Ignatius
sfumature di grigio
M'ispiro ad un post su dagospia che, con un titolo ad effetto, considera Francesco "il vero grillino".
Dagospia recupera da L'Espresso alcune dichiarazioni (vere o presunte? comunque credibili, a mio avviso) di sacerdoti e organizzatori in Vaticano.
L'Espresso / Dagospia si focalizzano più sulla forma che sulla sostanza, ma mi pare che anche dal punto di vista sostanziale il nuovo Papa prometta bene: IOR e ipotesi di comunione ai divorziati cattolici sembrano buoni inizj (il laico medio, che io molto indegnamente rappresento, era un po' sconcertato di fronte al fatto che i preti solessero negare la comunione ai credenti divorziati, mentre tutti i criminali mafiosi risultavano sposati rigorosamente in Chiesa).
Gli ottimisti s'attendono novità ulteriori.
Dagospia recupera da L'Espresso alcune dichiarazioni (vere o presunte? comunque credibili, a mio avviso) di sacerdoti e organizzatori in Vaticano.
Fin dal primo giorno il papa ha sconvolto ogni protocollo, dall’abbigliamento agli appuntamenti fino al luogo in cui dormire - I sacerdoti e gli organizzatori si lamentano: da quando c’è lui la pacchia in Vaticano è finita...
«Fa come meglio crede, non rispetta la tradizione, è un populista!», va ripetendo da settimane un altro anziano monsignore che rimpiange il tran tran dei tempi di Benedetto XVI e teme che il nuovo corso spazzi via, oltre la routine, i vecchi potentati di cui la curia è ancora composta.
In primis, Francesco ha chiarito a tutti che non vuole rimanere isolato.
...Preferisce restare a stretto contatto con la curia, marcandola a uomo. Ecco spiegata la decisione di snobbare il lussuoso palazzo apostolico preferendogli Santa Marta, una sorta di albergo vaticano dove risiedono i preti e i vescovi che lavorano alla Santa Sede, in particolare alla segreteria di Stato, e i viaggiatori saltuari come nunzi e cardinali stranieri.
«Quando ha annunciato la scelta di restare tra noi, qualche prete ha avuto un mancamento», racconta il sacerdote. Già: con il papa che dorme nella stanza 201, al secondo piano della Domus, la vita degli ospiti è profondamente cambiata. Il Santo Padre si sveglia alle 4 di mattina, telefona con il suo cellulare svegliando monsignori in mezzo mondo («Pronto, sono papa Francisco», s'annuncia senza passare per centralini e segreterie, in molti hanno creduto si trattasse di uno scherzo), poi va a fare colazione alle 6 nel refettorio comune.
Gli abiti, anche quelli, sono semplici: alcuni amici argentini volevano regalargli un paio di scarpe nere nuove ma lui non le ha volute preferendo tenere le sue, mentre in molti hanno notato che sotto la talare bianca Bergoglio continua ad usare pantaloni neri. «La sartoria Gammarelli può confezionarne un paio bianchi in pochi giorni», gli hanno spiegato. «Vanno benissimo questi: finché non si consumano non li cambio», ha risposto.
Ai residenti di Santa Marta - che hanno abdicato ai crocifissi in oro copiando quello di ferro indossato dal loro diretto superiore - chiede informazioni e chiacchiera del più e del meno.
«Fa come meglio crede, non rispetta la tradizione, è un populista!», va ripetendo da settimane un altro anziano monsignore che rimpiange il tran tran dei tempi di Benedetto XVI e teme che il nuovo corso spazzi via, oltre la routine, i vecchi potentati di cui la curia è ancora composta.
In primis, Francesco ha chiarito a tutti che non vuole rimanere isolato.
...Preferisce restare a stretto contatto con la curia, marcandola a uomo. Ecco spiegata la decisione di snobbare il lussuoso palazzo apostolico preferendogli Santa Marta, una sorta di albergo vaticano dove risiedono i preti e i vescovi che lavorano alla Santa Sede, in particolare alla segreteria di Stato, e i viaggiatori saltuari come nunzi e cardinali stranieri.
«Quando ha annunciato la scelta di restare tra noi, qualche prete ha avuto un mancamento», racconta il sacerdote. Già: con il papa che dorme nella stanza 201, al secondo piano della Domus, la vita degli ospiti è profondamente cambiata. Il Santo Padre si sveglia alle 4 di mattina, telefona con il suo cellulare svegliando monsignori in mezzo mondo («Pronto, sono papa Francisco», s'annuncia senza passare per centralini e segreterie, in molti hanno creduto si trattasse di uno scherzo), poi va a fare colazione alle 6 nel refettorio comune.
Gli abiti, anche quelli, sono semplici: alcuni amici argentini volevano regalargli un paio di scarpe nere nuove ma lui non le ha volute preferendo tenere le sue, mentre in molti hanno notato che sotto la talare bianca Bergoglio continua ad usare pantaloni neri. «La sartoria Gammarelli può confezionarne un paio bianchi in pochi giorni», gli hanno spiegato. «Vanno benissimo questi: finché non si consumano non li cambio», ha risposto.
Ai residenti di Santa Marta - che hanno abdicato ai crocifissi in oro copiando quello di ferro indossato dal loro diretto superiore - chiede informazioni e chiacchiera del più e del meno.
L'Espresso / Dagospia si focalizzano più sulla forma che sulla sostanza, ma mi pare che anche dal punto di vista sostanziale il nuovo Papa prometta bene: IOR e ipotesi di comunione ai divorziati cattolici sembrano buoni inizj (il laico medio, che io molto indegnamente rappresento, era un po' sconcertato di fronte al fatto che i preti solessero negare la comunione ai credenti divorziati, mentre tutti i criminali mafiosi risultavano sposati rigorosamente in Chiesa).
Gli ottimisti s'attendono novità ulteriori.