Chiusura di seduta in terreno misto a Wall Street per i listini azionari americani. Nonostante il netto calo del prezzo del greggio al New York Mercantile Exchange, gli indici d’oltreoceano non sono infatti riusciti nella sessione odierna a spezzare del tutto la tendenza ribassista delle passate sedute, dato che a fine giornata il bilancio dei listini è stato contrastato. Il mercato, tra l’altro, non ha del tutto ignorato il dato macro odierno sull’indice dei prezzi al consumo, saliti nel mese di febbraio a +0,4% rispetto ad una previsione di consenso di +0,3%, innescando così il timore che l’inflazione possa ben presto alzare la cresta. Così, a conclusione della giornata di scambi, il Dow Jones e l’indice allargato SP500 hanno fatto registrare, rispettivamente, un calo dello 0,14% ed un rialzo dello 0,07%, mentre il Nasdaq Composite ha messo a segno un impercettibile rimbalzo dello 0,04% a 1990 dopo aver segnato un minimo intraday a quota 1985 punti.
Tra i titoli del Dow Jones, uno dei Big che si è messo in evidenza è stato SBC Communications (+1,56%), nel giorno in cui è stato annunciato che i servizi di connessione ad Internet, commercializzati in partnership con Yahoo!, subiranno un upgrade gratuito riguardo alla capienza degli indirizzi e-mail. Molto bene, tra i Big, s’è comportato anche il colosso farmaceutico Pfizer (+2,44%), tallonato da Procter and Gamble (+1,50%), Johnson and Johnson (+2,11%) e, a seguire Microsoft (+0,79%) e AIG (+0,84%). Dall’altra parte del segno, invece, uno dei titoli più pressati dalle vendite è stato Exxon-Mobil (-1,33%), spinto in basso dai prezzi del greggio che al New York Mercantile Exchange hanno fatto registrare nella sessione odierna un calo superiore ai due dollari al barile.
Al New York Stock Exchange, uno dei titoli guida più in forma è stato Texas Instruments (+1,36%), mentre nel comparto del networking si sono mosse in discesa Lucent Technologies (-1,09%) e, soprattutto, Nortel Networks (-3,55%), che con quello di oggi ha messo a segno il terzo calo consecutivo. Sulla stessa lunghezza d’onda, a fine giornata, s’è attestato anche il colosso automobilistico Ford Motors (-1,61%), mentre decisamente peggio è andata al produttore di sistemi d’irrigazione Lindsay Manufacturing (LNN), che ha fatto registrare un crollo del 15,58%