La volatilità continua a fare da padrona come dimostrato dai repentini cambi di fronte cui assistiamo nell'arco di una stessa seduta. Segno questo di non poco nervosismo da parte degli operatori che appaiono indecisi sulle posizioni da assumere dopo la correzione partita dai massimi toccati a gennaio.
Di sicuro una maggiore direzionalità si avrà con il superamento di uno dei due estremi del range attraversato durante la scorsa ottava. Con la tenuta dei 21.000 punti e la rottura dei 21.500 si potranno avere sviluppi rialzisti anche interessanti, con un potenziale di upside nell'ordine di 1.000 punti. Il primo obiettivo lo possiamo individuare infatti in area 22.500 punti, segnalando come ostacolo intermedio l'area dei 21.800/22.000 punti.
Lo scenario opposto a quello appena descritto si verrà a costruire con la tenuta dei 21.500 punti e un definitivo abbandono di area 21.000. In tal caso si avrà un primo supporto in area 20.700, sotto la quale sarà inevitabile un nuovo test dei minimi in area 20.500/20.450, raggiunti agli inizi della scorsa settimana. Negativo sarà l'abbandono di questa fascia supportiva che favorirà approfondimenti ribassisti verso i 20.000 punti. Non è detto però che la discesa si fermi su questo livello, visto che è anche possibile una prosecuzione delle vendite verso i 19.000 prima e i 18.500/18.000 nella peggiore delle ipotesi.
Per la sessione odierna intanto segnaliamo che l'assenza di Wall Street, chiusa per festività, porterà con ogni probabilità ad una forte riduzione degli scambi, non necessariamente accompagnata da una
contrazione della volatilità. Quest'ultima infatti potrebbe rimanere elevata in vista di eventuali novità che dovessero giungere in relazione al salvataggio della Grecia.