la situazione mi piace sempre meno e le prospettive positive si stringono sempre più...
MF oggi
A due settimane dai cda, che dovranno approvare il progetto di fusione
sulla direttrice Milano-Torino, si lavora ancora per risolvere tutti i nodi irrisolti.
Alcuni contestano il concambio mentre Eurizon aspetta il ritorno in Italia di Nextra
Cantiere Sanpaolo-Intesa
di Andrea Di Biase
Lavori in corso sulla Mi-lano-Torino. Ma questa volta non si tratta di au-tostrade bensì di ban-che.A due settimane dai consigli di amministrazione di Banca Intesa e Sanpaolo Imi, che dovranno approvare il progetto di fusione tra i due istituti, il can-tiere che vede impegnati manager, advisor e azionisti di peso è tutt’al-tro che chiuso. Nonostante l’abi-lità negoziale del duo Bazoli-Pas-sera che, sul versante milanese, è riuscito a conquistarsi il via libe-ra dei soci stabili, a partire dal Crédit Agricole, offrendo in cam-bio alcune importanti contropar-tite, i nodi da sciogliere prima di arrivare al matrimonio tra la Ca’ de Sass e piazza San Carlo sono ancora molti. Dal concambio, giudicato incon-gruo da parte di alcuni importanti azionisti del Sanpaolo, alla gover-nance della nuova banca, dal futu-ro di Eurizon al ruolo delle Gene-
rali, fino all’incognita per le mosse
del Santander.
Chi contesta il concambio.
Sembrava una querelle destinata a
risolversi in fretta, magari con la
concessione ai rappresentanti delle
fondazioni azioniste del Sanpaolo
di qualche rassicurazione sulla go-
vernance della superbanca e di tu-
tela degli interessi dei territori di
riferimento. E invece, a due setti-
mane dai cda decisivi, il dissenso
non èancora stato placato. L’ultimo
a chiedere una revisione del con-
cambio, in modo da tenere conto
delle potenzialitàdi crescita del
Sanpaolo, èstato il presidente della
Fondazione Carisbo, Fabio Roversi
Monaco, che ha indicato plausibile
un rapporto di 3,8 azioni Intesa per
ogni titolo della banca torinese, a
fronte del concambio ufficiale di
3,115. Una richiesta che, salvo colpi
di scena non dovrebbe essere esau-
dita. In ambienti finanziari torine-
si viene fatto notare che il concam-
bio non subiràmodifiche, conside-
rato anche che negli ultimi tre anni
i titoli delle due banche si sono
mossi con andamenti pressoché
identici e che anche le prospettive
per il futuro, indicate dai target pri-
ce degli analisti, non si discostano
dal concambio stabilito dagli advi-
sor delle due banche.
Eurizon ora aspetta Nextra.
L’altro nodo da sciogliere riguarda
il futuro delle attivitàdi asset ma-
nagement e assicurative delle due
banche, anche se l’evolversi della
trattativa tra Intesa e l’Agricole
starebbe portando ad una svolta.
In cambio di Cariparma e di altri
300 sportelli, che Intesa-Sanpaolo
dovràcedere per ragioni antitrust,
i francesi sarebbero disposti non
solo a dare il proprio assenso al
merger tra Milano e Torino ma an-
che a cedere ad Intesa il 65% di
Nextra acquistato nel 2005 e poi
conferito in Caam. Se cosìfosse, il
100% dell’ex Nextra sarebbe confe-
rito, dopo la fusione, sotto il control-
lo di Eurizon. In questo modo la
nuova banca avrebbe il controllo di
un superpolo dell’asset manage-
ment, con una quota di mercato in
Italia vicina al 30%, piùdel doppio
rispetto a quella di UniCredit. In
questa nuova configurazione Euri-
zon potrebbe tranquillamente es-
sere quotata, magari dopo il confe-
rimento di Eurizon vita in Intesa
vita. Se questo avvenisse, la nuova
banca potrebbe contare su un’uni-
ca fabbrica prodotto nel settore dei
prodotti assicurativi con Generali
come partner industriale.
Le mosse del Santander. Enri-
co Salza, presidente del Sanpaolo
e futuro presidente del consiglio
di gestione della superbanca, ne-
ga che ci siano contrasti con gli
spagnoli sul progetto di fusione.
Negli ambienti finanziari la sen-
sazione èche invece il malcon-
tento del Santander per un’ope-
razione che lo ridimensiona forte-
mente possa sfociare in un’azione
di forza per ostacolare il merger.
Obiettivo: ottenere un concambio
piùvantaggioso, liquidare la quo-
ta e puntare su una banca italia-
na di medie dimensioni. (riprodu-
zione riservata)