Operatività Indici & Futures - Open - Cap. 1

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molto interessante ora la vola sul canale orario

Immagine 14.png


esattamente a metà tra vola alta e vola bassa.
E torna con i tempi xè siamo sui tempi giusti per chiudere un T+3.
 
quella che ha pensato la domanda


onda e mare sono acqua, sempre acqua sono in diverse manifestazioni, l'acqua al di là della sua manifestazione

Se l'onda è dipendente dalla mente che l'ha pensata allora esiste solo in dipendenza. E non per di per sé.
Al contempo se onda e mare sono la stessa cosa per analogia anche il mare è in dipendenza di colui che l'ha pensata. L'acqua esiste in dipendenza di colui che l'ha pensata.
Dunque non hanno una esistenza inerente.
Ma così spostiamo la domanda: cos'è la mente?
 
Se l'onda è dipendente dalla mente che l'ha pensata allora esiste solo in dipendenza. E non per di per sé.
Al contempo se onda e mare sono la stessa cosa per analogia anche il mare è in dipendenza di colui che l'ha pensata. L'acqua esiste in dipendenza di colui che l'ha pensata.
Dunque non hanno una esistenza inerente.
Ma così spostiamo la domanda: cos'è la mente?

Una metafora. Quella dell'acqua e dell'onda è una metafora. Non usiamo giochi di parole.

La mente è un fiume che scorre nel letto del corpo, quando esprimi un pensiero esprimi un'onda del fiume. La mente è il contenitore degli oggetti della coscienza. Il contenitore dell' spazio-tempo.

Questa è un'altra metafora.
 
Una metafora. Quella dell'acqua e dell'onda è una metafora. Non usiamo giochi di parole.

La mente è un fiume che scorre nel letto del corpo, quando esprimi un pensiero esprimi un'onda del fiume. La mente è il contenitore degli oggetti della coscienza. Il contenitore dell' spazio-tempo.

Questa è un'altra metafora.

non c'è distinzione tra materia e coscienza nel senso che la materia è un aspetto momentaneo della mente/coscienza che l'ha pensata in un preciso spazio tempo e proprio per questo motivo è illusoria. è come il fotogramma di un film, è la mente/coscienza che rallenta momentaneamente la sua frequenza vibratoria per manifestarsi nella forma di un'onda.
 
Una metafora. Quella dell'acqua e dell'onda è una metafora. Non usiamo giochi di parole.

La mente è un fiume che scorre nel letto del corpo, quando esprimi un pensiero esprimi un'onda del fiume. La mente è il contenitore degli oggetti della coscienza. Il contenitore dell' spazio-tempo.

Questa è un'altra metafora.

Non è una metafora, ma l'origine delle cose.
Il pensiero umano ha passato varie fasi. Dall'individuare l'origine delle cose al di fuori di sé (filosofia classica) al pensarle dentro di sé (filosofia moderna, diciamo Cartesio fino ad Hegel). Poi anche questa posizione è stata messa in crisi e siamo arrivati alla filosofia contemporanea che si è parcellizzata, guarda caso, in molti rivoli.
Non è che oriente siamo stati più bravi. Le due scuole di pensiero più sistematiche si sono originate in Cina ed in India. Con molti, ovviamente, punti di contatto. E, tramite l'India, contatti anche tra Europa e Cina (ai tempi dei satrapi macedoni). Soprattutto sull'arte classica figurale.
Contaminazioni le chiameremo oggi.
Prendendo spunto da quella indiana, siamo passati dai Veda antichi alle posizioni espresse nel Vedanta e, per ultimo, nell'Advaita Vedanta.
Anche qui le stesse fasi: fuori da sé a dentro di sé ad un tentativo di sintesi.
Fin qui potremo anche relegare queste argomentazioni nell'ambito delle chiacchiere (molto bravo Heidegger su questo punto).
Se non fosse che la visione del mondo che ciascuno di noi è la diretta responsabile della felicità che possiamo provare\trovare nella vita. Come Jaspers ha ben delineato nel suo libro "Psicologia delle visione del mondo".
Ovvero dietro la ricerca della Verità troviamo l'essenza, che è la ricerca della Felicità.
E quello che io voglio nella vita è essere Felice.
E sapere cosa può essere la Felicità per me è evitare possibili legnate\delusioni.
Poi sulle Origini dell'uomo (il discorso attorno alla Verità) ci trovo sempre la ricerca delle Felicità.
Bye
 
Vogliamo trovare qualche conseguenza pratica? Ma si dai.
Quando l'Europeo diventa colonialista si pone il problema di come trattare le popolazioni indigine. Il Vangelo è chiaro, li devi trattare come te. Ma se voglio i soldi non posso. Dunque parte tutta una dialettica sull'origine dell'uomo, strumentale, che arriva a porre una distinzione tra gli uomini = non sono tutti uguali.
Donde quelli di serie B possono essere schiavizzati.
In base a cosa si può sostenere questa posizione? In base a quale argomentazione intellettuale si può sostenere questa posizione?
Se da parte di un commerciante\militare\politico\possidente è ammissibile, ma non giustificabile, l'asservimento della verità\origine alle proprie posizioni per trarne immediato e materiale vantaggio, non lo è per le élite intellettuali.
Che sostanzialmente all'epoca coincidevano con i chierici.
Essere stati chiari sulla ricerca della verità avrebbe salvato molte vite umani, ma impoverito le tasche dell'Europa.
Questo pensiero raggiunge l'apoteosi nell'800, con il "pensiero Positivo". Dove l'uomo, sulla lunga onda del Rinascimento e del Razionalismo francese, scalza Dio (e il Sole) dal centro e si erige sé stesso ad origine delle cose.
Alla frase "Dio tutto può" si sostituisce "l'Uomo tutto può".
E' un movimento che parte in Francia, attecchisce bene in Inghilterra e, per ultimi, ci arrivano i tedeschi.
Nel '900 i frutti: due guerre mondali con apoteosi finale di fuochi d'artificio in Giappone.
E i lagher in cui l'uomo di serie B non solo può essere sfruttato, ma anche fisicamente eliminato xè "non è un uomo" (Primo Levi, se questo è un uomo).
Usare il pensiero senza conoscerne il funzionamento (l'origine la storia le potenzialità le conseguenze) è prodomo di disastri. E, in ultima analisi, di infelicità
 
non c'è distinzione tra materia e coscienza nel senso che la materia è un aspetto momentaneo della mente/coscienza che l'ha pensata in un preciso spazio tempo e proprio per questo motivo è illusoria. è come il fotogramma di un film, è la mente/coscienza che rallenta momentaneamente la sua frequenza vibratoria per manifestarsi nella forma di un'onda.

A questo si risponde con l'esperimento del fuoco. Se nn c'è distinzione tra mente e coscienza, intesa nel senso che la materia ha una natura illusoria, allora se mettiamo la nostra mano sul fuoco, essendo essa illusoria non si brucierà. Io posso anche non provare dolore, ma la mano che fine farà?
Attendo i risultati della prova.
E non barate: l'esperimento richiede che ci sia una telecamera che riprenda il tutto. E con i cell è possibile.
Dunque attendo i filmati.
:lol:
 
Dunque la ricerca delle Verità, anche intesa come ricerca della felicità, è la cosa centrale della nostra vita.
Nel libero arbitrio che ci contraddistingue non siamo obbligati a farla. Ma saremo poi felici?
 
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