NESSUNA SORPRESA DAI DATI MACRO USA
A Piazza Affari l'indice Ftse Mib perde l'1,13% a 23.447 punti, trascinato al ribasso dai titoli bancari, con Wall Street incerta (+0,06% il Dow Jones e -0,17% il Nasdaq)
dopo il dato sugli ordini alle imprese, saliti negli Stati Uniti dell'1,8% a giugno, in linea con le attese.
Il vero appuntamento della settimana è venerdì quando il governo Usa diffonderà il rapporto sull'occupazione relativo al mese scorso. Un dato che potrebbe condizionare la tempistica con cui la Fed inizierà ad alzare i tassi per la prima volta dal 2006. La decisione è complicata da un quadro economico globale incerto, come riflesso dal recente sell-off delle materie prime.
Mentre sul
fronte greco il governo punta a concludere un accordo sul terzo piano di salvataggio per il 18 agosto. Lo ha confermato oggi una portavoce dell'Esecutivo, spiegando, che la prima fase dei negoziati finisce oggi e inizia la seconda con la stesura, che continuerà domani, dei dettagli. "Se tutto va come previsto, penso che avremo un accordo per il 18 del mese corrente", quando l'accordo sarà sottoposto al voto al Parlamento greco.
Il 20 agosto è, invece, in scadenza il rimborso di 3,2 miliardi dovuti dalla Grecia alla Bce. Ieri, secondo quanto indicato dai media ellenici, il governo greco e i creditori internazionali hanno concordato che i piani di riforma delle pensioni non riguarderanno chi è andato in pensione prima della fine di giugno di quest'anno. Il round in programma oggi si è occupato, invece, di
ricapitalizzazione degli istituti di credito, in pesantissimo ribasso da due giorni in Borsa, e dei piani di privatizzazione.
L'euro è stabile a 1,097 e il costo di finanziamento del Btp è all'1,776% con lo spread a 116 punti base.
A influenzare i listini azionari europei sono soprattutto i titoli legati alle materie prime e al petrolio che risultano sotto pressione. Preoccupa infatti il calo del prezzo del greggio e la bassa domanda della Cina.