Perche' nessun strumento prezza l'invasione dell'Ucraina?

Direttamente da Marte


fosse solo 2/3% del pil sarebbe da fare subito, anzi e' vergognoso non farlo, ma temo non sia proprio cosi'
il taglio del russo porterebbe in su il prezzo della concorrenza e via andare


conclusione
Contrariamente ai timori spesso espressi nel dibattito pubblico tedesco, la sostituzione e la riallocazione manterrebbero probabilmente i costi economici di un embargo energetico russo al di sotto del 3% del PIL, probabilmente più vicino alla soglia del 2%. Non c'è dubbio che si tratta di costi economici sostanziali, ma allo stesso tempo sono chiaramente gestibili, nel senso che l'economia tedesca ha superato crisi più profonde negli ultimi anni e si è ripresa rapidamente. Sia dopo il 2009 che il 2020, l'economia e la politica hanno superato i maggiori cali del PIL. La paura pubblica sulle conseguenze catastrofiche di un embargo energetico da parte di gruppi di interesse e gruppi di riflessione affiliati non regge agli standard accademici.
 
fosse solo 2/3% del pil sarebbe da fare subito, anzi e' vergognoso non farlo, ma temo non sia proprio cosi'
il taglio del russo porterebbe in su il prezzo della concorrenza e via andare


Infatti: apposta l' ho inserita, per evidenziare la pochezza di questi analisti della brexit con le cavallette.
 
Estratto da rivista online che più atlantista non si potrebbe


Il premier ultranazionalista Narendra Modi, che favorisce in ogni modo gli indù a scapito di cristiani e musulmani, era in precedenza molto vicino a Donald Trump. Non sembra invece gradire Joe Biden e ha adottato una posizione sostanzialmente filo-russa. Non solo la sua delegazione all’Onu non ha votato la risoluzione di condanna dell’invasione russa. Ha pure accolto con tutti gli onori il ministro degli esteri russo Lavrov. I due hanno avviato trattative per pagare con la moneta indiana, la rupia, gas e petrolio russi, concessi da Mosca a prezzi di saldo.

Notevole l’irritazione americana per questa mossa che, se concretizzata, sarebbe un altro segnale che il dollaro non è più ritenuto da molti quale valuta standard per il commercio internazionale. Lavrov ha inoltre indicato il governo indiano quale mediatore privilegiato nella crisi ucraina. India e Cina, pertanto, assumono un ruolo rilevante in un conflitto che, invece, dovrebbe riguardare principalmente l’Unione europea.

Come se non bastasse un altro alleato storico degli Usa, l’Arabia Saudita, non solo non ha adottato sanzioni, ma ha respinto le richieste di aumentare la produzione di petrolio, dando a Washington uno schiaffo cui gli americani non sono abituati. Del resto i governanti di Riyad avevano addirittura rifiutato di ricevere una telefonata di Biden, che intendeva perorare un aumento delle forniture petrolifere saudite per parare i colpi di Putin.

 
sto giro sara' la fine della globalizzazione...se non fosse che portera' guerre sarebbe anche un bene

fino adesso si cercava di risparmiare 1 cent a migliaia di km, ma ora ci stiamo rendendo conto che domani all'improvviso quell'articolo puo' non arrivare.... quindi il gioco non vale la candela
quindi + autarchia

quanto costa un'automobile media ...20 30k?.....per 400/500 euro di processori stiamo bloccando tutta la filiera
ora ci siamo fermati anche per i cavi che vengono fatti in ucraina....insomma tutta roba che si puo' benissimo fare anche qua senza dipendere da nessuno

qualcuno dira' che si vendera' meno... certo ma importeremo anche meno...basta guardare la bilancia commerciale con la cina
 
Ultima modifica:
a novembre con il midterm potrebbe migliorare la situazione?


mah...manca comunque troppo tempo.

L' elemento di discontinuità più prossimo sono le elezioni francesi, ma dubito che anche da lì arrivino sorprese.

Sulla situazione politica interna USA e personale di biden, sempre da pulpito super-atlantista, intervento interessante di Graziosi
(sui giornaloni paludati e a telepiddì certi argomenti nemmeno vengono sfiorati)

 
sto giro sara' la fine della globalizzazione...se non fosse che portera' guerre sarebbe anche un bene

fino adesso si cercava di risparmiare 1 cent a migliaia di km, ma ora ci stiamo rendendo conto che domani all'improvviso quell'articolo puo' non arrivare.... quindi il gioco non vale la candela
quindi + autarchia

quanto costa un'automobile media ...20 30k?.....per 400/500 euro di processori stiamo bloccando tutta la filiera
ora ci siamo fermati anche per i cavi che vengono fatti in ucraina....insomma tutta roba che si puo' benissimo fare anche qua senza dipendere da nessuno

qualcuno dira' che si vendera' meno... certo ma importeremo anche meno...basta guardare la bilancia commerciale con la cina



ovviamente fino a ieri lo dicevi e ti beccavi del fascista-squadrista-autarchico-dovepassanolemercinonpassanoglieserciti e via ragliando
 
:eek:


ROME, April 6 (Reuters) - Italy has downgraded its growth estimates for this year and next and confirmed a previous 2022 budget deficit target of 5.6% of national output, according to a draft government document seen by Reuters.

The Treasury's annual Economic and Financial Document (DEF) forecasts gross domestic product will grow in 2022 by 3.1%, down from a 4.7% projection made last autumn, the draft shows.

For 2023, the government sees GDP rising by 2.4%, down from the previous target of 2.8% set in September.

The deficit is targeted at 3.9% of GDP in 2023, unchanged from the previous goal.

The new forecasts are set to be approved by Prime Minister Mario Draghi's government later on Wednesday and will form the preliminary framework for the 2023 budget.

The public debt, proportionally the highest in the euro zone after Greece's, is targeted in the DEF at 147.0% of GDP this year, down from a previous 149.4%, and is set to decline to 145.2% in 2023, the draft showed. (Reporting by Giuseppe Fonte, editing by Gavin Jones)
 

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