Operatività Indici & Futures - Open - Cap. 1

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Chiusa ad ulteriori risposte.
Vedi caro amico Telone: il caso a cui ti riferisci, lasciando riposare Epicuro che scriveva "gli dèi esistono, è evidente a tutti [...] a seconda di come si pensa che siano, possono venire da loro le più grandi sofferenze come i beni più splendidi", è da un lato l'altra faccia del Fato. Un Giano bi-fronte.
Dall'altro è un pensiero moderno che si è lasciato trascinare nell'illusione della libertà da un cosmo decaduto a volontà umana.
Non confondiamo l'eccezione che conferma la regola. Non confondiamo il Kaos primordiale (greco) con il caso.
Il caso proviene dal latino casus, ovvero con l'etimo in cadere. E cadere ha connessioni fino all'area indoeuropea. E' doi vasto respiro territoriale e temporale l'associazione dell'idea di caso all'idea di caduta.
Così la pensavano gli antichi.
I moderni negano ogni futuro assegnabile. Non rimane che il caso allora.
E' la caduta che nega ogni futuro possibile.

il modernismo è una malattia infantile del XX secolo, poche cose sono più patetiche dell'immaginare che la Storia inizi dal nulla...
per questo lavoriamo sui grafici, sulle analogie, sui cicli, perchè sappiamo che tutto si ripete...immancabilmente...sempre...
 
Mi permetto di omaggiare i lettori con un "generatore di cicli" totalmente casuale, dove dare un volto alla supercazzola più amata da tutti i trader con 3 formule in croce


Vedi l'allegato 164517

è chiaro che è una semplificazione estrema di quello che accade...


eppure i cicli si vedono eh!! :D

PS: grazie Bru pensavo fossero comprate le 16500, son proprio una capra :(

Umbo, la tua supercazzola non è stata apprezzata granchè. Secondo me meriterebbe maggiore attenzione, senza considerare poi a quali conclusioni potrebbe portare. Racchiude molti spunti di riflessione, il difficile forse sta ad indentificarli. Magari potresti illustrarne le caratteristiche di base così da aiutare nella comprensione chi ci si avvicina con sospetto o superficialità......:up:
 
Ultima modifica:
Per quanto riguarda il nichilismo è bene dire cosa esso sia. Esso è uno dei due errori fondamentali: l'eternalismo e il nichilismo.
Ma andiamo con ordine

Critica di un limite anteriore e posteriore

[...]

2. Ciò che non né principio né termine, come può mai avere un punti di mezzo? E perciò, quanto a lei, i rapporti di anteriorità, di posteriorità e di simultaneitò sono logicamente insostenibili.

3. Se la nascita precedesse e la vecchiezza e la morte succedessero, la nascita sarebbe allora priva di vecchiezza e di morte e uno nascerebbe senz'essere morto

4. Se la nascita succedesse e la vecchiezza e la morte venissero prima, come la vecchiezza e la morte, privi di causa, potrebbero investire un essere non nato?

5. Una nascita simultanea alla vecchiezza e alla morte è, d'altro lato, logicamente insostenibile. Uno, infatti, morrebbe nascendo e ambedue sarebbero poi senza causa.

6. A che pro dunque dispiegare discorsivamente la nascita, la vecchiezza e la morte, circa cui i rapporti di anteriorità, di posteriorità e di simultaneità nulla possono?

7-8 [...]l'effetto e la cuasa, il carattere e il caratterizato, la sensazione affettiva e il suo agente e ogni altra cosa che esista sono ugualmente privi di limite anteriore.

Non vi è un qualcosa che lega nascita vecchiaia e morte


Critica della natura propria

1. La nascita di una natura propria per virtù di cause e di condizioni non è logicamnete sostenibile. Una natura propria nata da cause e condizioni sarebbe infatti creata.

2. E ora come potrà mai una natura propria essere creata? La natura propria è infatti increata, non dipendente da nessun'altra cosa.

3. Come, non esistendo la natura propria, potrà mai esistere un'antinatura propria? La natura propria dellca cosa contraria è infatti chiamata antinatura propria.

4. E come, senza natura propria e senza antinatura propria, potrà esistere un essere?
L'esistenza di un essere è infatti logicamente possibile soltanto posta l'esistenza di una natura propria e un'antinatura propria.

5. Se l'esistenza di un essere non è logicamente sostenibile, non è logicamente sostenibile neppure l'esistenza di un non essere. Le persone chiamano infatti non essere un'alterazione dell'essere.

6. Coloro che vedono una natura propria e un'antinatura propria, un essere e un non essere, non vedono la vera essenza [...]

8. se l'esistere per natura sua, non ci potrebbe, di esso, esserci non esistere. Un'alterazione della natura propria mai, infatti, è logicamente sostenibile.

9. Non essendoci natura propria, di che mai ci potrà essere alterazione? Essendoci natura propria, di che mai ci potrà essere alterazione?

Dunque nascita vecchiaia e morte non godono nemmeno di una natura propria


Critica del tempo

1- L'esistenza del presente e del futuro è dipendente dal passato? Ma allora il presente e il futuro esisterebbero nel passato.

2. Il presente e il futuro non esistono nel passato? Ma allora l'esistenza del presente e del futuro non dipende dal passato.

3. La loro esistenza, indipendentemente dal passato, non è, d'altro lato, logicamente sostenibile.
Il presente e il futuro perciò non esistono.

4. Lo stesso ragionamento che abbiamo applicato al presente e al futuro, si può applicare al presente e al passato, al futuro e al presente, alle triadi basso, mediano, alto eccetera, alle antinomie unità, molteplicità, eccetera.

5. Un tempo isntabile non può percepirsi; un tempo stabile, che possa percepirsi non esiste. Di un tempo che non è percepito come può dunque parlarsi?

6. Il tempo esiste condizionato dagli esseri? Ma allora come può esistere esso senza di questi?
Nessun essere infatti esiste: e come quindi esisterà il tempo?

Dunque nascita vecchiaia e morte non godono ne di una esistenza in relazione ne di una esistenza di per sé. Non esistono nemmeno in rapporto ad una relazione temporale.

Critica dell'insieme [e del rapporto di causalità e di casualità]

1. Il frutto che nasce dall'insieme delle cause e delle condizioni, vi si trova di già? Ma allora come può nascere da quest'insieme? [causalità]

2. Il frutto che nasce dall'insieme delle cause e delle condizioni, non vi si trova già? Ma allora come può nascere da quest'insieme? [casualità]

3. Se il frutto si trovasse nell'insieme delle cause e delle condizioni, sarebbe in quell'insieme certamente percepito. Ora in quest'insieme esso non è percepito.

4. Se il frutto non esiste nell'insieme delle cause e delle condizioni, le cause e le condizioni sarebbero uguali a ciò che non è ne causa nè condizione

5. Se la causa, dopo aver fornito causa al frutto è distrutta, la causa avrebbe allora due diverse nature, ossia quella fornita e quella distrutta.

6. Se la causa è distrutta, senza aver prima fornito causa al frutto, questo frutto, essendo distrutta la causa, sarebbe privo di causa.

7. Se il frutto venisse alla luce contemporaneamente all'insieme si avrebbe, come conseguenza, che il produttore e il prodotto sarebbero contemporanei (causalità e casualità).

8. Se il frutto venisse alla luce prima dell'insieme, esso allora sarebbe privo di cause e ci condizioni, sarebbe sprovvisto di causa.

9. Il frutto è costituito dalla causa e nasce distrutta la causa? Ma allora non ci sarebbe se non un ripresentarsi, sotto altre spoglie, della causa e, si avrebbe, come conseguenza, che la causa, già nata, nascerebbe di nuovo.

10. Quanto è distrutto e sparito, come può mai produrre un frutto? E come, pur sussistendo, la causa, coperta dal frutto, potrebbe produrlo?

11. E, non coperta, dal frutto, quale frutto mai può produrre? La causa invero, non può produrre un dfrutto né senza averlo visto prima, néa vendolo visto prima.

12. Non esiste mai contatto di un frutto passato con una causa passata, futura o presente.

13. Non esiste mai contatto di un frutto presente con una causa futura, passata o presente.

14. Non esiste mai contatto di un frutto futuro con una causa presente, futura o passata.

15. Non essendoci contatto, come può la causa produrre un frutto? Essendoci contatto, come può la causa produrre un frutto?

16. La causa è vuota di frutto? Ma allora come può produrlo? La causa non è vuota di frutto? Ma come può allora produrlo?

17. Un frutto non vuoto (prodotto per natura propria) non si produrrà; un frutto non vuoto non sarà distrutto. Un frutto non vuoto sarebbe quindi non prodott e non distrutto.

18. Un frutto vuoto come può prodursi? Un frutto vuoto come può essere distrutto? Un frutto vuoto sarebbe dunque, di conseguenza, non prodotto e non distrutto.

19. Identità tra il frutto e la causa non può mai logicamente darsi. Diversità tra il frutto e la causa non può mai logicamente darsi.

20. Se la causa e il frutto fossero identici, il produttore e il prodott sarebbero allora identici. Se la causa e il frutto fossero differenti, la causa sarebbe allora pari a quello che tale non è.

21. La causa genererà forse un frutto esistente in sé? La causa forse genererà un frutto inesistente in sé?

22. Quello che nulla produce non può logicamente avere natura di causa. E non potendo esso logicamente avere la natura di causa, di che sarà mai frutto il frutto?

23. Questo insieme di cause e di condizioni che non produce, di per sé stesso, sé stesso, come può produrre mai il frutto?

24. Il frutto non è prodotto da quest'insieme [causalità].
Il frutto non è prodotto da ciò che non è quest'insieme [casualità].
Senza il frutto come può esistere quest'insieme di cause e condizioni [e di assenza di cause e condizioni]?

Nascita vecchiaia e morte non stanno dunque né in un rapporto di causa ed effetto né in un rapporto di casualità.

[...]

10. Chi pensa che una cosa esiste, si ha, come conseguenza la dottrina dell'eternitò [o materialismo]; chi pensa che una cosa non esiste, si ha, come conseguenza, la dottrina del nichilismo.
L'intenditore, perciò, si studi di evitare l'idea dell'esistenza e l'idea della non esistenza.

[Nagarjuna. Le stanze del cammino di mezzo. Madhayamaka karika. II secolo d.C. circa. Ed Boringhieri]

Da questo testo si passa poi "allo sterminio degli errori", dove si affrontano le conseguenze del sostenere le tesi qui confutate.

Dunque sostenere casualità in contrapposizione a causalità non ha argomenti a sostegno. Se non futili espedienti.
Sostenere il nichilismo in contrapposizione al materialismo allo stesso modo non ha argomentazioni a sostegno. Men che meno in contrapposizione alla casualità o in assonanza alla medesima.

Se poi si vuol perseverare in tale posizione ciascuno è libero di perseguire il proprio Fato.

Bye Telone
 
"Il fattore essenziale del pensiero arcaico sono le ...

Quell'aspetto predeterminato del futuro che è parte della vecchia realtà è elemento essenziale del Fato come lo si concepiva. L'ordine e il corso delle stelle prima, della natura poi, era la vera predeterminazione. Il mondo industriale nega ogni futuro assegnabile, liquida la fatalità.


...

premessa importante, ho vissuto il terremoto dell'umbria da bambino (valnerina '79) e da grande (assisi '97), la mia casa è rimasta dov'era in entrambi i casi e sono fortunato, ho ospitato amici che nel secondo caso l'avevano persa e ho visto piangerli per la disperazione ma felici di essere vivi. sono stato molto felice l'altro ieri di sentirti e sapere che avevi la casa e stavi "bene", il resto che sto per scrivere direi che è superfluo.

parliamo di borsa e ac giusto? bene.
la predeterminazione non esiste. esiste la probabilità di immaginare un futuro movimento ciclico borsistico.
il mondo industriale (almeno dalla seconda metà del '500 con la rivoluzione agricola delle campagne inglesi e soprattutto con quella rivoluzione industriale delle città carbonifere inglesi della metà del '700) si propone di massimizzare il profitto concentrando i mezzi di produzione e usare forza lavoro a bassi costi, i più bassi che poteva permettersi di pagare, ossia quelli al limite della sopravvivvenza dei lavoratori (punto).
Non nega la fatalità, non nega la casualità degli eventi. Non andrei oltre, ma per gli storici la rivoluzione industriale stessa potrebbe nascere da scoperte casuali (come quella di un prete che inventa la spoletta volante come trovi sui libri di scuola), solo che probabilmente è stato possibile produrle in Inghilterra verso gli inizi del '700 per una serie di ragioni culturali (rivoluzione scientifica di newton, prima ancora affrancamento dei tudor dal potere papale di roma o scisma anglicano, idea di stato nazione col re sopra i feudatari...) e soprattutto materiali (concentrazione di massa monetaria, anche se appena agli inizi, e accumulazione di beni strumentali, oggi diremmo investimenti in terre per pascolo, pecore e proprietà terriere con montagne di carbone fossile poco sotto terra...).

caos dunque? non direi.
come mettere ordine se la storia, a bocca degli storici stessi, forse nemmeno è una scienza nel senso in cui noi comunemente la intendiamo (metodo induttivo, particolare-universale, data questa causa avremo questo effetto).

come poter arrivare all'ac, che natura potrebbe avere, e soprattutto ci potrebbe aiutare a guadagnare in borsa?

sì, potrebbe, anzi credo sia la sola e unica base da cui partire per indagare il passato e immaginare il futuro (con tutto quello che c'è di collaterale e penso a umbo per riassumere col suo nome gli esperti magari più di lui di o.i. e opzioni che hanno scritto in questi ultimi giorni sul 3d) che non sia quello dell'intraday.

Infine: oggi mentre scrivo, se metto un contratto non vado oltre l'intraday, perchè credo che il gioco non vale la candela.

Ti abbraccio e ci sentiamo presto, caro mila
 
il modernismo è una malattia infantile del XX secolo, poche cose sono più patetiche dell'immaginare che la Storia inizi dal nulla...
per questo lavoriamo sui grafici, sulle analogie, sui cicli, perchè sappiamo che tutto si ripete...immancabilmente...sempre...

Il dramma invero è quello di voler separare, tramite il pensiero, gli accadimenti della vita. Shopenauer dimostrava che lo si fa per voler ottenere ragione.
In realtà quello che si ottiene è un livello di oblunamento della propria vita maggiore.
Invece di spogliarsi ci si veste di ulteriori coltri.
Invece di vedere direttamente senza occhiali, se ne aumenta la gradazione delle lenti.
Non vi è separazione tra la borsa e la vita. Tra il trading e gli accadimenti al di fuori da questo circuito.
Un pensiero che è valido qui, lo è anche al di fuori di qui.
Passiamo da un'esperienza all'altra come nel trading passiamo da un sistema ad un'altro sempre in cerca di nuove emozioni sempre in cerca di più alti gain.
Questo è il punto.
Ma se si spinge all'estremo le posizioni sostenute si cade in quello che, è meglio ribadirlo, Camus chiamava il "mito di sisifo": la vita che supera l'uomo svuotandolo di senso.
Il modernismo ha svuotato di senso il presente rendendo tutto uguale quel che in realtà non lo è.
Ma per "aprire" gli occhi ciascuno di noi deve percorrere fino in fondo la propria via. Non si scappa.
 
...Ma per "aprire" gli occhi ciascuno di noi deve percorrere fino in fondo la propria via. Non si scappa.

beh direi anch'io lo stesso. metti l'ordine, difendilo con quello che sai fare, e non scappare fino a quando credi di poter resistere, non dimenticando che la il banco non sei tu, ma il banco non è nessuno, neanche i market maker presi singolarmente, e neanche i market maker presi a coppia o a tris (la settimana scorsa sono stato insieme a un quaraquaqua di jpmorgan che non sapeva che era successo al loro grande trader e altri ne ho visto di deutsche bank nella stessa medesima situazione, tanto succede anche a loro, e so' caz.. miei dopo però)

di nuovo ciao
 
Umbo, la tua supercazzola non è stata apprezzata granchè. Secondo me meriterebbe maggiore attenzione, senza considerare poi a quali conclusioni potrebbe portare. Racchiude molti spunti di riflessione, il difficile forse sta ad indentificarli. Magari potresti illustrarne le caratteristiche di base così da aiutare nella comprensione chi ci si avvicina con sospetto o superficialità......:up:

colgo l'occasione del tuo intervento per ammettere semplicemente che per me è arabo, a maggior ragione ben venga una spiegazione di umbo che saluto, ciao a tutti e un abbraccio a chi è in difficoltà in emilia
 
Ciao Mila, è triste, ma soprattutto è falso!

L'uomo è sempre alla ricerca della verità: verità parziali nella scienza, verità spirituali nella cultura, verità di senso nella religione. Si scopre sempre più come un piccolo punto d'uno schermo più grande, frammento di un mistero. Per questo è alla ricerca di Dio. Finché non lo incontra, l'uomo vive insicuro, angosciato della sua precarietà e finitezza. Teme la morte, nemica della vita. Per questo, magari inconsciamente, va invocando anche lui come Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta!".

A questa ricerca sincera, Dio ha risposto, rendendosi visibile e accessibile in un uomo, l'uomo chiamato Gesù. "Chi ha visto me, ha visto il Padre. Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me". Lui è l'immagine vera di Dio, lui è la VERITA', come usa dire san Giovanni, cioè la manifestazione reale e concreta di Dio all'uomo: "Se conoscete me, conoscete anche il Padre; fin da ora lo conoscete e lo avete veduto". Tutto quello che Dio voleva dire all'uomo, lo ha detto tramite Cristo: "Le parole che io vi dico, non le dico da me". Tutto quello che Dio vuol fare per l'uomo, lo fa tramite Cristo: "Il Padre che è in me compie le sue opere". In sostanza, alla fine Gesù dirà: "Io e il Padre siamo una cosa sola" (Gv 10,30).

L'incontro con questa verità di Dio è decisivo per una vita. "Si legge infatti nella Scrittura: Ecco io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterà confuso. Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra angolare, sasso d'inciampo e pietra di scandalo. Loro vi inciampano perché non credono alla parola" (II lett.). Per questo Gesù ci esorta ad aver fiducia in lui: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me". Sono io, cioè, che vi conduco a Dio, e quindi alla sicurezza del senso e del possesso della vita.

"Io sono la via: nessuno viene al Padre se non per mezzo di me". Ora è lui il ponte di accesso a Dio, il mediatore. "Per mezzo di lui sono state create tutte le cose, e per mezzo di lui tutte sono state riconciliate con Dio" (Col 1,16.20). San Paolo riassume così la nostra religione: "Uno solo è Dio e uno solo è il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù" (1Tim 2,5). Per questo Gesù oggi ci dice: "Nella casa del Padre mio ci sono molti posti. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io". Cristo è la strada giusta, l'unica, che conduce al vero Dio e alla vita con lui: "Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno" (Gv 6,40).

Più precisamente: proprio perché in Cristo Dio s'è reso totalmente presente agli uomini, ora è entrando in comunione con lui che entriamo in comunione col Padre: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui" (Gv 14,23). Già da oggi Dio dimora con noi, dentro di noi, tramite Cristo, il cui segno efficace vistoso è l'Eucaristia: "Io sono nel Padre e voi siete in me e io in voi" (Gv 14,20). Fino a che "tutti siano una cosa sola. Come tu Padre sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato" (Gv 17,21). Questa è l'essenza della vita cristiana: l'anticipata intimità con la Trinità, che noi chiamiamo "vita di grazia", in attesa della "vita di gloria" in paradiso.

Ecco: "Io sono la vita". E' questione di vita. Da Dio la riceviamo, col peccato la perdiamo, per dono gratuito la possiamo riacquistare, fino al suo compimento oltre ogni nostro sogno, che è diventare "simili a Lui". La vita non è mera sussistenza, o qualità di vita puramente materiale; la vita è senso, la vita è sicurezza, la vita è speranza, la vita è anticipo e possesso di quel destino divino ed eterno che solo dà garanzia di scavalcare la morte e raggiungere la pienezza e felicità totale. Per questo san Paolo diceva: Cristo, vita nostra! La fede non è altro dalla vita; la fede è l'unico modo serio e pieno di concepire e realizzare la vita.

Posso suggerirti un libro?

Una comunità legge il Vangelo di Giovanni - Fausti Silvano - Libro - IBS - Ancora -

Ogni bene!


Ogni bene a te a tutti

grazie infinite del consiglio.

Andrei oltre.
Gesù ha detto "Beati sono i poveri nello spirito, loro è il regno dei cieli".
Qui sta racchiuso tutto il Dharma. Vi è la Chiave che apre le porte del Tempio. Vi è l'indicazione pratica di cosa fare senza tante storie. Ma vi è anche il frutto dell'impegno.
"La povertà è di due tipi. V'è una povertà esteriore [...] quella che Gesù Cristo l'ha presa volontariamente su di sé e l'ha praticata sulla terra. Di questa povertà non voglio dire altro.
C'è però un'altra povertà, una povertà interiore, che è da comprendere.
In primo luogo c'è l'uomo che niente vuole.
Costui ancora non ha la povertà di cui stiamo parlando. Egli infatti ha ancora un volere, con cui vuol soddisfare la volontà di Dio: finché avete la volontà di compiere il volere di Dio, e avete il desiderio dell'eternità e di Dio, voi non siete davvero poveri.
Alcune persone invece, nella penitenza e nell'esercizio esteriore, si tengono ben aggrappati al proprio io personale, che ritengono importante.
Queste persone sono chiamate sante a motivo dell'apparenza esteriore, ma interiormente sono asini, giacché non comprendono.
Infatti è un vero povero soltanto colui che niente vuole e niente desidera.
In secondo luogo è povero l'uomo che niente sa.
L'uomo che deve avere questa povertà, deve vivere così da non sapere neppure che egli vive né per sé stesso, né per la verità, né per Dio.
Egli deve essere cos' vuoto di ogni sapere, da non sapere né conoscere né sentire che Dio vive in lui; più ancora: deve essere privo di ogni conoscere che vive in lui.
[Meister Eckhart. Sermoni tedeschi. 1.300 d.C. circa. Tra la Germania e la Francia- Ed- Adelphi]
E così facendo metterà in pratica anche quelle altre parole ormai famose "chi si perderà mi troverà. Ma chi si perderà per nome mio troverà il Regno dei Cieli".
Krishamurti riassumeva il tutto così: "libertà dal conosciuto".

Bye e grazie ancora
 
Quando hai dubbi simili e vuoi puntarci meno in termini di sghei, considera l'opportunità di acquisto di spread verticali. Non credo che a Mila, dispiaccia che qui si parli di opt o che le consideri ot, ma solo lui può darci il permesso! :bow::D

A proposito, un affettuoso abbraccio a lui e a tutte le persone colpite in qualche modo dal sisma! :rosa:

Grazie, ma rivolgerei il saluto a tutti coloro che soffrono a causa del terremoto. Che hanno subito danni fisici e materiali. A coloro che sono morti. Così come a tutti gli esseri senzienti che sono rimasti vittime dei crolli. E a tutti coloro che sono direttamente impegnati nei soccorsi. Così come vorremmo che facessero con noi se dovessimo trovarci nella stessa situazione.

Di seconda importanza: ormai non so più come dirlo, questo non è il mio 3d. Se qualcuno ritiene di avere qualcosa di importante, utile o vuole semplicemente condividere il suo pensiero qui può farlo. Come allo stesso modo è il luogo per colui che vuole chiedere delucidazioni o anche, semplicemente guardare e trarre beneficio dalle indicazioni ivi espresse.

Grazie di tutto
 
Mila, ho il sospetto quanto mai fondato che tu non abbia chiara l'applicazione di deviazione standard visto che il 29 hai scritto:

<<Andato. Ora aspetto i 13.200 e li mi sento appagato. Ho fatto 3 ds in modo perfetto e in poco tempo.
Vado in profit sulla 4^.
Tf 10 minuti
Ds=deviazione standard>>

Quelle non sono deviazioni standard giornaliere ma solo livelli all'interno della prima deviazione standard giornaliera.

Dipende dalla modalità di calcolo della devizione standard e dalla "popolazione" di riferimento. Mi spiego meglio: i valori della popolazione non fanno riferimentò alla volatilità del giorno prima. Non fanno proprio riferimento alla volatilità.
Nel caso in esame l'arco di periodo considerato è stato superiore ad una settimana. Dunque non avevano un riferimento giornaliero. I dati di riferimento sono i prezzi battuti nel mini (ma va bene per qualsiasi strumento purché liquido).
Credo che tu faccia riferimento ad un'altra metodologia, basata su altri dati.

Grazie della precisazione. Ciao
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

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