options & derivatives rates n. 1/2014

1.868 ... su SP500 ... sembra 1 BUON SUPPORTO !!! ... sembra !!! :D:D:D

1a confidenza ai miei affezionati lettori

la mattina ... verso le h. 11,00 ... è mia abitudine segnare ... sui sottostanti che trado ... i livelli che, sulla base di una serie di criteri protocollati in tanti anni di operatività, ritengo possano essere raggiunti come livelli "estremi" di quel giorno !!! ... qui vedete i livelli sull'SP500 (righe verdi):

in alto 1934,58

in basso 1865,50

sapete quanto ha fatto di MINIMO ?

1.865 !!! :)
 

Allegati

  • MWSnap519 2016-02-03, 18_28_57.jpg
    MWSnap519 2016-02-03, 18_28_57.jpg
    72,2 KB · Visite: 204
Ultima modifica:
EURO

guardate cosa ha fatto oggi !!!

BI-CENTONE RIALZISTA

da 1,0914 a 1,1114

e adesso si è spinto fino a 1,1156 ... quindi quasi ... BI-CENTONE E MEZZO RIALZISTA !!!

L'SP500, dopo aver ritracciato fino a 1.865, a partire dalle h. 16,30 HA RIMBALZATO, chiudendo in area 1.910 !!! A spingere su il listino, il forte rialzo del prezzo del Petrolio (sopra quota 32 e con possibilità, secondo alcuni analisti, di attingere presto quota 35) alimentato da voci sempre + accreditate di un imminente vertice straordinario dei paesi Opec (il che ha portato a dar poco peso all'aumento delle scorte) !!!

L'evidente rallentamento dell'economia USA ed il fondato timore che il pericolo di una recessione possa aumentare ha indotto alcuni esponenti della FED a puntualizzare che le prospettive economiche stanno cambiando e che ciò potrebbe indurre la FED a rivedere il programma di aumento dei tassi.

Il timore di una recessione ha innescato il + classio dei "fly to quality", attraverso il massiccio acquisto di BOND: VOLANO TNOTE E BUND, che, come appena visto, ha attinto il NUOVO MASSIMO ASSOLUTO a 164,22 !!!
 
L'SP500, dopo aver ritracciato fino a 1.865, a partire dalle h. 16,30 HA RIMBALZATO, chiudendo in area 1.910 !!! A spingere su il listino, il forte rialzo del prezzo del Petrolio (sopra quota 32 e con possibilità, secondo alcuni analisti, di attingere presto quota 35) alimentato da voci sempre + accreditate di un imminente vertice straordinario dei paesi Opec (il che ha portato a dar poco peso all'aumento delle scorte) !!!

L'evidente rallentamento dell'economia USA ed il fondato timore che il pericolo di una recessione possa aumentare ha indotto alcuni esponenti della FED a puntualizzare che le prospettive economiche stanno cambiando e che ciò potrebbe indurre la FED a rivedere il programma di aumento dei tassi.

Il timore di una recessione ha innescato il + classio dei "fly to quality", attraverso il massiccio acquisto di BOND: VOLANO TNOTE E BUND, che, come appena visto, ha attinto il NUOVO MASSIMO ASSOLUTO a 164,22 !!!

IL RIMBALZO DEL PETROLIO

I mercati europei cercano il rimbalzo all'indomani dell'ennesima seduta negativa di questo avvio del 2016, che ha portato il Ftse Mib a rivedere i livelli dell'autunno del 2013. Dopo aver trascorso un 2015 da protagonista, con la chiusura in maglia rosa tra le maggiori Piazze Ue, la Borsa milanese ha registrato un tracollo di 16 punti percentuali dall'inizio dell'anno, vanificando appunto quanto fatto negli scorsi dodici mesi.

In mattinata ha trattato in recupero l'Asia, che per la prima volta dopo tre giorni ha segnato nel complesso una giornata positiva. Come spesso accade in queste sedute volatili, inoltre, il petrolio in rialzo aggiunge spunti agli investitori per tornare ad acquistare titoli azionari: il Wti è risalito in area 33 dollari, mentre il Brent si è portato in area 35,7 dollari ai massimi del 2016.

A spingere le materie prime c'è anche il calo del dollaro, che ieri si è fortemente deprezzato contro l'euro. Oggi la moneta unica staziona sopra quota 1,1 contro il biglietto verde, mentre contro lo yen passa di mano a 130,7. Il biglietto verde è frenato dalle parole di ieri del presidente della Fed di New York, William Dudley, che ha allontanato la possibilità di un rialzo dei tassi nelle prossime riunioni della Fed.

La giornata macroeconomica segna come evento centrale l'aggiornamento delle previsioni macroeconomiche da parte della Commissione europea. La Bce, che aggiornerà le sue stime sulla ripresa in tempo per la riunione di inizio anno, ha rimarcato i rischi di deflazione nel suo bollettino economico e Draghi ha ribadito la disponibilità a nuovi interventi.
La Banca d'Inghilterra rende nota la sua decisione sui tassi.
Nel pomeriggio, dagli Usa, si attendono i dati sulla produttività del quarto trimestre, sul costo del lavoro, sugli ordini alle fabbriche e le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione, che anticipano il Jobs report di domani (agenda).
 
IL RIMBALZO DEL PETROLIO

giornata tranquilla ... almeno finora ... caratterizzata da una notevole riduzione della VOLATILITA' !!! ... si ha la sensazione che i Mercati si siano concessi una pausa di riflessione in attesa di nuovi spunti !!! ... però attendiamo la CHIUSURA !!! ... al momento, l'SP500 ha 1 RANGE di 32 tick ... e il BUND di 62 tick !!!
 
giornata tranquilla ... almeno finora ... caratterizzata da una notevole riduzione della VOLATILITA' !!! ... si ha la sensazione che i Mercati si siano concessi una pausa di riflessione in attesa di nuovi spunti !!! ... però attendiamo la CHIUSURA !!! ... al momento, l'SP500 ha 1 RANGE di 32 tick ... e il BUND di 62 tick !!!

LE IDEE DI SUPERMARIO

Draghi: "Forze dell'economia globale cospirano per tenere bassa l'inflazione"

Nell'economia globale esistono diverse "forze che cospirano per tenere bassa l'inflazione", che possono "rallentare il ritorno dell'inflazione ai nostri valori obiettivo". E' quanto ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, che ha come mandato il raggiungimento di una dinamica dei prezzi vicina al +2%, mentre il dato dell'Eurozona è da prefisso telefonico: l'inflazione si è attestata allo 0,4% a gennaio, pur risalendo dal +0,2% medio del 2015. E non è un caso che proprio il bollettino della Bce, pubblicato oggi, indichi la possibilità che l'inflazione giri in negativo nei prossimi mesi, mentre la ripresa dell'Eurozona prosegue grazie ai consumi privati, ma frena l'export.

Anche per queste ragioni, d'altra parte, la Bce si prepara ad iniettere nuove misure di supporto all'economia e ai mercati finanziari: dopo la conferenza stampa di inizio anno, gli analisti si aspettano in maniera pressoché unanime nuovi stimoli da Francoforte. Citando, in una conferenza a Francoforte, temi come l'indebolimento ciclico di petrolio e materie prime e i cambiamenti demografici, Draghi ha spiegato: "Queste forze possono rallentare il ritorno dell'inflazione ai nostri valori obiettivo. Ma non ci sono motivi per i quali dovrebbero portare ad una inflazione permanentemente più bassa".

"Quello che conta è che le banche centrali agiscano nell'ambito dei loro mandati per attuarli. Nell'area euro, questo può creare sfide diverse da quelle poste in altre giurisdizioni. Ma queste sfide possono essere mitigate - ha concluso Draghi -. E non giustificano l'inazione". A spingere perché la Bce faccia di più si è aggiunta anche la Banca centrale del Giappone (BoJ), che ha tagliato i tassi sui depositi in negativo a sorpresa: ora le banche giapponesi pagano la BoJ per tenere depositata liquidità supplementare presso l'istituto centrale, in un quadro che dovrebbe favorire la messa in circolo del denaro. Si tratta di una via che la Bce ha preso già da tempo, ma l'atteggiamento accomodante della omologa istituzione nipponica lascia presagire che Draghi non potrà fare a meno di metter di nuovo mano ai cordoni della borsa.

"Non ci Possono essere dubbi sul fatto che, se decidessimo di adottare politiche ancora più accomodanti, il rischio di effetti collaterali non ci fermerebbe", ha rimarcato infatti Draghi, che ha tenuto una lettura sulla necessità d'intervento contro la deflazione in un evento organizzato dalla Bundesbank, il nido dei 'corvi' guidati dal governatore tedesco Jens Weidmann che durante tutto il mandato del governatore italiano hanno cercato di frenare le politiche espansive della Bce. "Abbiamo sempre in mente la necessità di limitare le distorsioni causate dalle nostre politiche - ha sottolineato Draghi -. Ma la priorità è l'obiettivo di stabilità dei prezzi. E' questo il significato del principio della dominanza monetaria che è iscritto nei trattati e che rende credibile la politica monetaria".

Draghi è tornato a battere anche un tasto caro al Tesoro italiano, che spinge per la definizione di una garanzia comune sui depositi bancari dell'area euro, come parte fondante dell'Unione bancaria. Per Draghi, nell'eurozona "manca ancora un accordo sul terzo pilastro dell'Unione bancaria, la garanzia sui depositi, che è un elemento fondamentale per una vera moneta unica. Per questo, la proposta della Commissione per creare uno schema di garanzia europea dei depositi è la benvenuta. Da un lato - ha sottolineato - definisce l'obiettivo ambizioso di creare un vero sistema europeo di tutela dei correntisti", il che "favorisce la nascita di un mercato interno dei depositi nel quale la disponibilità degli stessi è garantita a prescindere dalla giurisdizione con un livello di fiducia nei depositi uguale dappertutto". D'altra parte, la proposta di Bruxelles "è realistica e offre una serie di garanzie contro il 'moral hazard' così che la condivisione dei rischi non diventi una distribuzione dei rischi".
 
Ultima modifica:
se tagliamo le spike ... l'SP500 da 21 giorni ... oscilla tra due livelli fondamentali: 1.850 / 1.930 !!!

tutti i listini sono in stand by, in attesa del vero MARKET MOVER della giornata !!! ecco i dati USA che decideranno il destino di questa settimana ... la prima del mese di febbraio !!!
 

Allegati

  • MWSnap660 2016-02-05, 11_09_46.jpg
    MWSnap660 2016-02-05, 11_09_46.jpg
    53,7 KB · Visite: 100

Users who are viewing this thread

Back
Alto