dai verbali è emerso un atteggiamento fortemente dovish circa il rialzo dei tassi ... tale elemento, che ha fatto seguito ad un dato favorevole sulle scorte e al rimbalzo del petrolio, ha messo il turbo all'SP500, che si è riportato a 10 tick dal MASSIMO del CNT GIUGNO !!!
R.it
Fed e Bce si confermano colombe, ma sui mercati domina l'incertezza.
I verbali dell'ultima riunione della Federal Reserve hanno confermato che
per la Banca centrale americana non c'è fretta nell'alzare i tassi, mossi per la prima volta nel dicembre scorso dopo sette anni di minimi storici. Nella riunione del 15-16 marzo, hanno svelato le minute pubblicate ieri sera, c'è stato un intenso dibattito durante il quale i governatori hanno soppesato da una parte la buona performance economica degli Stati Uniti e dall'altra le troppe incertezze legate al clima globale.
Alla fine, ha prevalso con una buona maggioranza la posizione cauta sostenuta dal governatore Janet Yellen, in ragione del fatto che alzare i tassi a fine mese "segnalerebbe un senso di urgenza che non consideriamo appropriato". Non è mancato chi (un paio di banchieri) ha chiesto comunque di alzare i tassi già da marzo. In ogni caso, alla fine
si è consolidata la previsione di due rialzi di un quarto di punto nel corso del 2016 (dai quattro preventivati a dicembre), con nove banchieri su 17 che sostengono questa ipotesi.
Il mercato sconta ormai tassi invariati per il meeting di aprile, stando all'analisi dei future sui Fed funds, mentre si sale a circa un terzo di possibilità per una mossa a giugno. Destinata a proseguire anche
la fase espansiva della politica monetaria della Bce: "La debolezza frena l'inflazione, ma non ci arrendiamo", sostengono tutti i massimi esponenti dell'Eurotower. Una fermezza nel mostrarsi accomodanti che arresta la risalita dell'euro, che rientra sotto quota 1,14 sul dollaro americano. Lo
spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi sale a quota 120 punti e il rendimento del decennale italiano è all'1,3%.
Uniti al recupero dei prezzi del petrolio, i toni da "colomba" della Fed e delle altre Banche centrali contribuiscono alla fase di rialzo dei mercati azionari, anche se gli analisti notano come non sia del tutto affermata nelle sale operative la convinzione che si tratti di un'espansione solida e duratura. Di tanto in tanto, infatti, si registrano ancora pesanti scossoni e la volatilità resta elevata.