Overfitting

Fatti un minimo di magazzino e fai mercato cercando di metterti costantemente un gradino avanti agli altri, sia in acquisto che in vendita. Lo fanno spesso anche piccole e grandi aziende con le forniture, quando possono (reminiscenze di un'altra vita). Ma ti prego, non metterti a fare analisi tecnica sulle oscillazioni di prezzo!!! :lol:

Mani in pasta e ce la farai da solo, tranquillo. E' molto semplice.

E non rischiare mai troppo!!! :D

Grazie mille :up:, se hai altri suggerimenti sono tutto orecchi :)
sto facendo tutto un lavoro per trovare dei driver per evitare di mettermi a fare analisi tecnica :specchio: (sul breve ancora ancora ce la faccio ma sul lungo non ho ancora trovato un modo)
 
GiuliaP, sto riflettendo sulle differenza tra il rischio così come quantificato dai margini richiesti dalla clearing house e il rischio così come lo può vedere un venditore che si preoccupa degli scenari in cui può finire ITM.

Vorrei ritrattare alcune mie affermazioni precedenti dichiarandomi più possibilista e sfacciatamente "funzionale", ovvero fare i dovuti dinstinguo "in funzione di" :D
GiuliaP ha scritto:
Alla cassa non interessa da che parte si deve coprire. Basta che copre la perdita massima. Il problema è che tu invece puoi perdere da due lati!
 
Ultima modifica:
alle volte è già bene se vedo qualcosa al primo livello :(
Quindi non hai alcun modo per spaccare il book in cluster sulla base della distanza tra i prezzi e dei quantitativi esposti, giusto? Allora è un po' come MM OTC sulle obbligazioni... se è così più che abbassare il denaro e la lettera mano a mano che accumuli e alzarli mano a mano che resti corto non credo tu possa fare molto.

Mano a mano che sali o scendi e il sottostante si muove, però, allarga il bid-ask, non tenerlo fisso, altrimenti incrementi linearmente.

Io farei così (e sono convinto che su titoli difficilmente valutabili e non molto liquidi questa sia una prassi seguita da molti a giudicare da ciò che ho visto nel tempo).
 
GiuliaP, sto riflettendo sulle differenza tra il rischio così come quantificato dai margini richiesti dalla clearing house e il rischio così come lo può vedere un venditore che si preoccupa degli scenari in cui può finire ITM.

Vorrei ritrattare alcune mie affermazioni precedenti dichiarandomi più possibilista e sfacciatamente "funzionale", ovvero fare i dovuti dinstinguo "in funzione di" :D

Scusatemi, leggo solo ora la discussione.
Provo a fare la sintesi di quanto ho capito.

Esistono due "rischi":
1) Il rischio che la clearing house ha nel lasciarti aprire una qualsiasi posizione short su opzioni, cioè che poi tu non abbia abbastanza soldi per coprire le perdite se vai gambe all'aria e debba smenarci lei al posto tuo.
2) Il TUO rischio nell'aprire una qualsiasi posizione short su opzioni

I margini misurano (1) e in questo senso mi pare logico che lo short strangle per la clearing house sia meno rischioso: non puoi andare gambe all'aria da due lati CONTEMPORANEAMENTE, e il fatto di aver venduto sia call che put vuol dire che hai un po' più di liquidità sul conto che se hai venduto solo un lato e vai gambe all'aria proprio da quel lato.

(2) mi pare che sia maggiore nel caso dello short strangle perché a parità di massima perdita (che è l'unica cosa che interessa alla clearing house per il SUO rischio), raddoppi la probabilità che l'evento sfortunato avvenga

Quindi usare i margini come misura del proprio rischio, invece che, correttamente, come rischio della clearing house, non mi pare appropriato, soprattutto in questo caso specifico.
 
Quindi non hai alcun modo per spaccare il book in cluster sulla base della distanza tra i prezzi e dei quantitativi esposti, giusto? Allora è un po' come MM OTC sulle obbligazioni... se è così più che abbassare il denaro e la lettera mano a mano che accumuli e alzarli mano a mano che resti corto non credo tu possa fare molto.

Mano a mano che sali o scendi e il sottostante si muove, però, allarga il bid-ask, non tenerlo fisso, altrimenti incrementi linearmente.

Io farei così (e sono convinto che su titoli difficilmente valutabili e non molto liquidi questa sia una prassi seguita da molti a giudicare da ciò che ho visto nel tempo).

ci rifletto un attimo poi se non ho capito magari ti faccio un altra domanda, grazie mille Cren:bow:
 
X pgiulia:
Io non sono d'accordo. La mia risposta sarebbe: dipende.
Se parliamo di rischio delta sono d'accordo. Se parliamo di vega è molto più rischiosa l'ATM, qualunque sia il segno dell'operazione.
È per quello che dico che è limitante vedere il rischio a sè stante.
In ottica di portafoglio per me non sarebbe assurdo nemmeno dire che in certe circostanze è meno rischioso vendere una put che comprarla...

Perdonami il ritardo, mi ero ripromessa di risponderti ma dopo la mascella che mi è caduta per terra tra Cren e Imar me ne sono dimenticata! :(

Il rischio va misurato prima sul mercato in termini assoluti, per poi essere relativizzato, in seconda battuta, alla nostra personale capacità finanziaria.

In parole povere, riferendoci allo stesso sottostante, una long DITM sarà sempre e comunque più rischiosa di una ATM. Il vega non c'entra nulla, perché il nostro rischio, "in prima battuta", sarà sempre e comunque riferito al prezzo in valore assoluto a mercato!

Grazie mille :up:, se hai altri suggerimenti sono tutto orecchi :)
sto facendo tutto un lavoro per trovare dei driver per evitare di mettermi a fare analisi tecnica :specchio: (sul breve ancora ancora ce la faccio ma sul lungo non ho ancora trovato un modo)

Devo aver centrato la questione! :D

Se trovi i driver, quelli reali, hai risolto. Ma in questo non possiamo aiutarti.
In mancanza di questi però non puoi fare altro che puntare dritto allo spread, magari con qualche margine di sconto e trattativa, giocando anche sulle quantità. Non conosco i dettagli, ma questi mercati tipicamente si prestano molto bene ad essere manipolati, se puoi permetterti un discreto magazzino senza rischiare troppo.

GiuliaP, sto riflettendo sulle differenza tra il rischio così come quantificato dai margini richiesti dalla clearing house e il rischio così come lo può vedere un venditore che si preoccupa degli scenari in cui può finire ITM.

Ecco bravo rifletti, perché ne hai sparata una bella grossa (a livello sia logico che professionale), soprattutto col curriculum che ti ritrovi! Io ti avrei quasi licenziato! :-o :D

E non si scherza col rischio se vuoi fare il professionista.

Vorrei ritrattare alcune mie affermazioni precedenti dichiarandomi più possibilista e sfacciatamente "funzionale", ovvero fare i dovuti dinstinguo "in funzione di" :D

Come minimo!

Scusatemi, leggo solo ora la discussione.
Provo a fare la sintesi di quanto ho capito.
...
Quindi usare i margini come misura del proprio rischio, invece che, correttamente, come rischio della clearing house, non mi pare appropriato, soprattutto in questo caso specifico.

Luce dei mei occhi!!! :bow::bow::bow: :lol:

P.S. Non è MAI appropriato. Direi piuttosto ... PERICOLOSISSIMO!!! Soprattutto per i writer.
 

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