Operatività Indici & Futures - Open - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Dobbiamo essere sinceri. Onesti. E indagare in modo approfondito come ragioniamo e percepiamo le cose del mondo che ci circondano. Dobbiamo indagare ciò che desideriamo.
Scopriremo di possedere un attaccamento innato al concetto di permanenza. E che esso resta sostanzialmente inattaccabile da qualsiasi comprensione intellettuale circa il processo di cambiamento.
Osserviamo cosa succede al nostro corpo, al nostro cuore, quando veniamo colti da un forte desiderio per qualcuno o per qualcosa. Osserviamo cosa succede quando ci siamo convinti che lo short sia la cosa giusta!
E chiediamoci se proveremmo una così grande agitazione se non avessimo le irreali aspettative che ci ingannano?
Chiediamoci se saremo in grado di leggere correttamente i segnali?
Chiediamoci se saremo in grado di evitare i loss?
 
E torniamo alla domanda di alcune settimane fa: in cosa consiste l'errore?
Chi o cosa è responsabile del nostro costante fallimento nel tentativo di sperimentare la felicità e la pace di cui siamo disperatamente alla ricerca?
Perché lossiamo?
 
Per rispondere dobbiamo necessariamente vedere che in noi vi sono i quattro meccanismi sopra citati. E tutti sono alla mercé del meccanismo del desiderio. Dobbiamo vedere come funzionano. Come ci rendono prigionieri.
Dobbiamo essere consapevoli che passiamo il nostro tempo dicendoci:
"se solo avessi questo, allora si che sarei felice!"
"se soltanto fosse stata più carina e gentile con me"
"se solo mia avesse trattato meglio".
"se solo la macchina fosse più veloce o nuova"
se, se, se
se solo questo o se solo quell'altro.
Siamo immersi solo in considerazioni dualistiche originare dal desiderio.
Spinti da questi pensieri cerchiamo di possedere qualsiasi oggetto attraente sempbri più adatto a esaudire le nostre aspettative.
E trasformiamo questo oggetto in un idolo. Esagerando le sue qualità positive fino al punto che non è più quello che è in realtà.
A quel punto se il nostro tentativo fallisce, se l'oggetto rimane fuori dalla nostra portata (una donna bella, una macchina costosa, un vestito d'alta moda, un gioiello da 1000 carati) rimeremo frustrati e più desidereremo tale oggetto e più saremo turbati nel non poterlo ottenere.
Ma se abbiamo successo, otteniamo quanto desiderato, arriveremo ad avere una sofferenza ancora maggiore perché ciò che finiamo per avere e ciò che speravamo di avere sono sempre due cose diverse.
Scopriamo che non siamo in possesso dei quella immagine meravigliosa, ardentemente desiderata (la soluzione definitiva a tutti i nostri problemi, assolutamente perfetta), ma solo di un qualcosa che è imperfetto, incompleto e impermanente.
Quella cosa o quella persona può effettivamente portarci un certo piacere momentaneo, ma non potrà mai tenere fede alle aspettative che le abbiamo riversato addosso.
E così, presto o tardi, ci sentiremo ingannati e amaramente delusi.
 
Diceva Krishnamurti:
"L'atto in sé non può mai essere un problema, ma il pensiero dell'atto crea il problema. "
 
Ultima modifica:
Immagine 2.png
 
...se abbiamo successo, otteniamo quanto desiderato, arriveremo ad avere una sofferenza ancora maggiore perché ciò che finiamo per avere e ciò che speravamo di avere sono sempre due cose diverse.

Direi che il concetto fondamentale è proprio questo.

Esistono 2 mondi:

C'è quello della mente, con tutte le sue aspettative, le paure, i condizionamenti del passato che si cristallizzano in comportamenti reiterati e con la proiezione di tali condizionamenti nel futuro. In una parola: ego

E poi c'è il mondo della realtà.

Peccato che quasi nessuno vi dimori, ognuno perso nei meandri della propria mente...
 
Ultima modifica:
Direi che il concetto fondamentale è proprio questo.

Esistono 2 mondi:

C'è quello della mente, con tutte le sue aspettative, le paure, i condizionamenti del passato che si cristallizzano in comportamenti reiterati e con la proiezione di tali condizionamenti nel futuro. In una parola: ego

E poi c'è il mondo della realtà.

Peccato che quasi nessuno vi dimori, ognuno perso nei meandri della propria mente...

Poni un dualismo. Da un lato tu e dall'altro la realtà. Per questa strada inseguiamo un conflitto insanabile. Se siamo "sempre" in opposizione allora non vi è possibilità di soluzione. E periremo nel conflitto.
Conflitto nelle relazioni affettive.
Conflitto nelle relazioni amicali.
Conflitto nelle relazioni lavorative.
Conflitto nelle relazioni con le cose materiali del mondo.
Conflitto nel conflitto.
Se invece fosse possibile superare l'opposizione allora avremo in teoria la possibilità di superare il conflitto.
Quando è possibile superare l'opposizione?
Quando vi è unità.
Quando i due poli sono in realtà uno.
Quando soggetto ed oggetto sono uno.
Quando io non sono altro dalle cose del mondo.
Quando pensiero ed azione sono uno.
Resta da stabilire se è possibile questo?
Di sicuro potremo indagare se la realtà che percepiamo non sia in vero una realtà artificiosa, virtuale, costruita come hai ben detto, come proiezione dell'ego.
Dunque se la realtà di cui tu parli non sia anch'essa proiezione dell'ego.
Se così fosse allora avremo una possibilità di superare il conflitto.
E finalmente smettere di romperci le scatole tutti i santi giorni...du palle vivere a volte

:lol::lol::lol::lol:
 
Poni un dualismo. Da un lato tu e dall'altro la realtà. Per questa strada inseguiamo un conflitto insanabile. Se siamo "sempre" in opposizione allora non vi è possibilità di soluzione. E periremo nel conflitto.
Conflitto nelle relazioni affettive.
Conflitto nelle relazioni amicali.
Conflitto nelle relazioni lavorative.
Conflitto nelle relazioni con le cose materiali del mondo.
Conflitto nel conflitto.
Se invece fosse possibile superare l'opposizione allora avremo in teoria la possibilità di superare il conflitto.
Quando è possibile superare l'opposizione?
Quando vi è unità.
Quando i due poli sono in realtà uno.
Quando soggetto ed oggetto sono uno.
Quando io non sono altro dalle cose del mondo.
Quando pensiero ed azione sono uno.
Resta da stabilire se è possibile questo?
Di sicuro potremo indagare se la realtà che percepiamo non sia in vero una realtà artificiosa, virtuale, costruita come hai ben detto, come proiezione dell'ego.
Dunque se la realtà di cui tu parli non sia anch'essa proiezione dell'ego.
Se così fosse allora avremo una possibilità di superare il conflitto.
E finalmente smettere di romperci le scatole tutti i santi giorni...du palle vivere a volte

:lol::lol::lol::lol:

Esiste il modo di superare il dualismo. Come sicuramente ben sai, molti grandi maestri di tutte le tradizioni (non solo orientali) hanno testimoniato di una unica grande Realtà. Eraclito di Efeso diceva: "Per i risvegliati c'è un cosmo unico e comune, ma ciascuno dei dormienti si involge in un mondo proprio"

Alcuni di questi grandi maestri hanno anche dato indicazioni pratiche su come uscire dall'illusione. Il più noto è forse il Buddha, ma non è certo l'unico.

Quindi si può, e sappiamo anche come fare.

Il vero problema è: chi vuole farlo? per vievere pienamente nella Realtà è necessaria la morte dell'Ego. E perdere l'Ego è come morire.

Chi potrebbe infatti accettare di non essere nulla di ciò che è convinto di essere?

No... preferiamo tenerci le nostre sicurezze, per quanto dolore ci possano causare ;)
 
Esiste il modo di superare il dualismo. Come sicuramente ben sai, molti grandi maestri di tutte le tradizioni (non solo orientali) hanno testimoniato di una unica grande Realtà. Eraclito di Efeso diceva: "Per i risvegliati c'è un cosmo unico e comune, ma ciascuno dei dormienti si involge in un mondo proprio"

Alcuni di questi grandi maestri hanno anche dato indicazioni pratiche su come uscire dall'illusione. Il più noto è forse il Buddha, ma non è certo l'unico.

Quindi si può, e sappiamo anche come fare.

Il vero problema è: chi vuole farlo? per vievere pienamente nella Realtà è necessaria la morte dell'Ego. E perdere l'Ego è come morire.

Chi potrebbe infatti accettare di non essere nulla di ciò che è convinto di essere?

No... preferiamo tenerci le nostre sicurezze, per quanto dolore ci possano causare ;)

Non è quello il vero problema, ma parte del problema.
Come prima cosa dobbiamo volere il cambiamento. E su questo ci siamo.
Ma il punto è "realizzare" il cambiamento.
Se siamo una unica cosa, allora potremo anche passare attraverso un muro.
Ma se proviamo quello che otteniamo è un grande bernoccolo.
Dunque il punto è realizzare.
Diversamente sono e rimangono parole. E siamo nel trip del Dharma, della spiritualità o della New Age. Ma i nostri problemi rimangono sempre li.
1. desiderare il cambiamento
2. realizzarlo
diversamente...no gain in borsa :lol::lol::lol:
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Back
Alto