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& I will remove the world
Guarda GML, a me francamente l'ultimo Taleb neanche piace particolarmente, in senso decrescente a partire da "Giocati dal Caso".

Tuttavia prima di esprimere giudizi affrettati e probabilmente superficiali sulla persona, dovresti approfondire anche la parte tecnica della sua produzione letteraria. Quella letta da molte meno persone, e compresa da ancora meno.

Dopo, probabilmente, "estratta la qualità informativa", potresti rivedere l'epiteto "clown", quantomeno affrettato.

Questo ottimo libro, che parla anche di rischio, potrebbe esserti estremamente utile, tra l'altro, anche per rispondere alle tue domande a Imar:

Amazon.com: Dynamic Hedging: Managing Vanilla and Exotic Options (Wiley Finance) eBook: Nassim Nicholas Taleb: Kindle Store

Qualora non volessi approfondire direttamente questo aspetto, anche una veloce scorsa al suo curriculum potrebbe aiutarti ad essere meno sbrigativo nei giudizi ;)

P.S. Sul fatto che "verrebbe a noia" concordo. A me già è venuto! :D

Il mio era un periodo ipotetico del secondo tipo. Cmq grazie per il libro (sono al 5%) :up:
Le mie domande erano anche a Imar, se vuoi spendere qualche parola sii la benvenuta.
 

Luciom

Nuovo forumer
Supponendo i ritorni dell'anno n+1 indipendenti dai ritorni dell'anno n, potremmo usare il CLT nominato da Cren per affermare che la verde tenderà ad una forma più normale e quindi assomiglierà maggiormente alla rossa.

D'altra parte, 20 anni dovrebbero essere sufficienti non dico per scoprire la ruota, ma almeno la leva (e in tal modo invalidare l'ipotesi iniziale). ;)

I ritorni in % saranno pure indipendenti, ma si baseranno sul nominale effettivo dell'anno precedente. Praticamente devi fare un pò di simulazioni montecarlo e vedere cosa succede.

Onestamente non ho capito a cosa ti riferisci con 20 anni per scoprire la leva e invalidare l'ipotesi iniziale (Quale leva? quale ipotesi?)
 

GiveMeLeverage

& I will remove the world
I ritorni in % saranno pure indipendenti, ma si baseranno sul nominale effettivo dell'anno precedente. Praticamente devi fare un pò di simulazioni montecarlo e vedere cosa succede.

Onestamente non ho capito a cosa ti riferisci con 20 anni per scoprire la leva e invalidare l'ipotesi iniziale (Quale leva? quale ipotesi?)

Era una battuta.
I ritorni % non sono indipendenti e non puoi quindi usare il CLT se usi la leva, se cioè la frazione di capitale impiegato dipende sia dai risultati passati che dalle aspettative future espresse dalle due curve (path dependence).

Nel caso di un portafoglio perfettamente statico, penso invece non conti la storia e quindi non sia necessario montecarlo ma basti la convoluzione, però vado ad intuito, non sono sicuro della cosa.
 
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Imar

Forumer attivo
1) sono interessato allo "studio liberamente scaricabile da internet", ma non l'ho trovato subito... ringrazio chi volesse condividere eventuali link.
Ho trovato invece questa cosa qui, che analizza brevemente la vendita di vola su uno spettro più ampio rispetto ai soli equity index:
PIMCO | In Depth - The Volatility Risk Premium

Tutto quanto significativo dello studio è nel mio jpeg.

In realtà, l’ultima cosa che voglio è pubblicizzare/sollecitare metodologie di trading per le quali l’utente medio non è in grado di avere una corretta percezione qualitativa del rischio (spiego meglio dopo, parlando di Taleb).

Mi piaceva solo sottolineare che il nostro dinamico duo Cavalier Kurt/Pettegolina si fossero rinchiusi in una torre di avorio a parlare di rischio, evitando accuratamente di confrontarsi col mercato (nonostante i miei sommessi e ripetuti inviti…).

Non voglio neanche dire che 24 anni di mercato sono una prova decisiva, piuttosto che non si possono liquidare con nonchalance, affermando semplicemente un “a fronte della stessa massima perdita raddoppio le probabilità….”

2) "This article examines the performance of options strategies that aim to capture a return premium over time as compensation for the risk of losses during sudden increases in market volatility. We show that these “volatility risk premium” strategies deliver attractive risk-adjusted returns across 14 options markets from June 1994 to June 2012. [..] successful implementation would require diversification across major options markets (equities, interest rates, currencies and commodities)"

Sembra rilevare l'esistenza proprio di un volatility (o variance) risk premium, non (soltanto) di un correlation premium.
Opinioni in merito? Risultati di una lettura più critica e consapevole di quanto possa essere la mia al momento?

Il “correlation premium” riguarda solo gli indici azionari (o comunque rappresentanti un basket di asset) e si evidenzia quando la IV dell’indice è superiore a a quella calcolata dalla media pesata delle IV dei suoi componenti, scontata per un dato livello di correlazione attesa tra gli asset.

La differenza si chiama implied correlation e può essere confrontata con la realized correlation, esattamente come si fa con la volatilità (per dettagli vedere, Colin Bennet, Trading volatility, un ebook liberamente scaricabile qui Trading Volatility by Colin Bennett).

Dato che il dispersion trading nasce per definizione delta neutral e vega neutral, è ragionevole pensare che la sua passata profittabilità sia dipesa da un correlation premium, che ultimamente sembra essersi ristretto. Marko Kolanovic di JPM spiega in “Why we have a correlation bubble” che le tecniche di HFT e di statistical arbitrage su ETF portano ad una aumento del livello di correlazione medio normale dei mercati.

Nel framework di B&S (che tutti in qualche modo usano, se non altro come standard per avere un linguaggio comune), l’implied correlation non è direttamente osservabile, e si "scarica" sulla IV.
Abbiamo più volte osservato che IV è un nome infelice, avrebbe dovuto chiamarsi “other than above” :-o:-o, dato che è la grandezza su cui convergono tutti gli input che concorrono a determinare il valore di una opzione non altrimenti esplicitati nella formula di B&S.
Per cui è probabile che quando molti autori parlano di differenza tra IV e HV sugli indici azionari (ed es, come nello studio che hai linkato), stanno parlando anche di “correlation premium” (e non solo, anche di VVol, per esempio)….. ma in maniera del tutto inconsapevole :eek::D:lol:.

Riguardo all’esistenza del “volatility premium” sul atri mercati, rimando a Illmanen, Expected return.
Qualcosa sembra esserci, ma niente di paragonabile a quanto STORICAMENTE mostrato sugli indici azionari.
Tra l’altro sulle commodities fisiche conta molto il periodo sotto esame (non è la stessa cosa vendere volatilità sulla soia dopo un crollo dei raccolti o con raccolti abbondanti). Inoltre, le FX Options sembrano un mondo a parte (http://www.nber.org/papers/w18644)
Molto interessante, pur se datato, è anche il backtesting di Gallacher, in "The Options edge".


3) "As always, there is a limit to conclusions that can be drawn based solely on historical-return analysis. Some potential risks may not have been realized during the sample period. However, given the economic rationale for the existence of a volatility risk premium, and the supportive supply-demand situation that emerged following the 2008 financial crisis, we believe an allocation to volatility strategies could enhance portfolio efficiency. An allocation should not be sized solely on historical-return statistics, however, but on conservative estimates of potential future returns.

Questo si ricollega alla mia domanda iniziale (messaggio in cima).
Se non posso stimare la grassezza delle code, come posso sapere se il risk premium che mi offre il mercato sia o meno adeguato al rischio che sto correndo? Leap of faith?
Dietro l'angolo potrebbe esserci l'evento che mi trasforma una coda grassa in una coda obesa...
Al riguardo, Nassim:

Già, più o meno come in tutte le strategie che non siano un arbitraggio chiuso.
Sorry, è un mondo difficile, lo so…. Se avete strategie che non richiedano leap of faith (btw, anche l’idea di saper determinare il valore meglio del mercato per me è un leap of faith al 100%, ma lascio perdere sennò rientriamo in loop) e non siano implementabili solo con la velocità di Citadel…. Io sono interessato.

Per lo short option, però c’è un elemento di rischio in più che spesso viene solo intuito o racchiuso genericamente nella parola “LEVERAGE”, che purtroppo non rende tutta l'idea: all’apertura della posizione, il writer non è MAI in grado di determinare con certezza quale sarà la sua esposizione totale, perché questa aumenterà tanto più il mercato “gli va contro” (al ribasso, poi l’effetto è addirittura composto , delta + vega). Usando termini molto banali, atecnici (e sicuramente approssimati) è questo che – IMHO - intende dire Taleb.
Fermo restando che il consiglio di leggere almeno le prime 280 pg di Dymanic Hedging è sicuramente valido (un giorno o l’altro lo dovrò fare anch’io….:lol::lol::lol:).
4) Se per andare short di vola, invece di short strangle o straddle (PIMCO) usassi l'iron fly di cui s'era parlato tempo addietro?
Sarebbe un po' l'unione della strategia "vendi vola" con quella di Taleb (compra opzioni DOTM).
Controindicazioni (a parte le maggiori commissioni visto che raddoppio il numero di opzioni)?

Come già detto, l'ultima cosa che voglio fare qui è dare l'impressione di supportare singole strategie/modelli.
Tra l’altro, le discussioni sulle figure opzionarie, mi sembrano un po’ come le stucchevoli discussioni calcistiche sui moduli,……. è meglio giocare col 3-5-2 o col 4-2-3-1. Servono a far pagare stipendi a giornalisti ed allenatori, ma la verità è che …..è meglio giocare con grandi campioni……….
Mi limito solo a far notare che gli indizi del CBOE di cui abbiamo parlato hanno una esposizione SIA sull’equity SIA sulla volatilità (cioè, sono sia LONG delta che SHORT vega).
Anche uno short strangle simmetrico, di solito è leggermente LONG delta.

E che spesso si ha esposizione short volatility senza esserne consci. In un recente studio, ad esempio, è stato dimostrato che ribilanciare le posizioni equivale ad aggiungere uno short straddle in portafoglio. Aumenti il rischio, non stupisce quindi che debba aumentare anche il rendimento atteso.

Il trading “puro” di volatilità è tutta una altra bestia rispetto a quanto abbiamo visto qui, consiglierei di iniziare con un approfondita lettura del fondamentale thread “nessuno segue il VIX” su FOL (bei tempi allora, capivo perfino quello che diceva PGP…..)

Le mie domande erano anche a Imar, se vuoi spendere qualche parola sii la benvenuta.

:lol::lol::lol::lol:
Una piccola regola di ........ :eek::eek: sopravvivenza per questo thread.
Come avrai notato, PGP al 99% non risponde neanche a domande rivolte direttamente a lei (o meglio risponde sempre, ma con un giro di valzer...:D:D).
Se vuoi avere un minimo di speranza (è un outlier da 6 sigma...ma la probabilità non è mai zero :D:D:D) di coinvolgerla costruttivamente (come io per primo auspico), non chiedere in primis ad Imar.... ma genericamente a tutto il forum :cool::cool::cool::cool:
 
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Luciom

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Era una battuta.
I ritorni % non sono indipendenti e non puoi quindi usare il CLT se usi la leva, se cioè la frazione di capitale impiegato dipende sia dai risultati passati che dalle aspettative future espresse dalle due curve (path dependence).

Nel caso di un portafoglio perfettamente statico, penso invece non conti la storia e quindi non sia necessario montecarlo ma basti la convoluzione, però vado ad intuito, non sono sicuro della cosa.

Hai path dependence anche senza leva per questo ti ho parlato di simulare con montecarlo.
 

GiveMeLeverage

& I will remove the world
[..]
Già, più o meno come in tutte le strategie che non siano un arbitraggio chiuso.
Sorry, è un mondo difficile, lo so…. Se avete strategie che non richiedano leap of faith (btw, anche l’idea di saper determinane il valore meglio del mercato per me è un leap of faith al 100%, ma lascio perdere sennò rientriamo in loop) e non siano implementabili solo con la velocità di Citadel…. Io sono interessato.
[..]

1) grazie
2) ma certo, l'ho anche premesso in qualcuno dei primi messaggi; semplicemente, il salto risulta più facile da una scogliera conosciuta (o che mi pare di conoscere, differenza importante ma solitamente apprezzabile solo a posteriori ;)).
3) su tutto il resto ho bisogno di un po' di riflessione...
 

GiveMeLeverage

& I will remove the world
Hai path dependence anche senza leva per questo ti ho parlato di simulare con montecarlo.

Tu dici?
Non riesco a formalizzare, ma ad intuito se il ritorno non entra come input nelle scelte dell'investitore non dovrebbe esserci path dependence.

Cmq concorderai che tanta più path dependence e tanto più preferibile la verde, o vedi dei vantaggi nella rossa?
 

Luciom

Nuovo forumer
Imar hai toccato 200 punti interessantissimi va vorrei focalizzarmi su due di quelli.

La correlation bubble (è tutto super + correlato di quanto non gradiremmo, in layman terms), e il leap of faith necessario per poter pensare di battere i mercati.

Partiamo dal secondo, dato che fino a poco tempo fa avevo la stessa opinione.

Non mi sono mai interessato allo stockpicking se non di recente proprio per quel motivo. MA. MA.

Ti racconto alcune storie che secondo me si spiegano solo se prendi la EMH e la butti nel cesso :D

La prima è la storia, generica, della reaction on the news. Il trend following di brevissimo lì è talmente evidente che non so come si fa a sperare anche solo lontanamente che i mercati siano efficienti in quei momenti.

Si possono fare un milione di esempi aneddotici ma il concetto credo ti sia molto chiaro: esce news negativa specifica per il titolo, cala a caso, non per modelli precisi che inglobano istantaneamente i nuovi elementi nella valutazione del fair price etc etc; se entri intraday a trail stretto nella direzione della news in media fai soldi. Conosco varie persone che campano facendo SOLO QUELLO.

Parliamo del cramer effect se vuoi, proprio vedi correlazione netta sui grafici quando cramer dice un nuovo nome in tv (o reversa una posizione personale su uno di quei nomi).

Parliamo di apple. Come può la società + grossa del mondo come market cap, + analizzata del mondo come coverage etc etc, swingare così anche senza news-specifiche? come può esser raddoppiata di valore in 2 anni... o il mercato era demenziale e totalmente inefficiente con apple a 60, o ora vicino a 120, tertium non datur, cioè a me pare evidente che in (almeno) uno dei due casi abbiamo la prova certa che il mercato non è efficiente.

Parliamo dei tanti studi che sicuramente conosci che dimostrano che qualcosa come l'80-90% della volatilità dell'equity non ha alcuna giustificazione rispetto ai fondamentali. Cioè su 0 novità, prezzi oscillano a caso lo stesso di parecchio.

Insomma l'EMH è una cag ata fantozziana, se si pensa che valga sempre per tutto. Anche la forma debole.

Attenzione che spesso grossomodo descrive la realtà. Ma con migliaia di mercati, attivi ogni giorno, la probabilità che almeno decine di questi siano in una fase in cui EMH vale 0 è praticamente 1.

Ora SE concordi con questo, ancora non abbiamo dimostrato che i mercati sono "battibili".

Se tutto il noise che nega EMH è completamente unicamente e puramente casuale, allora ok, i mercati rimangono non battibili anche se non efficienti.

Ma è così? l'herd è COMPLETAMENTE UNPREDICTABLE? la dead money degli operatori con significativi costraint (pension fund etc etc) non esiste?

A me pare che questa ipotesi sia ancora + fantozziana di EMH.

O per meglio dire... se concordiamo che EMH (anche debole) non è legge, allora o mi convinci che c'è una legge forte sul fatto che il noise sia tutto white e completamente unpredictable, oppure viceversa l'unica posizione logica razionale è che il mercato è potenzialmente battibile da parte di un operatore snello (senza i costraint di cui sopra) che abbia un modello che anche solo al 51% sia in grado di predirre anche solo parzialmente la direzione del noise, anche solo in alcuni mercati e in alcuni momenti.

Che poi per l'equity almeno è ragionevolmente chiaro cosa significa "battere il mercato". Anche se comunque così ovvio non è, vedi tutta la questione equal weigth etc etc. Già non è ovvio cos'è il mercato insomma. Qual è il benchmark.

Ma per i bond? come fai per i bond a dire qual è il mercato e se lo hai battuto o no?

E in che valuta fai i conti?

///

Per la correlation bubble, da quando è presente? mi pare di intuire che non sia una cosa recentissima, mi pare di intuire che sia da quasi 10 anni... c'è modo di avere quei dati tra 2005 e oggi? cioè i rendimenti del vendere volatilità etc etc?

Io non nego che 24 anni siano "tanta roba". Però abbiamo un contro-esempio abbastanza netto: i bond. I bond sono nel bull market + incredibile, + prolungato, + netto, che si sia mai visto nella storia di credo qualunque asset.

Bullmarket di quanto, 30 anni? roba che long il trentennale usa facevi rendimenti da capogiro incredibili (vendendo ogni anno e ricomprando il trentennale), qualcosa di assurdo.

Però non credo che qualcuno si azzardi a prendere quel periodo per dire che quindi, da oggi, gogogo tutti lunghi bond trentennali ed è il modo di fare infiniti soldi.

Hai anche i 30y che han smesso di essere anticorrelati all'equity... cioè sta cambiando davvero tutto.

Quindi voglio dire, quanto peso dai alla possibilità che il periodo esaminato per la vendita della volatilità fosse il "periodo migliore di sempre per quel trade"?

So bene che hai scritto a chiarissime lettere che non suggerisci quel trade come evidentemente preferibile al long equity (o ad altro).

Appunto ti chiedo di esplicitare meglio la tua posizione a riguardo.

E, + in generale, alle nuove caratteristiche della correlazione. Perchè io qui son veramente preoccupato, l'altro giorno riguardavo il mio portafoglio e anche + in generale l'attrattiva o meno di alcune modifiche dello stesso, e mi sono reso conto che il 90% delle bet alla fine, con qualche peculiarità specifica che magari per orgoglio o stupidità mi porta a pensare che ci sia edge, riguarda QE europa sì/no & oil price che recupera sì/no.
 
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Luciom

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Tu dici?
Non riesco a formalizzare, ma ad intuito se il ritorno non entra come input nelle scelte dell'investitore non dovrebbe esserci path dependence.

Cmq concorderai che tanta più path dependence e tanto più preferibile la verde, o vedi dei vantaggi nella rossa?

Guarda che la path dependence significa unicamente che a seconda di come "inizi il cammino" (di come ti va i primi periodi) il resto del cammino dipende da quello.

Con o senza leva, se nella rossa "runni bene" i primi 3-4 periodi saluti la verde e non la incontri quasi mai +.

Viceversa se runni male, la verde ti saluta e campa cavallo per andarla a prendere.

Per cosa è preferibile dipende dagli obiettivi (umani) di quel portafoglio. Se per esempio sono soldi che , come target, tra 10-15 anni gradiresti usare per comprare casa a tuo figlio , allora direi che la verde è decisamente preferibile. Mal che vada la comprerai + tardi o dovrai risparmiare di + o dovrà mettere + soldi lui, ma quasi certamente il gruzzoletto abbondante glielo consegni tra una decina d'anni.

Se l'obiettivo invece è arrivare a una cifra data la quale puoi mollare per sempre il lavoro, la chance che questo accada in un periodo non lunghissimo è pressochè zero con la verde , con la rossa non è enorme ma c'è.

Quindi la rossa, a pari EV, ti da una possibilità (in quel caso) che la verde quasi ti preclude.

Inoltre se ipotizzi un draw-down annuale del 2-3-4% per usarli sti soldi, cambia ancora lo scenario.
 

GiveMeLeverage

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Guarda che la path dependence significa unicamente che a seconda di come "inizi il cammino" (di come ti va i primi periodi) il resto del cammino dipende da quello.

Con o senza leva, se nella rossa "runni bene" i primi 3-4 periodi saluti la verde e non la incontri quasi mai +.

Viceversa se runni male, la verde ti saluta e campa cavallo per andarla a prendere.
Non sono affatto d'accordo, altrimenti la stessa cosa varrebbe se confronti p.e. la verde con se stessa.
Se nella verde runni bene i primi 3-4 periodi saluti l'altra verde che ti ha reso intorno allo 0 e non la incontri quasi mai + :no:

I rendimenti (logaritmici) sono sommabili, che tu faccia bene prima o dopo imho non cambia.
Per questo dico che se non modifichi in alcun modo il portafoglio, la distribuzione a 20 anni è una convoluzione delle distribuzioni annuali.


Per cosa è preferibile dipende dagli obiettivi (umani) di quel portafoglio. Se per esempio sono soldi che , come target, tra 10-15 anni gradiresti usare per comprare casa a tuo figlio , allora direi che la verde è decisamente preferibile. Mal che vada la comprerai + tardi o dovrai risparmiare di + o dovrà mettere + soldi lui, ma quasi certamente il gruzzoletto abbondante glielo consegni tra una decina d'anni.

Se l'obiettivo invece è arrivare a una cifra data la quale puoi mollare per sempre il lavoro, la chance che questo accada in un periodo non lunghissimo è pressochè zero con la verde , con la rossa non è enorme ma c'è.

Quindi la rossa, a pari EV, ti da una possibilità (in quel caso) che la verde quasi ti preclude.

Inoltre se ipotizzi un draw-down annuale del 2-3-4% per usarli sti soldi, cambia ancora lo scenario.

Grazie al downside risk molto inferiore, la verde ti permette di usare una leva ben maggiore della rossa, quindi a mio avviso hai la ragionevole attesa di andare in pensione prima.
(Era una delle asimmetrie tra downside risk e upside opportunity di cui ti parlavo in un precedente messaggio).
 
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