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SISTEMA BANCARIO: FINE DELLO STORY TELLING ISTITUZIONALE
Posted on 03/11/2016 by admin


SISTEMA BANCARIO: FINE DELLO STORY TELLING ISTITUZIONALE

CONFERENZA PARLAMENTARE – ROMA 04.11.16

Buon pomeriggio. Vi porto i saluti anche di Marco Saba, che, per ragioni di opportunità legate a iniziative giudiziarie in corso, ha scelto di non partecipare personalmente, ma ha condiviso informazioni utili per la presente relazione. Dati i limiti di tempo, contro la mia abitudine, leggerò una relazione scritta, che troverete sul mio blog www.marcodellaluna.info.

Il sistema monetario-creditizio attuale viene ormai confermato nella sua realtà, che esporrò schematicamente, anche dalle autorità monetarie, da KPMG, da qualche giudice, da accademici. Esso ha caratteri tanto apertamente incostituzionali e illogici, violando soprattutto il principio di eguaglianza e quello di sovranità dello Stato, che, se reso noto, rivela come radicalmente ingiusti e illegittimi gli stessi ordinamenti statuale ed europeo nel loro complesso. Esso esprime il vero sistema di potere politico e di interessi nascosto dietro la facciata delle norme ufficiali, cioè la dominanza di fatto di una specifica classe sul resto della società. Lo conferma la ritirata da questa conferenza di ABI, BdI, Banca Intesa, che avevano promesso di intervenire. Hanno capito che quello che qui diremo segna la fine del loro story telling, che è anche quello dei governi e delle istituzioni europee. E lo fa in base a ciò che essi stessi affermano.

In breve, ecco lo schema del sistema bancario-monetario: Contrariamente all’opinione corrente e allo story telling per il popolo, nella realtà le banche non prestano il denaro che raccolgono, cioè non fanno da intermediarie del credito, bensì creano contabilmente il denaro che prestano e che usano per il trading, chiamandolo euro, dollaro, sterlina. Non vi è alcuna legge che le autorizzi a fare ciò; ed esse non registrano nei flussi di cassa questa creazione monetaria, che è un ricavo, così lo sottraggono alla tassazione. Gli effetti cumulativi di tutto ciò hanno prodotto una crescente destabilizzazione del sistema e il passaggio da un’economia di produzione e consumo a un’economia in cui il grosso guadagno si fa coltivando le bolle finanziarie – con le ovvie ricadute sociali e politiche.

Quando in giudizio si eccepisce che le banche non prestano denaro vero però vogliono indietro denaro vero più interessi, o che prestano denaro creato da loro senza avere il potere di crearlo, i magistrati, quasi tutti, fingono di non capire o non capiscono proprio quella realtà e la sua contrarietà alle leggi – la loro convenienza è evidente. Qualche giudice ammette la realtà, ma solo perché non si rende conto di quanto illegale essa è. Nel corrente anno sono però sopravvenute novità che rendono sempre più difficoltoso per il potere giudiziario svolgere la sua funzione di mantenere l’opinio legitimitatis, la parvenza di legittimità del sistema, negandone o travisandone le parti inaccettabili per la gente.

Veniamo alla realtà. Nella pagina internet della Banca Centrale Europea intitolata “Cos’è la moneta ?”, si dice che la “moneta “interna”, ossia i depositi bancari”, è “una forma di moneta che viene creata, e può essere annullata, nel settore privato dell’economia.” [1]

Il 7 luglio 2016 a Madrid, in Spagna, il vice presidente della BCE ha ammesso: “Una motivazione fondamentale per la regolamentazione bancaria si riferisce al fatto che, quando concedono credito, le banche creano denaro creando un deposito corrispondente. Questa attività, che è al centro del nostro sistema di moneta-credito, comporta una significativa trasformazione di liquidità poiché i depositi sono molto più liquidi dei crediti.” [2]

In sostanza, come confermato dalla società di revisione KPMG nel rapporto al primo ministro dell’Islanda pubblicato il 5 settembre 2016, a pag. 5: “Quando le banche commerciali effettuano prestiti alla clientela, creano denaro mediante l’emissione di depositi sul conto corrente del cliente. Questo espande il bilancio delle banche, su cui le banche centrali hanno un controllo limitato.” [3]

La prassi di creazione monetaria da parte delle banche di credito è stata ammessa ultimamente dalla Banca Popolare dell’Alto Adige nel procedimento esecutivo immobiliare 216/2014 avanti al Tribunale di Bolzano il quale, nell’ordinanza del 6 settembre 2016, afferma che le banche possono creare moneta bancaria in Euro, e lo fanno, perché questo non è proibito da nessuna disposizione. Fino a prima, la tesi dei giudici era che la banca, nel prestare, non crei e non dia denaro al mutuatario, ma gli dia disponibilità giuridica di denaro (salvo poi esigere una restituzione reale). Oggi si ammette che invece crea e dà denaro, da essa creato. Si noti il viraggio di 180°.

Invero, nel nostro sistema, il grosso della creazione di Euro (di Dollari, di Sterline, etc.) viene fatto, oramai apertamente e col benestare delle autorità monetarie, dalle banche commerciali, senza o quasi controllo da parte delle banche centrali (gli artt. 127 e 128 del Trattato di Lisbona, che assegnano alla BCE il compito di regolare la massa monetaria, sono un bluff). Viene fatto allo scoperto, ossia senza copertura aurea o di moneta legale, mediante semplici scritturazioni contabili, a costo zero. Viene fatto attraverso la creazione di importi sia per eseguire i prestiti (mutui, anticipi, etc.), che per eseguire pagamenti – leggi: per fare acquisti speculativi in proprio, ossia creazione e sfruttamento di bolle speculative.

Quindi un cartello privato detiene ed esercita, in regime di monopolio, la sovranità monetaria condizionando così economia e politica. Eppure – badate! – nessuna norma di legge autorizza le banche commerciali a creare moneta; ancor meno le autorizza a creare l’Euro, cioè la moneta legale; però lo fanno, e farlo è il loro core business: esse sono innanzitutto fabbriche di soldi, e lo sono in base a una potestà che si sono presa di fatto. Bell’esempio di libero mercato, di libera volpe in libero pollaio.

Qualche banca e un giudice hanno scritto: le banche hanno il diritto di creare euro scritturali perché farlo non è esplicitamente proibito né riservato alle banche centrali, e tutto ciò che non è proibito o riservato, è lecito. Benissimo, ma allora, se per creare euro non necessita una legge che autorizzi a farlo, perché non li creano anche gli Stati e le pubbliche amministrazioni, anziché tagliare i servizi, triplicare i tributi, e affondare nei debiti? Per far guadagnare i banchieri a spese dei contribuenti e per aumentare il loro potere politico? E perché non fanno creazione monetaria a quel modo anche le imprese e le famiglie? Perché non creano anch’esse moneta con semplici registrazioni contabili, come fanno le banche, e non la usano per pagarle? E’ moneta creata contabilmente, cioè esattamente identica a quella che le banche hanno prestato loro: ejusdem generis. Non possono rifiutarla, per ovvie ragioni di reciprocità: stipulando il contratto di mutuo in cui il denaro è scritturale, banca e cliente hanno contrattualmente accettato il denaro scritturale come buono e valido nei loro rapporti.

Applicando un metodo e moduli disponibili sul mio sito, molti debitori hanno iniziato a pagare le banche e il fisco in questo modo, con moneta scritturale creata come la creano le banche, per estinguere i debiti e per fermare le esecuzioni. Vedremo che cosa escogiteranno i giudici per dire che questo pagamento non vale. Potranno dire tutto tranne la verità, ossia che le banche lo possono fare e gli altri no, perché le banche hanno la forza di dominare la società, la politica, la giustizia: might is right, la forza è diritto. Non lo possono dire, perchè ammettere che la forza è il diritto implica che i giudici sono una finzione.

Per quanto paradossale e impraticabile nella realtà economica, il diritto di creare moneta scritturale e usarla per i pagamenti a banche e Stato consegue dal sistema suddescritto, cioè fatto che le banche commerciali creano euro, euro accettati dagli Stati e approvati dai giudici, senza bisogno di una legge che le autorizzi a farlo, in base al mero principio che ciò che non è proibito si può fare: allora tutti, non solo le banche, hanno il diritto di creare euro scritturali.

La via d’uscita migliore sarebbe riservare allo Stato la creazione della moneta contabile, e non lasciarla agli operatori finanziari del c.d. mercato, i quali, grazie ad essa, hanno già combinato abbastanza disastri.

Oggi gli Stati accettano questo monopolio privato delle associazioni bancarie private, pagano con la sua moneta, e la richiedono in pagamento dei loro crediti, tasse innanzitutto. Impongono persino di usarla sopra certi importi.

Per giunta, la creazione monetaria suddetta, come quella delle banche centrali, non è dichiarata in bilancio dalle banche, sebbene sia un ricavo (un aumento di potere di acquisto), con conseguente evasione fiscale e creazione di buchi neri monetari; e il fisco fa finta di niente, preferendo torchiare i cittadini e soffocare l’economia. Se quella creazione monetaria fosse dichiarata, risanerebbe le banche salvando azionisti, obbligazionisti, risparmiatori, dipendenti; porrebbe fine all’instabilità del sistema, consentirebbe massicci investimenti e ripianerebbe i conti pubblici, permettendo un forte taglio delle tasse.

Se si vuole lasciare alle banche la potestà di creare euro scritturali, allora bisogna farlo con una legge esplicita che regoli l’esercizio di questa potestà e la sua tassazione. All’atto della creazione monetaria, ovvero quando i manager della banca decidono un impiego, si dovrebbe registrare un afflusso nel conto dei flussi di cassa, che sono oggetto del Rendiconto Finanziario, per poi trasferire correttamente questa cifra depositandola sul conto del cliente. Oggi, ogni volta che la banca crea denaro, gli amministratori “dimenticano” di accreditare il conto di cassa della banca, onde il bilancio si “espande”, ma senza l’emersione del capitale creato. E, senza la registrazione degli afflussi a cassa derivanti da creazione, il Rendiconto Finanziario delle banche non ha alcun senso, e così di conseguenza il loro Conto Economico. Davvero, la ragioneria bancaria va riscritta.

Questo denaro, pur se invisibile contabilmente, esiste e viene usato; in parte appare sui conti dei clienti senza un’origine o provenienza lecita e dichiarata; onde tutta la massa aggregata del denaro bancario in circolazione non ha una origine certa ed identificabile, violando così anche le norme antiriciclaggio (AML).

Se comprendiamo questo sistema monetario basato sulla creazione quasi incontrollata di moneta scritturale, di moneta simbolica, ex nihilo, allora si dissolveranno i miti, le frottole, dello story telling istituzionale: in primis, il mito della scarsità del denaro, dell’austerità, del pareggio di bilancio; il mito che le banche siano depositarie di un valore che le legittimerebbe a emettere denaro e a pretendere un interesse; il mito che le banche possano divenire insolventi. Il default bancario avviene solo per scelta intenzionale di escludere una banca dal giro: una banca è sempre in grado di rifinanziarsi, se le altre banche del suo circuito accettano la moneta scritturale che essa crea. Quindi la complicità delle istituzioni nella messa in scena delle insolvenze bancarie e l’imposizione di bail-in e bail-out, così come, in generale, la scelta di lasciare la gente senza investimenti, lavoro, reddito e pensioni col pretesto che manchi denaro, è tecnicamente un crimine contro l’umanità, i cui autori sono a Berlino, Brussel, Washington, con qualche complice a Roma: “It is well enough that people of the nation do not understand our banking and monetary system, for if they did, I believe there would be a revolution before tomorrow morning.” Henry Ford. Ma su questo Ford si sbagliava: nessuna rivoluzione ci sarà: i popoli non capiscono e non si organizzano. Il fallimento di Occupy lo ha dimostrato chiaramente.

Da quanto sopra esposto, è chiaro che una riforma del sistema monetario e bancario presuppone un rivolgimento politico generale e può conseguire solo a un rivolgimento nei rapporti di forza materiale tra portatori di interessi confliggenti. Infatti, le riforme del sistema monetario e bancario fatte dalla grande finanza attraverso le istituzioni in ambito globale negli ultimi decenni e che hanno portato all’attuale assetto (finanziarizzazione dell’economia e della società, globalizzazione, concentrazione del controllo e dei networks, etc.), hanno accompagnato l’ascesa al dominio di quella determinata classe, ascesa resa possibile all’evoluzione tecnica degli strumenti di gestione e controllo centralizzati della moneta, del credito, del rating, dell’informazione, dai quali dipendono non solo imprese e privati, ma gli stessi governi, gli emittenti dei c.d. debiti sovrani. Essi quindi incarnano il potere materiale di una precisa classe sull’intera società e sul diritto, e determinano la fine dello stato di diritto.

A produrre le riforme strutturali, costituzionali, è l’evoluzione tecnica degli strumenti di controllo sociale, cioè di potere, ricchezza, conoscenza, non le idee brillanti o il risveglio popolare. Avverto di questo, perché molti ingenuamente pensano, soprattutto tra gli economisti e i giuristi, che, invece, il sistema monetario e bancario possa essere corretto dall’ordinamento vigente e con mezzi interni ad esso, attraverso ricorsi alla giustizia o attivazioni democratiche, lasciando immutata la struttura portante complessiva – come se si trattasse di sostituire un’applicazione difettosa di un computer e non di togliere un privilegio a una classe al potere, che lo detiene e difende con la forza.

Nel secolo scorso, la finanza, l’indebitamento pubblico e privato, gradualmente ha soppiantato le ideologie e le religioni nella funzione di instrumentum regni, di strumento di controllo sociopolitico. Ma la finanza, l’economia, non è tutto, non spiega tutto il divenire storico – è solo una parte dei fattori, anche se oggi molti pensano che effettivamente spieghi e governi tutto. Vi sono già chiari indizi che il tramonto del dominio della società attraverso la finanza sia vicino, ma questo tramonto avverrà non grazie alla educazione finanziaria della gente o della minoranza che legge, bensì quando sarà pronto uno strumento di controllo sociale più efficiente di quello finanziario, come una combinazione di strumenti tecnologici già ufficialmente preannunciati, quali ingegneria genetica, tracciamento totale della vita di ciascuno, uso massiccio di nanomacchine (smartdust), robotizzazione delle forze armate. Bertrand Russel l’aveva previsto nel 1951, ne L’impatto della scienza sulla società.

Per ora, al Governo italiano, alla Commissione Europea, alla BCE, chiediamo se, come e quando intendano uscire dall’ormai logorato story telling istituzionale circa moneta e banche, per tenere invece conto della realtà sopra descritta e dimostrata, e procedere come indicato, accertando le vere cause della crisi delle banche in difficoltà, risolvendo le crisi bancarie, e tutelando in tal modo, in ossequio alla Costituzione (artt. 35, 41cpv, 47) il risparmio, i posti di lavoro, l’economia nazionale, e insieme evitando l’ingiustificato disastro del bail in e l’ingiustificato spreco del bail out.

Note:

1] Cos’è la moneta?

2] Challenges for the European banking industry

3] https://assets.kpmg.com/content/dam/kpmg/is/pdf/2016/09/KPMG-MoneyIssuance-2016.pdf



ISTRUZIONI PER CREARE EURO SCRITTURALI E USARLI PER PAGARE

BANCHE E TASSE

(OVVIAMENTE, NON VI E’ ALCUNA GARANZIA DI ACCETTAZIONE DA PARTE DEI SUPPOSTI CREDITORI)

Su carta intestata con dati fiscali e data.

CONSIGLIO DI USARE PEC CON FIRMA ELETTRONICA CERTIFICATA

CONSIGLIO ANCHE DI INVIARE LA PEC PER CONOSCENZA ANCHE ALLA BANCA D’ITALIA

Spett.: (Creditore) ……

Indirizzo:_________________

VIA PEC_____________________________

In relazione alla pretesa creditoria che avete azionato col precetto datato______________________di €___________________________ e successiva esecuzione forzata,


1 – Tenuto conto che i governi, come pure BRI, BCE, EBA e KMPG dichiarano e accettano la prassi con cui le banche non centrali creano moneta scritturale nell’erogare prestiti e pagamenti, nonché del fatto cheil Tribunale di Bolzano, con l’ordinanza 06/09/16 resa nella pendente esecuzione forzata rg 216/14, afferma: “quanto, invece, alla violazione dell’art 127 (ex art 105) del trattato istitutivo dell’Unione Europea, non si capisce per quale motivo la creazione di moneta attraverso il sistema bancario possa violare tale norma, che nulla dispone in tal senso, come è assolutamente irrilevante il riferimento all’art 10 TUB, che non vieta tale sistema, posto che comunque l’Euro è una moneta non rappresentativa, per cui non è richiesto un controvalore per ogni biglietto stampato come all’era del sistema aureo…”. e che –per il principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione – tutti, non solo le banche, possonocreare denaro elettronicofiduciario denominato in euro, perché a nessuno viene vietato di farlo (la sempliceemissione contro denaro preesistenteè invece normata e limitata ai possidenti i requisiti di legge);

2 – Con la presente, e con scritturazione contabile di cui allego copia, in applicazione del principio enunciato dal Tribunale, creo ____________ euro scritturali e ve li bonifico, invitandovi a contabilizzarli correttamente subito, a estinzione del mio debitopregresso, provvedendo io stesso a contabilizzarne correttamente la creazione, ovvero mettendo nelle ENTRATE la quantità di euro creati e nelle USCITE quelli spesi.

3 –Non è necessario che rispondiatealla presente in quanto la ricevuta elettronica di consegna vale per quietanza d’effettuato pagamento.

CAVEAT: Qualora il pagamento non venisse accettato, il debito si considererà comunque estinto poiché, non è consentito rifiutare l’euro come mezzo di pagamento finale.

Cordiali saluti,

Scrittura contabile di creazione di euro scritturali

Soggetto ___________________________

Partita Iva___________________________

DATI GENERALI

Esercizio giornale 2016
Esercizio bilancio 2016
Data registrazione 11/10/2016
Causale: Pagamento mutui, interessi, spese
Creatore-emittente:_____________________ data: 11/10/2016

Data di ultima modifica:_____________________

Valuta: Euro

CONTI
Conto Descrizione Dare Avere
Cassa moneta scritturale 100.000
Ricavi da creazione di moneta scritturale 100.000
CONTI

Saldo mutuo banca X 40.000
Commiss., interessi, spese bancarie 60.000
Cassa moneta scritturale 100.000
 
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MONETA BANCARIA: CHIAMARE IL BLUFF PER FARE SVOLTA
Posted on 29/10/2016 by admin


MONETA BANCARIA: CHIAMARE IL BLUFF PER FARE SVOLTA



Pubblico qui sotto il discorso tenuto ieri da Marco Saba, come azionista, all’assemblea degli azionisti di Mediobanca.

Il sistema monetario-creditizio attuale è confermato nella sua realtà anche dalle autorità monetarie, da KPMG, da qualche giudice, oltre che da accademici.

Esso ha caratteri tanto apertamente incostituzionali e illogici, violando soprattutto il principio di eguaglianza e quello di sovranità dello Stato, che, se reso noto, rivela come radicalmente ingiusto e illegittimo l’ordinamento.

I magistrati, quasi tutti, fingono di non capire o non capiscono proprio – in ogni caso, la loro convenienza è evidente. Qualche giudice ammette la realtà, senza rendersi conto di quanto mostruosamente illegale essa è.

E’ un sistema in cui il grosso della creazione di Euro (di Dollari, di Sterline, etc.) viene fatto, oramai apertamente e col benestare delle autorità monetarie, dalle associazioni private di banchieri privati, senza o quasi controllo da parte delle banche centrali (gli artt. 127 e 128 del Trattato di Lisbona, che assegnano alla BCE il compito di regolare la massa monetaria, sono un bluff).

Viene fatto allo scoperto, ossia senza copertura aurea o di moneta legale, mediante semplici scritturazioni contabili, a costo zero.

Viene fatto attraverso sia la creazione di importi sia per eseguire i prestiti (mutui, anticipi, etc.) che per eseguire pagamenti – leggi: acquisti speculativi in proprio, ossia creazione e sfruttamento di bolle speculative.

Quindi un cartello privato detiene ed esercita, in regime di monopolio, la sovranità monetaria condizionando così economia e politica.

Nessuna norma di legge autorizza le banche commerciali a creare moneta; ancor meno le autorizza a creare l’Euro, cioè la moneta legale; però lo fanno, e farlo è il loro core business: esse sono innanzitutto fabbriche di soldi.

Qualche banca e un giudice hanno scritto: hanno il diritto di farlo perché non è esplicitamente proibito né riservato alle banche centrali, e tutto ciò che non è proibito o riservato è lecito.

Benissimo, ma allora perché non lo fanno anche gli Stati e le pubbliche amministrazioni, anziché tagliare i servizi, triplicare i tributi, e affondare nei debiti? Per far guadagnare i banchieri a spese dei contribuenti? Per aumentare il loro potere politico?

E perché non fanno creazione monetaria a quel modo anche le imprese e le famiglie, per rimborsare i debiti alle banche? Perché non creano anch’esse moneta con semplici registrazioni contabili, come fanno le banche, e non la usano per pagarle?

E’ moneta esattamente identica a quella che le banche hanno prestato loro: ejusdem generis, ossia moneta creata contabilmente. Non possono rifiutarla, per ovvie ragioni di reciprocità.

Ho iniziato cause per clienti che pagano le banche così, con moneta creata alla maniera delle banche, per estinguere i debiti e per fermare le esecuzioni. Vedremo che cosa si inventeranno i giudici per salvare insieme l’apparenza di legalità e l’illegale monopolio monetario delle banche. Su questo tema rischiano grosso, ossia di screditare se stessi e la loro abbastanza prestigiosa categoria, fondamentale per il sistema.

Gli Stati accettano questo monopolio privato delle associazioni bancarie private, pagano con la sua moneta, e la richiedono in pagamento dei loro crediti, tasse innanzitutto. Impongono persino di usarla sopra certi importi.

Per giunta, la creazione monetaria suddetta, come quella delle banche centrali, non è dichiarata in bilancio sebbene sia un ricavo, con conseguente evasione fiscale e creazione di buchi neri monetari, e il fisco fa finta di niente, preferendo torchiare i cittadini e soffocare l’economia.

Se quella creazione fosse dichiarata, risanerebbe le banche salvando azionisti, obbligazionisti, risparmiatori, dipendenti; porrebbe fine all’instabilità del sistema, consentirebbe massicci investimenti e ripianerebbe i conti pubblici, permettendo un forte taglio delle tasse.

Stante la pratica di questa creazione, il default bancario avviene solo per scelta intenzionale: una banca è sempre in grado di rifinanziarsi, se le altre banche del suo circuito accettano la moneta scritturale che essa crea.

Quindi la complicità delle istituzioni nella messa in scena delle insolvenze bancarie e l’imposizione di bail-in e bail-out, così come, in generale, la scelta di lasciare la gente senza lavoro, reddito e pensioni col pretesto che mancherebbero i denari, è tecnicamente un crimine contro l’umanità – un crimine di cui sono co-autori gli uomini ai vertici delle istituzioni.

Crimine contro l’umanità è anche permettere la creazione di moneta da parte delle banche perivate per le loro operazioni di trading in proprio, ossia di speculazione, di produzione e sfruttamento delle bolle finanziarie.

Ecco che l’ordinamento politico-giuridico reale del potere, italiano ed europeo, appare come radicalmente illegittimo perché non solo ingiusto e mendace, ma perché anche in contrasto con i propri principi dichiarati quali fondamenti della sua legittimità.

E adesso oramai il bluff viene scoperto, l’insostenibile contraddizione dell’illegittimità e disfunzionalità del sistema viene portata alla luce, nelle assemblee, nei tribunali, in parlamento, nelle associazioni, nel dibattito pubblico – e diviene quindi possibile che, sotto la spinta della recessione e delle violenze economiche e sociali che l’economia delle bolle sta incrementando contro le popolazioni, la finzione, la maschera, divenga insostenibile e resti totalmente discreditata, aprendo la via a una svolta.

Una svolta che potrebbe consistere in una legge, o in un trattato comunitario, che autorizzi a creare Euro contabili le banche private, proibendo tale creazione ai cittadini, alle imprese, allo Stato, alle pubbliche amministrazioni – ma una simile legge o trattato sarebbe contraria al principio di eguaglianza – art. 3 Cost. – e il dibattito su di essa potrebbe fungere da detonatore di una rottura sociale.

Un importante stimolo per aprire gli occhi alla gente può essere proprio il moltiplicarsi di coloro che pagano le banche e il fisco proprio con la moneta creata contabilmente alla maniera delle banche.

29.10.16 Marco Della Luna



ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI MEDIOBANCA

Via Filodrammatici 3, Milano, 28 ottobre 2016 – h.10.30

Intervento dell’azionista Marco Saba sul primo punto dell’ordine del giorno

“Mi rivolgo ai Sigg.ri Amministratori e, con un saluto esteso, anche a tutti gli Azionisti. Sono l’azionista Marco Saba ed intervengo sul primo punto dell’ODG chiedendo che copia della mia mozione venga trascritta nel verbale dell’assemblea. Anche quest’anno, dal bilancio consolidato, non è possibile sapere quanto danaro è stato creato dal Gruppo Mediobanca durante l’esercizio.

A pag. 21 del verbale dell’assemblea Mediobanca del 28 ottobre 2015, leggo che il dott. Nagel, qui presente, aveva assicurato che nel Gruppo non vi è alcuna creazione di moneta virtuale.

Nella pagina internet della Banca Centrale Europea intitolata “Cos’è la moneta ?”, si dice che la “moneta “interna”, ossia i depositi bancari”, è “una forma di moneta che viene creata, e può essere annullata, nel settore privato dell’economia.” [1]

Il 7 luglio 2016 a Madrid, in Spagna, il vice presidente della BCE aveva ammesso: “Una motivazione fondamentale per la regolamentazione bancaria si riferisce al fatto che, quando concedono credito, le banche creano denaro creando un deposito corrispondente. Questa attività, che è al centro del nostro sistema di moneta-credito, comporta una significativa trasformazione di liquidità poiché i depositi sono molto più liquidi dei crediti.” [2]

In sostanza, come confermato dalla società di revisione KPMG nel rapporto al primo ministro dell’Islanda pubblicato il 5 settembre 2016, a pag. 5: “Quando le banche commerciali effettuano prestiti alla clientela, creano denaro mediante l’emissione di depositi sul conto corrente del cliente. Questo espande il bilancio delle banche, su cui le banche centrali hanno un controllo limitato. Il sistema monetario sovrano (sistema ISM) mira a spostare la creazione di moneta dalle banche commerciali allo Stato e alle banche centrali.” [3]

La prassi di creazione monetaria da parte delle banche di credito è stata ammessa ultimamente dalla Banca Popolare dell’Alto Adige nel procedimento esecutivo immobiliare 216/2014 avanti al Tribunale di Bolzano che, nell’ordinanza del 6 settembre 2016, afferma che le banche possono creare moneta bancaria in Euro, e lo fanno, perché questo non è proibito da nessuna disposizione.

Chiarito il fatto che anche il Gruppo Mediobanca, come le altre banche, crea moneta, dal momento che crea depositi quando effettua degli impieghi, si pone qui il problema della corretta contabilizzazione di questa creazione. All’atto della creazione monetaria, ovvero quando i manager della banca decidono un impiego, si dovrebbe registrare un influsso nel conto dei flussi di cassa, che sono oggetto del Rendiconto Finanziario, per poi trasferire correttamente questa cifra depositandola sul conto del cliente. Se ogni volta che la banca crea denaro, gli amministratori “dimenticano” di accreditare il conto di cassa della banca, si ha una situazione per cui è vero che il bilancio si “espande”, ma senza l’esistenza di un sottostante (ovvero il capitale creato). Quello che succede è che – senza la registrazione degli influssi di cassa da creazione – il Rendiconto Finanziario del Gruppo Mediobanca non ha alcun senso – e così di conseguenza il suo Conto Economico ed il suo bilancio consolidato.

Se il denaro – creato “in nero”, ovvero senza appropriata contabilizzazione – appare improvvisamente sui conti dei clienti senza un’origine o provenienza lecita e dichiarata, si avrà che tutta la massa aggregata del denaro bancario in circolazione non ha una origine iniziale certa ed identificabile violando così anche le norme antiriciclaggio (AML). Allo stesso tempo, si ha l’effetto che questo denaro, pur se invisibile contabilmente, ha vita propria e non si sa bene dove vada poi a finire. A proposito quindi dello Stato Patrimoniale, nel testo del prof. Antonino Galloni uscito nel 2014, per le edizioni Eurilink, ed intitolato “Il futuro della banca”, a pag. 13 si legge: “Ciò non avrebbe alcun senso (…) se non fosse fondamentale per occultare il reale funzionamento delle banche stesse: solo mettendo al passivo i depositi nello stato patrimoniale si nasconde la voragine di attivo (determinato, nel tempo, da un impressionante margine operativo lordo tra gli impieghi con i loro interessi – da una parte – ed i soli costi di funzionamento con gli interessi sui depositi, dall’altra).”

Cosa vuol dire questo, cari azionisti ? Vuol dire che l’ampliamento dell’attivo dello Stato Patrimoniale viene falsamente pareggiato con i debiti verso clientela che non hanno alcun motivo d’essere, poiché i depositi stessi sono autoliquidanti. Infatti, il danaro che avete sui conti lo potete usare propriamente come il contante a corso legale, ed è proprio contante anche secondo il principio contabile “IAS 7.6”.

In sostanza, come non v’è bisogno di garantire le banconote con monete metalliche, così non v’è bisogno di garantire la “FIAT CURRENCY” (come definita dall’Autorità Bancaria Europea) contenuta nei depositi, con banconote o monetine. Oltre a registrare la creazione di danaro in cassa prima di poterne disporre, quindi, l’amministrazione Mediobanca deve rettificare lo Stato Patrimoniale tenendo segregati i depositi dalla contabilità bancaria, esattamente come lo sono già nella pratica e come lo si fa per il contenuto delle cassette di sicurezza.

Mi stupisce davvero che il revisore PWC non abbia ancora fatto proprie queste ovvie considerazioni. L’effetto finale è che l’amministrazione della banca – omettendo di rappresentare correttamente in bilancio una parte rilevante di asset aziendali e di conseguenza alterando il conto economico – sta nascondendo i veri profitti dell’attività del Gruppo agli azionisti, al pubblico e all’erario, e che le autorità di vigilanza e supervisione o sono ignoranti, o fanno parte del gioco e vanno esautorate.

Il collegio sindacale del Gruppo dovrebbe riflettere seriamente su queste considerazioni.

Per questi validi motivi voterò contro il bilancio presentato e chiedo a tutti gli azionisti, danneggiati e responsabili, di fare altrettanto esigendo, senza indugio, la rettifica del bilancio presentato.

Grazie per l’attenzione.”

Note:

1] Cos’è la moneta?

2] Challenges for the European banking industry

3] https://assets.kpmg.com/content/dam/kpmg/is/pdf/2016/09/KPMG-MoneyIssuance-2016.pdf

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CREAZIONE DI MONETA SCRITTURALE: COME CONTABILIZZARLA
Posted on 15/10/2016 by admin
Questa è una possibile forma di scritturazione della creazione monetaria scritturale, da stampare, firmare e allegare alla pec con cui si esegue il pagamento (vedi articolo “Pagare gratis creando euro”). Ovviamente si tratta di un lavoro sperimentale e ipotetico.

Scrittura contabile di creazione di euro scritturali

Soggetto ___________________________

Partita Iva___________________________

DATI GENERALI

Esercizio giornale 2016
Esercizio bilancio 2016
Data registrazione 11/10/2016
Causale: Pagamento mutui, interessi, spese
Creatore-emittente:_____________________ data: 11/10/2016

Data di ultima modifica:_____________________

Valuta: Euro

CONTI
Conto Descrizione Dare Avere
Cassa moneta scritturale 100.000
Ricavi da creazione di moneta scritturale 100.000
CONTI

Saldo mutuo banca X 40.000
Commiss., interessi, spese bancarie 60.000
Cassa moneta scritturale 100.000
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SEGUITO A “PAGARE GRATIS CREANDO EURO”
Posted on 11/10/2016 by admin
Il mio articolo “Pagare gratis creando euro” ha avuto molto successo e numerosi debitori sembra vogliano mettersi a creare euro scritturali, come fanno le banche, per pagare i loro debiti.

Poiché ho ricevuto diverse richieste di chiarimenti e indicazioni operative, informo tutti coloro che intendono sperimentare la creazione scritturale di euro e il pagamento con essa di propri debiti , che ovviamente i loro creditori dichiareranno di non accettare quella modalità di pagamento, indi procederanno con decreti ingiuntivi, precetti, pignoramenti, istanza di fallimento, a seconda dei casi.

I debitori potranno difendersi in tribunale contestando che quegli euro così creati e quei pagamenti sono validi come quelli creati dalle banche ,in base al principio di eguaglianza sancito dalla costituzione, in base al generale principio di reciprocità, e in base al fatto che nessuna legge prevede o proibisce la creazione euro scritturali, la quale viene praticata tranquillamente dalle banche e accettata addirittura ai governi.

Non mi aspetto che i tribunali accettino questi argomenti perché, aldilà della loro correttezza logica e giuridica, il potere giudiziario non può andare contro il sistema di potere materiale e i suoi interessi.

Però in tal modo si opera di far venire alla luce dell’illegalità e le contraddizioni del sistema e l’inconsistenza della sua giustizia – un sistema in cui le banche possono fare sostanzialmente quello che vogliono e violare i principi fondamentali della costituzione, e arrogarsi il potere esclusivo di creare danaro dal nulla chiamandolo “euro” come quello della BCE, senza una legge che le autorizzi a fare ciò, semplicemente in base al principio che ciò che non è proibito è lecito, mentre ai cittadini fanno negare questa possibilità: might is right.

E se a creare gli euro scritturali e a usarli per pagare o tentare di pagare saranno decine di migliaia di cittadini, allora si metterà in moto un processo di tipo rivoluzionario, che i giudici non potranno fermare.

11.10.16 Marco Della Luna

P.S. Ovviamente, la cosa illogica e illegittima del vigente sistema è che le banche commerciali private, e solo le banche, abbiano la facoltà-privilegio, accettata da tutte le istituzioni, anche se nessuna legge gliela conferisce, di creare moneta dal nulla, buona anche per pagare le tasse, e denominarla “euro”. Una facoltà che neanche gli Stati hanno! Una facoltà essenzialmente politica e sovrana.

Altrettanto ovviamente la soluzione non può essere il riconoscere a tutti la facoltà di creare euro come fanno le banche, ma il riconoscere a tutti questa facoltà è la inevitabile conseguenza logica-giuridica del dire, da parte delle autorità monetarie e di quel giudice di Bolzano, che le banche possono creare euro scritturalmente perché la creazione di tali euro non è proibita e non è riservata alla BCE: come non è proibita alle banche commerciali, così non è proibita a me né a te, che quindi, in quella logica, possiamo emettere euro anche noi. Conseguenza assurda, che dimostra l’assurdità e insostenibilità della tesi secondo cui le banche commerciali abbiano il diritto di emettere euro (scritturali).





Posted in GENERALI | 7 Comments
INTERROGAZIONE SULLE CRISI DELLE BANCHE
Posted on 09/10/2016 by admin
 
tratto sempre dal blog di marco della luna,,,,nn accadra' mai....ma in termini giuridici ,ineccepibile
 
Ultima modifica:
Ciao A.
Non direi MAI,......
ma perchè, abbia ragione di esistere, anche la più piccola/remota possibilità
.........., almeno il 3% della popolazione, dovrà risultare, consapevole della manipolazione
Crederci SEMPRE, arrendersi MAI,..............:accordo:
Buona Domenica
Grazie, per TUTTO, ciò che fai/condividi,.............:bow:
 
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Abbattiamo la Frode Bancaria e il Signoraggio
6 h ·
RENZIE: "SE NON PASSA IL 'SÌ' L'ITALIA AFFONDA". - SI CERTO, COME PER LA BREXIT E CON TRUMP. E noi siamo fessi! SEGUIRANNO
- LO SPREAD
- LE CAVALLETTE,
- IL DILUVIO
- GOZZILLA
1f631.png


1 · 3 h
Rimuovi







Abbattiamo la Frode Bancaria e il Signoraggio
Ieri alle 1:10 ·
SPETTACOLARE SGARBI AL TOP DELLA FORMA

Tu pensa questa Hillary Clinton che dopo aver buttato bombe bombe e bombe per esportare la democrazia, una delinquente, criminale di guerra che andrebbe arrestata come Milosevic! Non c'è bisogno di bombe per portare la democrazia, lasciali in pace! Questa criminale di guerra ci faceva pure la morale!

https://youtu.be/iQaQlA3SZHE


Sgarbi su Trump a Matrix 9/11/16
https://youtu.be/iQaQlA3SZHE
youtu.be
 
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Panico Nei Palazzi Del Potere: "Così Putin E Trump Si Spartiranno L'Europa"
// Piovegovernoladro


trump-putin.jpg


Tra i diplomatici europei gira già una parolina, "Yalta 2.0". Per chi è giovane o non è ferratissimo in storia, si riferisce alla celebre conferenza in cui Roosvelt, Churchill e Stalin si spartirono il mondo alla vigilia della vittoria contro i nazisti. Il guaio è che ora a essere spartita sarà l'Europa, tra Donald Trump …

L'articolo PANICO NEI PALAZZI DEL POTERE: "COSÌ PUTIN E TRUMP SI SPARTIRANNO L'EUROPA" sembra essere il primo su Piovegovernoladro.


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novembre 15, 2016 posted by Mitt Dolcino
Il TARGET2 è ai massimi ossia l’Italia sta implodendo: la scelta tra morire di tasse e austerità o uscire dall’euro…

Si diceva che la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni. Nel caso dell’euro potrebbe essere così, sempre che non si scopra un domani – nemmeno troppo lontano – che invece esisteva un piano che prevedeva tutto quanto di folle (e tragico) è poi accaduto. Oggi siamo alle battute finali di questo triste esperimento chiamato euro ed il motivo è semplice: in realtà la moneta unica si è rivelata un malcelato progetto coloniale franco-tedesco per mettere le mani sull’Europa scalzando via i maggiori alleati USA in EU. Non è un caso che Londra di sia defilata per tempo nonostante il battage mediatico dietro cui – magari, … – scopriremo in futuro c’era l’equivalente di una nuova Gestapo continentale (un pensierino va ai sondaggi farlocchi ed orientati su Brexit e elezione dell’antiEU Donald J. Trump oltre che al cinico caso Jo Cox).

Vedremo.



Per intanto dopo la tragedia del debito greco che ha portato la mortalità infantile ellenica a livelli di terzo mondo, dopo la puntuale Brexit prima dell’implosione, ecco inscenarsi l’ultimo atto, che ci riguarda: l’Italia sta letteralmente saltando per aria a partire dalle sue banche, scenario condensato nella fuga di capitali che il meccanismo TARGET2 ci illustra. Detto meccanismo fotografa la fuga di denaro delle banche del sud Europa a quelle del nord: vi stupirà osservare che siamo a livelli addirittura più allarmanti dalla crisi del 2012 e comunque al record storico, la famosa crisi greca durante la quale i media tedeschi si chiedevano se non fosse il caso di trasformare Atene in un protettorato (militare) EU onde prevenire l’arrivo di ondate di migranti dalle coste sud in un paese allo sbando (come facevano a sapere che sarebbero arrivati i migranti 3 anni dopo? Ciò dimostra plasticamente che esisteva un piano ben congegnato, …).
La fuga di capitali prevede sempre crisi devastanti nei paesi che la subiscono oltre che contromisure draconiane per suppostamente evitarle: ad esempio, visto che nessuno vuole mettere soldi in MontePaschi oggi i detentori di bond della banca saranno forzatamente coinvolti nel bail in, forse nessuno ve l’ha detto ma è così. E lo stesso destino sarà riservato a decine di altre banche italiane giustificando così, soprattutto per le banche non sistemiche, l’assalto agli sportelli, tempo qualche settimana e vedrete. Ricordate anche che la recente salita della spread sui BTP porterà pesanti perdite nei conti bancari alla presentazione dei prossimi bilanci, ossia entro maggio/giugno del 2017. Tutto torna (seconudo zerohedge.com le percentuali di un ITALEAVE sono ormai del 60%).



Appunto, oggi l’Italia è al bivio: se rimane nell’euro dovrà imporre ai cittadini tasse simili all’esproprio senza per altro correggere nulla di sostanziale, il difetto congenito che porterà il paese ad una serie infinite di crisi irrisolvibili resta ossia un euro troppo forte per i periferici e troppo debole per i paesi del nord. L’unica vera soluzione è uscire dalla moneta unica, oggi finalmente possibile visto che si appresta a giurare un presidente USA dichiaratamente non amico sia dell’EU che della protervia germanica.



Notasi che per Roma gli USA sono più che amici, sono coloro che – coi loro mille difetti – hanno fatto in modo di provvedere alla nostra difesa dalle proterve velleità invasive degli “alleati” europei (memento i pezzi di mare che la Francia voleva estorcerci qualche mese fa), rilevando comunque come post JFK sia le accelerazioni ai progetti filo-europei che le equivalenti e principali tragedie italiche siano avvenute in presenza di un inquilino Dem alla Casa Bianca (ad es, l’accelerazione al progetto EU avvenne con le amministrazioni Clinton ed Obama, mentre con i Dem al potere ci furono il golpe Borghese, la strage di Ustica, quella di Bologna, il caso Moro, Tangentopoli ed il suicidio-omicidio di Gardini, il golpe del 2011…).

In breve, oggi siamo nelle conduzioni quanto meno di scegliere tra (i.) restare nell’euro e morire di austerità o (ii.) uscirne grazie al supporto di Londra e Washington, oggi finalmente prone a supportarci in questo titanico progetto. I tempi sono maturi.

Mitt Dolcino
 
Trump ha una pistola alla tempia, soccomberà anche lui?

Scritto il 17/11/16 • nella Categoria: idee Condividi


«Qualunque cosa farà Trump sarà sempre un decimo dei danni che avrebbe potuto fare la Clinton», ma il problema ormai è un altro: riuscirà a resistere alle micidiali pressioni cui è già sottoposto dal super-potere che aveva puntato su Hillary? Il neoeletto deve vedersela con il complesso militare-industriale, i neocon, la Cia, il Pentagono: gente che ha liquidato i Kennedy, che ha messo al guinzaglio Obama, che riportò all’ordine persino Bush, lui pure – all’inizio – isolazionalista quanto Trump. Lo scrisse un neocon di razza come Michael Ledeen: «Quando Bush fu eletto, nel 2000, pensava all’America; poi venne l’11 Settembre e da quel momento capì che doveva continuare a occuparsi del mondo intero». Ledeen lo dice chiaramente, facendo capire che furono loro a fargli cambiare idea. «Oggi non serve neppure più eliminare fisicamente un presidente», spiega Massimo Mazzucco: «In genere bastano gli avvertimenti». Come quello, inequivocabile, che un altro neocon come John Bolton, già ambasciatore Usa all’Onu, ha appena rivolto a Trump: il neopresidente, secondo Bolton, dovrà stare in guardia «contro il terrorismo internazionale e anche il terrorismo interno». Nuovo 11 Settembre in arrivo? O basta la semplice minaccia?
«Vedremo quanto Trump saprà resistere a questi “avvertimenti” nemmeno troppo velati», dichiara il regista Massimo Mazzucco, autore di importanti documentari sul maxi-attentato del 2001 che ha cambiato la storia del pianeta, proiettando le guerre americane in ogni continente. Intervenendo a “Border Nights”, trasmissione web-radio condotta da Fabio Frabetti, Mazzucco sostiene che l’elevata vocazione “criminale” di Hillary Clinton rivela la vera natura dei poteri che l’hanno sostenuta, gli stessi che oggi già assediano Trump. La vera colpa della Clinton, agli occhi degli elettori che alla fine si sono rassegnati a votare Trump? «Non solo ha usato il server di casa anziché quello del ministero degli esteri, ma ha anche cancellato 30.000 email per sottrarle all’Fbi, salvo poi andare in televisione a dire, mentendo, di aver messo tutte le email a disposizione delle indagini». Da quelle email, hackerate da Wikileaks, emergono retroscena imbarazzanti: milioni di dollari incamerati dalla Fondazione Clinton in cambio di favori a paesi arabi filo-Isis, concessi da Hillary quando era Segretario di Stato, e in più lo scandalo di Bengasi, con l’uccisione dell’ambasciatore americano, cioè dell’uomo che avrebbe potuto provare il traffico di armi che dalla Libia venivano fatte affluire in Siria, sotto copertura Usa, per rovesciare Assad.
Bene per noi europei, se ha vinto Trump: in teoria, avremo meno tensioni e meno guerre. A favore del neoeletto depongono alcuni aspetti rilevanti: «E’ l’unico presidente americano, almeno negli ultimi 50 anni, ad aver vinto una campagna elettorale solamente con i suoi soldi», sottolinea Mazzucco. «Ha speso un centesimo, credo, di quello che ha speso la Clinton, e quindi ha vinto meritatamente, per quello che ha detto». Da qui in poi, però, è possibile che accada di tutto: «Temo che Trump sia talmente inesperto da circordarsi di gente dell’establishment». Sta già accadendo: come capo di gabinetto, posizione fondamentale nel governo americano, Trump ha scelto Reince Priebus, cioè il segretario nazionale del partito repubblicano, «lo stesso partito repubblicano che ha cercato in tutti i modi di far fuori Trump e che adesso cerca di controllarlo attraverso la scelta del suo capo di gabinetto». Altra scelta fondamentale, «passata inosservata ma che si dimosterà molto significativa nel corso del tempo», è il vicepresidente che «gli hanno messo di fianco», Mike Pence: «Non è affatto un governatorino di campagna come sembra, tranquillo e tradizionalista». Al contrario: «E’ un forsennato, feroce, fetente neocon della prima ora».
Mike Pence, continua Mazzucco, è l’uomo che nel 2001, subito dopo l’11 Settembre, si occupò di inondare i media con la propaganda del caso-antrace, appena due mesi dopo l’attentato alle Torri. Con “lettere all’antrace” venivano minacciati diversi senatori, «stranamente tutti democratici, e stranamente tutti quelli che chiedevano di fare una commissione senatoriale sull’11 Settembre, che poi infatti non si fece». Fu proprio Pence ad alimentare la teoria che quell’antrace venisse da Saddam Hussein, «perché lui era mandato avanti da neocon come Cheney e Rumsfeld, che avevano bisogno di una scusa per portare la guerra in Iraq». E quando l’Fbi, «in uno strano gesto di onestà», dichiarò che l’antrace non veniva dall’Iraq ma era “scappato” da un laboratorio Usa, lo stesso Pence scrisse una lettera aprerta al ministro giustizia di allora, John Ashcroft, dicendo: “Lo sappiamo tutti che l’antrace è di Saddam”. «Questo – dice Mazzucco – dimostra che Mike Pence non è affatto un tranquillo governatore di campagna, è un mastino da guerra dei neocon. E sono convinto che l’abbiamo messo accanto a Trump proprio per cercare di condizionare la sua politica estera».
Donald Trump è davvero isolazionista, «ha capito benissimo che il mondo sta in piedi fin che c’è un equilibrio e ognuno si fa gli affari suoi: Russia, Cina e Stati Uniti. Non si può continuare a andare a invadere dappertutto». Ma se Trump si rivelasse “troppo” isolazionista, cioè non-guerrafondaio, «Mike Pence cercherà sicuramente di condizionare la sua politica estera verso una strategia più aggressiva». Mazzucco è convinto che per Trump sarà durissima: «Se si dimostra sordo nel continuare le strategie imperialistiche in Medio Oriente, o gli sucede qualcosa (e diventa presidente Mike Pence), o comunque in qualche modo riusciranno a convincerlo. Un po’ come convinsero Bush nel 2000, che in campagna elettorale – prima dell’11 Settembre – diceva le stesse cose diTrump: smettere di fare “nation building”, cioè conquistare paesi». Oggi, a preoccupare il Deep State sono i rapporti con Putin: la distensione in programma con Mosca è nelle corde di Trump, a partire dalla Siria: la priorità «non è più abbattere Assad, come voleva Obama, ma abbattere l’Isis, in collaborazione con Putin». Glielo lasceranno fare?
Quasi a rassicurare una parte di quei poteri-ombra, Trump lascia capire che – in cambio – abbandonerà i palestinesi al loro destino: ha dichiarato che Gerusalemme sarà proprietà esclusiva di Israele e che gli insediamenti nei Territori Occupati non sono un ostacolo per la pace in Medio Oriente. Un’evidente concessione tattica alla lobby israeliana, che è uno dei poteri schierati con Hillary. Trump sta provando a destreggiarsi, ben sapendo che «difficilmente i veri poteri Usa si rassegneranno a perdere l’egemonia completa sul mondo». Se così fosse, c’è già Bolton a ricordargli che dovrà guardarsi anche dal “terrorismo interno”. La questione è della massima serietà e pericolosità, insiste Mazzucco: «Anche Obama, appena eletto, pensava davvero di potersi ritirare dall’Afghanistan». Forse non sapeva ancora che «le decisioni non le prende il presidente». Ogni mattina, alla Casa Bianca, riceve il briefing del capo dell’Fbi, che lo informa di quello che succede all’interno del paese, e quello del capo della Cia, che gli racconta quello che succede nel resto del mondo. «Quindi è chi controlla quei briefing che, in realtà, fa fare le scelte al presidente».
«Se vai da Obama e gli dici: guarda che qui, a meno di mettere 30.000 soldati in più, ci portano via tutto, gli oleodotti, le basi che li controllano e anche le coltivazioni di oppio da cui dipende il traffico mondiale di eroina, che avviene sotto il controllo statunitense, è chiaro che ti trovi un Obama che, dopo aver vinto il Premio Nobel, manda 30.000 soldati in più in Afghanistan a combattere». Ma, appunto, «dipende da quello che gli raccontano i veri poteri», cioè il complesso militare-industriale, il Pentagono, la Cia: «Sono loro che cercheranno di condizionare anche Trump». Aggiunge Mazzucco: «Io al posto di Obama avrei preteso le prove di quanto mi veniva detto, ma è anche vero che le prove si fabbricano in fretta: è facile condizionare un presidente». Non ci riuscirono solo in un caso: quello di Kennedy. Fu «l’ultimo, vero presidente della storia americana». E cercò di smantellare la Cia, «proprio perché aveva capito che era diventato un centro di potere molto più forte della presidenza». Kennedy aveva già avviato lo smantellamento dell’intelligence: «Ha iniziato licenziando il capo della Cia, Allen Dulles, per la storia della Baia dei Porci», lo sgangherato piano per rovesciare Fidel Castro con il disastroso tentativo di invasione di Cuba, affidato a mercenari.
Come sappiamo, però, Kennedy «non ha fatto in tempo a finire il lavoro: è stato fatto fuori da un’alleanza tra la Cia e la mafia», ovvero: «La Cia l’ha deciso e la mafia ha fatto l’esecuzione». Curiosamente, aggiunge Mazzucco, nel ruolo più importante della Commissione Warren, incaricata delle indagini ufficiali, il nuovo presidente Lyndon Johnson «ha messo proprio Allen Dulles, cioè l’ex direttore della Cia licenziato da Kennedy». A giudicare chi è fosse stato a uccidere Kennedy misero proprio la principale vittima politica di Kennedy, il “pezzo da novanta” che Jfk era riuscito a far fuori durante la sua presidenza. «I due Kennedy sapevano che sarebbero morti, ma decisero di andare fino in fondo». Due casi più unici che rari: «Non credo ci siano state altre persone così testarde, di fronte agli “avvisi” ricevuti». Bush abbandonò il suo isolazionismo, Obama il suo pacifismo. Di che stoffa è fatto Donald Trump lo vedremo solo adesso. «Visti i precedenti, c’è da temere davvero un attentato “false flag”, un grande “avvertimento” al neopresidente che vorrebbe archiviare la guerra». Ottimismo? In una battuta: forse si può davvero “tifare” per Trump, «se non altro perché non gli hanno ancora dato il Nobel per la Pace».
«Qualunque cosa farà Trump sarà sempre un decimo dei danni che avrebbe potuto fare la Clinton», ma il problema ormai è un altro: riuscirà a resistere alle micidiali pressioni cui è già sottoposto dal super-potere che aveva puntato su Hillary? Il neoeletto deve vedersela con il complesso militare-industriale, i neocon, la Cia, il Pentagono: gente che ha liquidato i Kennedy, che ha messo al guinzaglio Obama, che riportò all’ordine persino Bush, lui pure – all’inizio – isolazionalista quanto Trump. Lo scrisse un neocon di razza come Michael Ledeen: «Quando Bush fu eletto, nel 2000, pensava all’America; poi venne l’11 Settembre e da quel momento capì che doveva continuare a occuparsi del mondo intero». Ledeen lo dice chiaramente, facendo capire che furono loro a fargli cambiare idea. «Oggi non serve neppure più eliminare fisicamente un presidente», spiega Massimo Mazzucco: «In genere bastano gli avvertimenti». Come quello, inequivocabile, che un altro neocon come John Bolton, già ambasciatore Usa all’Onu, ha appena rivolto a Trump: il neopresidente, secondo Bolton, dovrà stare in guardia «contro il terrorismo internazionale e anche il terrorismo interno». Nuovo 11 Settembre in arrivo? O basta la semplice minaccia?

«Vedremo quanto Trump saprà resistere a questi “avvertimenti” nemmeno troppo velati», dichiara il regista Massimo Mazzucco, autore di importanti documentari sul maxi-attentato del 2001 che ha cambiato la storia del pianeta, proiettando le guerre americane in ogni continente. Intervenendo a “Border Nights”, trasmissione web-radio condotta da Fabio Frabetti, Mazzucco sostiene che l’elevata vocazione “criminale” di Hillary Clinton rivela la vera natura dei poteri che l’hanno sostenuta, gli stessi che oggi già assediano Trump. La vera colpa della Clinton, agli occhi degli elettori che alla fine si sono rassegnati a votare Trump? «Non solo ha usato il server di casa anziché quello del ministero degli esteri, ma ha anche cancellato 30.000 email per sottrarle all’Fbi, salvo poi andare in televisione a dire, mentendo, di aver messo tutte le email a disposizione delle indagini». Da quelle email, hackerate da Wikileaks, emergono retroscena imbarazzanti: milioni di dollari incamerati dalla Fondazione Clinton in cambio di favori a paesi arabi filo-Isis, concessi da Hillary quando era Segretario di Stato, e in più lo scandalo di Bengasi, con l’uccisione dell’ambasciatore americano, cioè dell’uomo che avrebbe potuto provare il traffico di armi che dalla Libia venivano fatte affluire in Siria, sotto copertura Usa, per rovesciare Assad.

Bene per noi europei, se ha vinto Trump: in teoria, avremo meno tensioni e meno guerre. A favore del neoeletto depongono alcuni aspetti rilevanti: «E’ l’unico presidente americano, almeno negli ultimi 50 anni, ad aver vinto una campagna elettorale solamente con i suoi soldi», sottolinea Mazzucco. «Ha speso un centesimo, credo, di quello che ha speso la Clinton, e quindi ha vinto meritatamente, per quello che ha detto». Da qui in poi, però, è possibile che accada di tutto: «Temo che Trump sia talmente inesperto da circordarsi di gente dell’establishment». Sta già accadendo: come capo di gabinetto, posizione fondamentale nel governo americano, Trump ha scelto Reince Priebus, cioè il segretario nazionale del partito repubblicano, «lo stesso partito repubblicano che ha cercato in tutti i modi di far fuori Trump e che adesso cerca di controllarlo attraverso la scelta del suo capo di gabinetto». Altra scelta fondamentale, «passata inosservata ma che si dimosterà molto significativa nel corso del tempo», è il vicepresidente che «gli hanno messo di fianco», Mike Pence: «Non è affatto un governatorino di campagna come sembra, tranquillo e tradizionalista». Al contrario: «E’ un forsennato, feroce, fetente neocon della prima ora».

Mike Pence, continua Mazzucco, è l’uomo che nel 2001, subito dopo l’11 Settembre, si occupò di inondare i media con la propaganda del caso-antrace, appena due mesi dopo l’attentato alle Torri. Con “lettere all’antrace” venivano minacciati diversi senatori, «stranamente tutti democratici, e stranamente tutti quelli che chiedevano di fare una commissione senatoriale sull’11 Settembre, che poi infatti non si fece». Fu proprio Pence ad alimentare la teoria che quell’antrace venisse da Saddam Hussein, «perché lui era mandato avanti da neocon come Cheney e Rumsfeld, che avevano bisogno di una scusa per portare la guerra in Iraq». E quando l’Fbi, «in uno strano gesto di onestà», dichiarò che l’antrace non veniva dall’Iraq ma era “scappato” da un laboratorio Usa, lo stesso Pence scrisse una lettera aperta al ministro giustizia di allora, John Ashcroft, dicendo: “Lo sappiamo tutti che l’antrace è di Saddam”. «Questo – dice Mazzucco – dimostra che Mike Pence non è affatto un tranquillo governatore di campagna, è un mastino da guerra dei neocon. E sono convinto che l’abbiano messo accanto a Trump proprio per cercare di condizionare la sua politica estera».

Donald Trump è davvero isolazionista, «ha capito benissimo che il mondo sta in piedi fin che c’è un equilibrio e ognuno si fa gli affari suoi: Russia, Cina e Stati Uniti. Non si può continuare a andare a invadere dappertutto». Ma se Trump si rivelasse “troppo” isolazionista, cioè non-guerrafondaio, «Mike Pence cercherà sicuramente di condizionare la sua politica estera verso una strategia più aggressiva». Mazzucco è convinto che per Trump sarà durissima: «Se si dimostra sordo nel continuare le strategie imperialistiche in Medio Oriente, i casi sono due: o gli succede qualcosa (e diventa presidente Mike Pence), o comunque in qualche modo riusciranno a convincerlo. Un po’ come convinsero Bush nel 2000, che in campagna elettorale – prima dell’11 Settembre – diceva le stesse cose diTrump: smettere di fare “nation building”, cioè conquistare paesi». Oggi, a preoccupare il Deep State sono i rapporti con Putin: la distensione in programma con Mosca è nelle corde di Trump, a partire dalla Siria: la priorità «non è più abbattere Assad, come voleva Obama, ma abbattere l’Isis, in collaborazione con Putin». Glielo lasceranno fare?
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Quasi a rassicurare una parte di quei poteri-ombra, Trump lascia capire che – in cambio – abbandonerà i palestinesi al loro destino: ha dichiarato che Gerusalemme sarà proprietà esclusiva di Israele e che gli insediamenti nei Territori Occupati non sono un ostacolo per la pace in Medio Oriente. Un’evidente concessione tattica alla lobby israeliana, che è uno dei poteri schierati con Hillary. Trump sta provando a destreggiarsi, ben sapendo che «difficilmente i veri poteri Usa si rassegneranno a perdere l’egemonia completa sul mondo». Se così fosse, c’è già Bolton a ricordargli che dovrà guardarsi anche dal “terrorismo interno”. La questione è della massima serietà e pericolosità, insiste Mazzucco: «Anche Obama, appena eletto, pensava davvero di potersi ritirare dall’Afghanistan». Forse non sapeva ancora che «le decisioni non le prende il presidente». Ogni mattina, alla Casa Bianca, riceve il briefing del capo dell’Fbi, che lo informa di quello che succede all’interno del paese, e quello del capo della Cia, che gli racconta quello che succede nel resto del mondo. «Quindi è chi controlla quei briefing che, in realtà, fa fare le scelte al presidente».

«Se vai da Obama e gli dici: guarda che qui, a meno di mettere 30.000 soldati in più, ci portano via tutto, gli oleodotti, le basi che li controllano e anche le coltivazioni di oppio da cui dipende il traffico mondiale di eroina, che avviene sotto il controllo statunitense, è chiaro che ti trovi un Obama che, dopo aver vinto il Premio Nobel, manda 30.000 soldati in più in Afghanistan a combattere». Ma, appunto, «dipende da quello che gli raccontano i veri poteri», cioè il complesso militare-industriale, il Pentagono, la Cia: «Sono loro che cercheranno di condizionare anche Trump». Aggiunge Mazzucco: «Io al posto di Obama avrei preteso le prove di quanto mi veniva detto, ma è anche vero che le prove si fabbricano in fretta: è facile condizionare un presidente». Non ci riuscirono solo in un caso: quello di Kennedy. Fu «l’ultimo, vero presidente della storia americana». E cercò di smantellare la Cia, «proprio perché aveva capito che era diventato un centro di potere molto più forte della presidenza». Kennedy aveva già avviato lo smantellamento dell’intelligence: «Ha iniziato licenziando il capo della Cia, Allen Dulles, per la storia della Baia dei Porci», lo sgangherato piano per rovesciare Fidel Castro con il disastroso tentativo di invasione di Cuba, affidato a mercenari.

Come sappiamo, però, Kennedy «non ha fatto in tempo a finire il lavoro: è stato fatto fuori da un’alleanza tra la Cia e la mafia», ovvero: «La Cia l’ha deciso e la mafia ha fatto l’esecuzione». Curiosamente, aggiunge Mazzucco, nel ruolo più importante della Commissione Warren, incaricata delle indagini ufficiali, il nuovo presidente Lyndon Johnson «ha messo proprio Allen Dulles, cioè l’ex direttore della Cia licenziato da Kennedy». A giudicare chi è fosse stato a uccidere Kennedy misero proprio la principale vittima politica di Kennedy, il “pezzo da novanta” che Jfk era riuscito a far fuori durante la sua presidenza. «I due Kennedy sapevano che sarebbero morti, ma decisero di andare fino in fondo». Due casi più unici che rari: «Non credo ci siano state altre persone così testarde, di fronte agli “avvisi” ricevuti». Bush abbandonò il suo isolazionismo, Obama il suo pacifismo. Di che stoffa è fatto Donald Trump lo vedremo solo adesso. «Visti i precedenti, c’è da temere davvero un attentato “false flag”, un grande “avvertimento” al neopresidente che vorrebbe archiviare la guerra». Ottimismo? In una battuta: forse si può davvero “tifare” per Trump, «se non altro perché non gli hanno ancora dato il Nobel per la Pace».
 

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