venerdì 23 marzo 2012
Urge continuare la disamina dei meccanismi mentali. I quali funzionano indipendentemente che siamo in borsa al lavoro in famiglia o in Chiesa.
Quello di oggi è un contributo difficile. Ma va riportato lo stesso.
Perché? Perché parla degli "assoluti". Ed essi sono di quanto più pericoloso possiamo avere in borsa.
"Assoluto (dal latino
absolvere, sciogliere) significa staccarsi da ogni rapporto limitante [...] perfino dal fondamento di tutti i rapporti particolari: il rapporto soggetto e oggetto. Il termine 'assoluto' è diventato difficile da usare oggi perché molti lo associano all'immagine di una 'cosa assoluta' [...] qualcosa che si oppone al flusso della relatività [casualità].
Il problema è: l'idea di verità presuppone qualcosa di assoluto e incondizionato. E se lo presuppone, si può trovare questo assoluto nei processi del conoscere? Tutto ciò che si trova nella conoscenza umana è relativo? O nella conoscenza umana c'è un assoluto?
La conoscenza umana si basa su un'originaria unità e implica una separazione e una riunione del soggetto e dell'oggetto. [...] unità originaria, separazione necessaria, riunione possibile.[...]
Una struttura che renda possibile a me come soggetto guardare te e perfino me stesso come oggetto è necessaria [...] per la realtà concreta [...] per l'esistenza stessa [...].
Così l'interrogativo se sia possibile trovare l'assoluto nella conoscenza s'identifica con l'interrogativo: come viene superata nell'atto della conoscenza l'inevitabile frattura fra soggetto ed oggetto?
Ci sono tre situazioni in cui soggetto ed oggetto sono uniti.
La prima [...] è l'unità materiale [...] in ogni impressione sensoriale. [...] vedo un certo colore, il rosso. Questa esperienza non si può negare. [...] La causa può essere aperta al dubbio, ma l'esperienza in sé, l'esperienza del rosso, è immediata e certa. Ciò che vedo non è più il mio oggetto. Esso è in me [...] la frattura è superata. [...] E' una conoscenza immediata che ha il carattere dell'assolutezza.
La seconda [...] è formale. E' la struttura logica e semantica della mente. [...] è la sottostante struttura che rende possibile qualunque teoria su di essa [...] E' la struttura logica e semantica presente in ogni descrizione e spiegazione dei contenuti di un'impressione sensoriale. Questa struttura [...] è l'altro assoluto della nostra esperienza.
La terza [...] è la certezza che uno [...] ha di se stesso. E' [...] l'argomentazione [...] formulata da Agostino, Cartesio e da molti altri. Egli è afferato da qualcosa di assoluto che abbraccia sia l'assolutezza delle impressioni sensoriali sia l'assolutezza della forma logica.
Tutto ciò mostra che lo stesso concetto di conoscenza presuppone una struttura assoluta entro il flusso della conoscenza realtiva"
[Paul Tillich. La mia ricerca degli assoluti. 1967 Ubaldini Editori]
Cosa significa questa papardella? Che la nostra mente funziona mossa da dei principi, da dei meccanismi, da delle forze (sempre uguali per tutti in tutte le latitudini) a cui non può opporvesi. Funziona così. Punto e basta.
Uno degli archetipi principali si chiama "assoluto". Cerchiamo, fra la molteplicità delle cose, il principio unificatore.
Ciampa lo diceva con due parole: nella vita cerchiamo stabilità! La ricerca della felicità si risolve nella ricerca della stabilità. La stabilità è l'assoluto primigenio che muove il nostro pensare ed agire.
Ora poniamoci questa domanda: è possibile la stabilità perenne?
Questo ci porta alla borsa.
Cerchiamo continuamente incessantemente un principio unificatore. Una teoria vincente. Cerchiamo una stabilità nel guadagno.
Crediamo di trovarla nell'analisi ciclica, nell'At o in qualche sistema fatto da altri. Ultimamente vanno di moda le opzioni.
Riprendiamo Tillich
"Uno degli assoluti più rilevatori dell'attività pensante è la capacità di porre degli interrogativi. Vi suggerisco di tralasciare un giorno ogni altra preoccupazione e di sedere a pensare - non dico leggere, ma pensare - forse per un'ora, a che cosa vuol dire essere chiamati 'uomini', i quali snon in grado di porre interrogatvi. Questo semplice fenomeno implica un intero mondo e dà dimostrazione dell'interdipendenza di soggetto ed oggetto in ogni approccio conoscitivo. In ogni domanda il soggetto interrogante ha già qualcosa dell'oggetto su cui si interroga,a ltrimenti non potrebbe porre la domanda. Tuttavia rimane separata dall'oggetto del suo pensiero e lotta per unirsi con esso"
[Paul Tillich. La mia ricerca degli assoluti. 1967 Ubaldini Editori]
Questa è una meditazione assai consigliata.
Quella separazione l'ha ben descritta Krishanamurti: la seprazione tra l'idea e l'azione genera il tempo. E nel tempo si genera la paura.
Archetipo assoluto tempo paura.
E' nella rottura di questi legami che possiamo trovare il gain.
"Una teoria logica e semantica non si può dire assoluta. Di queste teorie ce ne sono molte. Ciò che è assoluto è la sottostante struttura che rende possibile qualunque teoria su di essa"
[Paul Tillich. La mia ricerca degli assoluti. 1967 Ubaldini Editori]
Significa che l'Ac non è ancora il motore che muove i prezzi.
Per questo perdiamo in borsa.
Perché non andiamo alla fonte dei meccanismi della mente.
E la borsa, come scrive Ciampa nella sua dispensa, è l'insieme delle menti delle persone che partecipano in essa.
Non dobbiamo assolutizzare una teoria, una posizione, una speranza, eppure lo facciamo sempre producendo loss incertezza rabbia depressione financo ribellione. Sappiamo che è relativo ma cerchiamo l'assoluto.
Ora, forse, possiamo capirne il perché: è un archetipo, forse il principale, della funzione della nostra psiche. E cerca l'assoluta stabilità nell'infinito molteplice del divenire.
Cerca la teoria sempre uguale a sé stessa nell'infinito movimento dei prezzi.
E credete che chi muove le redini del gioco non lo sappia. Che chi muove l'economia, e dunque i governi, e dunque la nostra vita non lo sappia?
Siamo dei polli.
E lo saremo finché non ci libereremo da questi assoluti...
Sempre che sia possibile, ovviamente
.
Scusate l'intrusione su questo 3d di queste nozioni, ma sono fondamentali.
Così in borsa così nella vita.
E veniamo al trading