Overfitting

quindi mi metterò in denaro al primo livello, se poi riuscirò a venderle sul bid farò una tradatina altrimenti le terrò per il cliente...

Sull'ask vorrai dire.

certo che se poi il prezzo scende mi trovo con un acquisto alto che non riuscirò più a vendere..

E' la dura vita dei giocatori di ping pong :D
Poi che vuol dire che non riuscirai più a vendere?
Basta abbassare il prezzo...
Non è mica scritto nelle regole del ping pong che non losserai mai :D
 
Il rischio lo misuri come la variazione di valore del portafoglio da oggi al nuovo scenario, e via così per altri scenari plausibili (che si spera la tua abilità di trader ti permetta di delineare in modo più intelligente che non fare 10,000 percorsi completamente casuali sperando di azzeccare anche un 11 settembre).

Che poi è esattamente quello che la Cassa cerca di fare calcolando i... :censored: :censored:

Poi, come ovvio, dato che i ... :censored: :censored: hanno valenza giornaliera, è evidente che quello che io ho chiamato qui "coefficiente K", a parità di avversione al rischio, deve essere tanto più alto, quanto più lungo è l'orizzonte temporale del trade.

Se pensiamo di muoverci in un GBM, faccio notare che 10 è "circa" la square root di 90 :eek::eek::eek:, ma questa è solo una osservazione triviale e scherzosa, che nessuno cerchi del metodo nelle mie follie... :lol::lol::lol:


PS il jpeg è tratto da qui: http://www.cmegroup.com/clearing/files/margins-on-options.pdf
 

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Lo confesso, ero fuori strada! :(

Francamente visto il tipo di "fornitura" non saprei proprio aiutarti, ma giusto a livello di brainstorming, hai provato a cercare coperture finanziarie? :mumble:

Col ping pong, specialmente su mercati illiquidi, è sempre bene tenerne pronta una, anche raffazzonata, quando possibile.

Poi sta a te vedere se usarla solo in caso di pericolo, oppure sistematicamente.

P.S. Quando vuoi cancelliamo tutto.

Proverò a vedere cosa c'è in giro, magari sento un pò di banche, potrebbe nascere qualche bella cosetta :up::up::up:
Non perdete tempo a cencellare i vostri post, cancello io uno o due dei miei, grazie mille a tutti, se per caso vi vien in mente altro fate un fischio, io vi aggiorno se mi licenziano :D:D:D
 
Io credo che il peccato originale di questa discussione sia stato non definire bene cosa ciascuno di noi intende per rischio.

Scusami GML, in tutto questo trambusto ho dimenticato anche te.

Il problema è che il rischio non può essere definito arbitrariamente da ognuno di noi: altrimenti si rischia o di definirlo come una probabilità, come avveniva 2 anni fa, oppure come una "massima perdita possibile", come avviene ora (con una ingenuità sorprendente :(). Entrambi errori, a mio parere, molto gravi.
Il rischio scaturirà comunque dal prodotto di probabilità e quantità.

Cominciamo dal link più semplice:

Risk - Wikipedia, the free encyclopedia

Estraggo:

Financial risk is often defined as the unpredictable variability or volatility of returns, and this would include both potential better-than-expected and worse-than-expected returns. References to negative risk below should be read as also applying to positive impacts or opportunity (e.g. for "loss" read "loss or gain") unless the context precludes this interpretation.

Il mio intento (fallito) in questo richiamo a vecchie discussioni, lo confesso, era principalmente quello di coinvolgere Luciom, il quale mi è sembrato l'unico ad aver esplicitato correttamente il concetto di rischio, che soprattutto un opzionista deve considerare "nel suo insieme", ovvero con l'"opportunità". Infatti una covered call è più rischiosa di un long equity.

In particolare volevo farti notare, visto che avevi manifestato interesse a procedere nella discussione, come il concetto di "massima perdita" sia completamente fuorviante nella gestione del rischio, soprattutto in termini opzionistici.

Infatti la massima perdita di uno short strangle, ipotizzando un intervallo limite per i prezzi del sottostante, è praticamente minore della massima perdita della singola gamba, eppure il suo rischio è maggiore.

Riassumendo, secondo me è particolarmente grave considerare una covered call rischiosa quanto un long equity (magari cammello o maveri ricorderanno le discussioni di qualche secolo fa sulle "smediate" magiche). Ed è ancora più grave considerare il rischio di uno short strangle addirittura minore di quello di una sua singola gamba.

Sullo short strangle p.e. non capisco bene se devo intenderlo come valore assoluto ($ risk) o relativo (% risk) Se immagino di impiegare lo stesso capitale per ciascuna delle 2 opzioni, allora nello short strangle ho raddoppiato il capitale a rischio, quindi ad intuito mi aspetterei un $ risk maggiore rispetto al solo naked, ma un % risk minore. Spero di non aver aggiunto ulteriore polvere alla nuvola ;)

Come già detto a skew, il rischio "in prima battuta" devi considerarlo "assoluto", e poi relativizzarlo in base alle tue capacità. Il ragionamento sul capitale impiegato è fuorviante, perché, a parte i margini, quando vendi due opzioni incassi due volte: ovvero il tuo rischio aumenta, nonostante i margini diminuiscano.
 
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A naso, secondo me puoi trovare qualcosa di liquido e sufficientemente correlato. Ti consiglio comunque di evitare le banche, se non dopo aver cercato attentamente in rete.

Se trovi una copertura accettabile, potresti addirittura arbitrare, e fare tombola :up:

P.S. Nell'ipotesi remota in cui dovessi fare tombola, ti prego vivamente di utilizzare adeguati money management e risk management. Lo dico solo ed unicamente per il tuo bene, visto che si tratta del tuo lavoro e non di una ridicola scaramuccia da forum.

Si capisco cosa vuoi dire, infatti ci vado con i piedi di piombo :up::up::up:
 
Il mio intento (fallito) in questo richiamo a vecchie discussioni, lo confesso, era principalmente quello di coinvolgere Luciom, il quale mi è sembrato l'unico ad aver esplicitato correttamente il concetto di rischio, che soprattutto un opzionista deve considerare "nel suo insieme", ovvero con l'"opportunità". Infatti una covered call è più rischiosa di un long equity.

Oh, finalmente stiamo andando al nocciolo.

Covered call, a.k.a. short put più rischioso del long equity?

Il ragionamento di chi lo scrive è ovvio, il covered call condivide tutto il downside del long equity, tranne quel piccolo cuscinetto che Cren ha chiamato "K" e che PGP ha definito infimo (:eek::eek:) rispetto ad "x", mentre rinuncia a tutto l'upside che si manifesta oltre (strike + k).

Dato però che questo ragionamento è smentito da qualche decade di esperienza di mercato (o anche semplicemente dagli indici delle rispettive strategie che si trovano sul sito del CBOE) ..... dobbiamo pensare che ... o l'esperienza di mercato non conta nulla ..... oppure c'è un missing link che non permette di passare direttamente dalle pagine di wikipedia alla pratica operativa.

Ma sentiamo, mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli altri..............

Any Takers?
Conte?

PS senza paura di sparare stupidaggini, che senza l'entrata a gamba tesa nel paragone "short strangle - short put" - saremmo ancora tutti qui a parlare del sesso degli angeli....



Cren, puoi prendere in giro solo te stesso: k è infimo rispetto a quello che potrebbe essere x. Vuoi usare le distribuzioni di probabilità? Vuoi usare gli integrali? Accomodati, questo è il momento!!!

Tra parentesi, spero che a nessuno sia sfuggito l'aspetto potenzialmente dirompente e rivoluzionario di questa affermazione (se fosse vera).

Questa affermazione sta praticamente dicendo (adesso arriveranno le smentite, lo so, ma non mi interessa) che il mercato SOTTOVALUTA SISTEMATICAMENTE e STRUTTURALMENTE le opzioni rispetto al rischio che incorporano.

In pratica, ci sta dicendo che esiste una inefficienza strutturale nel pricing che - se fosse vera (e purtroppo non lo è) - sarebbe la cosa più simile alla macchina stampa soldi che io abbia mai visto (seconda sola alle famose telefonate Roma-Milano del tempo che fu).

Purtroppo, invece, ci dice "solo" - più modestamente - che la valutazione del rischio di una posizione SHORT in opzioni è al 100% soggettiva, per quanti integrali, distribuzioni di probabilità e pagine di wikipedia possiate linkare.
 
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Tra parentesi, spero che a nessuno sia sfuggito l'aspetto potenzialmente dirompente e rivoluzionario di questa affermazione (se fosse vera).

Questa affermazione sta praticamente dicendo (adesso arriveranno le smentite, lo so, ma non mi interessa) che il mercato SOTTOVALUTA SISTEMATICAMENTE e STRUTTURALMENTE le opzioni rispetto al rischio che incorporano.

In pratica, ci sta dicendo che esiste una inefficienza strutturale nel pricing che - se fosse vera (e purtroppo non lo è) - sarebbe la cosa più simile alla macchina stampa soldi che io abbia mai visto (seconda sola alle famose telefonate Roma-Milano del tempo che fu).
E' la stessa osservazione che ho fatto anche io, ma ero già partito dal presupposto che GiuliaP non potesse ovviamente intendere una cosa del genere, perché avrebbe significato che le opzioni vanno comprate a prescindere in qualsiasi circostanza.

Sono sicuro che GiuliaP non intendesse dire questo (anche perché empiricamente notiamo che generalmente è vero il contrario, cioé che se non si verificano shock i venditori seriali tendono a veder crescere la propria ricchezza nel tempo a scapito dei compratori, v. anche opportuni indici CBOE), quindi io ho inteso la sua affermazione in questo modo:
...allora non si tratta più di cercare di quantificare il rischio a cui è esposta una figura in opzioni: se per te tutti i contratti in giro sono cheap e basta avere il giusto timing nel comprarli, sai bene che in giro troverai gente che magari vende premi da anni e anni e dirà tutto il contrario, cioè che l'unico modo per guadagnarci è stare corti di Gamma e Vega.
Ovvero ho interpretato l'affermazione di GiuliaP come se lasciasse sottinteso il fatto che... andare lunghi di Gamma è meglio che andare corti perché il premio che si incassa nel secondo caso è infimo rispetto al rischio che si corre, ma... solo col giusto timing! :D
 
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E' la stessa osservazione che ho fatto anche io, ma ero già partito dal presupposto che GiuliaP non potesse ovviamente intendere una cosa del genere, perché avrebbe significato che le opzioni vanno comprate a prescindere in qualsiasi circostanza.

...............
Ovvero ho interpretato l'affermazione di GiuliaP come se lasciasse sottinteso il fatto che... andare lunghi di Gamma è meglio che andare corti perché il premio che si incassa nel secondo caso è infimo rispetto al rischio che si corre......

E' inutile che fai il diplomatico :clap::clap::clap:... queste tue due frasi qui sopra vogliono dire la stessa cosa.

Stiamo parlando di opzioni, non siamo nè in un corso di dialettica nè di semantica....

E comunque non sviare il problema:

SECONDO TE.... covered call più rischioso di long equity, solo perchè l'area del payoff del covered call copre una superficie inferiore?? :mmmm::mmmm::eek::eek:


EDIT: se davvero Luciom ha detto o lasciato intendere questo, per favore datemi il link, che voglio andarlo a leggere coi miei occhi.....
 
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E comunque non sviare il problema:

SECONDO TE.... covered call più rischioso di long equity, solo perchè l'area del payoff del covered call copre una superficie inferiore?? :mmmm::mmmm::eek::eek:
Questo è l'altro aspetto cui accennavo, cioè quello del loop autoreferenziale: o definiamo un metodo quantitativo per valutare il rischio delle posizioni complesse oppure, in assenza di questo metodo, io posso solo rifarmi a ciò che dovrebbe determinare il prezzo di quel contratto... visto che il prezzo di quel contratto è proprio ciò che dovrebbe remunerare il venditore per il rischio che si assume!

E, se escludiamo di trovarci in una situazione in cui sappiamo già cosa accadrà in futuro, per forza dobbiamo porci in un'ottica neutra e dire che inevitabilmente, affinché la Call venduta sia a fair price, il valore atteso delle due posizioni è esattamente lo stesso, visto che il premio che incasso con la vendita racchiude la probabilità che il sottostante parta al rialzo e i guadagni che ne conseguiranno.

Per usare i tuoi termini, non basta valutare l'"area" coperta dal payoff: bisogna valutare la probabilità di andarla ad "occupare" effettivamente entro un certo tempo, e nel premio della Call entrambi gli aspetti sono presi in considerazione.

Possiamo discutere del fatto che siano presi in considerazione sempre in modo sbagliato e strutturalmente sottovalutati, come pare accennare GiuliaP (ma io non credo affatto che intedesse una cosa del genere), ma sta il fatto che se la covered Call fosse sempre più rischiosa di una long spot probabilmente nessuno venderebbe Call.

Quindi per me la covered Call non è più rischiosa: se la Call è ben prezzata, il premio vale esattamente il valore atteso (attualizzato) dei guadagni che conseguirei andando lungo di sottostante alle condizioni espresse dal contratto.

_________________________________

GiuliaP, ho capito che ti piace pubblicare bambolotti, ma il punto è che adesso stiamo cercando di ragionare da persone civili e in modo formalmente corretto: io mi sono esposto cercando di interpretare il pensiero di Imar, e credo di averlo riportato correttamente, e ho anche provato a comprendere la tua posizione (ovviamente non ci crederai mai, ma - prima di pubblicare la sua ottima sintesi - Il Conte Pedro ha avuto uno scambio di opinioni con me per farsi riassumere le rispettive posizioni in questa discussione, quindi anche qui direi che non ho preso troppo la tangente nell'intendere il tuo ragionamento).

Adesso, però, non c'è molto da girarci attorno o fare i misteriosi: se hai un concetto da esprimere per rispondere alla domanda di Imar, fallo; se ti vuoi divertire a prenderci tutti in giro, almeno di' subito che vuoi procedere in quella direzione :)
 
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