La view degli operatori: sentiment peggiorato, ma la situazione non è drammatica.
Prevale l'incertezza sul futuro della Grecia e dei mercati tra gli operatori contattati da Mf-DowJones, milanofinanza.it e Class Cnbc, anche se la situazione non appare così drammatica.
Lorenzo Alfieri, Country Head per l'Italia di JPMorgan Asset Management, spiega che "
la volatilità sui mercati resterà alta nei prossimi giorni anche se viste le recenti performance dei mercati una correzione di questo genere è compatibile con la fase attuale, considerando le ultime notizie arrivate dalla Grecia.
Tutto sommato per adesso non c'è un arretramento così importante". Chiaramente, prosegue l'esperto, "siamo in una fase evolutiva, quindi è difficile fare previsioni precise. Uno dei problemi è che al momento non è chiaro su cosa sarà il referendum ellenico. Comunque, in generale, c'è da dire che l'economia europea sembra abbastanza forte, i dati sono interessanti e di base c'è uno scenario macroeconomico molto diverso rispetto a qualche tempo fa".
Si concentrano sul futuro referendum anche gli esperti di
Exane Bnp Paribas . Per gli analisti "
votare no al referendum a nostro avviso è equivalente a lasciare l'Eurozona. Comunque, se vincerà il sì questo porterà a soluzioni politiche, che potrebbero sfociare in un accordo temporaneo o in un nuovo terzo programma di aiuti. La vittoria del sì al referendum sarebbe una grande occasione di acquisto. Nel frattempo, è atteso un allargamento degli spread della periferia, dal momento che oggi il sentiment degli investitori sarà avverso al rischio". Per gli analisti, infatti, la probabilità che si trovi un accordo prima di domani è molto bassa (10%) mentre "più probabilmente le autorità greche useranno cassa e emetteranno pagherò per rimborsare l'Fmi (30%)". Se invece Atene non ripaghera' l'Fmi "la Bce sara' costretta ad applicare haircut più alti o ulteriori limiti all'Ela". Gli esperti ricordano che la loro probabilità sulla Grexit è del 40% e anche se "dagli ultimi sondaggi e' chiaro che la Grecia vuole restare nell'euro, l'austerità offusca il quadro e rende l'esito del referendum più difficile da prevedere".
Claudia Segre, Segretario Generale Assiom Forex, esprime addirittura dei dubbi sulla fattibilità del referendum stesso. "Se infatti Atene non ripaga domani l'Fmi non può più partecipare ai finanziamenti. Quindi, su cosa verrà fatto il referendum? Inoltre, come può Atene sostenere questa situazione fino all'eventuale referendum? Il tavolo delle trattative potrebbe riaprirsi" prima del 5.
Insomma, il sentiment è sicuramente peggiorato, ma la situazione non è drammatica, né fuori controllo. Di certo l'avversione al rischio è decollata, con gli investitori che si sono buttati a capofitto sugli asset sicuri. Il rendimento del Bund è infatti in forte calo allo 0,81% e quello del Treasury al 2,35% dal 2,47% dell'ultima chiusura. E' invece salito il costo di finanziamento del Btp, ora al 2,30% con spread a 148 punti base. Ovviamente esplosi anche i rendimenti dei titoli di Stato ellenici: il biennale è al 33,36%, il quinquennale al 21,85% e il decennale al 14,55%.
Sull'azionario, dopo una partenza shock, i listini stanno gradualmente risalendo la china e contengono le perdite nell'ordine dei tre punti grazie alla moderata risalita delle banche. Sul valutario il cambio euro/dollaro è caduto nella notte fino a 1,0953; ora sta recuperando terreno e tratta a 1,1109.
La seduta odierna e tutta quanta la settimana saranno caratterizzate "da una guerra di nervi sul referendum in Grecia, in programma domenica prossima", sottolinea
Joerg Kraemer, capo economista di Commerzbank, puntualizzando che mentre la parte più estremista di Syriza sta facendo pressione sull'elettorato affinché rifiuti la proposta di compromesso dei creditori, "la Bce ha giustamente deciso di congelare i fondi Ela limitando i trasferimenti all'estero e i prelievi di contanti".
Per l'esperto "solo il risultato del referendum determinerà alla fine se la Grecia resterà o no a far parte dell'Unione monetaria. Se l'elettorato vota a favore del compromesso, i membri dell'Eurozona non potranno ignorare la decisione del popolo e i negoziati dovranno riprendere".