è praticamente polvere, perchè le banche immediatamente dietro i primi non sono banche commerciali,
ma di investimento, o meglio di gestione dell’investimento, come Mediolanum e Fineco.

Alla fine l’Italia, dal punto di vista del mercato creditizio, si avvia ad essere un monopolio corretto da un po’ di piccoli nani creditizi.

Abbiamo voluto il campione nazionale e lo abbiamo ottenuto, servirà a qualcosa ?
 

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