Ogni giorno ha la sua pena:
Washington - Un giudice federale di Detroit, nel Michigan, ha dichiarato incostituzionale la legge che vieta le mutilazioni genitali femminili negli Stati Uniti, anche facendo decadere le accuse nei confronti di due dottori e altre 6 persone incriminate per aver sottoposto alcune bimbe a questa pratica. Secondo il giudice distrettuale Bernard Friedman, il Congresso non aveva l'autorità per adottare la legge del 1996 che metteva al bando le mutilazioni genitali perchè questa autorità appartiene ai singoli Stati.
"Per quanto spregevole sia questa pratica, la mutilazione genitale femminile non riguarda un mercato più ampio e non ha effetti dimostrabili sugli scambi tra gli Stati. La clausola sul commercio non consente al Congresso di regolare un crimine di questa natura", ha sentenziato Friedman. La decisione ha fatto decadere la accuse anche contro Jumana Nagarwala, una dottoressa che ha praticato per anni la mutilazione genitale su bimbe tra i sei e gli otto anni di età. La donna ha detto di appartenere ad una setta religiosa musulmana denominata Dawoodi Bohra. Decadute le accusa anche contro tre delle quattro madri incriminate per aver sottoposto le figlie a mutilazione genitale. La Repubblica