Grazie di nuovo per il video Mila.
Queste considerazioni sul tempo mi fanno venire sempre alla mente i soliti dubbi; ti riporto i principali:
Se a causa della relatività del tempo è possibile che un osservatore a grande distanza da noi muovendosi in senso opposto ci veda "nel futuro", questo significa che il futuro già esiste e quindi come insegnano alcuni maestri dell'Advaita Vedanta (e sicuramente anche di altre scuole spirituali) il libero arbitrio non esiste?
Oppure il futuro esiste come una serie di eventi descritti da un'onda di probabilità che collassa in una determinata configurazione nel momento in cui la viviamo come presente?
Nel video i singoli "istanti" vengono rappresentati come fette di spazio-tempo, quasi come una sequenza di diapositive. Probabilmente anche quello che ricordiamo è un elemento della diapositiva che fotografa il nostro momento presente, non coincidente con il passato "reale" e che può cambiare alla diapositiva successiva.
Ultima ipotesi: se l'osservatore a grande distanza da noi ci vede nel passato o nel futuro a seconda della direzione nella quale si sta muovendo, si può dire allora che passato, presente (mio) e futuro fanno parte dello stesso momento presente eterno che noi scomponiamo in una sequenza di singoli istanti consecutivi?
Poi ne ho sempre avuti altri sull'illusione di molti fenomeni che cataloghiamo come causa-effetto...
Per non parlare della "magia" di certe coincidenze... ma qui andiamo oltre
Ti ringrazio di nuovo. Ciao.
Alessandro
Ti perdi su questo: poni due esservatori. Uno sei tu, e l'altro è colui che ti osserva. A seconda di come ti poni hai due conseguenza: parziale\relativa e assoluta. Di fatti la premessa, osservatore lontano, pone il libero arbitrio ad appannaggio esclusivo suo: lui detiene il tuo libero arbitrio. Tu, come osservatore invischiato nella relazione percezione-cose del tempo, o se vuoi spazio-tempo-osservatore non ne sei consapevole.
E' la concezione classica metafisica di Dio. Esterno a noi e controllore dei nostri eventi.
Può essere. E in parte è giusto.
Ma la premessa pone una distinzione. Un dualismo. E dunque una differenza percettore-percepito. Nella Relazione avviene il problema.
Per cui il Libero Arbitrio come categoria dell'agire umano da che punto lo vogliamo vedere?
Semplifica: puoi tu fare a meno di mangiare? Si, ma muori.
Puoi tu fare a meno di vestirti? Si, ma sarebbe sconveniente nella società (difficile poi se abiti in climi fortemente rigidi).
A dire abbiamo in prima battuta i limiti posti dalla corporeità fisica; in seconda battuta i limiti posti dalla socialità umana.
Contro i primi si sono scagliati intere generazioni di ricercatori (spirituali), contro i secondi intere generazioni di "rivoluzionari".
Abbiamo ottenuto ben poco su queste due strade. Invero qs con la prima poiché è riuscita a liberarsi dai condizionamenti sociali, ma non da quelli corporei.
Di fatto non è possibile liberarsi da quelli corporei.
Donde la soluzione è stata, come ti suggerisce il Vivekacudamani (che hai citato in quanto è il punto miliare dell'Advaita Vedanta (il tardo veicolo del vedanta): né questo, né quello.
Per cui nemmeno il Libero Arbitrio è una categoria importante nel sentiero del ricercatore.
Il Libero Arbitrio si pone così come mezzo di ricerca, macchina con cui percorrere la strada, ma non punto di criticità. Non punto di arrivo.
Capisci il senso? Per essere più precisi: è un falso problema sul cui altare si immolate intere generazioni di uomini e donne.
E che non ha ancora smesso di mietere vittime.
Perché?
Beh, è semplice: prova a guidare ad occhi chiusi in autostrada a 200 km\h per più di 30 minuti: perdi ogni cognizione spazio-temporale. Proverai due grossolane emozioni che ruoteranno attorno alla Paura. Ma l'utilità del gesto, possibile in effetti, dove sta?
Il Libero Arbitrio, con il linguaggio della Bibbia, viene concesso all'Uomo perché possa scegliere tra il bene e il male. Con una leggera preponderanza a favore del bene: se nn scegli il bene verrò con la spada nel mondo a distruggere tutto (Antico Testamento, il Deuteronomio).
A dire: ti do il Libero Arbitrio, ma con esso devi scegliere quello che dico io.
Le cose appunto non stanno così.
Non puoi fare a meno di mangiare e se provi a correre ad occhi chiusi sei pericoloso per te e per gli altri ma nonostante questo sei sulla strada in cerca delle felicità. E solo il Libero Arbitrio è in grado di farti percorrere questa strada.
Anche se il punto di arrivo è già scritto.
Non puoi fare a meno di vivere