R.it
"Sell in may and go away": vendi a maggio e vai via. Il vecchio motto di Wall Street torna in voga tra gli investitori globali preoccupati dall'incapacità di leggere le prossime mosse di politica monetaria da parte della banche centrali. Soprattutto dopo la delusione della settimana scorsa della Bank of Japan, che non ha lanciato gli stimoli tanto sperati. Il mercato si chiede inoltre se la Federal Reserve alzerà o no i tassi a giugno e
mentre sorgono i dubbi sull'efficacia delle mosse della Bce, che ha appena chiuso il primo mese di programma di acquisti esteso a 80 miliardi di euro, gli analisti sembrano concordi su una cosa:
la volatilità potrebbe tornare.
D'altra parte - sottolinea
Bloomberg - i riflessi del
Quantitative easing sul mercato europeo non si sono visti e anzi sorge la domanda: sono finiti i suoi effetti sugli investitori? Immediata la replica di Benoit Coeure, membro del consiglio direttivo della Bce che in un'intervista all'emittente radiofonica francese
Inter radio ha detto: "
Le politiche monetarie stanno facendo scendere i costi per gli investimenti, anche sul lungo termine. Ad ogni modo le misure richiedono tempo per manifestare i loro effetti sull'inflazione e, intanto, stanno aiutando la crescita". Nel frattempo, però, i titoli governativi dell'Eurozona hanno segnato il loro peggior mese dall'agosto scorso.
Dal punto di vista macroeconomico oggi l'attenzione è rivolta ai
Pmi manifatturieri dell'Eurozona. L'indice italiano delle aspettative dei direttori degli acquisti sale ai massimi da quattro mesi a 53,9 punti ad aprile (sopra la soglia di 50 indica espansione economica). Bene anche la Germania, in crescita a 51,8 punti, e il complesso dell'Eurozona, con l'indicatore in progresso a 51,7 punti nonostante il calo a quota 48 di quello francese. Si attendono nel pomeriggio i dati dagli Usa, insieme all'indice Ism ; ma la settimana è ricca di appuntamenti di rilievo. Sono in arrivo le previsioni di primavera della Commissione europea con possibili indicazioni ai Paesi che non rispettano i parametri Ue sui conti e i dati sull'occupazione negli Stati Uniti. Nel mirino degli addetti ai lavori torna anche la Grecia: lunedì 9 maggio è in agenda un Eurogruppo straordinario per raggiungere un'intesa sugli aiuti ad Atene prima che scadano i termini per i rimborsi a inizio luglio.
Chiusura, questa mattina, per la
Borsa di Tokyo complice la fiammata dello yen salito ai massimi da 18 mesi nel cambio con il dollaro dopo la decisione della banca del Giappone di optare per lo status quo della politica monetaria. L'indice Nikkei dei titoli guida ha così lasciato sul terreno il 3,11% terminando a 16.147,38 punti alla ripresa dopo la chiusura per festività di venerdì. Anche i prossimi tre giorni sono festivi e la Borsa riaprirà venerdì prossimo con un pausa che ha incoraggiato gli investitori a limitare l'assunzione di rischi. Chiuse per festività le altre piazze asiatiche. Peggiora, nel frattempo, l'indice manifatturiero che cala ai minimi da oltre tre anni a 48,2 punti.
Wall Street: la seduta di venerdì scorso è finita in calo seppure lontana dai minimi, cosa che ha permesso al Dow Jones e all'S&P 500 di archiviare aprile in rialzo. Arrivato a cedere fino a 178 punti, venerdì il Dow ne ha lasciati sul terreno 57,12, lo 0,32%, a quota 17.773,64. Lo "Standard & Poors 500" ha registrato un ribasso di 10,51 punti, lo 0,51%, a quota 2.065,30 mentre il Nasdaq è scivolato di 29,93 punti, lo 0,62%, a quota 4.775,36. Con un +0,5%, l'indice delle 30 blue chip è riuscito ad archiviare il terzo mese di fila in rialzo ossia la striscia temporale più lunga dai quattro mesi consecutivi in positivo finiti nel giugno 2014. L'indice banchmark è salito dello 0,3% ad aprile, secondo mese di fila con il segno più. Arrivato alla settima seduta consecutiva in ribasso, il Nasdaq ha finito il mese con una contrazione dell'1,9%, la performance peggiore dallo scorso gennaio.