options & derivatives rates n. 1/2014

come potete vedere ... lo STOXX ha 1 GAP da chiudere in area 2.880 !!! ... se l'intonazione ribassista si consolida ... è nelle sue corde !!!

STOXX in area 2.900 ... livello che, per tante ragioni, è 1 cliente difficile !!! ... se lo viola al ribasso ... la probabilità della chiusura del GAP diventa altissima !!!
 
STOXX in area 2.900 ... livello che, per tante ragioni, è 1 cliente difficile !!! ... se lo viola al ribasso ... la probabilità della chiusura del GAP diventa altissima !!!

ve lo avevo detto che il livello 2.900 è 1 cliente difficile !!! ... ma io confido in una sua violazione al ribasso !!!
 
STOXX in area 2.900 ... livello che, per tante ragioni, è 1 cliente difficile !!! ... se lo viola al ribasso ... la probabilità della chiusura del GAP diventa altissima !!!

toni:

fallito un tentativo di rally, il dax comincia a aggredire il gap down, che si estende, amplissimo, tra 9.897 e 9.829
aperto tra il 12 e il 13 aprile, causa furono gli ottimi dati cinesi nella notte e il conseguente rally degli indici asiatici.

anche lo stoxx ha il gap da chiudere, tra 2.880 e 2.899, anche qui 19 punti di gap sono molti e non ho visto spesso degli spazi cosi ampi !!!
 
STOXX 2.890 ... mancano 10 tick alla chiusura del GAP (2.880) !!!

ma cosa c'è a 2.880 (oltre alla chiusura GAP)? ... guardate ... il 2° SUPPORTO !!! ...2 piccioni con 1 fava !!! ps.: 1 rigore a porta vuota ?

light.2016-05-04 15.44.45.jpg
 
non ce l'ha fatta per 2 tick ... 2.882 MINIMO odierno !!!

R.it
L'economia globale rallenta. La creazione di posti di lavoro frena e cresce l'attesa per il rapporto sull'occupazione negli Stati Uniti: il dato definitivo di aprile sarà diffuso domani, ma ieri i nuovi occupati nel settore privato hanno deluso le attese. Insomma, la ripresa rischia di incepparsi: la Commissione europea è stata, martedì scorso, solo l'ultima in ordine di tempo a prendere atto della situazione, tagliando le previsioni per tutto il Vecchio continente compresa l'Italia. Un momento complicato, quindi, al quale i mercati azionari non riescono a restare indifferenti.

Oggi, gl'indici azionari sembrano voler mettere a segno un rimbalzo.

Dopo aver rimbalzato dai livelli di febbraio, quando si raggiunse il punto più basso degli ultimi anni a seguito delle turbolenze di inizio 2016, nelle ultime due settimane i listini sono tornati a trattare all'insegna dell'incertezza, orientati alla debolezza sia dai report macro-economici sia dai risultati finanziari delle aziende quotate.
L'indice Pmi composto della Cina elaborato da Caixin Media e Markit Economics ha segnato una battuta d'arresto ad aprile, scendendo dal 51,3 di marzo a 50,8. In flessione, secondo quanto riporta Bloomberg, anche l'indice Pmi dei servizi, in calo da 52,2 a 51,8.
Negli Stati Uniti, invece, la creazione di posti di lavoro nel settore privato è stata la più bassa dall'aprile 2013: 156mila contro gli attesi 196mila. Difficile, a questo punto, che la Federal Reserve decida di accelerare sulla stretta dei tassi.

A rendere più complessa l'interpretazione del quadro macro, contribuiscono anche i prezzi del petrolio che sono in rialzo in scia ai dati sulla produzione americana in ribasso: i contratti sul greggio Wti con scadenza a giugno guadagnano un dollaro a 44,68 dollari al barile. Il Brent vale 45,47 dollari al barile. Secondo Bloomberg, però, il rimbalzo potrebbe convincere i Paesi Opec a mettere nel cassetto il piano di congelamento della produzione. Un'ipotesi che eviterebbe lo scontro tra Arabia Saudita a Iran.

Ieri sera, per il secondo giorno di fila, la seduta a Wall Street è finita ieri in calo portandosi sui minimi di metà aprile.

Tokyo è ancora chiusa: aprirà domani.
 

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