Io direi che siamo sempre in bilico tra il capolavoro e la bufala ... "ma allora, che capolavoro è se puoi confonderlo con robaccia?"
Ecco, non è proprio così semplice. Copiare, creare un falso, soprattutto per i contemporanei dell'artista - che vivono degli stessi valori - non è cosa impossibile. Ci sono dipinti scomparsi, o da tener protetti, che sono apparentemente esposti al pubblico, ma sostituiti da copie, fatte proprio a mano. Ciò mostrerebbe l'artista come "tracciatore di vie", cosa già discussa altrove su questo forum (e in tutto il mondo
).
In passato ci voleva molto più lavoro, ma ci si riusciva, e tuttora vi sono opere di cui l'attribuzione è incerta pur essendo ovviamente attribuibili ad una cerchia di autore importante.
Sui disegni, la cosa è resa ancora più facile dalla trasparenza stessa della carta, che permette di ripassar sopra ad un modello (a Venezia - ne ho visti un pacchettino di persona - più di qualcuno nel XX secolo si dilettò a sfornare preziosi disegni settecenteschi, su carta originale - reperibile anche oggi, si guardi quanto cara la vendano alle aste, quando appare
- e molti finirono poi in note collezioni e musei - vi stanno tuttora).
Se copio con la fotocopiatrice uno splendido disegno, resta uno splendido disegno, anche se è un falso quando lo si voglia far passare per originale - e comunque per ora la lente permette di vedere le differenze). Il David di Piazza Signoria è una copia, ma fa pur sempre la sua porca figura.
Che la copia sia fatta a mano non cambia dunque poi molto. Il curioso è che ci si impegni ad un'analisi assai approfondita (il tocco, i vezzi dell'artista, i dettagli chimici ... ) per fissarne l'autenticità, visto che ciò significa semplicemente che il pezzo falso dà allo spettatore lo stesso identico effetto dell'originale
.
Non voglio aprire un discorso infinito. Voglio solo osservare quanto poco solitamente siamo coscienti dei condizionamenti imposti dall'esistenza di un mercato. Alla fine non guardiamo più con i nostri occhi, non giudichiamo con il nostro cuore. I più preparati sono comunque come dei medici di famiglia che si sentono portati ad arretrare di fronte a qualunque disturbo per lasciare il passo alle analisi o alla visita specialistica.
All'autorità.