dopo aver toccato (quasi) quota 26 ... il petrolio ha poi messo a segno 3 SOLDATINI VERDI ... ossia, 3 giorni di RIMBALZO consecutivi !!! ... oggi, però, è di nuovo in calo ... ma potrebbe trattarsi di normali prese di beneficio !!! ... diciamo che ... se si resta sopra quota 29 ... il livello 26 ... come sostiene Peter Cardillo ... potrebbe rappresentare 1 BOTTOM !!!
Il petrolio rivede quota 32 dollari, ma poi cala. Le Borse Ue si indeboliscono.
Il barile recupera quota 32 dollari e permette ai mercati asiatici di chiudere in rialzo. Poi perde un po' di smalto: in Europa i listini avanzano incerti. Dopo le parole di Mario Draghi, che ha indirizzato la Bce verso un prossimo intervento di supporto all'economia, si attende prudenza da parte della Fed. Cala la fiducia delle imprese tedesche, industria italiana in chiaroscuro
MILANO - Ore 13:00. I mercati viaggiano al ritmo dei prezzi energetici, in attesa di sapere
cosa farà la Fed sui tassi d'interesse. Il recupero del petrolio nella notte ha consentito alle Borse asiatiche di consolidare le posizioni si erano viste nella parte finale della scorsa settimana, dopo le promesse del governatore Bce, Mario Draghi, di intervenire nuovamente sui mercati con nuovi stimoli, nella riunione del prossimo marzo. Alla riapertura dei mercati europei, però, il barile segna una nuova debolezza e, come da attese degli analisti, la volatilità torna a farla da padrona:
Milano, partita bene, gira in rosso dello 0,9%,
Londra arretra dello 0,1%,
Francoforte cede lo 0,15% come
Parigi. Sulle montagne russe il comparto bancario di Piazza Affari, con
Mps in rialzo, mentre Unicredit e le popolari virano in negativo.
Il prezzo del petrolio ha - in un primo momento - rivisto la soglia di 32 dollari, salvo poi scivolare di nuovo in area 31. Si è trattato pur sempre di un segnale di vitalità in mezzo a un trend di prezzi da saldi, che secondo gli analisti è destinato a durare ancora a lungo. Prima dei rialzi innescati la scorsa settimana, il greggio aveva toccato i minimi da 12 anni, sia per la qualità americana Wti che per quella europea Brent. Proprio in quel momento, i grandi fondi speculativi hanno ridotto le loro scommesse su ulteriori ribassi: secondo i dati di Bloomberg, le posizioni 'corte' sul Wti sono calate dell'8,4% nella settimana terminata il 19 gennaio, sull'aspettativa di interventi di stimolo da parte delle banche centrali che avrebbero potuto risollevare anche il prezzo del petrolio.
L'
agenda macroeconomica di giornata incassa il calo dell'indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche: è calato a gennaio a 107,3 punti, dai 108,6 precedenti e ha deluso le attese. In Italia, i dati su
fatturato e ordini dell'industria hanno mostrato andamenti contrastanti così come
le vendite al dettaglio che a novembre sono aumentate su ottobre, ma sono calate sul 2014.
In mattinata, le Borse asiatiche hanno chiuso tutte in terreno positivo.
Tornando alle materie prime, le quotazioni dell'
oro sono in rialzo sui mercati asiatici: il lingotto con consegna immediata viene scambiato a 1.101 dollari l'oncia con un aumento dello 0,3%.
Wall Street è invece attesa a una riapertura positiva, dopo che la seduta di venerdì scorso è finita in netto rialzo per la seconda volta di permettendo agli indici americani di archiviare la prima settimana del 2016 con il segno più.