Ma io ancora non capisco di cosa stiamo parlando...
Il payoff lo conosco (lo posso perfino complicare a piacere attraverso le strategie...), la pdf in quel preciso istante me la dà il mercato.
Payoff * pdf (integrato e scontato) = fair price (stimato dal mercato ed in quel preciso momento).
Ho una pdf diversa? Fine, prendo posizione.
Qualcuno ha una pdf diversa e io riesco a hedgiarmi con la pdf di mercato? Fine, gli faccio da controparte.
Etc...
Come tengo a bada i miei rischi? What-if, ad esempio... Magari poi decido di hedgiare i fattori che mi danno più fastidio...
Quindi?
Quindi confondi anche tu rischio con convenienza
![Smile :) :)](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAIAAAAAAAP///yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7)
D)
Già nella prima parte della discussione è stata evidenziata la necessità di separare la fase di modellazione del trading da quella di valutazione del rischio. Ovvero la necessità di valutare il rischio "fuori" dal modello.
Quando valuti il rischio non stai (ri)valutando la tua strategia: quello può farlo solo il mercato. Stai ipotizzando mercato efficiente, ovvero modello errato, e cercando di misurare quanto "potresti perdere/guadagnare". Se considerassi (erroneamente) il modello giusto a priori, il rischio diventerebbe comunque nullo/inutile (caso GML ante truppe cammellate).
Del resto nella
tua accezione di rischio, in ipotesi di mercato efficiente, non saresti mai in grado di dire cos'è rischioso: tutto avrebbe lo stesso rischio.
Eppure sappiamo bene, anche istintivamente, che vendere un'opzione sarà sempre e comunque più rischioso che comprarla. Indipendentemente dal suo prezzo, che ripeto dobbiamo considerare, in questa fase, efficiente.
Mi ero perso la regola che non si poteva cambiare sottostante.
E' una regola implicita o esplicita?
Cmq vediamo come aggirarla: anche in un calendar spread sullo stesso sottostante il rischio non si somma (nemmeno algebricamente).
Aspetta...
![Vedo e stravedo :futuro: :futuro:](/images/smilies/futuro.gif)
...scommetto che i calendar spread sono esclusi dalla strategia perfetta.
Ti lascerò a bocca aperta: io il rischio lo sommo, in ipotesi assumibili, anche con sottostanti differenti e strategie orizzontali
Ma qui il discorso si fa lungo ed un filo più complesso, per vari motivi non era mia intenzione arrivarci: e se ci abbiamo messo tanto tempo per capire che il rischio si valuta "fuori" dal modello, che si considera nel suo insieme, e che si deve accettare come funzione di spazio e tempo, quest'altro piccolo passo quanto meno richiede la sedimentazione di queste prime "aperture" di vedute
D'altro canto il mio intento sin da principio era quello di evidenziare esattamente la necessità di considerare il rischio anche nella sua parte positiva: fatto questo, se ti senti "insoddisfatto" e vuoi che ti lasci un contentino sulla (non) sommabilità del rischio sotto determinate ipotesi, te lo lascio volentieri!!!
![Pollice su! :up: :up:](/images/smilies/thumbsup.gif)
Dopo aver acceso il phon e bloccato le ventole, il mio PC mi ha spiegato la corrispondenza tra gradi di libertà & entropia.
Purtroppo subito dopo si è autosvincolato della propria materialità ripiegandosi in una delle 7 dimensioni nascoste.
Ho chiesto ad Entropica di cercarlo.
La pdf è probabilità in funzione della quantità, comprende entrambi gli aspetti anche senza farne il prodotto.
Come già detto in altri messaggi, io mi accontenterei della pdf, l'attributo che le manca non è la completezza bensì la conoscibilità (stesso problema che ha la distribuzione dei prezzi del sottostante che usi tu).
Molto grave! Hai fatto un gran casino!!!
Il rischio non può essere una quantità, e neanche una probabilità. Inoltre la pdf NON è funzione del payoff. Ed il prodotto è necessario.
Questi sono errori molto banali, dovresti arrivarci da solo, ma se hai bisogno ci torno sopra con qualche esempio semplice
![Wink ;) ;)](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAIAAAAAAAP///yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7)