Anche i giganti zoppicano,
banche in aiuto della Nba
Due stelle della Nba: Kobe Bryant davanti a Shaquille O'Neal
Approvata una linea di credito di 175 milioni di dollari
GLAUCO MAGGI
NEW YORK
Perdite operative ricorrenti e calo del pubblico, la recessione morde anche la pallacanestro americana. Così la Nba, la lega delle squadre professionistiche, ha ottenuto sul mercato una linea di credito per 175 milioni di dollari che metterà a disposizione di una quindicina di team che potranno servirsene in caso di necessità. Non è un salvataggio dello sport con capitali pubblici, comunque. Anzi, per i tassi che sono stati fissati dagli investitori che hanno fornito i fondi alla Banca d’America e alla JP Morgan Chase, banche organizzatrici dell’operazione, si tratta di un attestato di fiducia sulla solvibilità complessiva delle società di basket. In un collocamento privato, prestatori non bancari come alcuni fondi pensione e società di assicurazione hanno accettato di fornire denaro per periodi tra i 5 e i 7 anni, a un tasso fisso più elevato di quello che le banche offrono come livello di partenza per le loro obbligazioni a tasso variabile.
Harvey Benjamin, il manager della Nba per il business e la finanza, ha fatto notare che l’interesse dell’8,27% per i primi 100 milioni e del 7,45% per i restanti 75 milioni è una condizione finanziaria molto buona, dato il grave momento di ristrettezze del credito.
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