Parmalat (PLT) Parmalat (a) III cosa sarà da grande ? (1 Viewer)

zoccoloduroPa

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Piazza Affari si prepara alla norma antiscalata


Non è un decreto legge anti-scalate o ad personam, quello pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, ma un "semplice" cambio di calendario per le assemblee di bilancio di quasi tutte società quotate. Evidentemente, ne potranno beneficiare le società (o "la" società) che si trovino in situazioni in cui l'imminenza dell'assemblea avrebbe impedito l'elaborazione e la messa in opera di strategie finalizzate a fronteggiare "eventuali" emergenze in atto.
Per analizzare il decreto sotto il profilo tecnico, occorre fare un passo indietro e rammentare che, per effetto dell'adeguamento del nostro ordinamento alla direttiva shareholders rights, l'articolo 154-ter del Tuf, a seguito dell'articolo 3 del decreto legislativo 27/2010, dispone ora che «gli emittenti quotati» devono mettere a disposizione del pubblico la relazione finanziaria annuale «entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio» (comma 1) e che «tra la pubblicazione di cui al comma 1 e la data dell'assemblea intercorrono non meno di ventuno giorni» (comma 2).
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In altri termini, se è possibile che la bozza di bilancio sia resa pubblica fino al centoventesimo giorno posteriore alla chiusura dell'esercizio e se tra il giorno di divulgazione della bozza e il giorno dell'assemblea convocata per la sua approvazione devono trascorrere almeno 21 giorni, allora la conclusione è che la nuova norma del Tuf ha comportato un disallineamento tra il Tuf e il termine di 120 giorni, concesso dall'articolo 2364 del codice civile per lo svolgimento dell'assemblea annuale di bilancio. Al cospetto del nuovo articolo 154-ter del Tuf si sono quindi avute tre situazioni:
- quella delle società che, avendo già nel proprio statuto la previsione di poter approvare il bilancio entro il centottantesimo giorno dalla data di chiusura dell'esercizio (facoltà spettante, in base all'articolo 2364 del codice civile, alle «società tenute alla redazione del bilancio consolidato ovvero quando lo richiedono particolari esigenze relative alla struttura ed all'oggetto della società»), non hanno subìto alcun impatto per effetto del nuovo articolo 154-ter del Tuf;
- quella delle società che, volendo sfruttare il maggior lasso di tempo per l'approvazione del bilancio, ma non avendo la clausola dei 180 giorni nel loro statuto, hanno provveduto ad aggiornarlo in tempo utile per far sì che l'assemblea di approvazione del bilancio 2010 potesse svolgersi anche dopo il mese di aprile 2011;
- quella delle società che non hanno nello statuto la clausola dei 180 giorni e che, non avendo provveduto ad alcun aggiornamento statutario, hanno dovuto necessariamente convocare l'assemblea entro il 30 aprile 2011 e cioè entro il centoventesimo giorno successivo alla chiusura dell'esercizio 2010.
È proprio su questo aspetto che il decreto legge si incardina, prevedendo che, in considerazione del nuovo disposto dell'articolo 154-ter del Tuf, «è consentito ... convocare l'assemblea» ordinaria annuale nel termine di centottanta giorni dalla chiusura dell'esercizio 2010, anche se tale possibilità non sia prevista dallo statuto della società.
Prevista, quindi, la possibilità delle società quotate di svolgere assemblee fino al 29 giugno 2011, il decreto si occupa poi delle assemblee (e cioè praticamente tutte) che siano già state convocate: viene dunque «consentito» a queste società «di convocare l'assemblea ... a nuova data» rispettando comunque i termini dell'articolo 125-bis del Tuf, e cioè l'ordinario termine di trenta giorni per la pubblicazione dell'avviso di convocazione oppure il termine di quaranta giorni se si tratta di assemblea da convocarsi (anche) per l'elezione dei componenti degli organi di amministrazione e controllo.
L'unico limite è che, alla data di entrata in vigore del decreto legge, cioè oggi, «non sia ancora decorso, con riferimento all'assemblea originariamente convocata, il termine indicato all'articolo 83-sexies, comma 2», vale a dire che non sia ancora maturata la cosiddetta record date, e cioè il giorno nel quale l'azionista consegue il diritto di partecipare all'assemblea, coincidente con il «termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l'assemblea» (nel caso di Parmalat, essendo l'assemblea fissata per il 12 aprile, la record date è il 1° aprile 2011).
Il decreto si occupa infine del caso che l'assemblea già convocata, e oggetto di spostamento, abbia all'ordine del giorno anche la nomina di cariche sociali o che si svolga anche in parte straordinaria: su quest'ultimo punto il decreto dispone che la nuova convocazione della sessione ordinaria trascina con sé anche la parte straordinaria. Quanto all'elezione degli organi sociali, il decreto fa salve le liste già presentate anche in vista della nuova convocazione entro il centottantesimo giorno ma consente la presentazione di nuove liste. Dato che queste devono essere depositate presso la società entro il venticinquesimo giorno precedente la data dell'assemblea, la nuova convocazione dovrà ovviamente tener conto della necessità del decorso di questo periodo.
 

salcatal

Come i Panda
Buon latte a tutti,
Buonasera,
mie piccole considerazioni.
grazie a Sal anche per la sveglia consob e grazie ai fedelissimi del forum,
non faccio altri nomi perchè non vorrei dimenticare qualcuno.
Un plauso a ENRICO BONDI:
SEI GRANDE, perché nonostante tutto in questa Italia di pagliacci
sei riuscito a dispetto di molti a risanare la parmalat.
A quelli che dicono “poteva fare di più” io rispondo: ha già fatto miracoli,
visti i contesti in cui si trovava.
Si è sempre comportato da signore, non ama apparire, è riservato e si è
messo a LAVORARE per risanare una società.
Ci è riuscito, l’ha fatta diventare una public company (fino a poco tempo fa).
Ora tutti la vogliono, possibilmente “a gratis”, perché è attiva e con le casse piene.
Il signor Bondi, non si è vantato, pur avendone i meriti (altro che i nostri
politici (scusi sal, opininionisti). Sicuramente avrà fatto errori.
il criticato immobilismo per nuove grosse decisioni, visti gli attuali sviluppi
può anche essere valutato come mani legate.
Grazie Enrico Bondi, averne di persone così in Italia.
Quanto sopra mi sembra il minimo dovuto prima che i nostri opinionisti
(date a sal ciò che è suo), si prendano anche tutti i suoi meriti.
Bacchettate pure, più bacchettate più imparo. Grazie.
gianfri

Ciao e grazie.

Mi dai l'occasione per associarmi ai tuoi complimenti nei confronti di BONDI.

Un vero GIGANTE, per quello che ha fatto.

E penso che la stima nei suoi confronti possa essere testimoniata al meglio dal fatto che da due anni e mezzo sono azionista di Parmalat, società nella quale ho investito somme considerevoli, anche maggiori di quelle che regole di elementare prudenza avrebbero consigliato.

Se l'ho fatto a cuor leggero è soprattutto perchè non avevo dubbi sul suo rigore e sulle sue capacità.

Certo, ci sono aspetti criticabili ma sono quisquilie rispetto ai meriti.

L'unico veramente imperdonabile, a mio modo di vedere, è stato quello di avere richiesto l'intervento della politica.

Dando così la stura, suo malgrado ritengo, a questo dibattito di politica industriale che, come ormai sempre più spesso avviene in Italia, sul NULLA si è aperto, sul NULLA si sta sviluppando e, c'è da giurarci, con il NULLA si chiuderà .

Un vero errore sollecitare, almeno per come riportano i giornali, l'emananazione del provvedimento inserito nel milleproroghe.
 
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salcatal

Come i Panda
Buongiorno.

Vi segnalo un vero e proprio reportage su Parmalat e Lactalis che occupa le pagg. 2, 3 e 4 di Affari&Finanza di Repubblica.

Nessuna novità ma sembra siano stati scritti da me, tanto si sovrappongono ai ragionamenti fatti in questi anni sulla follia di tenere 1,4 miliardi in cassa e, per ultimo, sulle sinergie industriali eccezionali dell'accoppiata Parmalat-Lactalis.

Anche su UBI vi segnalo un articolo su Corriere Economia, pag. 6, che evidenzia il beneficio che la Banca riceverebbe da un aumento dei tassi, parzialmente temperato dalle posizioni che la banca stessa ha assunto, sempre che non le abbia nel frattempo in parte o in tutto smontate, sui titoli di Stato a lunga scadenza.
 
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salcatal

Come i Panda
Se fosse vero, sarebbe quanto ho sempre auspicato.

Ferrero si è tirato fuori da una eventuale cordata per Parmalat, secondo il Messaggero di domenica che non cita fonti. Intesa Sanpaolo starebbe quindi lavorando a un consorzio che comprenda Granarolo e Venice European Investments, il fondo di Palladio e Generali, aggiunge il quotidiano. Per La Repubblica di oggi potrebbe essere coinvolta anche TIP, disposta a mettere a disposizione 350 milioni.
 

dariomilano

novellino
PARMALAT (PLT.MI) - Secondo il Sole 24 Ore di ieri il Governo ha allo studio nuove misure per proteggere Parmalat dalla scalata di Lactalis. Le ipotesi sono il rafforzamento di alcuni poteri della Consob in tema di cambi di proprietà:D, abbassamento del limite entro cui lanciare un'opa:D, evidenziare i settori industriali strategici in cui è possibile congelare i diritti di voto di azionisti esteri.:wall::wall:

Intervistato da In mezz'ora, il ministro Tremonti ha dichiarato che "porteremo in Europa, tradotta in italiano, la legge francese anti-Opa"
.:-?:-?

Ferrero si è tirato fuori da una eventuale cordata per Parmalat, :Dsecondo il Messaggero di domenica che non cita fonti. Intesa Sanpaolo starebbe quindi lavorando a un consorzio che comprenda Granarolo e Venice European Investments, il fondo di Palladio e Generali, aggiunge il quotidiano. Per La Repubblica di oggi potrebbe essere coinvolta anche TIP (TIP.MI), disposta a mettere a disposizione 350 milioni.

La procura di Milano ha aperto un'inchiesta contro ignoti nell'ambito dell'operazione finanziaria con cui il gruppo francese Lactalis è salito al 29%. Lo ha riferito una fonte giudiziaria, aggiungendo che venerdì mattina è stato ascoltato come teste in procura l'AD di Parmalat Enrico Bondi. (news)
Lactalis ha detto in una nota di "aver sempre agito correttamente" e di attendere "serenamente" gli sviluppi della vicenda. (news) In un comunicato diffuso ieri sera Lactalis ha smentito programmi di "delocalizzazione o anche solo di spostamento di uffici perchè contrari al nostro piano di partecipazione e contributo allo sviluppo industriale di Parmalat". Infine, la cassa del gruppo italiano è "un asset di Parmalat che noi riteniamo debba essere utilizzato unicamente per il suo sviluppo".
 
OSTIA....ma che fanno?????

troppa calca ....me stanno a passare tutti davanti.:mad::mad:

Qua va a finire che mi tocca guardare il grafo in 4D...:eeh:

realtà virtuale:lol::lol::lol::lol:
 

salcatal

Come i Panda
OSTIA....ma che fanno?????

troppa calca ....me stanno a passare tutti davanti.:mad::mad:

Qua va a finire che mi tocca guardare il grafo in 4D...:eeh:

realtà virtuale:lol::lol::lol::lol:

Salta su, Pinocchio, che andiamo insieme al paese di Lattopoli.:D:)

Le Lactopole, le voyage au cœur de la tadition laitière

L'anno prossimo, invece del dividendo, che a te non piace, ci daranno un viaggio premio.

La cassa a loro che con gli affari ci sanno fare, a noi che siamo italiani il divertimento.:rolleyes::rolleyes::(:D:-o:-?
 
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dariomilano

novellino
sal quando hai tempo mi puoi accennare cosa significhi:

aumento di capitale riservato, senza diritto di opzione e senza valore nominale

significa diluire la ricchezza degli azionisti di minoranza?
 

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