Non credo che i comunisti raddrizzeranno il Paese. Il comunismo come ideologia non e' mai stato un buon esempio di rispetto del singolo. Il liberalesimo temperato con una dottrina sociale cristiana ha dimostrato di valorizzare l'individuo considerando innanzitutto che il valore e' la responsabilita' singola, che il singolo puo' creare una famiglia e una comunita', che nella comunita' non tutti devono avere gli stessi risultati ma devono partire dalla medesime possibilita', che un salario omogeneo e' un insulto alla diversita' dei talenti delle persone singole, che la proprieta' privata e' un sentimento innato, come dimostrano i bambini che non si separano dai loro giochi.
La solidarieta' e' un passo successivo, non la modalita' del vivere in societa': la solidarieta' deve prima basarsi su valori condivisi, innanzitutto l'impegno personale e puo' esplicarsi in presenza della necessita' del prossimo che sia fisiologicamente piu' debole, e non piu' debole perche' piu' pigro, meno propenso all'intrapresa, piu' abile a indurre artificiosamente la compassione.
La solidarieta' e la cd. equita' sociale che il comunismo propugna ad ogni dove sono delle falsificazioni della realta' naturale secondo cui tutti nascono diversi e nessuno ha il diritto di raggiungere le medesime posizioni del proprio prossimo, sulla base della differenza delle attitudini e delle capacita'. Uguale deve essere il punto di partenza (ad esempio, scuola per tutti, ma la scelta della scuola deve farla il singolo - non la comunita'-stato - all'interno di un complesso di valori condivisi e con uno standard minimo unitario) non l'arrivo.
E tanto altro ancora.
Saluti