options & derivatives rates n. 1/2014

in una giornata di evidente FLY TO QUALITY, il BUND viola al RIALZO il precedente MASSIMO di 166,16 (messo a segno l'undici febbraio) e attinge quota 166,25 !!! ... pensate che appena il 27 gennaio scorso era a 162,25 ... quindi, in meno di 1 mese ... ha messo su 4 FIGURE !!!

WALL STREET POSITIVA NEL FINALE GRAZIE AL PETROLIO

Dopo una partenza in forte ribasso Wall Street trova slancio e chiude la seduta in rialzo. Gli investitori hanno ritrovato fiducia dopo il riscatto del petrolio, che ha saputo finire in rialzo dello 0,87% a 32,15 dollari al barile dopo essere arrivato a cedere oltre il 3%. Le scorte settimanali Usa calcolate dal governo Usa non sono salite tanto quanto temuto.

Intanto prosegue il dibattito sulla politica monetaria della Federal Reserve, che si riunisce i prossimi 15 e 16 marzo.
Ieri nella serata americana il vicepresidente della banca centrale, Stanley Fischer, ha spiegato che “e’ ancora presto per giudicare le ramificazioni dell’aumento della volatilita’ sui mercati osservata nelle prime sette settimane del 2016″.
Fischer ha aggiunto che “se gli sviluppi recenti sui mercati finanziari portano a una stretta delle condizioni finanziarie, esse potrebbero segnalare un rallentamento dell’economia globale che potrebbe condizionare la crescita e l’inflazione negli Usa”.
Il braccio destro di Janet Yellen ha pero’ ricordato che “abbiamo visto periodi simili di volatilita’ negli anni recenti, inclusa la seconda meta’ del 2011, che hanno lasciato molti pochi segni sull’economia”. Jeffrey Lacker, presidente della Fed di Richmond, oggi ha detto di “non vedere alcun segno nei dati macroeconomici” che dimostri come una recessione in Usa sia imminente.

Tornando al petrolio, dopo essere arrivato a cedere oltre il 3,3% nel durante, il petrolio al Nymex ha saputo virare in rialzo.
Le quotazioni avevano sofferto dopo che ieri l’Arabia Saudita aveva escluso un taglio alla produzione, cosa che ieri aveva provocato un tonfo del greggio del 4,55%. Durante una conferenza settoriale in corso a Houston (Texas), il ministro petrolifero di Riad aveva di fatto detto al comparto di adeguarsi alla nuova realta’, che potrebbe significare prezzi pari a 20 dollari al barile.
 
fimmi, ma che ci fai qui tutto solo soletto? :eek:

Ti hanno cacciato dal fol? :-?

cacciato no ... diciamo che è 1 esilio volontario, come si addice ai grandi !!! tipo, Dante Alighieri o Seneca !!! ... anche se, a dir il vero, il paragone è improprio ... giacché nessuno dei 2 personaggi citati è grande ... come il NATO GURU !!! :)

quanto al "solo soletto", ho espressamente chiesto ... e finalmente ottenuto ... che qui nessuno mi venisse a disturbare !!! ... richiesta che altrove non era stata soddisfatta !!! ... del che ringrazio INVESTIREOGGI !!!
 

R.it
Le Borse europee rimbalzano con Wall Street. Tonfo di Shanghai

Le Borse europee provano il rimbalzo dopo il tonfo della vigilia ignorando sia l'avvertimento lanciato dal Fondo monetario internazionale in vista del G20 di domani e dopodomani in Cina, sia il crollo di Shanghai che ha perso oltre il 6% per i timori sulla tenuta dell'industria manifatturiera.
D'altra parte, la situazione dell'ex impero celeste preoccupa anche gli economisti di Washington, secondo cui la ripresa globale si è indebolita e - peggio - potrebbe deragliare se le turbolenze finanziarie osservate recentemente continuassero.

Dal punto di vista macroeconomico, la situazione resta fluida. Se in Germania la fiducia dei consumatori è salita a marzo a 9,5 punti, l'inflazione a gennaio è scesa dell'1% rispetto a dicembre, ma è cresciuta dello 0,4% rispetto al 2015: entrambi i dati sulla dinamica dei prezzi sono inferiori alle attese che indicavano dello 0,8% congiunturale e un rialzo tendenziale dello 0,5 per cento. Insomma anche a Berlino le manovre espansive della Bce - che la Bundesbank contesta - non stanno producendo gli effetti attesi, mettendo crescenti pressioni su Mario Draghi in vista del prossimo meeting della Banca centrale europea il 10 marzo.

Tornando ai mercati, questa mattina dopo due sedute chiuse in rosso, la Borsa di Tokyo ha chiuso le contrattazioni in territorio positivo, favorito dall'indebolimento dello yen sulle principali divise e da un aumento mercoledì dei prezzi del petrolio.

Come detto, però, è crollata la Borsa di Shanghai che ha ceduto il 6,14%. A spingere le vendite sono stati soprattutto i timori di una nuova stretta alla liquidità. Preoccupano anche gli ultimi risultati del settore manifatturiero, che nelle prime proiezioni a febbraio toccano i nuovi minimi.

Ieri sera, grazie a un'accelerazione nell'ultima ora di scambi, gli indici a Wall Street hanno chiuso in rialzo. C'è stato dunque un poderoso recupero rispetto alle perdite registrate nel durante che a un certo punto erano state pari all'1,5%. A restituire fiducia agli investitori è stato soprattutto il rimbalzo del petrolio, anche se alla ripresa delle quotazioni hanno contribuito anche le classiche ricoperture di fine mese.
 

per salutare una persona che scappa ed alla quale ... se le avessimo dato a suo tempo ascolto ... non avremmo mai visto oggi atnow e payoff del tipo di quelli qui pubblicati !!! ... sottostante FUTURE MINISP500 !!! :) ps.: è una deroga ... e tale resterà ... alla regola di condotta che mi sono dato ... di non pubblicare mai documenti concernenti le mie posizioni !!!
 

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per salutare una persona che scappa ed alla quale ... se le avessimo dato a suo tempo ascolto ... non avremmo mai visto oggi atnow e payoff del tipo di quelli qui pubblicati !!! ... sottostante FUTURE MINISP500 !!! :) ps.: è una deroga ... e tale resterà ... alla regola di condotta che mi sono dato ... di non pubblicare mai documenti concernenti le mie posizioni !!!

ecco il VERO MARKET MOVER della giornata

le parole di Bullard che ha sollevato dubbi sull'opportunità di continuare ad alzare i tassi, stante il calo delle aspettative di inflazione !!!
 
ecco il VERO MARKET MOVER della giornata

le parole di Bullard che ha sollevato dubbi sull'opportunità di continuare ad alzare i tassi, stante il calo delle aspettative di inflazione !!!

1 FALCO DIVENTATO COLOMBA !!!

in Italia, stupidamente, si direbbe ... 1 VOLTAGABBANA !!!
 

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1 FALCO DIVENTATO COLOMBA !!!

in Italia, stupidamente, si direbbe ... 1 VOLTAGABBANA !!!

Mercati, come al solito, PETROLIO DRIVEN

R.it


Le Borse consolidano il rimbalzo con il petrolio. Attesa per il Pil americano

Le Borse europee cercano di consolidare il rimbalzo della vigilia sostenuta anche dalle dichiarazioni del ministro dell'economia cinese, Zhou Xiaochuan, secondo cui "non ci sono le basi per un persistente deprezzamento dello yuan dall'analisi dei fondamentali" dell'economia cinese che "rimangono forti". Pechino ha, inoltre, ribadito che il governo ha mezzi a disposizione per contenere i rischi di un rallentamento della crescita economica. Di certo se ne discuterà nel corso del G20 al via oggi proprio a Shanghai da dove l'Ocse ha chiesto all'Italia più sforzi per combattere la disoccupazione.

A condizionare l'andamento dei mercati è - come ieri - il petrolio che si assesta sopra i 33 dollari al barile il pezzo del greggio Wti che ieri aveva registrato il più forte incremento settimanale dal mese di agosto arrivando a 33,07 dollari in chiusura.
I contratti sul greggio Wti con scadenza ad aprile passano di mano a 33,06 dollari; il Brent scende a 35,29 centesimi al barile con un calo di 9 centesimi.
A mettere il turbo alle quotazioni del greggio sono state le dichiarazioni del ministro petrolifero del Venezuela, Eulogio Del Pino, che ha annunciato un incontro per metà marzo con i colleghi di Russia, Arabia saudita e Qatar per discutere su come stabilizzare i prezzi.
Il mercato torna a sperare in una soluzione ma non è escluso che rimanga deluso: solo martedì il ministro petrolifero di Riad, da Houston (Texas) aveva escluso un taglio alla produzione. Anche per questo, prosegue il rialzo delle quotazioni dell'oro che si avviano a chiudere il mese più redditizio (+11%) da tre anni. Il lingotto con consegna immediata guadagna lo 0,6% a 1.236,1 dollari l'oncia.

La seduta di ieri a Wall Street è finita in rally con gli indici americani sui massimi intraday grazie alla volata del petrolio, che per il secondo giorno di fila ha messo a segno un poderoso recupero.
Dal fronte macroeconomico, la buona notizia di ieri è stata il balzo degli ordini di beni durevoli (+4,9% a gennaio, primo rialzo dopo due mesi di fila in calo).
 

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