OT: Topic del cazzeggio (1 Viewer)

zerocoupon

Forumer attivo
In questo caso è un po' come se fosse antani, con la supercazzola bondarola. Brutta bestia.
La scadenza? Quintana. O setta.
E mi raccomando, non dimenticare l'invocazione alla Madonna del Petrolio.

Esatto hai interpretato esattamente il mio pensiero.
Sarà stato un pò di cazzeggio lo riconosco ma qualcun altro c'è o ci fa.
 

wartburg_12

forumer storico
Esatto hai interpretato esattamente il mio pensiero.
Sarà stato un pò di cazzeggio lo riconosco ma qualcun altro c'è o ci fa.

Ti quoto e sottoscrivo ! :)
Non temere, ponzavo infatti che rispetto a tutti gli altri messaggi letti in queste pagine questo fosse l'unico che esprimeva completamente e in modo chiaro anche a me che 'sò 'gnorante qual'era il tono della discussione in essere ! :D

Quindi il termine cazzeggio NON era assolutamente riferito a TE !!!!
 

sethi

Forumer storico
quindi per il mio CCT 2011 è una buona notizia vero? Vero?



certamente che è una bella notizia praticamente come un acquazzone quando stai facendo una rosticciata all'aperto:down:

secondo te se i cct sono indicizzati ai tassi in maniera proporzionale ossia aumentano i tassi aumentano i cct se si abbassa l'euribor cosa fa il cct ?
 

15092041

Guest
Mi ripeto e mi ripetero' all' infinito:

Le mie analisi sono di lunghissimo periodo e non adatte a voi che pensate di operare sul super breve termine (da una settimana a 2 o 3).
Riparliamone tra 2 mesi o 3 e attendiamo fiduciosi la riunione della BCE, a proposito, quando ci sara'?
State sereni stavolta un quarto di punto di rialzo dei tassi di rifinanziamento di riferimento non ve lo leva nessuno.
 

Yunus80

Del PIG non si butta nulla
Il lupo perde il pelo ma non il vizio

E se il cane pastore sonnecchia, si fa sotto... :cool:

migliore.jpg


Per fortuna alcuni utenti hanno ancora una vista da falco :lol:
 

Yunus80

Del PIG non si butta nulla
Questi ce l'hanno con te Negus... :lol:

Camilleri legge se stesso e svela l'imbecillità del regime - LASTAMPA.it

Diavolo d’un Camilleri: questa volta se la suona e se la canta. L’ha scritto e lo legge. Il nipote del Negus, il nuovo romanzo della serie storica, da oggi in libreria per Sellerio (pp. 277, euro 13), esce in volume e contemporaneamente in versione audio, un cofanetto di cinque cd con la lettura integrale da parte dell’autore. Cinque ore e 28 minuti in cui il papà di Montalbano si cala con gusto mimetico nel dedalo di linguaggi che danno vita a questo racconto-resoconto costruito per accumulo di materiali disparati, con la tecnica già felicemente sperimentata per La concessione del telefono e La scomparsa di Patò.

Qui la vicenda, che come di consueto trae spunto (non più che uno spunto) da un fatto reale, è ambientata nella Vigàta del 1929, piena èra fascista. Il diciannovenne nipote del Negus d’Etiopia, «che chiamasi Grhane Sollassié Mbssa», dopo essersi diplomato a Palermo ha chiesto di potersi iscrivere alla Regia Scuola Mineraria dell’immaginaria cittadina siciliana. È l’inizio di una grande agitazione, tra Roma e le autorità isolane, perché il regime pensa di potersi servire del ragazzo come utile tramite in una fase di rapporti problematici con Addis Abeba (siamo sul piano inclinato che porterà di lì a cinque anni all’incidente di Ual Ual e quindi alla guerra d’Abissinia). Di conseguenza, a partire dal Regi Ministeri degli Esteri e dell’Interno, si prende ogni precauzione affinché il giovane - il quale, «benché Principe, è pur sempre un negro» - non abbia a soffrire sgarbi, magari attizzati da «qualche losco sovversivo comunista», «sì da far nascere uno scandalo internazionale che la stampa estera, al Fascismo ostile, sarebbe ben lieta di ingigantire a dismisura».

La narrazione si sviluppa attraverso tre «carpette» zeppe di documenti amministrativi, comunicazioni burocratiche e articoli di giornale, intervallate da altrettanti «frammenti di parlate» che registrano in una fantasmagoria di accenti, fissazioni verbali, secondi e terzi fini, le reazioni dei vigatesi all’arrivo dell’ospite ‘bissino (in questa pagina anticipiamo un dialogo registrato nella «camera da letto di casa Butticè, 8/9/1929, ore 22»).

Con Il nipote del Negus Camilleri torna per la terza volta alle grottesche atmosfere del Ventennio - dopo La presa di Macallè e Privo di titolo - per farne vedere in atto, sotto la grancassa ufficiale, tutta la fondamentale imbecillità. Ben lungi dal farsi strumentalizzare, il giovane gaudente capisce al volo la situazione e la volge a proprio vantaggio. Organizza una trama amorosa a quattro, manovra e persuade. E chiede soldi, sempre più soldi - 5 mila lire per scrivere una lettera al Negus, 20 mila per scriverla in un certo modo, 25 mila per recarsi di persona a Roma... Alla fine saranno tutti beffati, tronfi gerarchi e federali, obbedienti zelatori e piccoli intriganti. Il «negro» si è rivelato più intelligente di loro.
 

Users who are viewing this thread

Alto