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Mps adesioni basse nell'ultimo di conversione dei bond in azioni
Nel pomeriggio scade l'offerta per trasformare i subordinati in capitale per l'aumento da 5 miliardi: ma siamo ancora lontani dal miliardo di adesioni stimato. Intanto Axa rinnovato la partnership assicurativa con Siena
di ANDREA GRECO
02 dicembre 2016 MILANO - Ultima giornata utile per scambiare le obbligazioni subordinate Monte dei Paschi in azioni. I segnali di fumo che si notano a Siena, per ora, non indicano un livello di adesioni molto incoraggiante: secondo indiscrezioni saremmo lontani dagli 1,057 miliardi di euro che la banca nel prospetto aveva stimato di poter raccogliere. E ancora pochi investitori, a parte Generali con 420 milioni, avrebbero accettato fin qui l'offerta. Ma occorre aspettare: l'operazione partita lunedì scade oggi alle 16, e come sempre in simili casi le ultime ore sono le più importanti, perché gli investitori aspettano di avere più informazioni possibili in mano per decidere se aderire o meno. Quel che si può già dire è che l'offerta di scambio prestiti-azioni, per quanto breve, è stata piuttosto accidentata. Dei 12 bond per circa 5,3 miliardi in circolazione, è stato infatti escluso il Fresh 2008 del valore di un miliardo, già rastrellato mesi fa dai fondi speculativi, e che non hanno trovato l'accordo con la banca senese su un livello di conversione in azioni a 23 centesimi. Anche l'altro subordinato di tipo "Fresh" (acronimo di Floating Rate Equity-linked Subordinated Hybrid Preferred Securities, in pratica un titolo ibrido di capitale) emesso nel 2008, da una trentina di milioni, è stato escluso dall'offerta, per il veto di un gestore specializzato che ne detiene il 51% dei titoli e ha votato contro il prezzo offerto per la conversione in azioni Mps. Sono rimasti in gioco quindi 10 bond subordinati per circa 4,26 miliardi): ma bisognerebbe parlare di nove, e di effettivi 2,19 miliardi di nominale, perchè il titolo Upper tier II scadenza 2018 da 2,069 miliardi, l'unico nelle mani del largo pubblico, è stato di fatto escluso dall'operazione. La Consob, infatti, ha imposto che la banca non potesse fare sollecitazione ai propri clienti minuti per offrire il suo intero valore in contanti a patto che essi poi reinvestissero nelle nuove azioni Mps, a concorrere al rafforzamento da 5 miliardi in cantiere. La non adeguatezza di profilazione ai sensi della direttiva Mifid sulle azioni, infatti, ha tagliato fuori circa il 90% dei circa 50mila portatori di quel subordinato: senza dire che diversi tra loro hanno preferito venderlo e incassare 60-70 centesimi nei giorni passati, e non pensarci più.
L'azione della banca toscana è comunque osservata speciale a Piazza Affari, perché la chiusura del riacquisto di subordinati dirà, per differenza, quante azioni vanno trovate sul mercato con l'aumento. Jp Morgan e Mediobanca, che guidano il consorzio di garanzia non ancora formalizzato, vorrebbero partire da un livello di adesioni da almeno 1,5 miliardi. Al disotto di tali adesioni, e ancor più della soglia indicata dalla banca di un miliardo, potrebbe rivelarsi difficile completare il salvataggio sul mercato, e potrebbe dover intervenire lo Stato per la messa in sicurezza, con il coinvolgimento degli investitori nelle perdite. L'offerta sui bond subordinati ha riguardato titoli per 4,26 miliardi.
Un nuovo di fiducia su Mps è arrivato ieri sera dal colosso francese Axa, che con il Monte dei Paschi ha rinnovato per altri dieci anni, fino al 2027, la partnership bancassicurativa siglata nel 2007. Alla base del rinnovo, riporta una nota, "gli ottimi risultati dell'alleanza che dal 2007 ha permesso alla banca di consolidare e rafforzare la sua presenza nel comparto assicurativo vita/danni e ad Axa di conquistare una posizione di leadership nel mercato italiano e quindi di incrementare ulteriormente la diversificazione e il profilo di crescita del gruppo". La banca continuerà "a distribuire i prodotti della joint venture Axa-Mps tramite la rete commerciale, composta da oltre 2000 filiali, e ad usufruire del know-how di un leader assicurativo internazionale, in termini di innovazione di prodotto e di qualità dei servizi".
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Mps, raccolto un miliardo di euro con i bond a rischio
Chiusa l'offerta per trasformare i subordinati in capitale per l'aumento da 5 miliardi. Secondo le prime indiscrezioni i fondi raccolti sono in linea con i 1.057 milioni prospettati dalla banca
di ANDREA GRECO
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02 dicembre 2016
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Mps, raccolto un miliardo di euro con i bond a rischio
(ansa)
MILANO - La prima gamba dell'operazione di riassetto del Monte dei Paschi si è chiusa alle ore 16,00, con l'offerta di scambio dei bond subordinati in azioni. Secondo indiscrezioni relative ai primi conteggi, le adesioni sarebbero state per un ammontare nominale di poco superiore al miliardo di euro, su 4,26 miliardi di titoli oggetto della conversione. Se così fosse (il comunicato stampa dovrebbe uscire nelle prossime ore) saremmo dalle parti delle stime che la banca senese aveva reso note nel prospetto, e pari a 1,057 miliardi di adesioni, di cui 420 già annunciati da parte dell'investitore Assicurazioni Generali.
L'offerta di scambio prestiti-azioni è stata piuttosto accidentata, ed è durata poco più di quattro giorni: anche per questo il risultato preliminare non sembra malvagio, e difficilmente potrà essere preso a pretesto dalle banche d'affari del consorzio di ricapitalizzazione per recedere dalla garanzia sull'emissione azionaria, che è la prossima tappa del rafforzamento ed è in agenda settimana prossima.
Dei 12 bond originari per circa 5,3 miliardi in circolazione, è stato infatti escluso il Fresh 2008 del valore di un miliardo, già rastrellato mesi fa dai fondi speculativi, e che non hanno trovato l'accordo con la banca senese su un livello di conversione in azioni a 23 centesimi. Anche l'altro subordinato di tipo "Fresh" (acronimo di Floating Rate Equity-linked Subordinated Hybrid Preferred Securities, in pratica un titolo ibrido di capitale) emesso nel 2008, da una trentina di milioni, è stato escluso dall'offerta, per il veto di un gestore specializzato che ne detiene il 51% dei titoli e ha votato contro il prezzo offerto per la conversione in azioni Mps. Sono rimasti in gioco quindi 10 bond subordinati per circa 4,26 miliardi): ma bisognerebbe parlare di nove, e di effettivi 2,19 miliardi di nominale, perchè il titolo Upper tier II scadenza 2018 da 2,069 miliardi, l'unico nelle mani del largo pubblico, è stato di fatto escluso dall'operazione. La Consob, infatti, ha imposto che la banca non potesse fare sollecitazione ai propri clienti minuti per offrire il suo intero valore in contanti a patto che essi poi reinvestissero nelle nuove azioni Mps, a concorrere al rafforzamento da 5 miliardi in cantiere. La non adeguatezza di profilazione ai sensi della direttiva Mifid sulle azioni, infatti, ha tagliato fuori circa il 90% dei circa 50mila portatori di quel subordinato: senza dire che diversi tra loro hanno preferito venderlo e incassare 60-70 centesimi nei giorni passati, e non pensarci più.
L'azione della banca toscana è comunque osservata speciale a Piazza Affari, perché la chiusura del riacquisto di subordinati dirà, per differenza, quante azioni vanno trovate sul mercato con l'aumento. Jp Morgan e Mediobanca, che guidano il consorzio di garanzia non ancora formalizzato, vorrebbero partire da un livello di adesioni da almeno 1,5 miliardi. Al disotto di tali adesioni, e ancor più della soglia indicata dalla banca di un miliardo, potrebbe rivelarsi difficile completare il salvataggio sul mercato, e potrebbe dover intervenire lo Stato per la messa in sicurezza, con il coinvolgimento degli investitori nelle perdite. L'offerta sui bond subordinati ha riguardato titoli per 4,26 miliardi.
Un nuovo di fiducia su Mps è arrivato ieri sera dal colosso francese Axa, che con il Monte dei Paschi ha rinnovato per altri dieci anni, fino al 2027, la partnership bancassicurativa siglata nel 2007. Alla base del rinnovo, riporta una nota, "gli ottimi risultati dell'alleanza che dal 2007 ha permesso alla banca di consolidare e rafforzare la sua presenza nel comparto assicurativo vita/danni e ad Axa di conquistare una posizione di leadership nel mercato italiano e quindi di incrementare ulteriormente la diversificazione e il profilo di crescita del gruppo". La banca continuerà "a distribuire i prodotti della joint venture Axa-Mps tramite la rete commerciale, composta da oltre 2000 filiali, e ad usufruire del know-how di un leader assicurativo internazionale, in termini di innovazione di prodotto e di qualità dei servizi".