Mila
Mila
e ancora
"In quei mesi a Roma il problema è aggravato da una situazione politica di estrema fragilità. Nell’estate 2011 il governo di Silvio Berlusconi è costretto a preparare una drastica manovra finanziaria proprio mentre la maggioranza in parlamento va sgretolandosi. È la stessa Angela Merkel, l’11 luglio, a informare di aver telefonato al premier italiano, per chiedergli di approvare al più presto un piano di tagli della spesa pubblica e riduzione del debito. Ed è proprio in quel contesto, due settimane dopo la telefonata della cancelliera, che Deutsche Bank diffonde una notizia choc. Il 26 luglio 2011, infatti, la maggiore banca tedesca pubblica i dati aziendali del secondo trimestre. Una tabella mostra che, tra la fine del 2010 e il 30 giugno 2011, l’esposizione di Deutsche Bank al rischio Italia si è quasi azzerata: i titoli del nostro paese sono precipitati da otto miliardi di euro a soli 996 milioni. Per i mercati, il messaggio è chiaro: il colosso tedesco sta scappando dall’Italia. La sintesi perfetta la fornisce il Financial Times, che annuncia in prima pagina «il drammatico segnale di una fuga degli investitori internazionali dalla terza economia dell’Eurozona»."
"In quei mesi a Roma il problema è aggravato da una situazione politica di estrema fragilità. Nell’estate 2011 il governo di Silvio Berlusconi è costretto a preparare una drastica manovra finanziaria proprio mentre la maggioranza in parlamento va sgretolandosi. È la stessa Angela Merkel, l’11 luglio, a informare di aver telefonato al premier italiano, per chiedergli di approvare al più presto un piano di tagli della spesa pubblica e riduzione del debito. Ed è proprio in quel contesto, due settimane dopo la telefonata della cancelliera, che Deutsche Bank diffonde una notizia choc. Il 26 luglio 2011, infatti, la maggiore banca tedesca pubblica i dati aziendali del secondo trimestre. Una tabella mostra che, tra la fine del 2010 e il 30 giugno 2011, l’esposizione di Deutsche Bank al rischio Italia si è quasi azzerata: i titoli del nostro paese sono precipitati da otto miliardi di euro a soli 996 milioni. Per i mercati, il messaggio è chiaro: il colosso tedesco sta scappando dall’Italia. La sintesi perfetta la fornisce il Financial Times, che annuncia in prima pagina «il drammatico segnale di una fuga degli investitori internazionali dalla terza economia dell’Eurozona»."