options & derivatives rates n. 1/2014

ieri l'Italia è stata maglia rosa ... oggi è maglia nera ... il solito !!!

fatta eccezione per l'Italia, sugli indici azionari ... oggi tutte CANDELE INSIDE !!! ed è da parecchio che ciò non si verificava !!! il che è certamente legato alle attese per il FOMC di questa sera ... ma cmq segnala 1 calo della VOLATILITA' !!!
 
fatta eccezione per l'Italia, sugli indici azionari ... oggi tutte CANDELE INSIDE !!! ed è da parecchio che ciò non si verificava !!! il che è certamente legato alle attese per il FOMC di questa sera ... ma cmq segnala 1 calo della VOLATILITA' !!!

gli indici azionari sono tutti in territorio negativo ... senza distinzione di area geografica ... anche se con percentuali diverse !!! ieri sembrava che gl'indici volessero arrivare LUNGHI sul comunicato FOMC ... oggi, il sentiment è diverso ... e poiché il petrolio è + o meno stabile sopra quota 30 ... la scelta è precisa !!!
 
gli indici azionari sono tutti in territorio negativo ... senza distinzione di area geografica ... anche se con percentuali diverse !!! ieri sembrava che gl'indici volessero arrivare LUNGHI sul comunicato FOMC ... oggi, il sentiment è diverso ... e poiché il petrolio è + o meno stabile sopra quota 30 ... la scelta è precisa !!!

alla fine, HANNO RIMBALZATO ... per cui cmq ... CI ARRIVANO LUNGHI !!!
 
alla fine, HANNO RIMBALZATO ... per cui cmq ... CI ARRIVANO LUNGHI !!!

toni:
stasera il FOMC, riunito da ieri, emette il suo statement.
Le attese sono per un verbale neutro, di attesa.
Sulla falsariga dei commenti di Bullard di qualche giorno fa, in cui si era detto preoccupato dell'impatto della discesa OIL sulle attese di inflazione, il FOMC prenderà tempo e rimanderà le prossime decisioni all'andamento delle variabili macro.
Non sfugge a nessuno una dinamica manifatturiera in uno stato già di recessione, con la dinamica dei servizi ancora in espansione, ma in decelerazione. Quindi, approfittando del fatto che non ci sono particolari aspettative legate a oggi, la fed reserve Usa può calciare la lattina un pò più avanti, in attesa di maggior chiarezza sulla dinamica dell'oil, dell'inflazione, della cina, ecc.
Tra 3 settimane, sapremo con maggior precisione cosa si sono detti tra ieri e oggi.
Un altro appuntamento chiarificatore è la testimoninanza di Yellen al congresso il 10 febbraio.
 
toni:
stasera il FOMC, riunito da ieri, emette il suo statement.
Le attese sono per un verbale neutro, di attesa.
Sulla falsariga dei commenti di Bullard di qualche giorno fa, in cui si era detto preoccupato dell'impatto della discesa OIL sulle attese di inflazione, il FOMC prenderà tempo e rimanderà le prossime decisioni all'andamento delle variabili macro.

Le Borse Ue rimbalzano in attesa della Fed, in rosso Milano, maglia nera

Il prezzo del petrolio torna a scendere sulla soglia dei 30 dollari e le Borse europee chiudono contrastate in attesa che - questa sera - la Federal Reserve dia qualche indicazione più precisa sulla strada che intende seguire nel percorso verso la normalizzazione della sua politica monetaria. Dopo anni di tassi a zero gli analisti si aspettano quattro rialzi nel corso del 2016, ma secondo i future sui Fed Funds - usati per anticipare le scelte della Fed - difficilmente ci sarà un nuova stretta prima di giugno.
 
Le Borse Ue rimbalzano in attesa della Fed, in rosso Milano, maglia nera

Il prezzo del petrolio torna a scendere sulla soglia dei 30 dollari e le Borse europee chiudono contrastate in attesa che - questa sera - la Federal Reserve dia qualche indicazione più precisa sulla strada che intende seguire nel percorso verso la normalizzazione della sua politica monetaria. Dopo anni di tassi a zero gli analisti si aspettano quattro rialzi nel corso del 2016, ma secondo i future sui Fed Funds - usati per anticipare le scelte della Fed - difficilmente ci sarà un nuova stretta prima di giugno.

tutto invariato !!!
 
proprio così !!! ... ci volevano arrivare LUNGHI ... tanto è vero che adesso ... stanno restituendo tutto !!!

sul fatto che ci siano arrivati lunghi, toni ne dà una diversa spiegazione:

"la news che la russia è pronta a discutere una riduzione dell'output dell'oil, uscita alle h. 17,30, ha impresso una spinta alla quotazione dell'oil, che da 31.50 è salito verticalmente a 32.80 High di oggi.
Un recupero di oltre 3% che si è trasmesso agli altri asset: ecco come il dax ha rotto il H di ieri a 9.870 ed è salito a 9.920 e ES da 1.890 ha preso 1% fino a 1.910 di qualche minuto fa.
1912.75 è un'importante resistenza definita dalle accelerazioni dinamiche da inizio anno e mi aspetto che si fermi un pò prima di romperla.
tra 90' esce il fomc e sicuramente questo ulteriore appuntamento ha scaldato i compratori e ha provocato una fiammata di risk-on con un pò di short squeeze".
 
sul fatto che ci siano arrivati lunghi, toni ne dà una diversa spiegazione:

toni sul comunicato FED:

arrivo stamattina un pò più tardi in ufficio ... ieri sera, sono stato a guardare i mercati fino alle h. 20,30 e vi confesso che non ci ho capito niente ...
intanto, questo è lo statement
LINK http://www.federalreserve.gov/newsevents/press/monetary/20160127a.htm

copio qui sotto un commento dell'uff studi di banca intesa, sempre molto acuto:
"La riunione del FOMC si è conclusa, come atteso, con tassi fermi. Il punto centrale del comunicato non è tanto quello che viene detto, ma quello che NON viene detto. Il FOMC a gennaio infatti non dà una valutazione dei rischi per lo scenario e quindi evita di segnalare in un modo o nell'altro quali aspettative ha per il sentiero dei rialzi: da marzo in poi tutto è possibile. Dal comunicato emerge che la ripresa USA potrebbe proseguire, ma ci sono potenziali effetti negativi dagli sviluppi “economici e finanziari globali”: per ora il Comitato non si sbilancia, cercando di lasciare aperte tutte le porte per il sentiero della politica monetaria."

Perchè SP500 abbia perso il 2% e stamattina abbia recuperato 1% non saprei proprio.
Cmq., così sono i mercati ora: movimenti rapidi e intensi, rischio bidirezionale anche quando sembra monodirezionale (ieri dalle h. 17,30 in poi guai a mettersi short ...). Quindi abituiamoci.
Per diventare vincenti bisogna allentare le redini sulle stop (non troppo rigide ma più lasche), ridurre le size, essere molto disciplinati, essere anche pazienti nell'attendere il trade giusto: il noise è elevato e in mezzo a questo noise cogliere l'occasione più propizia richiede pazienza e attenzione costante, una concentrazione "fredda", distaccata, senza ansia di prestazione.
 

i mercati volevano un comunicato FED + dovish ?

Il calo dei listini cinesi offre un debole supporto alle Borse europee, che sono tutte in territorio negativo.

La Banca centrale cinese è intervenuta con una nuova iniezione di liquidità da oltre 50 miliardi di dollari, ma non è bastata ad evitare un'altra chiusura pesante per la Borsa di Shanghai, con l'indice Composite che è sceso a 2.655,66 punti (-2,92%). Gli investitori hanno accusato il colpo del settimo calo consecutivo dei dati sull'industria cinese, oltre alle incertezze derivanti dalla volatilità del petrolio.
E' andata peggio a Shenzhen, che ha perso il 4,18%.

I mercati stanno digerendo le parole della Federal Reserve, che come da attese ieri sera non ha toccato il costo del denaro e si è detta attenta a qualsiasi sviluppo internazionale - dalla Cina all'Europa - che possa rallentare la crescita americana. La Banca centrale Usa, per il momento, non ha messo nero su bianco l'idea di cambiare la propria strada di normalizzazione della politica monetaria. Dopo il primo rialzo dei tassi dello scorso dicembre, però, l'accenno ai rischi globali è stato interpretato dagli analisti come un rallentamento del percorso di rialzo dei tassi: scendono le quote per una stretta monetaria nella riunione del prossimo marzo.

Resta centrale, per gli operatori, la dinamica del prezzo del petrolio che in questa fase di mercato ha una fortissima correlazione con l'andamento azionario. Dopo il rimbalzo di ieri legato ai segnali di distensione tra Russia e Arabia Saudita, che sono stati letti come un antipasto di un taglio della produzione, il Wti consolida la posizione a 32,4 dollari al barile, il Brent si stabilizza in area 33,3 dollari.

A livello macroeconomico si registra il Pil della Gran Bretagna, che conferma la sua crescita: con il +0,5% del quarto trimestre, il Regno Unito festeggia un +2,2% complessivo nel 2015 rispetto all'anno prima. La Spagna registra il calo della disoccupazione, che però resta a livelli monstre: 20,9% a fine 2015 dal 23,7% dell'anno prima. Ancora, negli Stati Uniti vengono pubblicati i dati sulle richieste settimanali di sussidi per la disoccupazione e gli ordini di beni durevoli di dicembre.

Nonostante la ripresa di quota del barile, ieri sera Wall Street ha chiuso vicino ai minimi. Forse il mercato si aspettava toni più "da colomba" dalla Fed, che il mese scorso aveva optato per la prima stretta dal giugno 2006 e che di fatto ha lasciato aperta la porta a un'altra stretta a marzo. Su questo fronte le probabilità sono però scese al 28% dal 34% precedente, quando erano sopra il 50% un mese fa.
 

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