Quindi voglio dire, quanto peso dai alla possibilità che il periodo esaminato per la vendita della volatilità fosse il "periodo migliore di sempre per quel trade"?
Ah, non ne ho proprio idea (e se qualcuno ti dice di poter rispondere a questa domanda… magari usando solo la logica teorica ...............diffida tanto tanto tanto).
Il trading – per quanto mi riguarda – è al 100% incertezza (salvo particolari casi di “vantaggio tecnologico”, per così dire…. concetto mobile nel tempo, a Waterloo il vantaggio tecnologico erano i piccioni viaggiatori….)
Per i dati storici sulla correlazione, ricordo che esiste un apposito indice sul sito del CBOE.
Rigirado ai tuoi (Luciom) commenti sulla EHM, direi che quanto segue
Dubitare della possibilità teorica che il singolo investitore riesca a battere il mercato però è ben diverso dal dire che quel singolo investitore sono io nella pratica (è qui che ci vuole il leap of faith imho)
riassume ottimamente anche il mio pensiero.
Tranquillo, è finita: li ho stesi tutti!!!
.... piuttosto diciamo presi per sfinimento .....
In primo luogo, i nostri differenti approcci al rischio derivano sicuramente dalle necessità personali conseguenti gli strumenti che siamo abituati ad utilizzare.
Magari è solo semantica, se vuoi puoi anche definirle “differenti necessità personali”, ma se si vuole essere più chiari, io credo che i nostri differenti approcci al rischio derivano da differenti FUNZIONI DI UTILITA’ che noi associamo (consciamente od inconsciamente) al trading e che non sono state esplicitate PRIMA di iniziare la discussione.
Il covered call è meno rischioso del long spot, se la funzione di utilità prevede di massimizzare lo Sharpe ratio, e la cosa non è discutibile, dato che l’unico dato razionale che abbiamo per deciderlo sono… i dati degli ultimi 30 anni (il futuro sarà di sicuro diverso, ma dato che nessuno di noi lo conosce, l’unica cosa che possiamo fare è basarci
prudentemente sulla
historia magistra vitae…)
Al contrario, se la funzione di utilità prevede la massimizzazione del rendimento capitale investito, penso anch’io che il covered call sia meno efficiente del long spot.
PER ME, “meno efficiente” non è sinonimo di “più rischioso”, ma a quanto pare per PGP si… ed alla fine l’importante è capirsi (maledetta semantica
) e non innalzare al rango di concetti universali ragionamenti forzatamente soggettivi (per me sta qui il limite – non piccolo - dell'attegggiamento, più che dei ragionamenti, di PGP).
In terzo luogo, considerare il rischio come uno scalare ti limita immensamente, costringendoti ad approssimazioni pericolose e rischiando addirittura di diventare fuorviante. Perché anche stringendo le ipotesi al massimo e definendo alla perfezione la tua strategia (ma sarebbe meglio parlare di "piano operativo"), potrai sempre e comunque avere problemi imprevisti che ti costringeranno a ricalcolare il tutto. Salvo aver già una corretta e preziosissima visione d'insieme considerando il rischio in maniera più complessa, ovvero come una funzione sia dello spazio che del tempo (perdona la deformazione professionale di chiamare "spazio" la dimensione della grandezza a rischio).
Perfetto, perfettissimo in teoria (come tutto il post "riassuntivo"), ma in pratica, tutto i ragionamenti sul rischio servono SE e SOLO SE arrivi a determinare una allocazione di capitale che reputi necessaria ad una data strategia.
Puoi fare tutti i voli pindarici che vuoi, andare e venire dalla settima dimensione…… ma alla fine – che ti piaccia o no –
questa allocazione di capitale in cui esprimi la tua visione di rischio è uno scalare…. (al momento della decisione, vale il
"hic et nunc": il tuo spazio è qui, il tuo tempo è adesso... tutto il resto è fuffa) che magari scopriresti –
more often than not – essere funzione diretta di concetti quali “massima perdita” o “margini” di cui tu non vuoi (giustamente, in teoria, ma la pratica è sempre un po’ diversa…) sentir parlare.
Del resto i cimiteri sono stracolmi di opzionisti e "megagestori" più o meno illustri ….
Ovvio, ma questo non dimostra nulla, soprattutto non vuol dire che non capissero i rischi, magari hanno accettato scientemente di correrli………………
Ti lascerò a bocca aperta: io il rischio lo sommo, in ipotesi assumibili, anche con sottostanti differenti e strategie orizzontali
Ah, ma io ti lascio ancora più a bocca aperta (e senza neanche un colloquio privato col kamikaze Kurt.... incredibile, vero??
): quanto scrivi è solo una ovvia conseguenza di quanto hai esposto finora…. (tra l’altro,
MOLTO MOLTO più condivisibile dell’affermazione che “il covered call è più rischioso del long spot” ….)
Infatti, se la diminuzione del rischio complessivo di portafoglio è connessa alla presenza di correlazioni …. e le correlazioni vengono assunte instabili (come sono, soprattutto nei momenti di stress finanziario, in cui tutto si correla più o meno ad 1) è chiaro che il tuo ragionamento non cambia - anzi si rafforza - anche assumendo sottostanti diversi.
C’è un bell esempio di questo concetto in “Hedge fund market wizard”, nell’intervista a Jamie Mai (p. 237) viene illustrato un trade su una
“worst of an option” in cui l’obiettivo è proprio sfruttare una stima di correlazione inversa tra AUD e CHF rispetto all'Euro che il MM fa in base a parametri storici, di lì a poco destinati a saltare….
Ma io ancora non capisco di cosa stiamo parlando...
Il payoff lo conosco (lo posso perfino complicare a piacere attraverso le strategie...), la pdf in quel preciso istante me la dà il mercato.
Payoff * pdf (integrato e scontato) = fair price (stimato dal mercato ed in quel preciso momento).
Ho una pdf diversa? Fine, prendo posizione.
Qualcuno ha una pdf diversa e io riesco a hedgiarmi con la pdf di mercato? Fine, gli faccio da controparte.
Etc...
Come tengo a bada i miei rischi? What-if, ad esempio... Magari poi decido di hedgiare i fattori che mi danno più fastidio...
Quindi?
Ma io non sto parlando di modelli, quanto vale la call x me lo dice la put x, la call x+d, la call x-d, e cosí via. A me sembra che il mercato sia model-free. Tutto è poi filtrato da B&S, ma non potrebbe essere altrimenti...
Ecco, leggere Skew è quasi sempre come una boccata d'aria fresca quando esci dal fumo....... come riportare i piedi per terra dopo essere stati nello spazio .............. lo spazio è bello, ma vuoi mettere la soddisfazione di toccare di nuovo terra dopo tanti viaggi teorici .... nella 7° dimensione
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